New York: il giallo italiano conquista l’America

New York – Il noir mediterraneo conquista la patria dell’hard boiled. Le traduzioni dei libri di Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Yasmina Khadra e Alicia Giménez-Bartlett sono sbarcate negli Stati Uniti tre anni fa per quelli della Europa Editions e hanno immediatamente raccolto il plauso della critica.
Se Sergio Leone ha reinventato il western, Carlotto e Lucarelli stanno facendo il lifting al romanzo giallo di origine anglosassone. E ci stanno riuscendo davvero bene, tanto che il primo è tra i candidati all’Edgar Allan Poe award, un premio Strega dedicato ai gialli, di quest’anno.
Per far conoscere le loro opere al pubblico americano Lucarelli e Carlotto hanno deciso di attraversare l’oceano per un piccolo tour negli Stati Uniti. Se le vendite, per ora, non sono ancora decollate, l’interesse attorno agli scrittori della vecchia Europa comincia ad accendersi. Tanto che nei giorni scorsi, pur di ascoltare i due autori italiani leggere alcune delle loro pagine, qualcuno all’Istituto italiano di cultura di New York è rimasto perfino in piedi.

Il romanzo noir – ha spiegato Massimo Carlotto al termine della lettura – ha preso il posto del giornalismo d’inchiesta. Dopo la caduta del muro di Berlino e la globalizzazione economica, l’Europa è diventata un crocevia mondiale di culture criminali. Un intrico di relazioni e giochi di potere difficile da districare anche per la polizia. Per questo motivo, e perché sono davvero dei bei libri, i nostri lavori hanno ottenuto così tanto successo in Italia”.

Carlo Lucarelli
Carlo Lucarelli

La realtà criminale nelle opere dei due scrittori è fortemente legata a quella della cosiddetta società civile. “Decidere di raccontare la parte oscura della realtà – ha sottolineato Carlo Lucarelli – ci permette di fare più luce sui movimenti storici e sociali. Il nostro genere si contamina così con altri generi: il romanzo storico, sociologico o di mestiere. Il giallo è un tipo di narrativa sperimentale”.

Gli eroi di questi romanzi sono spesso tormentati da scelte difficili. Strisciano, come direbbe Shakespeare, tra il cielo e la terra, muovendosi sullo sfondo dei paesaggi mediterranei. “Il contrasto fra la bellezza dei luoghi e la violenza che li contamina – ha concluso Lucarelli – è una delle cifre stilistiche del noir in salsa mediterranea. Italia, Francia, Spagna e Marocco sono paesi in cui il confine fra legalità e illegalità è molto labile. Gli spunti narrativi non mancano di certo”.
L’evento è stato ospitato all’interno della rassegna Black and Blue, Mediterranenan Noir Comes to New York, che fa parte della rassegna del Pen world voices festival, la manifestazione letteraria più importante di New York organizzata dall’associazione degli scrittori indipendenti.

Luca Bolognini

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