Iran: Ban Ki Moon preme per l’intesa fra Ue e Tehran sul nucleare

ONU – “Sullo sviluppo del nucleare in Iran ci stiamo avvicinando a un punto di vista comune”. Questo il commento di Ali Larijani, presidente del Supremo consiglio di sicurezza nazionale dell’Iran, sull’incontro avuto con Javier Solana, segretario generale del Consiglio dell’Unione Europea.
Ma al di là di un generico apprezzamento sul procedere delle trattative, Larijani non ha detto molto di più. “Non posso fornire ulteriori dettagli su cosa faremo – ha aggiunto – perché c’è bisogno di tempo per metterli a punto. Fra due settimane organizzeremo un altro incontro su questo tema”.


Larijani prova a baciare Solana durante un precedente incontro

Il segretario generale dell’Onu spera che Ue e Iran possano trovare presto un’intesa. “Incoraggio fortemente gli iraniani e l’Unione Europea – ha detto - a risolvere questo problema il più presto possibile. Contemporaneamente vorrei spingere ancora una volta le autorità iraniane a rispettare la risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza e a iniziare un dialogo con la comunità internazionale al fine di trovare una soluzione pacifica”.
L’incontro tra Solana e Larijani fa ben sperare in questo senso. Ma se l’Iran si tirasse improvvisamente indietro non sarebbe di certo una sorpresa. In dicembre e in marzo il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato due risoluzioni per costringere l’Iran a fermare l’arricchimento dell’uranio e a rimettere sotto indagine le attività che sta svolgendo. All’inzio di aprile Larijani ha minacciato che l’Iran potrebbe ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare nel caso in cui le pressioni della comunità internazionale continuassero.
Il tira e molla, insomma, continua. Gli Stati Uniti pensano che l’utilizzo dell’uranio a scopi civili sia solo una copertura per sviluppare un arsenale nucleare. L’Iran ha sempre negato queste accuse e non ha mai espresso la minima intenzione di fermare il proprio programma. Non solo, Theran è intenzionata a installare 50mila centrifughe per l’arricchimento dell’uranio vicino a Natanz.
Stati Uniti, Russia, Cina, Inghilterra, Francia e Germania e una delegazione dell’Ue si incontreranno a Londra la prossima settimana per ridiscutere il dialogo avvenuto tra Solana e Larijani e decidere l’applicazione di una terza e ben più pesante sanzione, visto che il 24 maggio, la data fissata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu per lo stop alla produzione dell’uranio, si sta avvicinando.
Secondo alcuni diplomatici e analisti, l’Iran potrebbe accettare un programma di parziale arricchimento dell’uranio sotto la stretta sorveglianza delle Nazioni Unite, ma sia Larijani che Solana hanno smentito questa possibilità. La realtà è che entrambi gli schieramenti stanno cercando una definizione della sospensione del programma di arricchimento dell’uranio in grado di salvare la faccia a tutti. Secondo alcuni esperti questo potrebbe essere la sospensione della produzione uranio con l’eccezione delle macchine per la centrifugazione in costruzione o in fase di test.

Luca Bolognini
Giampaolo Pioli

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