Kosovo: parte il conto alla rovescia per l’indipendenza
ONU - Una missione del Consiglio di Sicurezza visiterà Belgrado mercoledì prossimo, e Pristina il giorno seguente, per tastare il polso della situazione in Kosovo.
La missione, che terminerà il 28 di aprile, sarà capeggiata dal Belgio, uno dei quindici membri del Consiglio di Sicurezza. Il suo obiettivo sarà quello di ottenere informazioni di prima mano sia dai leader serbi e kosovari che dalle rappresentanze delle minoranze etniche del territorio. L’ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, ha appoggiato il lancio di questa missione. “Un riesame comprensivo dei progressi fatti da quando l’Onu si è incaricata di proteggere il Kosovo - ha sottolineato - è necessario. Quando avremo tutti i dettagli, e solo allora, si potrà votare il piano proposto dal mediatore dell’Onu, Martti Ahtisaari”.
In base alle risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite numero 1244 del 1999, infatti, il Kosovo è provvisto di un governo e un parlamento provvisori. Il piano di Ahtisaari garantirebbe al Kosovo un’indipendenza sotto la supervisione dell’Unione Europea, con una forte presenza, civile e militare, internazionale. Questa soluzione ha raccolto molti favori, tra cui anche quelli degli Stati Uniti. Tuttavia Mosca e Tokyo si sono opposte al piano di Ahtisaari, in quanto temono che la vicenda kosovara potrebbe costituire una sorta di precedente a livello internazionale. Il piano preparato da Ahtisaari, ovviamente, non è stato condiviso né dai serbi, che non vogliono perdere la sovranità sulla regione, né dai kosovari, che ambiscono alla piena indipendenza.
La scorsa settimana sia il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che il primo ministro cinese, si sono detti contrari a imporre una soluzione in Serbia. Nessuno dei due, tuttavia, ha fatto riferimento alla possibilità di usare il veto sul piano di Ahtisaari.
Il presidente della Serbia, Boris Tadic, ha confermato una volta di più che il suo Paese non ha nessuna intenzione di cedere il Kosovo. Il sottosegretario di Stato, l’americano Nicholas Bursn, ha sollecitato la comunità internazionale ad intervenire rapidamente, al fine di garantire l’indipendenza sotto supervisione del Kosovo. “Il fallimento del piano Ahtisaari – ha affermato – rafforzerebbe gli estremismi e ci porterebbe verso un altro conflitto”.
La sensazione generale, tuttavia, è che il Kosovo riuscirà ad ottenere ben presto l’indipendenza e che questa missione serva soprattutto a Russia e Cina per evitare il costituirsi di un pericoloso precedente che altre regioni con desideri indipendentisti potrebbero sfruttare. Nel dossier che verrà stilato alla fine della missione, molto probabilmente, verrà segnalato come il caso del Kosovo sia il frutto di condizioni uniche e irripetibili, garantendo a Mosca e a Tokyo una certa tranquillità.
Luca Bolognini