Politica contromano, ma non esagerare
QUANDO Grillo ha detto che i politici devono andare contromano non intendeva dire al presidente della sua Regione, il diessino Burlando, di imboccare lo svincolo della Genova-Savona dalla corsia sbagliata. L’episodio può diventare una metafora per dire che anche in questa gara per adeguarsi all’antipolitica bisogna stare attenti a non esagerare. Bisogna non sbagliare corsia. Da che parte andare? C’è chi dice che la sinistra paga sulla sua pelle l’abuso di cui ha fatto del moralismo per colpire i suoi avversari, strumento che ora le si è ritorto contro. Chi di spada ferisce di spada perisce. E Di Pietro interpreta che questa rivolta è la fase due di Tangentopoli. Vedremo. I più impropri sono i paragoni con l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, che pure fu un fenomeno importante all’alba dell’Italia repubblicana, nonostante la storiografia ufficiale l’abbia minimizzato perché non conveniva nè alla Dc nè al Pci valorizzare un movimento politico, che veniva dal sud, che esprimeva la paura del comunismo da parte dei terrieri e che ebbe così successo da portare alla Costituente una trentina di parlamentari. Certo la tentazione di pensare a Grillo come a Giannini c’è, anche perché entrambi uomini di teatro. Ma solo per questa casuale coincidenza, perché tutto il resto non è avvicinabile nonostante che i due movimenti abbiamo una comune matrice antipartitica. L’antipolitica che cresce oggi nel Paese però non nasce come protesta della destra meridionale come quella di Giannini, semmai del nord. Codroipo? Mai sentito nominare? No, non fa parte degli ungulati, è un paesino friulano, vicino a dove nacque Pier Paolo Pasolini, una chiesta, una piazza e un bar con le ragazze dell’est. L’altra sera a Codroipo sono arrivati in 7 mila per sentire Grillo. Vi paion pochi?
Dunque, se invece di essere un movimento antipolitico fosse una rivolta, che nasce dalla voglia di tornare a far politica? Pensandoci bene, lo sguaiato comico sbeffegga i politici non la politica. E il pubblico ride e approva, «perché dice la verità».