MANIGOLDI E MANI LEGATE

PROVATE A trovare un altro paese al mondo, che si ritrova con i collegamenti ferroviari paralizzati, perché un gruppetto di passeggeri non vuol pagare il biglietto. L’Italia divisa in due non per le solite vertenze sindacali, ma perché sul treno Salerno-Milano il capotreno pretendeva che i viaggiatori avessero un regolare biglietto. Peggio. Come hanno raccontato i contestatori, il controllore ha perfino osato disturbarli mentre dormivano. Quanti erano? Un centinaio. Più o meno la stessa cifra, che moltiplicata per milioni indica i danni che hanno provocato. E chi risarcisce i danneggiati? Migliaia di persone costrette a ricorrere all’aereo o al noleggio auto o ad altri mille espedienti mentre quel centinaio di prepotenti se ne stavano indisturbati a bloccare il traffico della stazione Tiburtina. Non capivano, i contestatori, per quale motivo altre volte, da mesi, anche se trovati senza biglietto il ferroviere chiudeva un occhio e questa volta invece no.

LA STORIA è andata avanti dalle 4 del mattino fino a tutta la mattinata, ma il traffico ferroviario è rimasto sconvolto anche nel resto della giornata, tanto per far un esempio a metà pomeriggio c’erano ancora treni che avevano 6 ore di ritardo. E per quanto strano possa sembrare nessuno, dicesi nessuno, ha convinto con le buone o le cattive quei manigoldi a togliersi dai binari. La polizia, sì, c’era alla stazione Tiburtina ma è rimasta a guardare. Tutti in assetto antisommossa ma disarmati dell’unica arma regolamentare che avrebbero dovuto avere: l’ordine di prendere ad uno ad uno quegli individui e trascinarli via da là. Perché nessuno ha dato quell’ordine? Perché si è consentito che si provocasse un danno così grave? Perché siamo l’unico paese al mondo in cui ci sono forze politiche che pur di racimolare qualche voto non chiamano mascalzoni i mascalzoni ma li chiamano lavoratori che chiedono il biglietto equo? Perché non c’è un governo che assicuri queste elementari regole della convivenza?

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2 Commenti a “MANIGOLDI E MANI LEGATE”

  1. Tpt scrive:

    Perché come hai ben scritto, in Italia, per una manciata di voti si potrebbe fare di tutto … anche piegarsi davanti a chi non pensa ad altro allo Stato da sfruttare ….

    Tpt

  2. roberto scrive:

    Troppe volte sono state bloccate strade,autostrade da “lavoratori in lotta per il destino della loro fabbrica” (spesso obsoleta,supersindacalizzata)e nessuno ha fatto mai niente per rimuovere i blocchi e mettere qualcuno in guardina,non rispettando,invece il diritto al lavoro di quei lavoratori che con le loro tasse e contributi poi pagheranno l’inevitable cassa integrazione ai quei prodi signori.
    Lo stato non c’è, nessuno parla in favore della Repubblica,ma bensì cerca soluzioni condivise,meglio se a lungo concertate,per il Paese.
    Paisà non ci si schioda da qui,e i nostri figli torneranno ad emigrare per vivere in condizioni diverse.

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