Verso il congresso DS / Intervista
Valdo Spini: “D’Alema, che delusione.
Veltroni? Arriva tardi”

di Francesco Ghidetti
«Che amarezza… pareva così convinto».

Valdo Spini, già esponente di primissimo piano del fu Partito socialista italiano, guida, assieme a Mussi e Angius, la ‘rivolta’ contro Fassino e l’idea di chiudere i Ds per dare vita al Partito democratico assieme alla Margherita.
«D’Alema, proprio nella mia Firenze, era il 1998, sembrava animato da sacro fuoco. Siamo socialdemocratici, diceva. Dobbiamo dare l’esempio, diceva. La strada è quella, diceva. E invece…».

E invece?
«Eccolo là, tra i fautori duri e puri del Partito democratico. Niente più socialismo, niente più valori socialdemocratici. In questi ultimi mesi ho capito: la famosa ‘Cosa 2’ non era nulla. Nemmeno lui ci credeva»
Si consoli, onorevole. Adesso c’è Veltroni…
«Valter sostiene tesi condivisibili».

Risposta un po’ democristiana…
«Vedo che è in vena di battute. Allora, mettiamola così: forse certe aperture, certi inviti alla riflessione il sindaco di Roma poteva farle prima»

Polemico…
«No, realista. Mi consenta, come direbbe un famoso leader della parte avversaria. E’ da quando avevo sedici anni che faccio politica. Ho un po’ di esperienza ora che di anni ne ho sessantuno».

Dopo la fine ingloriosa del Psi lei ha sempre militato nel Pds prima e nei Ds poi. Ora se ne vuole andare, è un fautore della scissione…
«No, abbia pazienza. Io non mi scindo. Tanto che quando tiro fuori il portadocumenti ci trovo la tessera 2007 dei Ds. Il problema è che cosa mi offrono per il 2008. Di certo non mi scindo dal socialismo europeo. Dopo più di quarant’anni di militanza. Senza mai cambiare casacca».

Però si allea con Mussi. Un politico che, nel 1992, in piena bufera, diceva cose poco carine nei confronti dei socialisti.
«Se la mettiamo così, stiamo freschi. Potrei cavarmela con la tipica battuta del ‘chi è senza peccato…’ eccetera eccetera»

Com’è pessimista, come vede tutto nero…
«Assolutamente no. Anzi: io voglio dialogare con tutti, da Boselli, leader dello Sdi, a Giordano, leader di Rifondazione. Purché si abbia in mente una nuova Epinay, quando Mitterrand, l’anno era il 1971, mise d’accordo destra e sinistra socialista per ricostruire il Partito socialista».

E Pannella?

«Magari. Ma mi pare che il suo progetto sia un po’ diverso dal nostro».

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