NAIROBI: Le emissioni esplodono, il mondo continua a perdere tempo

NAIROBI 14 novembre 2006 - ANNO QUATTORDICESIMO DALLA NASCITA DELLA CONVENZIONE SUI CAMBIAMENTI CLIMATCI

Dall’inviato ALESSANDRO FARRUGGIA
NAIROBI - I dati, prima di tutto. Gli stati che hanno firmato il protocollo di Kyoto si erano impegnati a ridurre le emissioni del 5% entro il 2012. E’ solo il 10% di quello che servirebbe da qui al 2050. Ma non ci stanno riuscendo: nonostante il crollo economico dei paesi dell’Est Europa sono fermi ad un -3,3%. E globalmente il mondo, in primis grazie al contributo dei paesi che non fanno parte del Protocollo di Kyoto, va ben peggio ed emette oggi il 28% “gas serra” in più che nel 1990.
E il futuro è il seguente: nel 2030, a meno che non ci rimbocchiamo le maniche, emetteremo 40 milioni di tonnellate di Co2. Cioè il doppio che nel 1990. E circa quattro volte che nel 1970. “Con le politiche attuali - allarga le braccia Claude Mandil, direttore esecutivo dell’International energy agency - il nostro futuro energetico è insicuro e ambientalmente insostenibile”.
Come insegnano i rapporti dell’IPCC, questo avrà precise conseguenze sul nostro pianeta: temperature in netto aumento, livello del mare in salita, ciclo idrologico modificato, ripercussioni profonde sugli ecositemi. E costi che secondo il rapporto preparato dall’economista sir Nicholar Stern per il governo inglese oscillerano tra il 5 e il 20% del Pil mondiale. Una enormità. Secondo un rapporto dell’agenzia ambientale delle Nazioni Unite, l’Unep, i costi delle sole catastrofi climatiche - dagli uragani alle alluvioni , alla siccità - raddoppiano ogni 12 anni ed entro il 2040 potranno raggiungere un picco di 1000 miliardi di dollari in un anno: cinque volte quanto successo nel nerissimo 2005.
Se questa è la realtà, la conferenza che si è aperta il 6 novembre a Nairobi e che giunge oggi, con la presenza del segretario generale delle Nazioni Unite e di decine di ministri dell’ambiente, tra i quali Alfonso Pecoraio Scanio, alla decisiva fase ministeriale che terminerà venerdì, pare tremendamente inadeguata. A dimostrarlo basti un dato: in un solo anno, dal 2003 al 2004, le emissioni sono cresciute del 5%, cioè esattamente di quanto Kyoto spera di ridurre in ben quindici anni (1997/2012). Ogni commento è superfluo.
Nel 2012 Kyoto esaurirà il suo primo periodo e nessuno sa se continuerà, così come le parti che l’hanno ratificato dicono di volere. A Nairobi si discute su questioni procedurali ma si rinviano le trattative per il post Kyoto al un futuro indefinito: chi dice 2007, chi 2008, chi 2009. per concludre tra il 2010 e il 2012. “Ma per chi deve fare degli investimenti - sottolinea Claude Mandil - il 2012 è domani. Bisogna fare presto, serve un mix di interventi, dlle rinnovabili al sequestro del carbonio, e bisogna fare da subito quello che comunque è possibile fare e si ripaga da sé: come gli interventi sul risparmio energetico che ad esempio possono consentirci di ridurre del 38% il consumo di elettricità per illuminazione”.
L’Italia da parte sua non ha le carte in regola. Dovrebbe ridurre le emissioni del 6,5%, le sta aumentando del 12,1%, del 16% considerando le sole emissioni da combustibili fossili. E secondo l’Agenzia europea per l’ambiente non ce la farà comunque a centrare l’obiettivo di Kyoto: al massimo scenderà al +0,7%. Legambiente e Wwf chiedono a Pecoraro Scanio misure molto più incisive. Cosa che lui stesso sta cercando di fare, combattendo ogni giorno in sede governativa con i paladini del carbone. Ma cambiare è dura. “L’Italia - osserva il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta -si deve svegliare: serve una svolta nelle nostre politiche energetiche”. Altrimenti il sentiero è tracciato. Secondo un nuovo rapporto del Wwf, con un riscaldamento di 2° rispetto ad oggi - cioè poco dopo o poco prima metà secolo seconda degli scenari di emissione - scomparirà il 38% degli uccelli europei: tra le prime, la pernice bianca. Ma non è solo questione di pernici. Il gioco è ben più ampio.

Collegamenti sponsorizzati


1 Commento a “NAIROBI: Le emissioni esplodono, il mondo continua a perdere tempo”

  1. Luciano Serasini scrive:

    Dimenticavo, qualcuno si è DIMENTICATO di citare che nel 2006 sono diventati attivi ovvero hanno ripreso l’attività diversi vulcani in varie aree del nostro globo.
    Ogni vulcano emette una quantità di anidride carbonica, ossidi nitrici, polveri, etc. in quantità tale da vanificare ogni proposito di riduzione…torniamo alla stupida illusione di fermare l’uragano… O le varie associazioni ambientaliste pensano di andarli a tappare con le dita….o noi tornare alle candele…

    prof. Luciano Serasini

Scrivi un commento