Archivio di Luglio 2007

‘’Il matrimonio e’ solo un dovere'’

Mercoledì 18 Luglio 2007

Riguardo alla polemica per le coppie di fatto etero ed omosessuali ed
ai cosiddetti “diritti”delle coppie di fatto, vorrei fare alcune
considerazioni.
L’errore di partenza di tutta questa polemica è considerare il
matrimonio un “diritto”. Il matrimonio non è MAI stato considerato, in
nessuna società, un diritto, ma un DOVERE.
Basta considerare come
venivano, e, nella maggior parte del mondo, vengono tuttora considerate
le donne ed i loro diritti all’interno della coppia per capire che il
matrimonio è sempre stato considerato un dovere che la coppia si
assume nei confronti della comunità (tribù,stato,comunità di credenti
etc.), dovere di provvedere alla riproduzione per fornire alla
comunità quei figli indispensabili per la sopravvivenza del gruppo
(basti considerare che nell’Antico Testamento l’unica benedizione che
Dio mandava sui suoi era, invariabilmente “moltiplicherò la tua
discendenza come i granelli della sabbia”).
La diversa posizione della
donna all’interno della coppia era sempre da ricollegare al dovere
della riproduzione (l’adulterio maschile , che non genera confusione
negli assi della discendenza, veniva considerato molto meno grave
dell’adulterio femminile che ,invece, poteva alterare la discendenza
del gruppo familiare).
I diritti della coppia sono sempre stati considerati subalterni
rispetto ai doveri ,tanto che, fino a non molto tempo fa, anche da noi
esisteva la prassi del matrimonio combinato e coatto.
Se questi sono diritti!
Si può paragonare un diritto ad un credito ed un dovere ad un
debito. Se io ho un diritto, allora ho un credito nei confronti della
società,un credito che solo io posso decidere di esigere o
meno. Se, invece, io ho un dovere, allora è come se avessi un debito nei confronti della società e,
quindi, solo la società ha il diritto di
esigere la restituzione del debito o rinunciare ad esigere il debito
stesso.
E’ giusto che, se il matrimonio o qualcosa di simile, è un
diritto,allora , visto che la legge è uguale per tutti, nessuno può
negare ad una persona di usufruire di un suo diritto.
Se ,invece,si accetta, in tutto o solo in parte, il concetto che il matrimonio
o,comunque,la legalizzazione di una unione basata sul sesso, è un
dovere , che la coppia liberamente si assume, allora il diritto non
appartiene alla coppia, ma alla società che, in base alle sue
necessità, decide di tutelare un certo tipo di unione e non un altro
tipo.

Giuseppe Cipolla, Siena

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E se il matrimonio fosse tutti e due, un diritto e un dovere? Grazie per il suo stimolante saggio. Sono certo che non mancheranno reazioni.

Priebke e Salvo D’Acquisto

Mercoledì 18 Luglio 2007

CARO DE CARLO

IL RESPONSABILE DELLE FOSSE ARDEATINE E’ CHI UCCISE IL MANIPOLO DI TRENTA TEDESCHI DI VIA RASELLA SENZA CONSEGNARSI.
E LO DISSE, AMENDOLA: “NOI DOBBIAMO COMBATTERE I TEDESCHI CON OGNI MEZZO.
SE CI CONSEGNIAMO CI UCCIDONO. BENE SE FARANNO LE RAPPRESAGLIE AMMESSE DAGLI ACCORDI DI GINEVRA, COSI’ GLI ITALIANI LI ODIERANNO DI PIU’ “.

CERTO, E’ TERRIBILE TROVARSI DI FRONTE A CHI MATERIALMENTE HA COMPIUTO PARTE DELLA RAPPRESAGLIA , MA NON SO SE PRIEBKE E’ PIU’ RESPONSABILE DI KAPPLER (CHE FU CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER AVER FATTO UCCIDERE 5 PERSONE IN PIU’, E NON PER LA RAPPRESAGLIA), E NON SO SE E’ PIU’ RESPONSABILE DI HITLER, CHE HA PENSATO BENE DI UCCIDERSI.

NON SO POI DI COSA DOVREBBE PRIEBKE PENTIRSI, QUANDO NON SI SON PENTITI MAI - ED ANZI HANNO FATTO CARRIERA - COLORO CHE HANNO PER PRIMI UCCISO I TRENTA TEDESCHI DI VIA RASELLA (CHE NON ERANO NEPPURE DELLE SS, TRA L’ALTRO).
CHIEDO IL DUPLICE PENTIMENTO.
O TUTTI, O NESSUNO.
E’ FACILE CHIEDERE IL PENTIMENTO DEI “VINTI”, MENO FACILE OTTENERE QUELLO DEI “VINCITORI”
FABIO UCCELLI

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Caro Uccelli,
Lei ricorda Salvo D’Acquisto? Quel carabiniere, medaglia d’oro, si fece fucilare pur essendo totalmente estraneo all’attentato. Il suo sacrificio salvo’ la vita di decine di innocenti ostaggi che altrimenti sarebbero stati uccisi dai tedeschi in forza della Convenzione che lei stesso cita.

Un popolo di guardoni

Lunedì 16 Luglio 2007

Caro Dottore,
so che lei risiede negli Usa e allora le vorrei chiedere: gli americani ci vedono come gli inglesi? Ha letto l’articolo del ‘’Financial Times’’ sulla mortificazione commerciale della donna italiana?
Ha visto come ci giudicano gli inglesi? Un popolo di guardoni, i cui spettacoli, la cui televisione, la cui pubblicita’, la cui moda e’ aggressiva, volgare, cosparsa di donnine nude che straripano da tutti i manifesti, da tutti i teleschermi, dalle pagine dei giornali, eccetera. Il tutto alla faccia della dignita’ e delle ‘’pari opportunita’’’ (c’e’ persino un ministero) della donna.
Ma come puo’ un popolo del genere pretendere di essere preso sul serio?
Scusi lo sfogo.
Amedeo Pini

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E infatti, caro Pini, non veniamo presi sul serio. Ne’ negli States ne’ in Europa. L’alluvione di donnine, veline, aspiranti miss ammiccanti, invitanti, abbigliate in maniera provocante e sfacciata e’ considerata il simbolo della frivolezza di un’intera nazione. Una nazione, che si perde nell’effimero e non si accorge che l’esuberanza sessuale, peraltro sanissima, non e’ tutto. Ci sono priorita’ che non vengono onorate da un popolo di cicale.
Lo sfruttamento commerciale del corpo femminile, quando diventa ossessione, appare emblematico di arretratezza culturale e politica. L’Italia e’ ferma al palo. I nostri vicini, a cominciare dalla Francia di Sarkozy, si sono messi a lavorare di piu’. Noi di meno. Vanno in pensione con piu’ anzianita’. Noi con meno. Viaggiano piu’ veloci. Noi piu’ lentamente. Pagano meno tasse. Noi di piu’. Chiudono le porte all’immigrazione clandestine. Noi le apriamo. Rinnovano le fonti energetiche. Noi siamo fermi al petrolio. Insomma, crescono di piu’. Noi di meno.
E allora forse non rimane che consolarsi ammirando i seni di quell’Elisabetta Canalis citata anche dal ‘’Financial Times’’.

Sprechi e demagogia nell’Italia irriformabile

Martedì 10 Luglio 2007

Ho letto con interesse la sua riflessione su gaz/sud- del 6-7-2007-.
Il linguaggio di Spogli ha il difetto della chiarezza! Condivido!
Lei cita Massimo D’alema,dicendo che ha accusato il colpo e quindi
impossibilitato a ribattere!Oggi,buona parte dei politici che ci
rappresentano ,sono anche loro impossibilitati a rispondere.

Si parla, si parla ……..” Bisogna ridurre le spese della politica; ridurre il
numero dei parlamentari; eliminare le inutili istituzioni delle
Provincie ( vedi Riotta e Fini T.V. 7- ore 23,00-del 6/7/07)….
Ad oggi alla prova dei fatti SOLO DEMAGOGIA”-…..
Il sottoscritto, tempo fa,aveva, in una sua E-MAIL-,indirizzata a politici di diversa
estrazione, SUGGERITO di ridursi BIPARTISAN il 50% degli emolumenti per
3 anni da parte delle ISTITUZIONI CENTRALI,E PERIFERICHE.
Tale iniziativa,a parere dello scrivente avrebbe fatto risorgere nella gente,
quel senso indispensabile di FIDUCIA DI CUi UN POPOLO HA BISOGNO,
credere con fiducia nelle istituzioni e negli uomini che le
rappresentano, seriamente e con entusiasmo.

P.S. Dai politici a cui è stata indirizzata la mia E-MAIL, PUBBLICATA SUCCESSIVAMENTE DAL “Quotidiano di Sicilia”, non ho mai ricevuto risposta alcuna;l’appello è
caduto nel vuoto piu’ DESOLANTE.
Sarei interessato se crede ,conoscere
la sua opinione in merito.
Messina li 7/luglio/2007.
Distinti saluti
Dott. Aldo Martino.

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Caro Dottor Martino,
il lato piu’ ammirevole e in un certo senso commovente della sua lettera e’ la speranza che, nonostante tutto, qualcosa possa cambiare.
Vorrei tanto essere smentito, ma – visto che chiede la mia opinione – le diro’ che no, per almeno ancora un decennio in questa Italia vecchia disastrata, arretrata, ingovernabile non cambiera’ nulla. Le nostre istituzioni rimarranno quello che sono, e cioe’ le piu’ inefficienti, pletoriche, costose dell’intera Europa. E sa perche’? Perche’ allo stato attuale l’Italia e’ assolutamente irriformabile.
Non e’ riformabile per diversi motivi, il piu’ negativo dei quali e’ la legge elettorale. Ricorda il referendum del 1993? Votammo all’83 per cento contro il proporzionale e dunque per l’adozione del maggioritario. Ci presero in giro, in sede di traduzione in legge della volonta’ popolare, con il Mattarellum che aumento’ e non diminui’ il numero dei partiti. Poi ci si mise Berlusconi che contro i suoi interessi e per far piacera a Casini reintrodusse il proporzionale, il cosiddetto Porcellum. Con il bel risultato di perdere le elezioni e portare in parlamento 23 partiti (record mondiale). Ora si riparla di referendum e di riforma.
Ebbene credo che il referendum non si fara’ e che la riforma parlamentare sara’ un’altra presa in giro. Nessuno dei piccoli partiti firmera’ mai il proprio suicidio. E dunque il potere di ricatto dei nani nei confronti dei grandi (si fa per dire) continuera’ inalterato.
Altro motivo: i sindacati. Altro che difesa del lavoratore! I sindacati sono diventati gli interpreti degli interessi di chi il lavoro gia’ ce l’ha, statali in primo luogo. E si disinteressano dei giovani, che il lavoro non l’hanno o sono precari sino all’eta’ matura. Le loro pensioni, quando sara’ il momento, saranno da fame. E a proposito di pensioni non innalzando l’eta’ lavorativa nel 2050 – secondo i calcoli – su sette lavoratori ci saranno dieci pensionati. Il che vuol dire che i primi non saranno in grado di mantenere i secondi. Ma non sento alcun allarme. I burocrati del sindacalismo faticano sugli scaloni, quando invece con pochi scalini raggiungerebbero il buon senso. E intanto tutti diventiamo piu’ poveri.

Energia nucleare e sicurezza

Lunedì 9 Luglio 2007

Buongiorno,
Mi conceda un paio di commentini sulla lettera del Sig. Giusti.

” l’aumento delle richieste dalle cosiddette nuove tigri economiche, Cina, India, Indonesia, Corea del Sud, eccetera, eccetera.”

Non si preoccupi. Cina, India e Corea sono lanciatissime nella corsa al nucleare.

“Non li sfiora l’ipotesi che se per caso si dovesse verificare un incidente, tipo una fuga di vapori radioattivi, l’Italia sarebbe la prima ad esserne interessata. Le centrali nucleari francesi e svizzere, tanto per fare un esempio, si trovano proprio alle nostre frontiere.”

Volevo farle notare una falla logica nel suo ragionamento. Quanto dice fa pensare che semmai dovremmo chiedere ai nostri vicini di smantellare le proprie centrali, non certo che sia il caso di aprirne noi.

Grazie.
gp2029@columbia.edu

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Se avra’ la bonta’ di ‘’scrollare'’ le lettere di questa rubrica sull’argomento, vedra’ che la penso esattamente come lei. Ma non tutti la pensano come noi.
Fra opinioni positive e negative la cosa singolare e piu’ avvilente e’ vedere il nostro governo assolutamente impermeabile al dibattito. E come potrebbe prenderne parte? Tutti i suoi sforzi sono concentrati sulla propria sopravvivenza. Una parte consistente dei partiti che lo sostengono sono gli stessi che a suo tempo vollero il referendum antinucleare. Ma intanto il mondo ci passa sulla testa.