Archivio di Ottobre 2007

Il Kosovo e la Serbia

Lunedì 29 Ottobre 2007

Messaggio per Eniel Ninka
Università Politecnica delle Marche
Signora,
non sapevo che l’educazione in Italia fosse così “povero” . Per fortuna esistono ancora “old school”, persone perbene.
Signora puo prendere un po di libri di storia, e rileggerli. Mi dispiacerebbe che qualcuno in futuro le dica ch’è ignorante. Kosovo è sempre stato parte della Serbia. Quando mille anni fa fu fondato il regno di Zeta, Duklja i Raska (ho dubbi che conosca questi termini) , fu fondato proprio lì, in Kosovo e Metohija (Metohija che si dimentica sempre).
Non voglio dare io, lezioni della storia, ma permettetemi di parlare del miei origini. Io non ho preso liberta di parlare della politicha separatisticha di Sud tirol o Friuli Venezia Giulia- non ho abbastanza argumenti. Percio Vi prego di scusarmi per il mio italiano e Vi prego di non dire boiate.
Ana Milosevic
damanera@gala.net

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Anche in questo caso mi limito a fare il postino.

Il genocidio armeno e il voto del Congresso

Lunedì 22 Ottobre 2007

Caro De Carlo,
mi può spiegare perchè il Congresso americano ha votato quella risoluzione sugli armeni? La Turchia è furibonda. E a ragione. Non perchè io non la ritenga responsabile del genocidio degli armeni, oltre un milione e mezzo di persone (cioè la metà della popolazione), ma perchè questo non era il momento giusto.
Gli Stati Uniti hanno un bisogno vitale della Turchia in un momento in cui le cose in Iraq sembrano aggiustarsi. Hanno bisogno delle sue basi aeree, hanno bisogno delle rotte di terra per i rifornimenti. Hanno bisogno di mantenere ottimi rapporti con questo che è il più forte e importante alleato della Nato.
Il genocidio risale a 92 anni fa. Nella sua storica commemorazione, il Congresso americano non poteva aspettare un altro paio di anni?
Amilcare Bernazzani

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Certo avrebbe potuto e anzi dovuto, a mio parere. Il voto della Commissione Esteri della Camera (non dell’intero Congresso) non rientrava fra le urgenze della politica estera americana.
A sponsorizzarlo è stato lo Speaker della Camera, l’italo-americana Nancy Pelosi. E il motivo riflette convenienze personali: in California, dove è stata eletta, vivono forti e ricche comunità di armenoamericani.
Il solenne riconoscimento del martirio subito dai loro antenati ha una doppia rilevanza: storica e economica. Più importante la seconda della prima, perchè quella pronuncia, destinata (forse) ad essere seguita da un’altra da parte della Camera in seduta plenaria, apre la strada ai risarcimenti.
Ma a che prezzo? La Turchia ha risposto scartando gli appelli alla moderazione provenuti dal governo Bush e scatenando una massiccia rappresaglia contro i curdi nel nord dell’Iraq.
Risultato: Bush ora ha a che fare con due grane. Con l’alleato turco che non tollera la guerriglia condotta dai curdi i cui santuari sono nella parte curda dell’Iraq. E con l’alleato curdo, che in Iraq rappresenta un fattore di stabilità. Inutilmente sinora all’uno e all’altro ha fatto sapere che la Casa Bianca non approva quel voto e anzi se ne distanzia. La frittata è fatta. E a rompere le uova è stata appunto Nancy Pelosi, la cui visione politica sembra non andare al di là dei suoi interessi elettorali in California.

In Iraq le cose vanno meglio (ma quanti errori!)

Lunedì 22 Ottobre 2007

Generale Cesare De Carlo

Rimango dell’idea che si sia fatto bene ad intervenire in Iraq, come in Afghanistan, anche solo per aver deposto despoti e feroci dittature
Dando ai popoli la possibilità di decidere e scegliere, poi ovviamente il destino, le scelte future sono, per quanto possibile, nelle loro mani.
Il fatto che si sia scatenato una forte, rabbiosa reazione da parte del terrorismo islamico ritengo dimostri proprio che si è colpito nel segno
Dando anche ad altri tiranni e despoti un preciso segnale d’allarme che anche loro un giorno, potrebbero trovarsi deposti ed in una cella
Purtroppo però ben poche cose giuste accadono su questa Terra
Ovviamente la guerra è tutto un insieme di orrori specie se si usa collocare obiettivi militari, basi di terroristi accanto a scuole, ospedali, abitazioni

Non voglio dilungarmi oltre sperando che effettivamente si stia vincendo e che il dolorosissimo sacrificio dei nostri non sia stato vano
Aggiungo che se intervenire fu giusto, probabilmente Bush e Blair sbagliarono il come
Si sarebbe dovuto per quanto e se possibile formare prima un governo iracheno in esilio , un esercito di liberazione anche solo in embrione e clandestino
Fare in modo che i primi ad entrare nelle città irachene liberate fossero loro ed evitare di dover ricorrere almeno di facciata a governatori stranieri americani, inglesi….italiani
Erano operazioni possibili, fattibili queste dopo la delusione causata dall’inevitabile (rispetto mandato ONU ) non proseguimento dell’offensiva seguita alla liberazione del Kuwait ?
Furono errori, sottovalutazioni, arroganza politica e culturale o inevitabili scelte , dovute all’impossibilità di fare come in Italia nel 1943-45 ?
Anche allora probabilmente Inglesi ed Americani avrebbero gradito moltissimo mettere, ad esempio fuori legge il Partito Comunista ma ben sapevano che questo avrebbe causato un’incessante guerriglia nel nord d’Italia, in metà del Paese
A volte mi sorprende il pensiero bizzarro, chissà come avrebbero reagito gli anti fascisti italiani, francesi, la Resistenza se nel ‘41…’42 dalle finestre delle città inglesi ed americane fossero improvvisamente apparse le bandiere della pace ad ogni costo ?
Poi ovviamente la Storia non si fa con i se ed i ma ed i paragoni sono sempre rischiosi e molto arditi

Cordiali Saluti
Stefano Serafini

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Sì. Le cose in Iraq vanno molto meglio. Non è ancora la vittoria, ma a giudizio dei militari ora la vittoria è possibile. I sunniti ripudiano Al Qaeda e Al Qaeda con la loro collaborazione è stata decimata.
Tutto bene quel che finisce bene? Non esattamente. I progressi, ammessi ora anche dall’opposizione democratica in Congresso, non assolvono l’amministrazione Bush dai molti errori commessi dalla cacciata di Saddam Hussein in poi. Quanti lutti sarebbero stati risparmiati agli iracheni, agli americani e ai loro alleati!
Detto questo a Bush va comunque riconosciuto il coraggio di non avere mollato, di non avere fatto dell’Iraq un altro Vietnam, quando gli americani lasciarono il sud abbandonandolo all’invasione dei comunisti del nord.
(Mi tolga una curiosità. Perchè quel generale? Ne sarei lusingato se lo fossi, ma purtroppo non sono stato nemmeno soldato semplice)

Come abbattere una dittatura

Lunedì 22 Ottobre 2007

Sig. DeCarlo,

è stato molto interessante il faccia a faccia con il Sig. Fini sul nucleare apparso sul “Giorno” di domenica 14 ottobre.
Io personalmente sono sempre stato un sostenitore del Partito Repubblicano e di George W. Bush, la situazione in Corea del Nord attualmente sembra essere incoraggiante, tra pochi mesi (non si sa mai cosa possa succedere con certi regimi!) si potrebbe parlare proprio di successo, l’Amministrazione americana dovrebbe ricevere elogi e apprezzamenti a parer mio ma Bush non è amato e quindi finora non li ha ricevuti.
Ma il problema totalmente irrisolto riguarda l’Iran; uno stato è sovrano e quindi ha il diritto di avere anche l’energia nucleare secondo il Sig. Fini, il fatto è che non tutti i Paesi sono uguali.
Se l’Italia rimettesse in funzione le proprie centrali nessuno avrebbe niente da dire (salvo problemi interni) ma un regime come quello iraniano non è paragonabile al governo italiano, oppure rimanendo in Medioriente a quello israeliano.

Concludo dicendo che l’Iran attuale (intendo il regime teocratico) deve essere smantellato, in un modo o in un altro.

Cordiali saluti,

Magni Marco.

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Ci sono due modi per abbattere una dittatura. Col voto e con la forza. Ma abbattere una dittatura col voto è una contraddizione in termini. Una dittatura è tale proprio perchè impedisce la libertà di espressione. Rimane la forza. Per esempio: un complotto interno, un intervento dall’esterno. Quest’ultimo è sempre il più costoso e destabilizzante (Iraq insegni). Meglio allora il complotto nella speranza che non provochi una guerra civile. Ma non mi sembra che la dissidenza iraniana sia abbastanza infiltrata o abbastanza attiva da far cadere il regime teocratico degli ayatollah.

Quasi quasi mi faccio clandestina…

Lunedì 15 Ottobre 2007

Lei continua purtroppo ad eludere la mia domanda…forse perchè risposta non c’è!!
E allora le pongo un altro quesito: si è mai chiesto se forse la causa di tanta criminalità di importazione non sia da ricercare proprio nel sistema italiano?
Voglio dire: Lei non immagina quante volte io - immigrata regolarissima da ormai 20 anni e bistrattata dal Suo paese prima a causa della Bossi-Fini e poi delle leggi sulla cittadinanza che mi viene negata solo perchè invece di dare (più) soldi alle casse, posso vantarmi di una imminente laurea in Giurisprudenza che mi servirà a poco - ho pensato di mollare tutto e diventare clandestina, vivendo “alla furba” senza preoccuparmi di pagamenti, scadenze,procedure, etc.
Perchè tanto in Italia ci si occupa solo dei soggetti problematici che con le loro malefatte sanno farsi rispettare.
Un esempio? Amato e Ferrero hanno pensato di riformare la Bossi-Fini e al centro della riforma chi c’è ancora una volta? I clandestini e i cpt!!!
Non certo le persone che come me vivono in Italia e contribuiscono all’economia più di moltri altri italiani, ma nonostante questo devono vivere con il terrore di svegliarsi una mattina e di scoprire che qualche politico ha pensato una nuova legge che spazzerà via anni di sacrifici e di fatiche che non daranno mai i loro frutti.
Non crede che tutto ciò sia sufficiente a far scattare nella mente di una persona frustrata e presa in giro, qualcosa di non proprio ortodosso??
lilly1708@yahoo.it

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Non credevo di avere eluso la sua domanda. Anzi. Nella mia precedente risposta me l’ero presa proprio con gli immigrati clandestini nei confronti dei quali l’attuale maggioranza governativa manifesta un buonismo demenziale, anziche’ favorire l’integrazione di chi - come lei - si e’ perfettamente assimilata ai nostri costumi, rispetta le nostre leggi, parla (e scrive) la nostra lingua meglio di tanti italiani.
Quanto alla rabbia e alla tentazione di far qualcosa di clamoroso per farsi sentire, non ci speri. La classe politica italiana e’ un muro di gomma. Assorbe tutto. E dimentica tutto. Per cui non le rimane che rimanere quella che e’: legale fra tanta illegalita’.