Come abbattere una dittatura

Sig. DeCarlo,

è stato molto interessante il faccia a faccia con il Sig. Fini sul nucleare apparso sul “Giorno” di domenica 14 ottobre.
Io personalmente sono sempre stato un sostenitore del Partito Repubblicano e di George W. Bush, la situazione in Corea del Nord attualmente sembra essere incoraggiante, tra pochi mesi (non si sa mai cosa possa succedere con certi regimi!) si potrebbe parlare proprio di successo, l’Amministrazione americana dovrebbe ricevere elogi e apprezzamenti a parer mio ma Bush non è amato e quindi finora non li ha ricevuti.
Ma il problema totalmente irrisolto riguarda l’Iran; uno stato è sovrano e quindi ha il diritto di avere anche l’energia nucleare secondo il Sig. Fini, il fatto è che non tutti i Paesi sono uguali.
Se l’Italia rimettesse in funzione le proprie centrali nessuno avrebbe niente da dire (salvo problemi interni) ma un regime come quello iraniano non è paragonabile al governo italiano, oppure rimanendo in Medioriente a quello israeliano.

Concludo dicendo che l’Iran attuale (intendo il regime teocratico) deve essere smantellato, in un modo o in un altro.

Cordiali saluti,

Magni Marco.

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Ci sono due modi per abbattere una dittatura. Col voto e con la forza. Ma abbattere una dittatura col voto è una contraddizione in termini. Una dittatura è tale proprio perchè impedisce la libertà di espressione. Rimane la forza. Per esempio: un complotto interno, un intervento dall’esterno. Quest’ultimo è sempre il più costoso e destabilizzante (Iraq insegni). Meglio allora il complotto nella speranza che non provochi una guerra civile. Ma non mi sembra che la dissidenza iraniana sia abbastanza infiltrata o abbastanza attiva da far cadere il regime teocratico degli ayatollah.

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