Archivio di Agosto 2007

Lavavetri e irresponsabilità governativa

Giovedì 30 Agosto 2007

Caro De Carlo,

complimenti per i suoi scritti sul “Giorno”, suscitano sempre il mio interesse.
In questo ultimo periodo sono venute alla luce diverse notizie piuttosto interessanti dal mio punto di vista.Per cominciare ci sono le dichiarazioni di Prodi su Hamas;
la comunità ebraica italiana non ha certo preso bene le parole del presidente del Consiglio e la signora Livni ministro degli Esteri dello Stato di Israele ha reagito duramente.
Ora, la mia opinione personale è assolutamente in linea con quanto detto dalla signora Livni, però il fatto ridicolo è come possa Prodi tendere in qualche modo la mano ad Hamas, un movimento votato dal popolo, non lo nego,(anche il partito nazista di Hitler fu votato dal popolo…) ma terrorista spalleggiato da Siria e Iran che non riconosce Israele e vuole la sua distruzione.
Un’altra notizia riguarda il ministro Amato che dice di volersi ispirare alla tolleranza zero resa famosa da Rudolph Giuliani a New York.. Anche in questo caso il governo mi fa ridere (purtroppo però anche i criminali si metteranno a ridere…), in Italia non si avrà mai una politica severa, anzi giusta, con i criminali, ovvero misure adeguate al tipo di reato (Huntsville/Texas insegna…), ma con qualsiasi governo, non solo con Prodi.
L’ultima questione è interna all’Amministrazione Bush, ovvero le dimissioni di Karl Rove.Che influenze si avranno adesso? Tra due anni usciranno dei libri di Rove che riguarderanno anche la politica dei Repubblicani oggi al comando, saranno rischiosi, sveleranno particolari sconosciuti e situazioni segrete?

Grazie per l’attenzione,

Cordiali saluti,

Magni Marco.

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Law and order, dicono gli americani. E ci provano. Ma quando lo slogan viene intonato dal gabinetto Prodi fa scappar da ridere. Non per una preconcetta avversione all’attuale sgangherata coalizione di maggioranza, ma perchè quella stessa maggioranza è composta in buona parte da coloro che hanno fatto di tutto per ignorare la prima (la legge) e per indebolire il secondo (l’ordine pubblico). Ora sembrano avere un soprassalto. La gente è esasperata dalla crescente criminalità e dalla diminuita sicurezza soprattutto nelle grandi città. E allora qualcuno dei loro sindaci se la prende con i lavavetri. A questo punto le risate diventano sghignazzate.
La minaccia non viene dai lavavetri extracomunitari che raccolgono un paio di euro al giorno. Viene dalla irresponsabile politica immigratoria del governo italiano, il quale in nome del buonismo cattocomunista ora intende abolire i presidi istituiti dalla legge Bossi-Fini.
Se apriamo le porte agli illegali, non meravigliamoci poi dell’illegalità dei loro comportamenti. E se per caso una volta catturati, condannati e imprigionati, vengono rimessi in circolazione dalla solita amnistia buonista non meravigliamoci se la criminalità aumenta.
Altro che tolleranza zero!
Quanto alle dimissioni di Karl Rove, non credo che il teorico dei neocon abbia in serbo grandi rivelazioni. Conterrà probabilmente conferme sul capitolo più controverso dell’amministrazione Bush, l’Iraq, e del perchè il presidente si sia lasciato convincere a una guerra che avrebbe potuto evitare solo che la Cia fosse stata in grado di far fuori Saddam Hussein.
Ma questo è il punto. La Cia ereditata dai democratici è l’ombra di quella di una volta (e anche una volta non era un granchè). Ricordo che una decina di anni fa, durante un viaggio in Giappone, l’allora presidente Clinton venne in sala stampa. Si mise a parlare con giornalisti al seguito. E confessò di non avere le idee chiare su come eliminare Saddam Hussein. Mister President – gli dissi scherzando – visto che i suoi servizi segreti non ce la fanno, perchè non si rivolge alla mafia italiana? in un paio di settimane risolverebbe il problema. Rise e rispose: mi ci lasci pensare.

Stati canaglia e Chavez

Giovedì 30 Agosto 2007

Chi decide quale Stato è canaglia? Forse il Venezuela decide che Gli USA sono uno Stato canaglia? O gli USA decidono che l’Iran è uno Stato canaglia?
simone.dileo@tiscali.it

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Ma come si fa a considerare dittatore uno che ha vinto democraticamente delle elezioni e con una maggioranza schiacciante?
a@a.no

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Nessuno purtroppo decide quali siano gli Stati canaglia. Magari all’Onu ci fosse un organismo del genere. Giustificherebbe la sua esistenza e i suoi costi. Ma quel giorno è ancora lontano da venire, perchè due terzi dei Paesi rappresentati nel solenne consesso internazionale sono dittature, teocrazie, autoritarismi, in una parola non sono democratici. E da regimi come questi non ci si potrà mai aspettare alcun giudizio oggettivo.

L’attribuzione dunque è soggettiva. Per gli Usa i regimi che sponsorizzano il terrorismo o il sovvertimento delle regole democratiche dentro e fuori i propri confini sono Stati canaglia. L’Iran, per esempio. Per l’Iran gli Usa sono il Grande Satana che vuole interferire nella vita degli altri.

Per noi europei, ansiosi di non inimicarci chi si propone di farci la festa (prima o poi), la scelta è scomoda. Preferiamo non parlarne, adducendo a motivazione della nostra riluttanza e delle nostre paure le peculiarità locali, i costumi, l’acquiescenza delle popolazioni. E non ci interessa affatto se quelle peculiarità, quei costumi, quell’acquiescenza abbiano mai avuto il conforto di una verifica libera.

Posso ricordare che, non appena avuta la possibilità di votare, afgani e iracheni hanno rigettato i regimi che li tenevano in schiavitù?

Fra gli Stati canaglia va inserito a mio parere anche il Venezuela di Chavez. Il fatto che sia stato eletto non significa molto. Anche Hitler arrivò al potere democraticamente, vincendo le elezioni. Anche Hamas ha vinto le elezioni e purtuttavia continua a praticare il terrorismo e a predicare la fine di Israele. In ogni caso le elezioni venezuelane sono state tutt’altro che regolari. E la maggioranza è stata schiacciante solo perchè l’opposizioe le ha boicottate.

I peccati del comunismo italiano

Giovedì 30 Agosto 2007

SENTI RINCO APRIBENE LE ORECCHIE E SOPRATTUTTO LEGGI ATTENTAMENTE……….
La sinistra nega, la destra tace per evitare di essere “presa in giro” sul solito argomento “comunismo” morto e sepolto. Risultato? Quasi nessuno in Italia conosce fatti cui l’11 settembre in confronto è una bazzecola. Tutto quello che leggerete qui non è un film fanta-horror, è la realtà, ogni affermazione è precisa e senza alcuna esagerazione ed esiste una tale quantità di prove da tappare la bocca a qualsiasi negazionista. Con la recentissima pubblicazione di documenti ufficiali, finora coperti da segreto, sono venute a galla cose incredibili, l’intera storia del PCI (che ora si chiama DS, ma i cui dirigenti sono rimasti tutti i medesimi) deve essere completamente riscritta. Soprattutto perchè è la storia di chi oggi occupa tutti i posti di potere e ci governa. E’ una storia che arriva fino ai giorni nostri.

Il PCI ha ricevuto per decenni, ogni anno dagli anni ‘40 sino al 1991, fiumi sterminati di finanziamenti illeciti da Mosca. I magistrati sovietici hanno accertato che il KGB, il servizio segreto sovietico, ha versato negli anni ben oltre 230 miliardi di lire (probabilmente di più) al Partito Comunista Italiano, il quale è stato il più finanziato in assoluto tra i partiti comunisti europei. Il denaro passava dall’Ambasciata sovietica a Roma e veniva consegnato dalle spie del KGB direttamente nelle mani dei dirigenti comunisti. Armando Cossutta (nel PCI dal ‘43 e tuttora al governo) fu tra i principali corrieri di denaro. Denaro che era sporco di sangue! In Unione Sovietica il popolo moriva di fame e a milioni nei lager, ogni resistenza veniva soffocata nel sangue, proprio dal KGB, la polizia segreta. I finanziamenti al PCI erano una piccola parte dell’intero gioco. A questi si deve aggiungere l’immensa rete di appalti, tangenti, corruzione, operata per decenni, tra imprese e cooperative rosse italiane e l’Unione Sovietica, la quale aveva nei suoi piani il sostegno non solo al partito comunista, ma anche all’intero mondo imprenditoriale ad essa legato. Inutile dire che i dirigenti comunisti italiani erano perfettamente a conoscenza di quanto compiuto dai loro alleati del KGB. Come i magistrati italiani erano perfettamente a conoscenza dei finanziamenti illeciti dei partiti e delle imprese rosse, pure i sassi sapevano che i partiti ricevevano finanziamenti illeciti e che il PCI fosse di gran lunga il più finanziato. Il Partito Socialista di Craxi riceveva una somma irrisoria confrontata a quella del PCI. Quando nel ‘91 l’Unione Sovietica crollò, i lager (Gulag) vennero chiusi (nel ‘91!), il fiume di miliardi insanguinati da Mosca cessò e dopo pochi mesi scoppiò Tangentopoli. Il fatto che l’unico a salvarsi fu proprio il partito che era stato alla base di 50 anni di tutta la corruzione politica e imprenditoriale italiana non è un caso. Negli anni il PCI aveva piazzato i propri uomini nella magistratura e gli fu facile insabbiare tutto. L’unico magistrato che aveva deciso di indagare sul PCI fu Giovanni Falcone, ma morì durante le indagini, proprio pochi giorni prima di partire per Mosca, dove doveva incontrarsi con i suoi colleghi magistrati sovietici, i quali avevano accertato le somme inviate al PCI. Nessun altro magistrato continuò le sue indagini sul PCI.

Il Patto di Varsavia fu un’alleanza militare tra Unione Sovietica, Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Germania Est, Romania e Albania. L’Unione Sovietica aveva il comando unificato e supremo di tutte le forze armate e il controllo completo dei servizi segreti dei paesi subordinati. I piani militari del Patto sono stati svelati a Gennaio 2006 e prevedevano l’invasione dell’intera Europa, partendo dalla Germania Occidentale e l’Italia, con l’impiego di armi nucleari e la complicità, dietro le linee europee, di tutti i partiti comunisti occidentali, tra cui al primo posto il Partito Comunista Italiano, nonchè dei gruppi terroristici. I piani di invasione non erano eventuali o difensivi, ma offensivi e specifici. Si è progettato concretamente per decenni di invadere l’Europa. I piani sono stati aggiornati di anno in anno sino al 1990 ed erano precisi fin nei minimi particolari. Sono state svolte esercitazioni militari specifiche, sono stati posizionati una quantità enorme di missili nucleari, carri armati, aerei, navi, sommergibili nucleari e truppe, è stata spesa una quantità incredibile di denaro (un terzo del PIL dell’URSS veniva impiegato per questo folle progetto). Denaro che l’URSS prendeva dall’esportazione di petrolio. La causa del crollo economico dell’URSS fu che gli Stati Uniti chiesero all’alleata Arabia Saudita di aumentare la produzione facendo crollare i prezzi nel 1986. Questo evento, insieme agli immensi costi militari, fece crollare l’Unione Sovietica e i suoi folli progetti di conquista.

All’interno dei partiti comunisti europei, nei decenni, il KGB, il servizio segreto sovietico, aveva piazzato una rete di spie sterminata (2000 permanenti solo in Italia) e poteva contare su bande armate clandestine. Il Partito Comunista Italiano ha avuto per decenni un esercito clandestino di 130.000 uomini armati in modo militare (bombe, mitragliatrici, fucili, mine anticarro, etc.). Questi militanti seguivano corsi specializzati in Cecoslovacchia e Cuba e corsi di perfezionamento a Mosca. I corsi prevedevano sia l’addestramento militare (sabotaggio, innesco bombe, uso di mitra, etc.) sia quello politico (spionaggio, disinformazione, propaganda). Ancora oggi vengono dissotterrate basi e nascondigli del KGB in Italia, pieni di esplosivi, armi e apparecchiature radio-trasmittenti militari.
Il KGB fu l’artefice di grandissima parte degli attentati terroristici che insanguinarono l’Europa negli anni ‘70 e ‘80; solo in Italia gli attentati a politici, magistrati, militari, giornalisti, imprenditori furono più di 20.000! Le Brigate Rosse erano controllate, addestrate e finanziate dal KGB. Gli interessi di Mosca erano quelli di destabilizzare i governi europei per facilitare l’invasione militare programmata sin dal 1955. Moro fu sequestrato per avere i piani della difesa militare italiana, piani che servivano a Mosca, non certo ai sindacalisti delle Brigate Rosse.

Il PCI, fino al 1991, era controllato direttamente dal PCUS, il partito comunista sovietico, che gli inviava fiumi di miliardi di finanziamenti illeciti e al suo interno erano presenti spie sovietiche del KGB e del GRU, il servizio segreto sovietico militare, ancora più segreto del KGB.

La Commissione parlamentare Mitrokhin nel 2006 ha stabilito che l’attentato al Papa Giovanni Paolo II nel 1981 fu organizzato dal KGB. L’uomo alle spalle del killer Alì Agca è infatti la spia bulgara Antonov, manovrata dal KGB. Le conclusioni a cui la Commissione è giunta hanno provocato un’enorme attenzione della stampa e televisione internazionale. Sono stati realizzati migliaia di articoli e centinaia di interviste televisive. In Italia neppure mezza parola! Di più, i servizi segreti sovietici hanno cercato di uccidere il presidente della Commissione, Paolo Guzzanti (senatore di Forza Italia, padre di Sabina e Corrado Guzzanti; che, per inciso, è francamente incredibile come possano stare così tenacemente dalla parte dei comunisti dopo le scoperte e persino l’attentato al padre!). Neanche l’attentato delle spie sovietiche al senatore è una notizia di cui i media italiani parlano……..FATTI UN ESAME DI COSCIENZA HOMBRE…..
leonidaredisparta@libero.it

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Credo che nessuno fra coloro che seguono questa rubrica nell’hombre possa identificare il sottoscritto.
Sul comunismo e sui suoi patetici epigoni in circolazione ormai quasi solo in Italia ho scritto molto e di più.
La lettera di Leonidaredisparta è un riassunto dei peccati capitali di quella fallimentare ideologia e delle complicità italiane nei crimini orditi dalla patria del socialismo reale (come una volta era chiamata l’Urss). La pubblico per intero perchè a ricordarli non si sbaglia mai. E chissà che qualcuno, a distanza di decenni, non venga sfiorato dal dubbio.

Perchè agli italiani piace tanto Chavez?

Lunedì 20 Agosto 2007

Gentile Dott. Cesare De Carlo,
alcuni giorni fa mi sono imbarcato alla Malpensa dopo tre settimane trascorse in Italia. Alla security l’addetto ha visto il mio passaporto venezuelano e ha commentato: fortunati voi venezuelani, voi sì che avete un grande presidente. Non ho potuto non mandarlo al diavolo. Lui, come molti altri italiani, quando si riferiscono al Venezuela e più in generale all’America Latina non sanno di che cosa parlano.
E allora mi chiedo e le chiedo: ma perchè voi italiani siete tanto innamorati dei dittatori sudamericani? Perchè quando parlate di Castro ripetete le solite stupidaggini, come ha creato un buon sistema sanitario e un buon sistema scolastico?
Conosco Cuba e le assicuro che sia l’assistenza che la scuola sono ben lontane dall’essere buone. Nessuno muore di fame, ma il livello di vita della popolazione è molto basso. Grande la corruzione. Grande la prostituzione. Gli italiani con cinquanta dollari se ne portano a letto due, scusi la volgarità.
Del resto i due milioni di esuli cubani stanno a testimoniare che il regime castrista è ben lungi dall’essere un paradiso socialista.
Ora è la volta di Chavez. Chavez è un dittatore. Si è impossessato della vita politica, delle banche, delle imprese, dei mezzi di informazione. Ora vuole modificare la Costituzione e ottenere un mandato a vita. Eppure silenzio in Italia, se non addirittura ammirazione perchè osa sfidare i gringos del nord.
Ricordo che quando in Cile andò su Pinochet per anni in Italia ci furono marce, dimostrazioni, petizioni. Venne ritirato l’ambasciatore, eccetera. Niente di tutto questo per il Venezuela.
Mi sa spiegare perchè?
La prego di non firmare la mia lettera. Ho ancora qualche interesse a Caracas.

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No, caro amico, gli italiani non sono innamorati di tutti i dittatori sudamericani. Solo di quelli di sinistra. E il motivo è facilmente riconducibile allo stereotipo dell’agitatore antimperialista (Chavez), all’immagine del guerrigliero romantico (Castro), dell’apostolo dei campesinos (Morales), del difensore del sottoproletariato urbano (Ortega). Su tutto domina però l’avversione per gli Stati Uniti d’America.
Così a questi personaggi la stessa sinistra, che si mobilitava contro Pinochet, dittatore di destra, perdona tutto. Anzi li elogia per il loro coraggio nell’opporsi ai prepotenti yankees. E chiude gli occhi di fronte alla repressione del dissenso, alla chiusura delle radio e televisioni di opposizione, alla nazionalizzazione delle banche e delle imprese, alla costituzione di milizie destinate a perpetuare il regime, alle alleanza con i capi di Stati canaglia quale – ad esempio – l’iraniano Ahmadinejad.
Ma anche sull’altro fronte non c’è alcuno sdegno. Anche la nostra destra sembra non accorgersi di quello che sta facendo questo ex paracadutista elevatosi a presidente. In Italia prevale l’indifferenza. Per cui non mi meraviglio che l’addetto alla security dell’aeroporto Malpensa fosse tanto male informato o tanto pregiudizialmente condizionato dall’esprimersi come si è espresso. Non sa evidentemente o non vuol sapere che fra Chavez e Castro non c’è molta differenza. Il primo le libertà costituzionali le ha svuotate dall’interno. Il secondo le soppresse con un colpo di maglio. E certamente ignora che le dittature di destra sono di potere e dunque reversibili. Quelle di sinistra ideologiche e dunque irreversibili se non in forza di eventi traumatici. Le prime rispettano almeno i fusi orari. Le seconde nemmeno quelli.

Italia malata

Mercoledì 15 Agosto 2007

Caro De Carlo,
sono una signora americana. Vivo in Italia da quando mi sposai. Vi sono rimasta anche dopo la morte di mio marito… Qui abitano i miei figli e i miei nipoti.
Sono delusa. Profondamente delusa dall’Italia. E non da ora. Corruzione, avidità, ruberie, sfaldamento morale. In questo Paese tutto è sbagliato. Basta sfogliare i giornali…
Seguo regolarmente i suoi dibattiti con Massimo Fini, un uomo che a mio parere spesso soccombe di fronte al senso comune. Sono rimasta sbalordita quando alcuni mesi fa scrisse che i talebani non sono terroristi e che il mondo deve temere gli Stati Uniti più dell’Iran dal momento che in fin dei conti i primi e non il secondo avevano sganciato la bomba atomica. Quest’uomo mi sembra un malato di mente.
Ero lettrice della Nazione, poi sono passata al Corriere, poi al Giornale quando il Corriere sbandò a sinistra. Ora di nuovo alla Nazione. Il suo formato tabloid è più pratico. Ma la sua impaginazione assurda. Per esempio, il suo commento sull’Iraq dell’11 Agosto è comparso solo a pagina 23… Eppure quello che sta facendo il generale Petraeus è di grande importanza per noi americani e per i nostri alleati. Speriamo che abbia successo.
Il suo articolo è stato preceduto dalle notizie su Valentino Rossi, Luciano Moggi e calciopoli, Francesco Caruso e le sue stupide affermazioni, lo scandalo Mele, le pagine sulla Toscana e la Liguria. A mio parere quell’articolo meritava la prima.
Analogamente l’incontro fra Musharaff e Karzai è comparso solo a pagina 17, dopo le notizie su Cacciari, Caruso e la pagina di Valerio Staffelli. Era stato collocato sotto le tragicomiche affermazioni di Prodi su Hamas. Eppure quei due leaders si erano accordati per combattere il terrorismo…
Continuerò a leggerla Mister De Carlo e trovo la sua fotografia attraente..
La prego di non firmare questa lettera. Il mio nome e il mio cognome sono molto conosciuti a Firenze e in molte altre parti d’Italia. E non voglio attirarmi risentimenti…
(lettera firmata)

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Cara Signora,
scusi la sintesi della traduzione dall’inglese. Ma spero di non avere tradito il senso della sua lunga lettera.
Comprendo bene, da italiano che vive negli States e che l’Italia la guarda da lontano, la sua amarezza. L’Italia è senza dubbio il Paese più bello del mondo, ma ora anche il più dissestato, caotico, ingovernabile, irriformabile. Peccato!
La ringrazio per la sua attenzione e per il suo consenso. E non perchè trovi ‘’attraente’’ la foto d’annata con la quale – bontà loro! – i colleghi corredano le mie ‘’columns’’.
Tuttavia mi consenta di notare che un giornale non può essere confezionato per le élites, alle quali lei per cultura, interesse, impegno certamente appartiene. La gerarchia delle notizie, come si dice in gergo, obbedisce a considerazioni più prosaiche. E allora si può capire se in questi giorni e in questa stagione Valentino Rossi, l’erotomane deputato democristiano, il tormentone Cassano trovino spazi maggiori.
Lei ha assolutamente ragione quando afferma che dall’azione del generale Petraeus dipende l’esito dell’avventura nella quale Bush ha cacciato gli Stati Uniti. E mi unisco al suo augurio. Spero proprio che ce le faccia e che consenta agli americani di sganciarsi dall’Iraq senza consegnarlo ad Al Qaeda.
Alla stessa maniera concordo con lei nel ritenere di capitale importanza l’azione di Musharaff nel suo Pakistan. Senza la sua collaborazione non sarà possibile liquidare le ricostituite basi talebani nelle montagnose aree di frontiera con l’Afganistan.
Queste informazioni meriterebbero maggiore risalto. Comunque accontentiamoci. Meglio trattarne a pagina 23 che non trattarne affatto.
Si goda i suoi nipotini nella speranza che quando saranno grandi l’Italia sia riuscita a curare i suoi mali e a tornare quella che lei conobbe quando si sposò.