Guardia medica pediatrica

di Cristiano Alberti, 43 anni, San Giovanni
L’esigenza di attivare la Guardia medica pediatrica all’ospedale di Persiceto nasce da varie segnalazioni fatte da cittadini, su esperienze dirette di disagio che di seguito elenchiamo:
1 I comuni di Terre d’Acqua (Crevalcore, Sala Bolognese, Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Calderara di Reno e Anzola Emilia) non hanno nessuna struttura di Guardia medica pediatrica;
2 I bambini da 0 a 14 anni sono circa 10000, di cui la fascia da 0 a 3 ne registra 2700 circa;
3 Il solo servizio a loro riconosciuto in zona è quello diurno, esercitato dal pediatra di famiglia;
4 Di notte, nei giorni prefestivi e festivi, in caso di bisogno il bambino non trova un servizio adeguato, gli unici riferimenti sono: l’ospedale di Bentivoglio (circa 40 km da Crevalcore) o gli ospedali di Bologna Maggiore e S.Orsola (oltre 30 km da Crevalcore);

Di seguito i punti salienti principali di quanto attuato sino ad oggi:
_Set. 2005: è stato costituito il Comitato Intercomunale per l’attivazione del servizio di guardia medica pediatrica notturna, prefestiva e festiva.
_Ott. 2005: sono state raccolte, complessivamente, circa 5000 firme di cittadini residenti nei comuni di Terre d’Acqua, che a gran voce chiedono maggiore attenzione per i loro bambini.
_Nov. 2005: il Comitato Intercomunale propose ai vari consigli comunali dei comuni di Terre d’Acqua di approvare un ordine del giorno a sostegno dell’iniziativa, ma soltanto il consiglio comunale di Crevalcore, in maniera poco entusiasta, accettò di formularlo in quanto fortemente incalzato dalla Lista Civica Progresso per Crevalcore. Gli altri Comuni votarono contro, dimostrando cecità politica e insensibilità amministrativa. Siamo convinti che il loro voto contrario fu solamente di natura ideologica, dal momento che alcuni assessori dei vari Comuni firmarono la petizione.
_Gen. 2006: l’assessore Barigazzi (Provincia di Bologna) in una risposta a un’interpellanza ammise la validità della nostra proposta.
_Feb. 2006: la Regione Emilia Romagna, nella persona del dott. Augusto Zappi (dirigente dell’assessorato alla sanità regionale), ricevette la delegazione del Comitato Intercomunale promotore dell’iniziativa, dimostrando interesse verso le proposte avanzate e assicurando l’attivazione di una sperimentazione in tal senso sul nostro territorio, in quanto si resero conto dell’effettiva esistenza del problema. Il Comitato Intercomunale, dopo il primo colloquio con la Regione, ha più volte sollecitato incontri per valutare lo stato di avanzamento del progetto, senza però ottenere nessun risultato.
_Giu. 2006: Il dott. Augusto Zappi, della Regione Emilia Romagna, comunicò al Comitato Intercomunale di aver trasmesso la pratica all’Ausl di Bologna, in quanto autorità competente in materia sul territorio interessato dall’iniziativa.
_Il 27 Ottobre 2006 il dott. Cavazza, vicedirettore sanitario della Ausl di Bologna, ha inviato una lettera in risposta alla petizione del Comitato Intercomunale, in termini lusinghieri, dichiarando: “Questa Azienda è consapevole che il problema sollevato dal vostro comitato sia effettivamente reale, come confermato dal continuo aumento delle prestazioni richieste presso i pronto soccorso pediatrici della provincia”. Nella stessa lettera (recapitata a Giuseppe Malaguti, promotore e coordinatore del Comitato Intercomunale insieme a Maurizio Serra di San Giovanni in Persiceto) si dichiara anche che a causa dei tagli della finanziaria, per ora non è possibile dare corso al progetto, ma che l’Ausl di Bologna conta sulla disponibilità del Comitato Intercomunale per approfondire e sviscerare il progetto stesso, quando sarà possibile attuarlo.
_Nov. 2006: i consiglieri di minoranza del Comune di Persiceto, forti della lettera ricevuta dal Comitato Intercomunale, hanno ripresentato l’ordine del giorno a sostegno dell’attivazione del servizio di guardia medica pediatrica, che è stato approvato all’unanimità.

Conclusioni:
I risultati della petizione hanno dimostrato sicuramente l’utilità della stessa per far emergere una necessità dei cittadini, il tutto per il bene dei bambini, senza ideologismi partitici. L’adesione popolare (circa 5000 firme) è stata formidabile, soprattutto visti i pochi giorni dedicati, a suo tempo, per raccogliere le firme (uno o due fine settimana nelle piazze dei sei Comuni di Terre d’Acqua). I Sindaci, che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini e dei bambini in primis, si sono dimostrati ciechi e sordi, ‘affaccendati in altre faccende’, più di natura partitica. La Regione Emilia Romagna e il Servizio Sanitario Regionale, nonostante i tempi abissali, hanno invece dichiarato il loro interesse all’iniziativa e la loro disponibilità ad attuare il progetto, appena riusciranno ad avere le necessarie coperture finanziarie. Desideriamo, attraverso gli organi di stampa, informare i cittadini tutti in quanto, se la sperimentazione darà buoni risultati, sarà estesa a tutta la Regione e il merito sarà dei firmatari.

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