I privilegi e il dissenso

ORMAI SONO andati fuori di testa. In una trasmissione televisiva, il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti ha affermato che la rivolta accesa da Beppe Grillo scomparirà d’incanto una volta costituito il Partito Democratico. Per Massimo D’Alema dietro il vento dell’antipolitica (chissà provocato da chi?) si profila addirittura lo spauracchio dei militari. Il Premier in persona, per rintuzzare le ire della piazza, non trova di meglio che dire di avere ridotto gli emolumenti del suo Governo del 30%, dimenticando: primo, che la diminuzione è relativa alla sola indennità aggiuntiva e che quindi tutto lo stipendio resta intonso; secondo, che siamo, grazie alle sue cure, alla presenza del Gabinetto più affollato della Repubblica. Non ci crederete ma nessuno di loro scherzava: parlavano tutti sul serio. Non so se ci sia similitudine, ma anche stavolta a dare la sveglia ad un sistema politico immobile è stato un personaggio del mondo dello spettacolo. Nanni Moretti agitò i girotondi contro il torpore della sinistra che aveva perso le elezioni del 2001 ed adesso Beppe Grillo che schiaffeggia il mondo politico nel suo complesso. Anche adesso, il meccanismo di contestazione parte dall’esterno, confermando la regola che le burocrazie, a cominciare da quelle politiche, non si rinnovano mai per volontà propria ma solo per eventi esterni, spesso traumatici. Questa – molto tardiva - ondata di sdegno dei cittadini è la conseguenza esclusiva di comportamenti irresponsabili che di fatto hanno rotto il contratto sociale tra governanti e governati. Qualche giorno fa, Fassino ha proposto di bloccare gli aumenti automatici agli onorevoli. E’ una proposta ammirevole, tanto più che coinvolge sia lui che la moglie, assisa anch’essa in Parlamento. Ma solo ora ci pensa? Di rimando, secondo un consumato gioco delle parti come nella commedia dell’arte, l’ex sindacalista Marini sostiene che non è possibile sospendere gli aumenti perchè collegati agli stipendi dei magistrati della Cassazione. E dove sarebbe il problema? Fate una norma. Se vi interessasse davvero, un decreto legge potreste farlo anche oggi stesso. La verità è che sono ancora convinti che pure stavolta riusciranno a disinnescare il dissenso. Infatti, il sistema politico fa quadrato, attuando strategie puramente mediatiche per risalire la china, allo scopo di lasciare inalterata la sostanza di privilegi ingiustificati. Solo che stavolta non è come le altre, perchè si sta finalmente capendo che se la democrazia non funziona la responsabilità non è del destino cinico e baro: è di chi tanto male la rappresenta.

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6 Commenti a “I privilegi e il dissenso”

  1. Filippo Guastini scrive:

    Vogliamo domandarci perchè “loro” sono fuori di testa? Un’idea me la sono fatta: hanno, finalmente, e purtroppo, preso coscienza che il loro subdolo regime dittatoriale è “giunto al capolinea” come Tu, caro Mario, hai più volte evidenziato nei Tuoi articoli. Ora, però, annaspano con l’unica arma che in tanti casi hanno saputo usare benissimo: la denigrazione delle idee e, è noto, quando si affossa un’idea s’affossano anche tutte le persone ad essa collegate. Tante volte è riuscito bene “il giochino”. Un esempio per tutti? Il Generale Dalla Chiesa. Emarginato e mai difeso da coloro che dovevano difenderlo con le conseguenze, tragiche, che tutti conosciamo. Sono i soliti che ora paventano i rischi “militari” come, allora, e parlo degli anni di piombo, andavano in giro per le piazze a paventare il rischio “di mettere in mano al Generale il Paese”. Magari fosse avvenuto e avvenisse ancor più opportunamente oggi che l’Italia finisse in mano a persone oneste e capaci! Una cosa però non mi starebbe bene: che un nuovo Dalla Chiesa sanasse i danni a chi ha la responsabilità politica, storica, morale e intellettuale d’averli cagionati. La conseguenza del fatto che un comico sia in condizioni di far emergere in tutta chiarezza il loro panico è gravissimo e “loro” dovrebbero trarne le conseguenze. Sia chiaro che personalmente, da un lato, sono d’accordo sul contenuto ma non sul metodo del Signor Grillo però, se il prezzo che bisogna pagare per tentare di risanare il nostro Paese è quello d’ascoltare dei “vaffanculo” che hanno il sapore di tragici e storici “me ne frego”, bene, è un rischio che, giunti a questo punto, accetto. Se andrà male come allora vorrà dire che, almeno, saprò chi mi bastona.
    f.guastini@tin.it

  2. Alessandro scrive:

    Forse l’unico modo per far sentire il dissenso degli Italiani è disertare tutti gli appuntamenti di questi politici: convegni, raduni, comizi ecc….. Insomma, farli parlare a loro stessi davanti a platee vuote. Lasciarli soli davanti alle loro responsabilità: forse non servirà a niente, ma penso che l’indifferenza sia sempre meglio di altre forme di protesta.
    Lo scollamento fra la politica ed i cittadini è ormai ad un livello massimo, quindi passiamo ai fatti: indifferenza…..
    Cordiali saluti

  3. Filippo Guastini scrive:

    Per Alessandro:
    Caro Alessandro non sono d’accordo su quanto affermi. Secondo me occorre fare esattamente il contrario di ciò che proponi: partecipare il più possibile alle iniziative della casta contestando le cose che non vanno bene con la consapevolezza che TUTTE NON VANNO BENE e che le poche che eventualmente “si salvano” hanno uno spirito profondamente demagogico e, comunque, non sono espresse da persone “aventi titolo” perchè hanno profondamente contribuito a generare, E MANTENERE CONSAPEVOLMENTE, lo sfascio che ci circonda. Fatto e detto ciò, l’unica cosa che serve è far crescere il “partito del non voto”. Io ho iniziato.
    Ciao

  4. franco scrive:

    gregio Dott.Caligiuri
    sono,da sempre, un elettore di destra che però,ultimamente,ha perso fiducia nella politica, come molti altri,e penso che per questo nostro disgraziato Paese non ci sia speranza se non attraverso un terremoto politico che spazzi via questa classe di parassiti che ci (s)governa da 40 anni. In questo periodo si parla tanto di costi della politica,(abbiamo scoperto l’acqua calda !) e si punta il dito contro i soldi percepiti dai parlamentari come se questo fosse l’ unico problema. E’ vero, le somme percepite sono scandalose specie se paragonate agli altri paesi democratici ed ai risultati; ma questa è solo una goccia nel mare, quello che veramente ci vuole è una rivoluzione delle istituzioni il che vuol dire una nuova carta costituzionale che:
    1 - abolisca il bicameralismo: non c’è bisogno di creare il Senato regionale visto che ogni regione ha il proprio consiglio e la propria giunta
    2 - diminuisca drasticamente il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali e comunali
    3 - stabilisca il principio che le somme pagate ai suddetti non sono uno “stipendio” ma una indennità legata alla funzione e, visto che di indennità si tratta, non esiste il diritto alla pensione
    5 - abolizione delle province
    6 - legge elettorale con sbarramento al 5%
    7 - elezione diretta del Premier con attribuzione allo stesso di poteri decisionali forti in materie di interesse nazionale
    8 - accorpamento dei comuni laddove esistano realtà numericamente insignificanti tali da non giustificare l’esistenza di consiglieri e di giunte
    Inoltre, rivedere in maniera drastica il finanziamento ai partiti, ai giornali,ai gruppi parlamentari ecc.
    Che dire poi dei Ministeri creati ad hoc? E’ mai possibile che debba esistere un ministro per l’attuazione del programma ? E non sarebbe il caso di ridurre i dipendenti della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio ,delle Camere, di eliminare, finalmente,le centinaia e centinaia di enti inutili ?
    Credo che con queste ed altre proposte di contenimento della spesa pubblica ci sarebbe ampio margine per la riduzione dell’IRPEF in modo da far si che i cittadini abbiano più soldi a disposizione perchè solo in questo modo si può innescare la ripresa economica.
    Ma tutto quanto suddetto i nostri (s)governanti sono in grado di farlo ? Non credo ed ecco perchè ho parlato di terremoto politico. Ci riuscirà il movimento di Grillo, ci riuscirà lo sdegno provocatao da “La casta” di Rizzo e Stella? Quanti anni sono che Lei scrive cercando di sensibilizzare i lettori sui costi della politica ? Temo fortemente che, come altre volte,passato il tornado si torni al solito tran tran perchè in 40 anni le cose si sono incancrenite, le clientele di ogni tipo si sono talmente radicate e smuovono interessi così grandi che difficilmente saranno disposte a farsi tagliare le unghie senza combattere e siccome hanno in mano i cordoni della borsa e siamo purtroppo un popolo senza spina dorsale e senza memoria, ho paura che ancora una volta non se nè farà niente.
    Mi scusi per il lungo sfogo ma è la prima volta che scrivo ad un giornale e perciò dovevo recuperare !
    Con stima
    Franco Barucci

  5. Pierluigi Poggi scrive:

    A Franco Barucci
    Condivido pienamente l’elenco degli sprechi a cui aggiungerei quello di Auto blu ed autisti assegnati a pioggia, vedasi Napoli 25 auto blu e 80 autisti… e, finalmente, una indagine della Procura per uso anche personale.
    Però è un errore arrendersi. I Politici temono LA PIAZZA, si è visto come hanno cercato di screditare Grillo che ha raccolto 300.000 firme in un giorno, quindi bisogna organizzarsi ed andare nelle Piazze mettendo in risalto tutti i “loro” sprechi. La “loro” indifferenza va combattuta con la costanza della protesta. Hanno capito senz’altro che siamo arcistufi ma non vogliono cambiare, perchè dovrebbero se non vedono che lo siamo veramente.?
    Pierluigi Poggi

  6. BIAGIO scrive:

    Signori grazie per questa possibilità. Non so da dove iniziare voglio solo fare un piccolo esempio di come sogniamo tutti ad occhi aperti che i nostri politici faccino qual cosa. So per certo a 51 anni che mai nessun poilitico ha avuto a cuore i problemi dei cittadini. il mio esempio che nessuno dei 945 parlamentari pagati oltre 15.000 euro al mese, è stato capace di stabilire, con tutti i loro mezzi, commissione tecniche ministeriali a disposizione, QUANTO DEVE PESARE LA CARTELLA DI UN BAMBINO DELLA SCUOLE ELEMENTARI. Egregi signori ora faranno la proporzionale come il pentapartito e inizieremo d’accapo ad aspettare se Marco Pannella avrà la forza di presentare di nuovo i referendum elettorali ecc.
    Spero che prima o poi capiscano il grande rischio a cui ci stanno conducento. l’esasperazione quotidiana a cui siamo costretti vedendo i loro sorrisi. Grazie. Auguri di Buon NAtale a noi amici ma sopratutto ai nostri politici.

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