Schiaffo alla politica (che non capisce)

IL PROCURATORE generale della Corte dei Conti Claudio De Rose e il presidente di sezione Tullio Lazzaro vogliono prendere in contropiede Walter Veltroni e togliere il pane di bocca a Silvio Berlusconi? Le affermazioni dei magistrati contabili sono di una chiarezza adamantina. Non c’è bisogno di convegni, consultazioni, blog, gargonze, ritiri spirituali, ascetiche scuole di formazione politica per sapere quello che occorre fare per rimettere in sesto il nostro Paese. Ecco le cose come stanno: se si riordinano gli enti previdenziali si risparmiano 3,5 miliardi in quattro anni e la modifica dello «scalone» rappresenterà un’altra legnata per i conti pubblici. Chissà i sindacati, sempre attenti all’interesse generale, cosa ne penseranno. E ai nostri «tecnici del tesoretto», viene precisato: occorre sostenere la crescita senza fare riferimento ad entrate di «dubbia affidabilità futura». E poi impietosamente: «Il miglioramento è da attribuire per intero a una impennata, nè programmata nè prevista, della pressione fiscale». Signor Ministro Padoa Schioppa: ha letto?
Non doma, la Corte dei Conti precisa che ai dipendenti pubblici «vengono concessi incrementi retributivi superiori al tasso di inflazione reale senza alcuna contropartita in termini di incremento della produttività».

E NEL FRATTEMPO, nessuno si preoccupa dell’espansione dei debiti sommersi dei ministeri. Così come non si vede neanche l’ombra di interventi strutturali per gli statali, le pensioni e la sanità, che rappresentano la causa dell’inasprimento di una pressione fiscale giunta al di là del tollerabile. E’ emblematica la questione dei costi della sanità, cresciuti negli ultimi anni più del Pil, dimostrando che le Regioni hanno fallito proprio nel settore più importante che era stato loro assegnato. E vogliamo proseguire ad aumentarne i poteri indiscriminatamente? Esemplare la parte sulla legalità: la riduzione delle spese di giustizia favorisce di fatto la corruzione, il malaffare e la criminalità, così come gli appalti nel settore dell’ambiente, dove saggiamente si rileva quello che pochi hanno il coraggio di dire liberamente: e cioè l’esistenza di «una regia occulta delle proteste popolari». Per quanto riguarda i costi della politica, si spiega che a volte è difficile distinguerli da quelli dell’amministrazione e si attende il disegno di legge che era stato annunciato per il 15 giugno e speriamo veda la luce entro fine mese. Ma difficilmente si intaccheranno i privilegi che contano. E si rileva ancora che la corruzione rimane alta, proliferano le aziende pubbliche con compensi altissimi per amministratori talmente accorti che non raramente le portano alla bancarotta, senza subire peraltro nessuna conseguenza. Mentre si rammenta lo scandalo dell’evasione fiscale più alta del mondo occidentale: invece di accentuare e perfezionare i controlli, spiegano i magistrati contabili, i governi pensano solo ad aumentare la pressione delle tasse per superare le emergenze finanziarie. E alla fine di questo bollettino di guerra, la seconda carica dello Stato, Franco Marini, invece di essere preoccupato perché siamo praticamente alla canna del gas, ritiene «interessantissima» la relazione della Corte dei Conti. E mentre per Cicchitto del centrodestra il «nodo dei conti pubblici è del tutto aperto», il Ministro Santagata di converso intravede: «il buon lavoro del governo». Abbiamo capito che non hanno capito nulla e che la “Casta” unanime ritiene di poter continuare come prima. Vedremo se gli italiani lo renderanno possibile.

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5 Commenti a “Schiaffo alla politica (che non capisce)”

  1. Filippo Guastini scrive:

    Siamo alle solite. Gli italiani, almeno in buona parte, sono pronti al “grande passo” liberatorio dalla “Casta” ma, ahinoi, a parer mio, non vi sono le condizioni.
    Condizioni mancanti a causa dalla sempre più diffusa impreparazione culturale e, ancor più grave, civica “dell’italico popolo”.
    La domanda che mi pongo, e pongo ai lettori, è: quanto può durare questo stato di cose?
    Tutta la “Casta”, “cortigiani” compresi, è sempre più pronta a saltare sul “cavallo dei non problemi” col solo fine di distrarre l’elettorato dai veri problemi di questo Paese più di quanto non vi contribuiscano vari fattori; per esempio la “TV spazzatura” che ha il “grande pregio” di tener occupate le menti di chi dovrebbe pensare al proprio futuro con più concretezza invece che “farsi educare” a concetti del tipo “intanto si trova soluzione a tutto”. La vita non è fiction!
    È a voi, cari ragazzi, che mi sto rivolgendo. Voi che dovreste pensare più di noi a ri-gettare le basi sociali ed economiche che questa “manica” d’incapaci, con l’aiuto di sindacalisti e affini, in barba alle più elementari regole, hanno letteralmente distrutto.
    Qualche tangibile esempio? Due per tutti, strettamente correlati fra loro, dei quali nessuno parla:
    1) debito pubblico
    2) evasione fiscale
    Il debito pubblico è a quota 1. 600 miliardi euro i cui interessi, sempre se la matematica non è un’opinione, a breve, “divoreranno” il “tesoretto” vanificandone gli effetti. Qualcuno ha ancora la faccia tosta di “sbandierarlo” come “eccellente risultato” invece di pensare a metter in atto efficaci, e elementari, misure di contrasto all’evasione fiscale stimata in 270 miliardi di €/anno.
    Sto parlando, per l’ennesima volta, della TASSAZIONE DEL REDDITO NETTO che, mantenendo l’attuale pressione fiscale, consentirebbe “d’aggredire” il suddetto debito pubblico in modo efficace perché il 40% (e oltre) di 270 miliardi di €/anno non sono “bruscolini”!
    Altro che tesoretto 108 miliardi di €/anno recuperati!!!!! Molti dei quali, ora, entrano dritti dritti nelle casse della mafia con tutte le negative conseguenze che tutti i giorni vediamo e subiamo.
    Tante sarebbero ancora le cose da dire ma mi congedo da Voi esortandovi a meditare e, magari, ad agire. Agire. Bella parola ma, purtroppo, non compresa pienamente nei contenuti da parte di chi dovrebbe.
    Sì! Ho detto DOVREBBE!
    Toc! Toc! V’è nessuno che percepisce stipendi da NOI CONTRIBUENTI PAGATI che se magari pensasse di smetterla di limitarsi a redigere relazioni ed “esortamenti” vari le cose andrebbero meglio per tutti?
    Perché non viene messa sotto accusa nelle Sedi istituzionalmente preposte a ciò “la Casta”? Ovvero genesi, e purtroppo cura, dei nostri mali? Non sarà il caso che qualcuno dalle parti della Corte dei conti inizi a pensare a ciò? Affermo ciò in funzione del fatto che se io, comune cittadino, infrango la Legge è giusto, anzi giustissimo, che venga perseguito ma, allora, perché non “lor signori” che, fatte le dovute eccezioni, in maniera del tutto consapevole, hanno portato lo Stato a questo punto? Forse decenni di demagogici, disastrosi e inconcludenti “sbandieramenti” e proclami sono sufficienti. Non credete?
    Guastini Filippo
    coordinatore nazionale questioni tributarie
    Associazione SOS Civico Onlus
    f.guastini@tin.it

  2. antonio scarabelli scrive:

    A proposito dell’aumento incontrollato delle spese e della scarsa
    volonta’ di porvi rimedio, con riferimento all’utilizzo del c.d.
    “tesoretto” o extragettito, di cui tanto si e’ discusso, segnalo che lo
    stesso e’ gia’ stato regolato dalla legge 296 del 2006 (legge
    finanziaria), al comma 4 dell’art. 1 : “le maggiori entrate tributarie
    che si realizzassero nel 2007 rispetto alle previsioni sono
    prioritariamente destinate a realizzare gli obbiettivi di indebitamento
    netto delle pubbliche amministrazioni e sui saldi di finanza pubblica
    definiti dal documento di programmazione economico finanaziaria
    2007/2011″ (il testo e’ un po’ sgrammaticato, ma cosi’ e’ scritto).

    Domande:

    1. come mai nel lungo dibattito sull’utilizzo del tesoretto nessuno -
    nemmeno di quelli che hanno approvato la finanziaria e che quindi
    dovrebbero condividerna il contenuto (fermo restando che le leggi dello
    stato sono comunque obbligatorie per tutti, dissidenti compresi) - si e’
    ricordato che del suo utilizzo si era gia’ deciso ?

    2. a che serve il travaglio di una finanziaria discussa per mesi, lunga
    piu’ di un romanzo, articolata in piu’ di mille articoli (commi), se poi
    passa subito nel dimenticatoio, anche relativamente a norme cosi’
    importanti come quelle riguardanti l’indebitamento pubblico e quindi il
    risanamento ?

    cordiali saluti

    antonio scarabelli

  3. rosario celano scrive:

    Mi chiamo Rosario Celano, sono il segretario generale del Comune di Lucca. A nome di un nutritissimo gruppo di segretari comunali e dirigenti degli enti locali evidenziamo la assoluta necessità di porre freno alle scelte schizofreniche di moltissime amministrazioni locali.In questo momento occorre portare a termine l’azione concentrica-informativa dei Suoi articoli (nonchè l’azione di Salvi-Villone-Stella etc) al fine di varare il disegno di legge sui costi della politica. Per eventuali scambi di informazioni Le comunico i miei recapiti:0583-442002-3481573884.

  4. Renato Cartoni scrive:

    L’analisi è totalmente condivisibile. Il buon amministratore della cosa
    pubblica deve essere accorto e responsabile altrimenti c’è lo sfascio economico, la bancarotta sul tipo Argentino….!
    cui ci stiamo paurosamente avvicinando. E quando “salta” il sistema
    economico lo scontro di piazza è inevitabile. Ed è proprio lo sconto, la rivolta di piazza quello che cercano coloro che non voglio usare la calcolatrice quando si preparono …………. i
    conti per lo Stato !
    Il tutto nella imperdonabile insipienza dei più!

    Renato Cartoni

  5. Un lettore scrive:

    L’analisi è totalmente condivisibile. Il buon amministratore della cosa pubblica deve essere accorto e responsabile altrimenti c’è lo sfascio economico, la bancarotta sul tipo Argentino….!
    Qui ci stiamo paurosamente avvicinando. E quando “salta” il sistema economico lo scontro di piazza è inevitabile. Ed è proprio lo sconto, la rivolta di piazza quello che cercano coloro che non voglio usare la calcolatrice quando si preparono …………. i conti per lo Stato !
    Il tutto nella imperdonabile insipienza dei più!

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