E il Quirinale dà il cattivo esempio

Il Quirinale è il peggior esempio di comunicazione pubblica per verificare come viene utilizzato il denaro dei cittadini. Mentre, per esempio, per sapere come vengono spesi i soldi del Presidente negli USA basta accedere su internet e in Germania serve un semplice fax, in Italia questo non avviene per una inspiegabile “consuetudine costituzionale”. Infatti, si conosce solo l’importo complessivo assegnato al Quirinale, ma non il dettaglio delle spese. Esiste un altro caso analogo in Italia: quello dei servizi segreti, dove è però necessario mantenere il riserbo sull’uso dei fondi a differenza della Presidenza della Repubblica. E questo diventa surreale se aggiungiamo la circostanza che finanche il numero preciso dei dipendenti sul Colle più alto è avvolto nelle nebbie. Sono forse circa 2000, mentre alla Casa Bianca, dove il Presidente è contemporaneamente Capo dello Stato e del Governo, sono intorno a 400, compresi cuochi, giardinieri e forse anche stagiste.
Altro paragone illuminante, è quello con la Presidenza della Repubblica irlandese, che ha gli stessi compiti della nostra e dove i dipendenti sono soltanto 12. Sarebbe un eccellente esempio di comunicazione pubblica e di indubbio valore educativo, che una delle prime azioni del nuovo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, consistesse nella comunicazione dettagliata dei costi del Quirinale, oltre a ridurli seriamente. Sarebbe un bell’esempio anche per la nostra Camera dei Deputati che costa, in modo assolutamente ingiustificato, dieci volte di più della analoga istituzione spagnola. E in questa nuova legislatura la Camera costerà ancora di più, in quanto è stata consentita la costituzione di ulteriori gruppi parlamentari in deroga al tetto stabilito dal regolamento. In definitiva, non sarebbe errato ritenere che il costo della politica, descritto anche recentemente da Cesare Salvi in un bel libro, possa rappresentare un elemento strutturale che determina l’impossibilità del ricambio della classe dirigente e quindi il declino del Paese. E se la democrazia in Italia costasse di meno, potrebbe funzionare senz’altro di più.

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