Tv e Master Madrid. Primi voti.
Le ferite arrivano dal basket.
L’aneddoto di Pietrangeli

 
17 Ottobre 2007 Articolo di Marcos
Author mug

Pagelle a tennisti e telecronisti

Andreev/Monaco – Bertolucci/Marianella

“Al di là della Kirilenko, è stata una buona stagione per Andreev”

Quel fazzoletto bianco, calzato da Andreev nel campo centrale del palazzetto coperto di Madrid, non aveva alcuna ragion d’essere, se non quella che noi leggiamo come tributo e ringraziamento alle nostre mondine dei campi scoperti, pieni di zanzare e tafani, nei dintorni della Vercelli degli anni ’50. Paolo inizia con un altro ringraziamento: “La vittoria di Flavia a Bangkok ci dà una nuova iniezione di fiducia, in un momento in cui il tennis è scosso dalla vicenda delle scommesse”. Marianella, non gli par vero, inizia citando Vialli, che la mattina presto, prima di andare a giocare al golf, ha mandato un sms al giornalista, per complimentarsi della vittoria italiana in Thailandia. Se Volandri dovesse vincere a Gstaad, vorrei che Maldini mi spedisse una mail.
Paolo chiarisce quasi subito: “Alla lunga, dovrebbe vincere Monaco, che pare più solido, più completo e più in forma”. Bravo! Dopo i primi dieci minuti di partita, sempre Paolo stronca le ambizioni russe: “Troppo falloso e, dal punto di vista tattico, non c’è disegno: una serie di colpi senza costrutto”. Marianella lancia il tema del rapporto tra la dimensione delle città natali dei campioni e la loro carriera: “Ci sono dei luoghi, come Tandil, dove sono nati Zabaleta, Del Potro e Monaco, che sfornano campioni, pur essendo piccole cittadine”. Paolo prova a trovarne le ragioni: “Proprio perché sono piccoli centri, quando ci sono buoni insegnanti e, magari, un buon esempio, anche solo a livello locale, si forma un effetto traino mica da ridere. Nelle maggiori città, questo effetto rischia di annullarsi, diminuito dalle grandi distanze e da mille altre distrazioni”. Nel frattempo, Monaco vola sul 4 a 2: “Per come ha giocato il russo, è un affarone!”, sbotta Marianella; ma con solo un break, annota Paolo. E annota bene: nel settimo gioco, infatti, serve Monaco, che concede un paio di palle break; per salvarne una, si butta a rete ed Igor tenta un passante azzardato, che muore in rete. Paolo lo riprende subito: “Quando hai Monaco a rete, non serve tirare un gran passante!”. Andreev, comunque, riesce a breccare e con il suo pesante dritto si porta sul 4 pari. Marianella dice la sua: “Al di là della Kirilenko, è stata una buona stagione per Andreev”, che porta l’argentino al tie break, dal curiosissimo andamento. Dal 3 a 0 Monaco, per la gioia degli scommettitori, si passa al 5 a 3 per Andreev, poi sul 5 pari, fino alla parziale vittoria russa. Paolo chiosa il set: “Per ritrovare un Monaco così generoso, devo andare a ritroso di 12/14 mesi”. Forse, era il caso di sottolineare anche i meriti del devastante dritto di Igor. Per curiosità, sono andato a ritroso: l’argentino, il 19/08/2006, perse al primo turno di quali a New Haven contro Kuznetsov…si riferiva a quell’incontro?
“S’era visto dallo sguardo e dai movimenti del corpo che Monaco avrebbe iniziato il secondo con maggior intensità”, Paolo anticipa la cavalcata argentina: 60 in un men che non si dica. Nel secondo set, orribile, i due si soffermano sulla convenienza di togliersi il dente subito (mollare un set iniziato malissimo), o di prendere qualche anti infiammatorio (lottare, almeno sul finire del set, per non dover riattaccare la spina solo all’ultimo, nel primo gioco del terzo: chiederò anche al mio elettricista, che, senz’altro, mi segue su queste pagine). Si spazia anche sul basket e sulla quantità di partite che Sky trasmetterà in esclusiva, comprese quelle della NBA: non sanno che, vantandosi sul basket trasmesso, automaticamente riaprono ferite mai sopite agli appassionati di tennis, che vorrebbero sul video di casa anche il primo turno del challenger di Hochimin.
Bertolucci, cogliendo le difficoltà di un raccattapalle, che non riusciva ad estrarre la pallina dalle strette maglie della rete, racconta un suo aneddoto: “In un torneo di qualche anno fa, ero giudice addetto alla linea del servizio, durante un match di Pietrangeli. Chiamai fuori una prima palla di Nicola, il quale si rivolse a me: A ragazzì…che volemo fa’? Non chiamai più un out in tutto il match!”.
La partita continua ad essere inguardabile ed al sesto game, sul 4 a 2 per Monaco, l’addetto alle statistiche mostra un dato: 101 errori non forzati! Da spararsi tra le gambe, ragazzi…”L’altura, in una certa misura, giustifica gli errori di lunghezza, ma le palle in rete…quelle, no!”, s’indigna Paolone, che, poco dopo, perde leggermente la pazienza anche col suo compagno di banco: “Andreev a rete con volontà”, prova Marianella; “Ma se c’è andato perché aveva una pistola puntata: certo non voleva andare a rete!”, lo bacchetta subito. Andreev mette fuori di tre metri una volata rovescia semplicissima: “Quando frequenti poco la rete, puoi anche sbagliare così grossolanamente”. Marianella ammette: “Non è stata una gran partita: troppi errori”. Confermo!

Andreev: 4
Monaco: 7
Bertolucci: 6 e mezzo
Marianella: 6

Nalbandian/Clement – Pero/Reggi

“Jaite non assomiglia più a Paul Newman!”

Sky si collega sul campo Alcala, il secondo di Madrid, quando la Nalba, avanti per 5 a 4, deve fronteggiare due palle break. Aveva già servito per il set, nel suo turno precedente, ma le croniste non lo sanno. Perde il servizio ancora: “Puta!”, esclama con rabbia, pensando a chissà chi. “Oops!”, commenta Elena, che parte su Marat: “Nalbandian ha perso qui una finale contro Safin, sul quale stendiamo un velo pietoso”. Perché lo stendiamo? Perché ha perso oggi da Karlovic? Perché ha provato l’ebbrezza delle scalate più ardite, senza riuscire a raggiungere la vetta più alta? Perché ama divertirsi troppo nelle sue vesti di campione sportivo? Ciascuno dà quel che può. Clement si porta sul 6 a 5 e la regia inquadra Jaite, nell’angolo di Nalbandian: “Jaite non assomiglia più a Paul Newman!”, Pero esclama divertita dell’altrui decadimento; “Era proprio un bel ragazzo…a vederlo così, ci son rimasta male!”. Ragazze! Ma che diranno i giovanotti di voi?? Lars Graf, l’arbitro, prova a tirar fuori le castagne argentine dal fuoco, inventandosi un over-rule fantastico e non punendo col warning Nalbandian, reo d’aver schiantato lo strumento a terra, ma Clement si aggiudica, comunque, il primo per 75. L’occhio di falco su questo campo non c’è: un’altra chiamata assai dubbia favorisce il break di Nalbandian nel primo gioco del secondo set. Pero traduce il francese, che, con pacatezza, si avvicina al seggiolone dell’arbitro: “Gli errori sono troppo grossi: tu hai la facoltà di cambiare il giudizio dei giudici di linea”. L’arbitro nicchia e Raffaella, saggia, suggerisce: “Meglio che Clement si concentri sul match”. Entrambe sottolineano la difficoltà degli spostamenti dell’argentino, ancor più evidente, se confrontata all’incredibile velocità del francese, che affida soprattutto al piè veloce quasi tutto il suo tennis. Nalbandian si porta sul 2 a 0 con una meravigliosa demi volèe: “Per evitare di fare un passetto in più, ha chiuso il punto con una magia!”, sottolinea Elena, introducendo un tema per me assai interessante: la pigrizia, talvolta, esalta facoltà nobilissime. In termini più volgari: chi non ha gambe, abbia i denti. Durante il secondo set, le nostre si soffermano ancora sul battibecco tra Berdych e Nadal, avvenuto lo scorso anno, proprio qui a Madrid: non ne parlerei più. Poi, entrambe convengono su Seppi: “E’ il migliore dei nostri, quanto a programmazione”.
Altro tema di una certa consistenza, di cui non si parla molto: “A me hanno insegnato a giocare sempre contro le più forti: per migliorare, quando hai i punti per giocare i tornei maggiori, devi confrontarti con un tennis di alto livello. Solo così si riesce a migliorare. Vero è che nel tennis femminile è più facile, ma questo discorso vale anche per i ragazzi. Poi, quando sei più maturo, puoi scegliere se giocare tornei minori, magari per allenarti, per giocare più incontri: quando sei giovane, però, è meglio giocare contro i più forti, anche a discapito di risultati e classifica”, racconta Raffaella. Condivido questo pensiero.
La Nalba vola sul 5 a 1 nel secondo set. Duetto delizioso; Elena: “Quando è ben piazzato sulle gambe, le palle di Nalbandian pesano tonnellate”. Raffaella: “Il problema è quando deve fare due passi in più”. Elena: “Eh sì. Allora sono altre le tonnellate…”. Che si riferisse al pannicolo adiposo argentino?
Reggi torna su Jaite: “Bellissimo…era uno dei più gettonati e, poi, era simpaticissimo!”. Ancora innamorata. Dopo il dentista e l’elettricista dei due compagni di sopra, Elena chiama pure l’oculista: “In certi momenti, Nalbandian è cieco!”. L’argentino, con tutto il campo…che dico, con tutta la città a disposizione, a due metri dalla rete, colpisce di dritto per chiudere il punto, ma indirizza la palla in un angolino, proprio sulle corde di Clement, che lo passa inesorabilmente. Fa lo stesso: 62 per David. Viene sostituito in blocco il gruppo dei giudici di linea: il francese non ne poteva più.
“Bravo!!”, all’unisono le due premiano un ottimo passante lungolinea rovescio e francese, ma Nalbandian, poco dopo, si porta sul 3 pari al terzo, al termine del punto più spettacolare del match. Elena così commenta: “Alla fine se l’è pure meritato questo punto, bravo; Clement, però, s’è impegnato per perderlo!”. Questi tipi di punto, in moltissimi casi, segnano profondamente la storia di un match, volgendola a favore di chi li ha ottenuti: bisognerebbe impegnarsi in uno studio approfondito, raccogliendo ed archiviando le immagini di tali punti, che io chiamo di svolta. Sarebbe un ottimo tema di laurea.
Sul 5 a 4 e servizio per Nalbandian, Elena avverte l’argentino: “Buttò via un match a Wimbledon, per andare a vedere la diretta di una partita dell’Argentina ai mondiali di calcio”. Che partita era?
David chiude con l’ace, 57 62 64. Chiude anche Elena: “Per come si erano messe le cose, un buon Nalbandian”. Non mi pare così buono, anche considerando la partenza in salita.

Clement: 6
Nalbandian: 6
Pero: 6
Reggi: 6 e mezzo

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18 Commenti a “Tv e Master Madrid. Primi voti.
Le ferite arrivano dal basket.
L’aneddoto di Pietrangeli”

  1. thomas yancey scrive:

    Nalbandian fu battuto al terzo turno di “Wimbledon 2006″ da Verdasco. Perse con il punteggio di 6-7, 6-7, 2-6, I due tie break furono molto combattuti. Nel terzo set Nalbandian cedette completamente. Un fatto fuori della norma per un agonista come lui. Dicono che poche ore dopo fosse sugli spalti dell’Olympiastadion di Berlino per assistere all’incontro di calcio Germania - Argentina, valido per i quarti di finale della Coppa del Mondo 2006. Non fu una scelta fortunata: l’Argentina perse dopo i calci di rigore.

  2. thomas yancey scrive:

    Andrea Scanzi afferma sul suo sito che Nalbandian perse per assistere all’incontro di calcio in tv. Poco importa, in fondo. L’occasione è stata eccellente per scoprire che esiste una nuova generazione di giornalisti a confronto dei quali Marco Licinio Crasso sarebbe apparso un idealista.

  3. angelica scrive:

    “Al di là della Kirilenko, è stata una buona stagione per Andreev” (?!?!), Se lo sente Lo Monaco… (che ha una predelizione per Maria)
    Marcos, uno dei pochi motivi per cui mi piacciano i tornei atp su Sky, sono le tue pagelle! Sempre splendide!

  4. Nikolik scrive:

    Thomas, non vorrei andare off topic ma, alla fine, pur a suo modo, Crasso era un idealista.
    Spaventosamente ricco, invece che godersi serenamente la vita e le sue schiave, andò a combattere contro i Parti, seguendo l’idealismo allora in voga, secondo il quale non eri nessuno, anche se ricchissimo, se non ottenevi successi e conquiste militari.
    Morì da vero romano, in battaglia, pur perdente, forse solo perchè tradito da quel Cassio, tristemente famoso anche nella congiura contro Cesare, che lo abbandonò proprio nel momento più difficile della battaglia di Carre, che poteva essere raddrizzata.
    Non mi trattare male Crasso, Thomas, adoro i perdenti di qualunque specie, sempre dalla loro parte starò.
    Chi lo sa, forse dobbiamo rivalutare anche Nalbandian? Alla fine, anche lui, in quella occasione, è stato un perdente. Anzi, dobbiamente perdente, visto l’esito dei rigori.

  5. marcos scrive:

    ringrazio thomas per la pronta ed esauriente risposta!

  6. marcos scrive:

    angelica, sei gentilissima e straordinariamente in gamba!

    nalbandian oggi è stato fiero vincitòr! dobbiamo parimenti rivalutarlo?

  7. roberto scrive:

    Caro Thomas Yancey, stavolta su Marco Licinio Crasso sono d’accordo con Nikolik. Era in effetti, a suo modo, anzi al modo dei nobiles romani, un idealista.
    Non sono però d’accordo con Nilolik sulla possibilità di raddrizzare la battaglia di Carre. Crasso e il suo esercito erano perduti, alla mercé degli arceri persiani e traditi dalle guide nabatee.
    Cassio, da parte sua, non fece un bel gesto, nell’abbandonare il suo comandante, ma perlomeno le coorti che lui portò in salvo risultarono decisive, poco dopo, nel salvare la provincia di Siria dall’invasione partica.
    E d’altronde, disobbedire ad un comandante idealista, ma incapace, non è una sublime prova di coraggio?
    Mi scuso con marcos e con tutti i bloggers per l’off topic clamoroso.
    Cerco pietosamente di farmi perdonare rinnovando al poeta marcos i complimenti per le sue pagelle, sempre godibilissime.

  8. stefan scrive:

    marcos un consiglio: fai la pagella delle telecronache di tommasi e del valletto lombardi cosi devi scrivere un post solo…dicono SEMPRE le stesse cose…

  9. Avec Double Cordage scrive:

    beh io mi sono visto federer e anche nadal in streaming su star sports tramite channelsurfing, certo sembra di essere un camionista con una di quelle torce con incorpaorato forno a micro onde, bussola, apriscatole elettrico e tv bianco e nero 5 pollici, beh questo è a colori ma di uno standard che il NTSC a confronto sembra fantascienza. Insomma non sono riuscito a seguire tutto il match - la pallina era praticmente virtuale, ma mi sono domandato chi era il tipo leggermente irritante che co-commentava? A giudicare dall’accento mi pareva neo zelandese, qualche ex giocatore? Solo una curiosità, ma qualcuno lo conosce?

  10. marcos scrive:

    prima o poi prendo pure la coppia con più esperienza, stefan! (magari un quarto)

    avec double courage: non so proprio aiutarti!

  11. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ottimo Marcos, io _ e credo tutti _ ti leggo sempre volentieri. E penso che lo farei anche se tu dovessi dare il voto…a una mia telecronaca.

  12. marcos scrive:

    ahhhhhhh ubaldo!!

    potesse mai succedere…che soddisfazione!

  13. Stefano Grazia scrive:

    Ma Bagdathis sembra anche a voi un incrocio fra Demis Roussos e Lello Arena? Me lo immagino fra qualche anno, non più costretto a consumare calorie, col ventre obeso e le mani sudate, una tunica greca e l’ouzo, al tavolino di un bar, troppo pesante solo per pensare di muoversi…Per dire che sembra grasso anche se non lo è…E dunque che dovrebbe fare il Cipriota, 22 anni, a ridosso dei top 10 e con già due miliardi di solo monte premi in banca ? Decidere se provarci o no, decidere se vuole diventare grande o se ha già dato… Se vuole provarci che farei io, 22 anni,due miliardi e un fisico pesantecome il suo? Mi trasferirei a Saddlebrook da Pat Etcheberry (se è ancora là) e proverei questa carta…Etcheberry è quello che ha trasformato il fisico di Justine Henin all’epoca della sua prima ascesa a Number One…Poi probabilmente il fisico della belga era troppo gracile per quel tipo di lavoro e si è ribellato, ma Bagdhathis? Che cosa aspetta?

  14. thomas yancey scrive:

    Non intendo tediare alcuno. Breve fuori tema, per precisare.
    Crasso era uno speculatore edilizio che si arricchì in modo spropositato sfruttando i crolli delle “insulae”. Fu associato al primo triumvirato solo perché rappresentava il potere economico. Politico incapace, si distinse per il saccheggio di Gerusalemme e per la ferocia parossistica con la quale infierì sugli schiavi sconfitti dopo la rivolta capeggiata da Spartaco. Fatti che indebolirono ulteriormente la repubblica, consentendo a Cesare di porre le fondamenta dell’impero. Militare scadentissimo, si avventurò per pura ambiziosa vanagloria in un’impresa impossibile per un generale tanto incapace come lui. La sconfitta di Carre, oltre a significare un danno incalcolabile per Roma, ha rappresentato il paradigma di tutti gli errori strategici, tattici e diplomatici che un condottiero non dovrebbe mai commettere. Un cinico feroce e idiota, Crasso, utile solo ai suoi nemici personali.

  15. marcos scrive:

    baghdatis pare in calo di motivazione. io credo sia una pausa: presto si riprenderà. teniamo conto che, quando sembrava essere uno dei migliori rampolli in grado di infastidire federer e nadal, assieme a ljubo, roddick, ancic, j johansson, gasquet, gonazalez e qualcunaltro (un paio d’anni fa), murray e djoko ancora non erano del tutto sbocciati. su berdych andrebbe fatto un discorso a parte.
    direi, comunque, che, rispetto ai suoi tempi migliori (ma è ancora giovanissimo!), la concorrenza è di molto aumentata.

    ieri, poi, vestiva di rosso fiammante, quello che usano le ragazze anoressiche per non preoccupare troppo mammà…assicuro che se dovessi anchio vestire quel rosso, si noterebbe una rotondità maggiore, rispetto a quella che pizzoccheri e melenzane alla parmigiana, piano piano, discretamente, ma inesorabilmente disegnano sul mio girovita.

  16. angelica scrive:

    Quasi off topic:
    marcos, peccato che non segui il torneo wta di zurigo. Mi sarei molto divertita a sentire un tuo commento sulla regia.
    Non so quante telecamere hanno a disposizione ma le immagini che mandano sono al limite delle follia. A volte non si capisce nulla dello scambio o quasi.

    Off Topic
    Francesca Schiavone batte Patty Schnyder 26 63 64 ed e’ nei quarti di finale :D

  17. marcos scrive:

    ho seguito schiavone/dementiev: non mi è sembrata impazzita la regia!

    tu l’hai vista?

  18. angelica scrive:

    si ho visto tutte e due le partite della Schiavone.

    L’immagine dello scambio presa dal basso, con la telecamera che si muoveva da destra a sinistra seguendo la giocatrice, non e’ che ti consente di capire come si sta svolgendo il gioco. Per me quelle dovrebbero essere immagini da replay e non durante lo scambio effettivo.
    In piu’ il regista quando faceva il replay, spesso si perdeva l’inizio dello scambio.
    E poi ci si e’ messa anche eurosport con la pubblicita’ quando la dementieva ha chiesto il fisioterapista e ci siamo persi il momento del ritiro della russa.

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