Il Sun: offerti soldi a Djokovic per perdere.
Il serbo rifiuta 150 mila euro, ma è scandalo.
Ecco i dettagli dell’agenzia.L’Ansa riprende lo “scoop” del Sun.
Ma il Sun ha sbagliato…serbo!
Parla il manager di Djokovic Barbadillo.
“Djoko non doveva giocare lì quindi…”.
Ma il match era a Mosca…
Sempre di russi si parla eh…
Il serbo era Janko Tipsarevic?
Cino Marchese (ex direttore IMG e di tornei): “No al betting on line!”
In un commento il racconto di una mia tragica esperienza vissuta nella Birmania del Nobel Aung San Sun Ky

 
25 Settembre 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Qui sotto ecco la notizia distribuita dall’Ansa, ma sotto ancora la notizia ripresa dal sito di un frequentatore di questo blog, che ne ha uno suo, Alessandro Nizegorodcev, che spiega come il…”serbo in questione, sia in realtà Tipsarevic, il quale peraltro si rifiutò di accettare la proposta indecente. Ma per uno che la rifiuta quanti accettano invece?
Non so se Alessandro abbia avuto la soffiata giusta. So per certo invece, e la fonte é Benito Perez Barbadillo il manager di Rafa Nadal e Novak Djokovic, che Djokovic non era iscritto a San Pietroburgo e che per giocare lì avrebbe dovuto chiedere una wild-card per poi perdere apposta…insomma, del tutto inverosimile. Classica bufala da tabloid inglese.
Ecco comunque il lancio Ansa seguita dalla notizia data invece, con cautela, da Alessandro N….(andate a vedere poi il sito, qui linkato a destra fra i siti amici, tenniscom.com, e vedrete con sorpresa che si promuove anche un blog che conoscete)

Tennis:partite truccate, a Djokovic offerti soldi per perdere

(150 mila euro per perdere una partita vi sembrano una cifra congrua?)

Agenzia Ansa del 25-09-07

(articolo segnalato da Daniele Flavi)

LONDRA, 25 SET - Oltre 150mila euro per perdere una partita di tennis: questa l’offerta recapitata, ma prontamente rifiutata, da Novak Djokovic, numero tre al mondo. Secondo il Sun l’episodio risale allo scorso anno quando il giovane campione serbo e’ stato avvicinato alla vigilia del primo turno del torneo di San Pietroburgo. Una rivelazione destinata ad alimentare le voci sul giro di partite truccate all’interno del circuito Atp. Nelle scorse settimane aveva destato clamore e sorpresa il coinvolgimento di Nikolay Davydenko in un caso simile: in agosto il russo ha perso contro il modesto Martin Vassallo Arguello in un torneo minore in Polonia. Un match che aveva fatto registrare un numero di scommesse, la maggior parte su Arguello vincente, insolitamente alto. Nei giorni scorso lo stesso Tim Henman, ritiratosi dopo l’ultimo fine settimana di Coppa Davis, ha ammesso che i giocatori sono sempre piu’ spesso avvicinati per combinare gli incontri. L’Atp ha fatto sapere di aver avviato un’indagine interna per fare chiarezza sull’episodio, ma per il momento non c’e’ alcuna conferma che gli organizzatori del torneo russo siano in qualche modo coinvolti nel caso Djokovic. Da parte sua il serbo - tramite un portavoce - ha voluto smentire ogni indiscrezione: ”Lo scorso ottobre non avevo deciso a quale torneo partecipare perchè ero stato contattato anche per giocare a Basilea, ma a causa di un infortunio ho dovuto ritirarmi”.

Dal sito di http://spaziotennis.sport-blog.it/ invece si scopre quanto segue:
Come spesso accade i tabloid inglesi sbagliano, più o meno di proposito. Prendiamolo per un errore, quello del Sun. E’ uscita oggi la notizia che il serbo numero 3 del mondo Novak Djokovic avrebbe rifiutato 150.000$ per perdere volontariamente un incontro nel torneo di San Pietroburgo. Ebbene alcune fonti piuttosto attendibili, che desiderano rimanere anonime, mi hanno segnalato che il giocatore in questione non è Djokovic, bensì Janko Tipsarevic. La somma e la nazionalità del giocatore sono corrette, ma non evidentemente il nome del tennista in questione. Sta di fatto che Tipsarevic rifiutò la somma di 150.000$ offerti, dimostrando grande correttezza. Il match in questione dovrebbe essere quello relativo al torneo di Mosca contro Vik.”

Mosca, San Pietroburgo, guarda caso c’è sempre un torneo russo di mezzo, e a Roma beccai un tipo losco in sala stampa, russo. E russo è anche il gruppo che sta dietro al giro sporco delle scommesse.
Che poi Davydenko sia russo è soltanto una sfortunata coincidenza. Almeno a sentir lui e fino a prova contraria bisogna credergli.

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76 Commenti a “Il Sun: offerti soldi a Djokovic per perdere.
Il serbo rifiuta 150 mila euro, ma è scandalo.
Ecco i dettagli dell’agenzia.L’Ansa riprende lo “scoop” del Sun.
Ma il Sun ha sbagliato…serbo!
Parla il manager di Djokovic Barbadillo.
“Djoko non doveva giocare lì quindi…”.
Ma il match era a Mosca…
Sempre di russi si parla eh…
Il serbo era Janko Tipsarevic?
Cino Marchese (ex direttore IMG e di tornei): “No al betting on line!”
In un commento il racconto di una mia tragica esperienza vissuta nella Birmania del Nobel Aung San Sun Ky”

  1. Freddo scrive:

    Non e’ Djokovic il giocatore contattato a San pietroburgo….il Sun fa un po’ di confusione…questa storia l’ho gia’ sentito ma il giocatore non e’ quello…

  2. vincenzo scrive:

    Nel torneo in questione il russo Davydenko si ritiro contro Moodie
    al II turno sul 3-3 del secondo set dopo aver perso il primo.
    Sarà stata solo una coincidenza.

  3. Freddo scrive:

    Anzi a memoria il torneo non e’ neanche San pietroburgo, la cifra e’ giusta pero’ secondo me hanno avuto la notizia per via indireta ed hanno fatto un po’ di confusione…a conferma che non poteva essere San pietrobrgo ne il giocatore djokovic c’e’ il fatto che il serbo a San Pietroburgo non gioco….se vi interessa un mio amico a tutte le informazioni del caso….http://spaziotennis.sport-blog.it/…..

  4. Nikolik scrive:

    Vi sta bene.
    Siete voi, innamorati cotti di questo sport, che dite sempre: ma no, il doping nel tennis non esiste perchè sarebbe controproducente; ma no, le scommesse non esistono perché i tennisti sono tutti miliardari quindi figuriamoci se per pochi soldi stanno a rischiare di rovinarsi; ma no, ma no, ma no, certo, il tennis è un’isola felice…
    Macché, ecco il risultato: le scommesse esistono eccome, altro che storie.
    E, sicuramente, esiste anche il doping. Certo, se i controlli li gestisce l’ATP, cioè i giocatori stessi…
    Vi sta bene.

  5. stefan scrive:

    1)le scommesse ci sono ma son legali
    2) ci son stati alcuni casi “dolosi” ,alcuni su migliaia di partite,ne esiste informale elenco
    3) il sun è attendibile come novella 2000
    4)djokovic non è mai stato a st pietroburgo
    5)ora saltan fuori quelli”io lo sapevo”,come questo sopra

  6. Fabio scrive:

    Ok c’e’ il doping, ok ci sono le scommesse, c’erano i sottobanchi ora consentiti …. ma di che ci stupiamo ?
    Saranno 40 anni almeno che ci sono le scommesse, ufficiali e non.
    Lo stesso Tommasi ammetteva, su Tennis Club, di aver potuto pagare il conto dell’albergo a Wimbledon nel 1977 avendo azzeccato i risultati delle finali di quel torneo, dopo che aveva perso varie volte in puntate precedenti, naturalmente tutte consentite.
    Chissa’ quanti in quello stesso momento scommettevano presso il “mercato nero” con quote piu’ allettanti di quelle ufficiali …

    Per quanto riguarda il doping … ma veramente voi credete alla notizia che un giocatore si ferma 2-3 mesi per una frattura da stress ?
    Ma dai …. quello l’hanno beccato e gli hanno detto di fermarsi un po’ per “ripulirsi” …

    Per quanto riguarda la domanda di Ubaldo … si, 150.000 euro mi sembrano una cifra assolutamente congrua per perdere un match se non sei onesto e non sei un miliardario.
    E tanti onesti e non miliardari sarebbero assolutamente tentati da una cifra del genere ….

  7. giorgio scrive:

    Scusate, ma il problema non è sapere se si tratta di Nole o di Tipsarevic, sia che si fosse a San Pietroburgo o in quel di Mosca.
    Quello che che conta in questa storia è l’ammissione, seppur tardiva, di un giocatore come Henman.
    Ed il fatto che il giocatore in questione (chiunque sia) si sia guardato bene dal denunciare pubblicamente la cosa.

  8. Marcello scrive:

    Che non sia una ripicca tutta albionica nei confronti di Djokovic che dopo un tourbillon di voci,smentite e proposte non è entrato a far parte del team di Davis dell Union Jack.

    Cmq è l’ennesima mistificazione…riguardo al doping secondo me è tutt’altra faccenda, il doping c’è e forse anche a livelli piuttosto alti, ma l’ATP e l’ITF si girano dall’altra parte.

  9. Enzo Cherici scrive:

    A me sembra una follia. 150.000 euro sono sicuramente tanti e possono far gola, ma se ti beccano quanti ne perdi in prospettiva? E siccome il fenomeno non è più così sotterraneo (vedi caso davydenko) la possibilità d’essere scoperti non è poi tanto campata in aria.

  10. giampiero scrive:

    attenzione le voci circolano sempre più insistenti,doping più o meno tollerato e partite un pò strane. se non vogliamo rompere il giocattolo bisogna intervenire subito ,sopratutto a livello ufficiale ci vuole una decisa presa di posizione.

  11. Stefano Grazia scrive:

    Cambiate il titolo…a un lettore disattento come sono stato io che andavo di fretta poteva sembrare che Tipsarevic avesse invece accettato…E scommetto che Castellani ci metterebbe la mano sul fuoco per Tipso…

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    no Stefano, guai ai lettori disattenti, io …pretendo solo quelli attenti! Scherzo, ma il titolo non lo cambio. Neppure Djokovic, come si evince chiaramente, aveva accettato i 150.000 dollari. Quindi se il serbo non è lui ma Tipsarevic…non vedo perchè uno dovrebbe capire che Tips ha accettato. Tant’è che _ come si spiega nell’articolo _ ha vinto (il match che avrebbe dovuto perdere con Vik). Ho parlato con Castellani e Tipsarevic in persona poco fa, leggerete, leggerete appena l’avrò inviato ai miei giornali (fra le righe anche quel che non potevano dirmi…).

  13. Freddo scrive:

    Il giocatore in questione non ha comunque mai nascosto la cosa tanto e’ che nel circuito lo sapevano in tanti….mi domando invece quelli che non hanno rifiutato….me ne sono stati detti di “probabili” match concordati ma non avendo nesuna prova non si puo’ dire niente….
    Comunque anche i meno attenti possono notare i personaggi che girano ultimamente nei tornei….

  14. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    A me comunque pare rilevante che Tipsarevic abbia rifiutato la proposta..
    Ringrazio per la citazione e spero di essere stato utile con il mio articolo.
    Alessandro

  15. Stefano Grazia scrive:

    Ci avrei scommesso, che punto sul vivo, mi avresti rimbrottato … vabbè, staremo attentissimi, allora… O forse e ahimè è quella nostra maledetta forma mentis che ci fa sempre prima pensar male e per fortuna che ogni tanto non ci si azzecca…Comunque Tipsarevic è un bel tipo, tipico esempio che l’abito non fa il monaco……A vederlo sembra , direbbero a Bologna, “un quel ‘d cativ”… e invece è uno spirito nobile e colto, l’unico fra i giocatori,e lo scrive anche Wertheim, beccato agli USOPEN a leggere un libro… Da tifare, a prescindere dal gioco (che non conosco). Consiglio a tutti l’articolo su di lui del suo Coach Castellani su Tennis Italiano…

  16. anto scrive:

    Chissà questa storia degli incontri truccati da quanto va avanti. Non è possibile che l’Atp non sapesse niente, c’erano voci che circolavano da tempo anche fra i non addetti ai lavori. Ma il business è business di conseguenza ssssssssssssss nessuno deve sapere, nessuno deve sospettare. Ma dai non facciamo le verginelle, ci son giocatori da challenger che sono alla fame e se gli prospettano non 150000 euro ma 15000 euro accettano. Il gioco purtroppo vale la candela. Puerta doveva essere squalificato a vita è rientrato nel circuito, è serio secondo voi. Su Davydenko è da un sacco di tempo che circolano strane voci e come diceva Andreotti a pensar male si fà peccato ma ci si azzecca sempre!

  17. giorgio scrive:

    Mi sfugge la differenza tra quelli che intascano (che ci sono e sono tanti) e quelli che rifiutano, non denunciando la cosa. Soprattutto quando questi ultimi, si possono permettere di rifiutare. Magari ci sono giocatori di rango inferiore, maggiormente ricattabili rispetto ad un top player

    Non mi sembra che questi rifiuti contribuiscano a combattere il fenomeno. Anzi, incentivano i malintenzionati a perseverare nella loro azione criminosa, vista la totale impunità, garantita loro da questa mancanza di coraggio delle “vittime”

  18. giorgio scrive:

    Cambiate il titolo…a un lettore disattento come sono stato io che andavo di fretta poteva sembrare che Jennifer Capriati volesse suicidarsi per gli schiaffoni di Castellani a Tipsarevic :)

  19. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Qui si sfotte…eh (io le faccine sorridenti non so metterle!). E pensare che l’intervista alla Capriati ce l’ho da un mese e non l’ho ancora “postata” (si dice così?). maledetto il tempo che non ho.

  20. Stefano Grazia scrive:

    Ubaldo, giorgio sfotteva me, non te…ma la battuta è ottima e sono ancora qui che rido…
    e che mi dite di kafelnikov, gran scommettitore (quasi addicted almeno a leggere alcuni articoli dell’epoca) e poi divenuto addirittura campione di poker? mi ricordo che giocava sempre un numero spropositato di tornei ma in molti perdeva al primo turno, proprio come Davidenko…l’avevo notata, questa rassomiglianza, ma pensavo più che altro al fenomeno del “prendi i soldi (della fee appearance) e scappa”
    Ma la domanda è: è più grave accettare 150000 euro a perdere o ritirarsi in semi da un torneo che si poteva vincere in un anno in cui non si è ancora vinto nulla per andare a fare il giurato in uno spettacolo già squalificante di per sè (per le donne e per gli uomini e per la televisione che lo trasmette) come può essere un concorso di bellezza ?
    Ovviamente è più grave accettare soldi per perdere, lo so, però anche la seconda che ho detto,se confermata, non mi fa una gran impressione….

  21. Stefano Grazia scrive:

    Avevo scritto in altra sede quanto segue ma nessuno aveva risposto, o perchè essendo un post di un argomento vecchio nessuno l’ha letto o perchè a nessuno gliene può fregar di meno…In entrambi i casi dovrebbe far riflettere: nel primo caso, c’è troppa dispersione e molti post vanno perduti; nel secondo, credo sia un errore…gli aficionados di volandri non hanno nulla da dire? E soprattutto, SE NON E’ VERO, non sarebbe giusto che Volandri avesse la possibilità di discolparsi o spiegarsi? Insomma, non è che ci faccia una gran bella figura….

    “scusate, ma mi sembra molto grave quanto riportato sul ritiro di Volandri…E mi sembra anche grave che l’argomnto venga lasciato cadere al di là degli sfottò di rito…
    In questi casi l’ATP non interviene?
    O ne era già stata informata prima?
    Mi ricordo di Muster che rinunciò a una semi (mi sembra…Ubaldo, sto andando a casaccio!) ma perchè doveva recarsi in tribunale a testimoniare ne processo contro l’ubriaco chegli aveva quasi stroncato a cariera invesendolo a Key Biscaine prima della finale con Lendl…c’era di mezzo un bel mucchio di soldi, lì mi sembra fosse giustificato ed era tutto alla luce del sole…ma qui? Se è vreo è una vergogna, se no è vero sarebbe giusto che Volandri potesse smentire… “

  22. Mario scrive:

    scommesse e doping sono fenomeni presenti in tutti gli sport, purtroppo anche nel tennis; sono d’accordo nel dire che è grave il fatto che nessuno abbia mai denunciato il fatto, anche se credo che i loschi figuri che avvicinino i giocatori non siano persone “tranquille” (mafia russa? delinquenza organizzata? in ogni caso gente da cui guardarsi). molto probabilmente una denuncia può significare qualcosa di brutto come ritorsione, e la paura consiglia per il basso profilo (tipso sembra rientrare in questo caso); è come il racket, il pizzo o tutti i fenomeni d’intimidazione.
    non è una giustificazione, perché se nessuno denuncia non cambieranno mai le cose, però non si può pretendere che tutti siano coraggiosi. auspicabile sì, ma improbabile.

  23. Lukaboom scrive:

    Sinceramente mi interessa molto di piu’ approfondire questa notizia riguardante il dramma della Capriati piuttosto dell’offerta di denaro (rifiutata) a Tipsarevic. Ubaldo posta l’intervista!

  24. Enzo Cherici scrive:

    La cosa più iinteressante da fare ora, sarebbe a lio avviso quella di convocare Henman ed entrare più nel dettaglio della vicenda. Le sue sono dichiarazioni gravi, che meritano la ricerca di un riscontro. Tra l’altro provengono da una persona da sempre rispettatata nel circuito, che non da proprio l’aria di uno che conta balle. Ritengo che al netto di tutte le bufale, la cosa veramente importante da fare sia questa. La racchetta l’ha attaccata al chiodo, la lingua no giusto? ;-)

  25. Marco Lombardo scrive:

    Riassumendo: lo scoop non c’è ma la notizia è vera. Spiace un po’ che la Gazzetta non abbia controllato bene (quando Martucci non c’è i topi steccano…) e oggi abbia rilanciato la notizia del Sun così com’era. In ogni casa la piaga delle scommesse sta diventando peggio di quella del doping. E i giocatori sembrano un po’ in soggezione: è vero, Tipsarevic ha rifiutato, ma non ha denunciato il fatto. E Davydenko poi, inceve di tirare in ballo la mafia italiana avrebbe fatto meglio a collaborare di più. Ma l’impressione vera è che i giocatori abbiano anche un po’ paura, perché la mafia russa - visto che di questo si parla - di solito non scherza e perché sanno di non avere nessuna protezione reale dall’Atp. Cos’ha fatto ET finora? Ha fatto affiggere un ridicolo comunicato negli spgliatoi e ha risposto ai giornalisti che finché non si scoprono le prove non si farà nulla. Insomma: prima aspettiamo che avvenga il delitto annunciato, poi condanneremo la vittima all’ergastolo. E il killer? Gli diremo che è un birichino. Non si sa mai…

  26. Backdoor scrive:

    Mi domando se Djokovic, coinvolto suo malgrado in un episodio che non lo ha visto protagonista, deciderà per un’azione legale contro il giornale inglese per procurato danno d’immagine.

    Per uno che si appresta alla definitiva scalata alla vetta Atp e del tennis mondiale (l’età gioca in suo favore su Federer) questa è proprio una brutta macchia.

    Certo, nessuno può scagliare la prima pietra, visto quanto generalizzato appare il fenomeno.
    Però…….

  27. andre scrive:

    Il problema è serio per noi appassionati, non vorremmo che rovinassero il nostro amato gioco, credo però che, come in tutti gli sport, anche in passato si sia scommesso sul tennis più o meno legalmente e ci siano stati i furbetti. Bisogna difendersi da qui in avanti, ormai lasciamo stare il passato. Spero si trovi un sistema, anche punitivo, per cercare di limitare il fenomeno, eliminare non credo sia possibile ma tenere ad un livello accettabile (fisiologico?) si. Consolebbe pensare che, diaciamo nei tornei più importanti, sia molto difficile corrompere un giocatore il quale avrebbe buona prospettiva di guadagno, punti, notorietà…..purtroppo il problema rimane per i tornei minori.

  28. Marco Lombardo scrive:

    E aggiungo: ricordo che in questo blog qualcuno aveva fatto notare lo strano caso di Gaudenzi manager di giocatori e anche consulente della Bwin. Caro Ubaldo, che ci potrebbe dire il nostro Andrea?

  29. Freddo scrive:

    Che l’atp non fa niente e’ evidente, hanno limitato l’utilizzo del portatile durante i match ma tanto basta utilizzare il telefono….C’e’ tanta di quella gente legata alle scommesse nei tornei da far paura….

    Di Labadze non parla nessuno si e’ ritirato da poco ma a sentire i rumors non si e’ certo ritirato povero…ci sta un epidosodio su di lui che tutti conoscono ma per il qualle nessuno gli ha mai fatto niente…

    Scommesse e doping sono ormai tollerati dall’atp che ha ben altri interessi, l’associazione dei giocatori non puo’ controllare e condannare gli stessi giocatori…

    Sono cose che sanno in tanti ma si fa finta di niente, il rischio e che si riduca il tennis al livello del ciclismo….

  30. Backdoor scrive:

    Ho letto solo ora il post di Ubaldo che comprendeva i commenti sulla semifinale del challenger polacco. Perdonerete, quindi, se questo commento possa suonare leggermente off-topic.

    Mi è difficile non essere d’accordo con Stefano Grazia: a Volandri dare una spiegazione ragionevole su quel ritiro conviene. Eccome.
    Altrimenti se quello che si dice fosse vero, dovrebbe anche spiegare sulle altre voci circolate durante l’estate per alcuni match giocati contro Luzzi, Andreev, e Schukin, mi sembra.

    Pugile chiuso nell’angolo.

  31. marcos scrive:

    rispolvero un mio pezzo su tipsarevic, scritto nel luglio scorso, in occasione di wimbledon.

    “Martedì 02 Luglio 2007: La bellezza salverà il mondo – Tipsarevic/Meloccaro – 9

    È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?

    Così scriveva Dostoevskij nell’Idiota. Janko si fa tatuare sul braccio questa frase, divenuta così celebre in Europa proprio per la sua bellezza. Apprendo che, nella costruzione russa della frase “Mir spasët krasotà”, sarebbe il mondo a salvare la bellezza. Mir, però, significa anche pace, oltre che mondo. Tipsarevic racconta che sua madre lo spinse fin da piccolo a leggere, oltre che a giocare a tennis. Nel marzo del 1999, la Nato decideva per la guerra contro la Serbia di Milosevic: Janko non aveva ancora 15 anni. Per allenarsi, doveva alzarsi la mattina presto: durante metà mattina, infatti, le sirene dei bombardamenti iniziavano a fischiare in città. Tra allenamenti mattutini, bombe dal cielo ed i libri di mamma, il giovane serbo cresceva nella speranza che un giorno il mondo, il suo mondo, potesse liberarsi dalla cieca violenza dell’uomo, che, per mantenere i suoi privilegi, spesso cancella l’altrui diritto alla vita. Tipsarevic, oggi, racconta che vale la pena tatuarsi solo se profondamente si crede in ciò che si decide di imprimersi per sempre nella pelle. Ciò che tutti possono leggere sulla mia pelle è ciò che solo io posso leggere nell’anima mia. Tipsarevic sa, ora, che il suo mondo è stato salvato dalla bellezza: quella di potersi allenare come e quando gli pare, quella di poter viaggiare e conoscere altre culture, altre usanze, quella di poter stringere la mano agli avversari, dopo averli vinti, senza averli feriti, o dopo averci perso, ma sempre restando in piedi. Tipsarevic ha un record di vittorie al quinto set incredibile: il suo istinto di sopravvivenza, messo tragicamente alla prova quand’era ragazzo, vien fuori proprio quando le cose stanno per terminare. Tipsarevic, con il suo tatuaggio, ricorda al mondo intero che la battaglia per la bellezza non la si vince da soli: tutti devono provarci, tutto il mondo dev’essere bello. Mir significa anche pace ed è la pace a salvare la bellezza: Janko sa che finchè la pace non sarà ovunque, nessuno di noi potrà sentirsi in pace. Grazie, campione, per avercelo ricordato.”

    anchio mi sto facendo l’idea che qualche tennista abbia timore della mafia delle scommesse: non credo possa essere il caso dei serbi, considerata la loro gioventù. il fenomeno sta venendo a galla: anche questo aiuterà i tennisti a denunciare situazioni del genere. quando si è isolati, quando l’opinione pubblica non sa bene le cose, allora si è in pericolo. ma, quando tutti sanno, allora chi di dovere controlla meglio e le future vittime sapranno a chi rivolgersi.

    ringrazio alessandro per le informazioni.

    non posso dare il mio giudizio sul sun: potrei essere allontanato dal blog!

  32. Cino Marchese scrive:

    A parte i vari commenti sui personaggi veramente coinvolti o no il problema più grave è la possibilità ormai per tutti di scommettere on line.
    Il gioco d’azzardo è proibito o fatto a certe condizioni in tutto il mondo e non capisco perchè siano sorte dappertutto agenzie che consentono, in barba a tutte le leggi, di giocare liberamente addiritture mentre è in corso la competizione sportiva premendo semplicemente un tasto. é chiaro e lampante che il gioco è sempre stato molto vicino alle attività malavitose che spesso lo hanno anche gestito direttamete e quindi non c’è da sorprendersi che vi siano tentativi di alterare e guidare i risultati. Durante la mia lunga carriera di Direttore di Torneo sono stato spesso contattato da queste agenzie che volevano accrediti in sala stampa o con degli stratagemmi, dal momento che io glieli avevo sempre negati, di stabilire un filo diretto con il torneo per meglio “gestire” le quote e non è vero che da quando esistono le agenzie il gioco clandestino è diminuito, anzi dal momento che pagano subito ed in nero i giocatori incalliti preferiscono fare le loro puntate con i clandestini stessi. Il tennis è forse lo sport più a rischio in questo tipo di attività, perchè si gioca tutto l’anno, perchè è uno sport individuale, perchè le sue regole sono semplici e facilmente comprensibili, perchè coinvolge sia le donne che gli uomini e perchè è discretamente popolare e giocato in tutto il mondo. Il tennis però deve stare molto attento a questo fenomeno e deve combatterlo con tutte le sue forze ed appena ha la certezza che qualcuno ha alterato sotto compenso un risultato deve radiare il soggetto nella maniera più drastica e definitiva. Le agenzie di scommesse devono stare al largo e devono essere bandite dalle sponsorizzazioni o promozioni varie della loro attività e se hanno aggirato le leggi e sono legali non devono essere incoraggiate ad essere parte dello sport ed essere sponsor di importanti squadre di calcio oppure di grandi eventi come se fossero una bevanda rinfrescante. Da sempre esistono allibratori, ma un conto è farlo da clandestino o quasi e un conto è invece farlo alla luce del sole approfittando della tecnologia che in quel campo ha semplificato le cose in maniera sconcertante e lo sarà sempre di più. Tutti i contatti ufficiali devono essere banditi e più lontani staranno meglio sarà.
    Mi spiace aver attentato ad una delle debolezze del nostro amico Rino che se lo può permettere,ma bisogna cercare di proteggere chi non se lo può permettere.

  33. giorgio scrive:

    Stefano, non è questione di menefrechismo. Semplicemente mi sembra che ci sia poca voglia da parte di chi scrive (e di chi modera) di avere a che fare con delle fastidiosissime grane legali.

    I riferimenti di Backdoor, hanno portato qualche mese fa a pesanti minacce da parte del clan del livornese. Se hai il tempo di fare un giro nei vari forum specializzati, ti renderai conto come la partecipazione a Miss Italia sia uno degli episodi meno sospetti che lo riguardano

  34. Nikolik scrive:

    Caro Stefano, sono Volandri.

    Vedi, Stefano, non è vero che il tuo post non l’aveva letto nessuno e che a nessuno fregava niente. Io l’avevo letto e aspettavo solo di raccogliere le idee ed avere tempo per risponderti.
    Eh, sì, perché, vedi, proprio dopo aver letto il tuo post ho parlato con il mio amico Nikolik che mi ha raccontato di Corinna Dentoni. Scusa se la prendo un po’ alla larga, ma altrimenti come faccio a spiegarmi?
    Allora, devi sapere che Nikolik è appassionato di questa Dentoni, perchè è una brava ragazza delle sue parti, che gioca molto bene a tennis, a suo dire. Lui mi ha raccontato che ora questa Dentoni ha appena vinto un misero torneo che si gioca, pensa un po’, a Telavi, e ora gioca a Batumi.
    Ora, Stefano, io non so nemmeno dove si trovano questi posti, Nikolik mi dice in Georgia.
    Dico, Stefano, ma hai idea della Georgia? Hai idea di che posti sono? Ecco, quando Nikolik mi raccontava queste cose della Dentoni, io mi sono sentito male. Pensa, Stefano, una ragazza di 18 anni a Telavi, a Batumi. Oltretutto Nikolik, che l’ha vista, mi spergiura che si tratta anche di una bellissima ragazza.
    Tu mi dirai: ma che c’entra? C’entra, eccome se c’entra Stefano, perchè ti ho detto che mentre sentivo queste cose mi sentivo male, perchè mi ricordavo di quando quella vita, per anni, l’ho fatta io, negli anni migliori della mia vita, dell’infanzia e dell’adolescenza. Mi immaginavo bene la vita di quella poveraccia in Georgia (ma che posti sono?): con il suo fascio di racchette, gioca la sua partita, torna da sola in albergo, un albergo georgiano, mangia al ristorante dell’albergo sperando che non la avvelenino, e poi subito a letto, che domani c’è il riscaldamento e poi la nuova partita. Niente sorrisi, niente famiglia, niente amiche, niente fidanzati. Al massimo, avrà con sé la sua coach, che vita. Diciott’anni, Stefano. In Georgia. Che posti.
    Eccome, mi ricordo eccome di quando quella vita la facevo io.
    E, ora, rispondo a tutto quello che vuoi sapere, anche se hai già capito quello che voglio dire.
    Stefano, ma che volete da me voi italiani? Dimmi che volete. Sono un libero professionista, insisto sul libero. Sono quello che sono per gli spaventosi sacrifici che ho fatto da bambino e ragazzino. Sapessi che vita ho fatto, Stefano, tu sapessi che mazzo mi sono fatto.
    E, ora che ce l’ho fatta, perché ora posso dire di avercela fatta, sono quell’uno su cento che riesce a sfondare, secondo te dovrei fare la stessa vita della Dentoni per diventare, anzichè, che ne so, n. 28, n. 9 della classifica? Per farvi belli voi e dire che un italiano dopo tanti anni è di nuovo top ten? Ma state freschi.
    Ma via, ma che differenza farebbe? Ma dimmi, dopo Adriano Panatta, qual’è stato il tennista italiano più forte di me. Perchè, sono stati più forti di me Cancellotti, Cané, Camporesi? Rispondi un po’, erano meglio di me?
    Veramente, voi dovreste essere felici per me. Dopo una vita di sacrifici, finalmente sono nella condizione di poter giocare e lavorare solo 4 mesi all’anno.
    Eh, sì, Stefano, perchè ora voglio godermi anche un po’ la vita, è del mio che spendo.
    Dimmi, l’hai vista la mia ex fidanzata? Ora guarda quella nuova, cercala su internet e guarda le sue foto. Per anni le donne non mi guardavano nemmeno. Lasciami innamorare, lasciami essere felice. Il mio tempo libero me lo sono guadagnato con il mio sudore, è del mio che spendo.
    Che pretese avete?
    Ti dico io che faccio. Inizio a impegnarmi ad aprile, smetto dopo ferragosto, solo questa è la stagione buona per il mio tennis. Quelli sono i miei tornei, quelli sono i punti che posso fare. Certo, poi trovi uno come Lijubicic al Rolando Garros, roba da matti, ma come si fa a giocare 4 ore? Avrei vinto il torneo, se era due set su tre, come dovrebbe essere uno sport civile. Ma se lui vuole allenarsi 10 ore il giorno, prego, si accomodi, vinca pure lui. Mi ha sfiancato, è assurdo questo sport.
    Insomma, io giocando quattro mesi, campo tutto l’anno.
    E guai a voi se vi permettete di criticarmi se guadagno due soldi con la televisione, con gli sponsor, con le sfilate di moda.
    Certo, stacci pure te a Stettino. Quando, all’imporovviso, mi hanno detto di quell’opportunità, certo che ci sono andato. Stacci tu in Polonia.
    Scusami, ma non capisco il tuo parallelismo con chi perde apposta per le scommesse, con chi vende la partita. Sarò libero di ritirarmi in un torneo? Quale regolamento lo vieta? Higueras si ritirò sul match point a suo favore contro Panatta.
    Ma che male faccio? Mi sono guadagnato tutto questo. Tra 5 anni non vi ricorderete nemmeno di me, quando avrò smesso di giocare, allora, scusami, ma preferisco fare così. Con i miei sistemi, mi metto in tasca un miliardino l’anno (scusami, ma io appartengono alla generazione della lira), totalmente meritati, se permetti, e sono stufo di farmi un mazzo così. Sono un uomo giovane, lasciami vivere.
    Ma dimmi qual’è lo sportivo, dopo spaventosi sacrifici, che non fa come me? La Kournikova, che ha fatto benissimo. Anche la Sharapova, che dovrebbe fare una come lei, continuare a rantolare sul campo per battere la Henin? Ma per carità, ma che li vinca pure lei gli US Open, l’altra viene dalla Siberia ed è bellissima, che dovrebbe fare? Diventare come Jennifer Capriati, che voleva ammazzarsi?
    Perchè, la Cacciatori, la pallavolista, non ha fatto la stessa cosa? E Montano, della scherma? E la Granbassi, quella bellissima della scherma, anche lei era in giuria a Miss Italia. E c’era anche Magnini, il nuotatore. Cassina, quello della ginnastica, è andato a ballare con le stelle, come Rosolino. Eccetera, eccetera.
    Certo, questa nuova vita la possono fare solo alcuni sportivi, quelli più belli, più presentabili, con un po’ di personalità. Scusami, Stefano, potrei farti nomi e cognomi di tennisti e tenniste, e anche di altri sport, che purtroppo, non possono fare questa nuova vita, per ovvi motivi, ma non voglio litigare con nessuno. Quello che posso dirti è che non vanno in televisione perchè non li chiamano, non li vogliono, non perchè loro non vogliono andare. Vorrebbero andare eccome.
    Insomma, fateci guadagnare due lire, ora che possiamo, dopo tanti sacrifici, ed anche divertire.
    Per il resto, aspettami nella stagione sulla terra battuta, che ti faccio vedere io. Aspetta che Federer rigiochi contro di me sulla terra, poi ti faccio vedere io. Aspettami negli unici tornei che mi interessano e vedrai. Dimmi chi mi batte sulla terra. Dimmi chi è oiù forte di me, in astratto.
    Macché, criticatemi tutti ma, per favore, fate un favore al mio amico Nikolik: quando la Dentoni farà un calendario su Max, ricordatevi di quando giocava, poveraccia, in un posto che si chiama Telavi. E almeno con lei siate comprensivi.

    Ah, per carità, non sono Volandri, sono Nikolik, chi lo conosce Volandri.
    Però, sapete com’è, mi riesce bene immedesimarmi negli altri.

  35. Stefano Grazia scrive:

    Sono un po’ deluso…possibile che nessuno trovi da ridire,a parte Backdoor, su questa storia di Volandri che si ritira per fare il Giurato? Nessuno vuole inimicarsi il Numero Uno o Due Italiano? Ma soprattutto, nessuno nel suo Entourage che gli possa dare dei consigli? Io Volandri l’ho anche spesso difeso ma qui vorrei che si difendesse lui o chi per lui dicendo che non è vero…E i suoi tifosi che dicono? Freddo per esempio è sempre stato pronto a difendere,spesso giustamente, il suo Filo da accuse che anch’io ritenevo troppo ingiuste (in fin dei conti è da 4 aa nei top 50 e se fa il modello di Armani o D&G è perchè lo pagano e fa bene come fa bene secondo me anche a chiedere più soldi per giocare in Davis Cup- a meno di non aver usufruito di speciali facilitazioni da junior nel qual caso avrebbe un debito di riconoscenza da adempiere), ma SEMPRE SE E’ VERO quel che si è scritto sul caso ritiro/miss italia, la sua posizione mi pare “moralmente” indifendibile…Dicci che non è vero, Filippo (say ain’t so, jo!)
    Soprattutto, possibile che solo perchè uno è italiano, allora si sta zitti ma l’avesse fatto che ne so Murray allora giù insulti e lazzi?
    Insomma, mi sarei aspettato un po’ più di bagarre su un gustoso pezzetto di cronaca…Almeno una sana presa per i fondelli di 30-40 posts Volandri se la meriterebbe, molto più del fatto di non aver giocato sul cemento o aver rifiutato una convocazione in Davis Cup…
    Se invece non è vero, tutte le mie scuse ma è nell’interesse di Volandri (e del suo entourage) chiarire ASAP la vicenda…

  36. Stefano Grazia scrive:

    come non detto…ho avuto troppa fretta:ovviamente mi sembrava impossibile che fra gli altri almeno nikolic e giorgio non scrivessero nulla… in realtà l’impossibile è avvenuto ed è che per questa volta nikolic giorgio e il sottoscritto si trovano d’accordo…

  37. Backdoor scrive:

    Applausi a Nikolik.

    Ho iniziato a leggere il tuo post convinto che fosse una bufala; poi però leggendolo quasi mi convincevi di essere Lui. Alla fine quando hai gettato la maschera…. ci sono quasi rimasto male. Scoop mancato.

    :-)

  38. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mentre raccomando la massima attenzione a chi mi aiuta nel moderare, perchè a beccare una querela per frasi del tipo …si dice che, tutti nel circuito sanno, tizio è stato coinvolto nel…, chissà se il Pinco russo non ha smesso di giocare anzitempo perchè ne aveva vendute talmente tante di partite che a smettere è stato costretto sennò lo facevano fuori etcetera… non ci vuole nulla e c’è qualcuno che a digiuno di giurisprudenza proprio non sembra minimamente afferrarlo.
    Come ve lo devo dire che senza prove, e senza sentenze passate in giudicato, non si può sostenere nemmeno che Provenzano abbia avuto implicazioni mafiose?.
    Nel caso uno venga poi proclamato innocente chi paga le spese processuali?
    Detto ciò devo dire che il pezzo di Nikolik-Volandri può indurre a qualche riflessione e non solo a scandalizzarsi o a fare di ogni erba un fascio.
    Mi sembra che qualcuno voglia sposare l’assunto che se davvero Filippo si fosse ritirato al torneo di Stettino perchè aveva un precedente impegno televisivo, con 5.000 euro di gettone come ho letto sui giornali _ solo Biaggi ne avrebbe presi 10.000 _ (e certo non sarebbe un comportamento da additare ad esempio, ci mancherebbe! Purtroppo non ho il tempo di investigare presso la Rai per sapere quando gli hanno proposto il…gettone di presenza, nè se lui ha dato per sicura la presenza o l’ha condizionata ad una sua eventuale eliminazione che avrebbe potuto arrivare anche per cause indipendenti dalla sua volontà…), lo stesso Filippo sarebbe capace anche di chissà quale altra…nefandezza sportiva! Beh no, calma ragazzi, questo non solo non è allo stato dei fatti minimamente provabile ma non risponde neppure ad una logica inconfutabile. Si tratterebbe, eventualmente, di due comportamenti assolutamente esecrabile sotto il profilo sportivo, ma di caratura e gravità assolutamente diversi (anche perchè uno riguarderebbe soltanto l’aspetto del fair-play sportivo e l’altro non solo quello).

  39. Backdoor scrive:

    Mi permetto di rispondere a Ubaldo quando traccia una distinzione tra comportamenti “che riguardano l’aspetto del fair-play sportivo e altri che riguardano non solo quello”.

    La distinzione ci sta. Però…..

    Per cercare di spiegarmi ricorro alla citazione di un fatto successo negli USA e che ha visto coinvolta Matha Stewart, la regina del Bon Ton e tycoon multimediale (è andata in galera in conseguenza di quanto è successo).

    In sintesi, la Stewart possedeva azioni di una società farmaceutica, la ImClone, il cui presidente e ceo, Samuel Waksal, era un suo amico.
    Quest’ultimo una sera telefona all’amica Martha dicendole che la FDA (la Food and Drug Amministration) non ha approvato l’ultimo prodotto della ImClone, e questo significava che le azioni della società non valevano più un granchè, e che quindi sarebbe stato meglio disfarsene.
    Risultato: il titolo è crollato e sia Waksal che la Stewart sono stati riconosciuti colpevoli di insider trading e incarcerati.

    Con questo voglio solo sostenere che il confine tra violare un codice non scritto di fair play, per il quale i giocatori si assumono l’impegno di dare il massimo ogni volta che liberamente scendono in campo (dove è finito l’onore e quello che si definiva un gentleman agreement !?) e commettere un illecito, è davvero sottile.

    Cosa si dovrebbe pensare se la presenza del Nostro alla trasmissione televisiva fosse stata pianificata e garantita in anticipo o comunque già prima che la semifinale avesse inizio? E chi lo sapeva oltre al giocatore?

    Non credo siano domande banali soprattutto quando i mercati delle scommesse sono aperti e centinaia di migliaia di punters fanno affidamento sulla correttezza di uno sport e dei suoi protagonisti.

  40. vincenzo scrive:

    Il problema delle scommesse nel tennis ripetto al calcio al basket etc è che per combinare un incontro è sufficiente che solo il più forte tra i due tennisti abbia la volontà di farlo.

  41. Marcello scrive:

    scusate ragazzi…off topic ma non troppo..oggi il nostro Fabio Fognini ha sconfitto una WC indiana Dev Varman al torneo di Mumbai…6-3 7-6(8) con la bellezza anche di 7 aces, domani incontra niente meno che la testa di serie nà 1 del torneo Richard Gasquet. Forza Fabio e in bocca al lupo!

  42. Nikolik scrive:

    In pratica, sintetizzando, io volevo solo dire che il comportamento di Volandri, in qualunque caso, mi sembra assolutamente immune da qualsiasi critica e comunque pienamente legittimo.

  43. roberto scrive:

    Complimenti Nikolik, davvero, uno dei post più belli e profondi da quando leggo questo blog.

  44. giorgio scrive:

    Non so se il comportamento di Volandri sia passibile o meno di reato.

    Quello che posso dire, senza tema di smentite, è che il suo comportamento, in questa storia, è stato molto poco professionale. Siccome voglio essere garantista, rettifico e dico che il suo comportamento è stato talmente ingenuo da rasentare l’incoscienza.

    Come fa a non rendersi conto che la notizia di una partecipazione ad un concorso così reclamizzato, non possa non indurre qualche malintenzionato ad approfittarne ed a speculare sulla notizia? Con tutte le voci che girano, anche sul proprio conto, non sarebbe stato più opportuno chiedere alla Rai di posticipare la presenza di Volandri alla serata finale del concorso, ossia lunedì? Considerato il fatto che il livornese non avrebbe giocato alcun torneo la settimana successiva. Così facendo avremmo garantito la regolarità del torneo di Stettino, e la partecipazione (pienamente legittima) di Filo a Miss Italia.

    Insomma, il ragazzo non mi sembra così immune da qualsiasi critica……..

  45. anto scrive:

    Stavoleggendo con attenzione l’ultimo intervento del ns Ubaldo, assolutamente condivisibile. Però vorrei fare una riflessione su Volandri. Il business è business, non dimenticatevi chi è il suo manager, un certo Sammarini se non ricordo male, romagnolo. Lui fà il suo mestiere cerca di monetizzare al max il suo protetto anche perchè più il suo protetto guadagna più lui incassa. Mi semnbra che lui sia inviso dalla fit per un discorso di gettoni di presenza nella coppa Davis. Io posso anche capirlo Volandri, ha ancora 5 o 6 anni di carriera, vuole cercare di accaparrare il max, e umanamente capibile, lui non è un calciatore tipo Adriano che ha un contratto garantito da 6 milioni di euro netti a stagione per 5 anni che anche se non combina niente da qua al 2012 lo pagano lo stesso. Volandri ha raggiunto un pò di notorietà, e nelle grazie della Ventura, è belloccio piace alle mamme, piace a Dolce & Gabbana, è quest’anno sta monetizzando. Certo che difficilmente la rai ti fà firmare un contratto sapendo che poi forse non parteciperai. Ma ormai non dobbiamo più scandalizzarci di niente il mondo va al contrario. La modella inglese che sniffa, i più pensavano che sarebbe stata travolta dallo scandalo eppure non ha mai lavorato così tanto come adesso e allora……..

  46. Stefano Grazia scrive:

    mah, non so se mi sono spiegato male o forse è stato qualcun altro a scriverlo, ma io non ho assolutamente detto,scritto o pensato che se volandri si è davvero ritirato da una semi in un anno ìn cui non ha ancora vinto un torneo è per la proprietà transitiva capace di chissà quali nefandezze…E in tutta onestà non stavo nemmeno pensando all’eventuale illecito che potrebbe aver commesso…Sto solo dicendo che il suo comportamento (sempre se è vero che ha fatto così) non è certamente un esempio da additare ai giovani, non è certo uno dei motivi per cui ti fanno provare simpatia e dire: la prossima volta tifo per lui (per es diverso il caso di Safin che invece di andare aMiss Italia si porta tre Safinette nel Box dell’allenatore: per un impunito così invece un po’ di simpatia, anche scuotendo la testa, anche controvoglia, la provi…simpatia? maddai, invidia piuttosto)…Il ritirarsi da una semi in un anno in cui non si è vinto un torneo è semmai ai miei occhi indice di mediocrità…
    E infatti nessuno degli strenui difensori di Volandri si è fatto vivo…anche loro devono essere rimasti di mer…aviglia! Say ain’t so, jo…Filippo, dicci che non è vero!
    Poi, il pezzo di Nikolic è un capolavoro e si qualifica d’acchito per i 10 Pezzi migliori dell’anno o per i Top 5 nella Categoria Commedia…
    E comunque, messa così… certo, non ci fosse proprio andato, magari gli avrei dato ragione: a chi lo avesse criticato perchè invece di andare a giocare il torneo di Stettino era andato a fare il Giurato a Miss Italia, gli avrei risposto: ma sono poi cavolacci suoi!!!
    Il problema è che al torneo ci è andato…l’offerta gli sarà stata fatta in giornata…avrebbe dovuto avere la dignità di rinunciare…
    Ecco, diciamo che se io sono il suo Sponsor Sportivo, mi preoccuperei del suo calo d’immagine…Ma magari chissà, è proprio il contrario….

  47. Stefano Grazia scrive:

    Mi sarei aspettato anche un commento di Thomas Yancey, il nostro arbiter elegantiarum (in senso stilistico)…

  48. stefan scrive:

    un tennista che perde deliberatamente un match x presenziare,pagato,a uno spettacolo televisivo vorrei sapere come possa essere giustificato e definito immune da critiche…..

    certo meglio presenziare a miss italia che presenziare sul campo da tennis come fece con andreev….

  49. Enzo Cherici scrive:

    Nikolik, che sia pienamento legittimo, nessun dubbio. Ma che sia esente da qualsiasi critica, mi sembra esagerato. Al contrario, io lo ritengo criticabile ed esecrabile. L’esatto contrario di quello che dovrebbe essere il comportamento di un professionista.

  50. Enzo Cherici scrive:

    A quanto egregiamente già detto da Stefano Grazia, aggiungo che Safin le sue tre safinette se le è portate in una finale dell’Australian Open, altro che Stettino. Altra camminata ;-)

  51. alessandro scrive:

    il post di nikolik lo trovo infantile,e la “scelta” di volandri abbastanza patetica,oltretutto non giustificata da un ingaggio rai così ipnotizzante…………………….

  52. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ringrazio Cino Marchese per il suo accorato e apprezzato intervento, con lui a suo tempo gli Internazionali d’Italia “svoltarono”, passarono da un torneo in crisi a un torneo di successo, grazie alla sua idea del Villaggio, delle pubbliche relazioni. Poi Marchese ha diretto anche il torneo di Palermo, di Milano, è stato a capo dell’ufficio IMG a Milano quando contava anche più di 30 dipendenti. Ora è un po’ distante dal mondo (italiano) del tennis, si è urtato con la federazione per via della vicenda Panatta, ma continua ad amare il tennis con la passione di sempre pur seguendolo ormai quasi soltanto in tv.
    A Backdoor dico che ho capito perfettamente il suo pensiero, però mentre scommettere contro se stesso (a dire ai propri amici di farlo) e perdere apposta sarebbe certamente una frode, una truffa, quindi un reato punibile a termini di legge (così coem anche l’insider trading) ritirarsi da un match di tennis invece può non esserlo (salvo che nell’averlo premeditato tu abbia avvertito qualcuno e questi ci abbia scommesso su, oppure che tu ti sia messo d’accordo con il tuo avversario chiedendogli parte del premio per il passaggio del turno). Il ritiro può essere, per intendersi, scorretto eticamente (nel caso in cui il ritiro non fosse inevitabile) senza però essere necessariamente un delitto.
    Ritirarsi dunque è legittimo, secondo me. E qui stiamo facendo il processo alle intenzioni, perchè se sappiamo che Volandri la sera dopo era giurato al concorso di Miss Italia nessuno di noi, che io sappia, lo ha in realtà avvicinato per chiedergli se per caso non avesse davvero qualche problema, dannata coincidenza!
    Ma se invece Volandri non si fosse davvero infortunato allora resterebbe a mio avviso criticabilissimo il suo comportamento. Avrebbe infatti, in quel caso, dimostrato molto poco rispetto per il tennis e per se stesso, oltre che per l’organizzatore del torneo di Stettino che avrà naturalmente dovuto pagargli il premio conquistato sul campo senza la possibilità di trattenere la “borsa” per un match abbandonato senza un motivo fisico. Insomma, concordo pienamente con Stefano che, dato per vero un presupposto indimostrato, quello di Filippo non sarebbe stato un bell’esempio. Anche se i tennisti non guadagnano come Adriano e i calciatori top, anche se un professionista ha il diritto di cercare di capitalizzare il più possibile nell’arco di una carriera forzatamente breve, anchse se Nikolik ha magistralmente impersonato l’attor cinico dei palcoscenici sportivi contemporanei con tutti i loro alibi ancor più cinici.
    Comunque se Filippo o il suo manager volessero manifestarsi e chiarirci cosa è successo saranno i benvenuti…noi siamo qua.
    A Marcello segnalo che la wild card indiana che dovrebbe affrontare Fognini è, se non ricordo male, quello che ha battuto il gigante John Isner nella finale dei campionati universitari americani, NCAA. Quindi dovrebbe essere uno che sa giocare bene a tennis. Fognini avrà anche fatto 7 aces, ma Isner di solito ne fa 25 a partita!
    All’amico Marco Lombardo dico che sì, ha ragione a ricordare anche lo strano, potenziale conflitto di interessi di Andrea Gaudenzi, al tempo stesso manager di giocatori ed esponente di primo piano di una società legata al mondo delle scommesse come Bet&Win (oltre che telecronista, mestiere per il quale la conflittualità è inferiore ma…sentiremo mai criticargli il programma agonistico di un giocatore se è lui a predisporlo?). E’ anche vero che nel nostro Paese, scandalizzarsi sui conflitti di interessi, d’ogni tipo, ad ogni livello, è…assurdo?Inconcepibile? Velleitario? Infantile?
    Infine mi scuso se oggi sono stato un po’ confuso e lento nel moderare, ma _ prima di correre a vedere Fiorentina-Roma (2-2, grande partita!) ho dovuto scrivere un lungo articolo sulla ex Birmania (Myanmar) perchè 19 anni fa mi ero trovato, da turista, in quella piazza dove erano stati trucidati centinaia di studenti, i primi di circa 3.000 che sparirono in quei giorni, e nonostante la prima discesa in campo dei monaci buddhisti.
    Non credo che interessi granchè i lettori di questo blog, ma visto che a me non costa che un clic di copia e incolla e a voi basta non leggerlo…metto qui sotto quella mia esperienza, francamente assai più traumatica di un ritiro di Volandri, di un approccio a Tipsarevic, del doping e dello scandalo scommesse. Insomma, tutto è relativo (e lo scrivo anche a quel maleducato che si è permesso di insultarmi a seguito di quel commento, magari male espresso, di qui sopra e che non leggerete mai perchè sono stato ovviamente costretto a censurare: uno di 3 forse 4 commenti censurati in 10 mesi di blog su migliaia e migliaia pervenuti, Approfitto per ringraziare tutti gli altri per la loro estrema civiltà, educazione, buon senso, partecipazione.

  53. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho deciso di inserire qui la mia esperienza assolutamente off-topic (off-tennis in realtà) in Birmania, così sarà più semplice e facile non leggerla a chi non è interessato.

    di UBALDO SCANAGATTA
    Pare d’essere tristemente tornati indietro di 19 anni, ai tempi de “la Rivoluzione dei Cinque Otto”. Quella finita tragicamente con oltre 3.000 studenti birmani trucidati, quella che avrebbe dovuto cominciare ufficialmente alle 8 del mattino dell’8-8-‘88. I Cinque Otto, appunto. Visi intensi, emozionati, gli occhi che brillavano al buio d’un Paese pessimamente illuminato, raccomandandosi teneramente a noi stranieri perché rendessimo in qualche modo edotto l’Occidente ignaro, chiedendoci di scattare foto proibite dal regime (“Ma attenzione, vi avvicineranno tante spie, non vi fidate di nessuno!”), ne parlavano un po’ tutti in Birmania, da Rangoon a Mandalay, a Pagan, fin dai primi di quell’agosto improvvisamente afoso dopo le spaventose piogge monsoniche e torrenziali che nei giorni precedenti avevano allagato ovunque campagne e capanne ad oltre 40 milioni di contadini.

    Quelle che avevano messo in ginocchio tutto il Paese, quasi più del feroce dittatore, il generale Ne Lwin, “The Burma’s Butcher”(il Macellaio di Burma) colui il quale _ fra le tante nefandezze _ era tutto fiero d’aver lasciato arrostire dal caldo e morire di sete 26 studenti dissidenti a scopo dimostrativo, dopo averli rinchiusi e ammonticchiati per una settimana in un camion esposto al sole in una pubblica piazza protetta dalle milizie mercenarie formate da cambogiani, laotiani e vietnamiti. Militari, cioè, privi di ogni legame familiare con il popolo birmano e con licenza di uccidere a piacimento.

    Per tutta la notte fra il 7 e l’8, in sarong e a piedi nudi centinaia di migliaia di giovani sfidando il coprifuoco (che vietava assembramenti con più di 5 persone dalle otto di sera alle quattro del mattino) erano scesi da ventisei città della Birmania per darsi appuntamento davanti alla sacra antichissima pagoda dorata Shwedagon di Sule. Una marcia pacifica, nemmeno un bastone, un sasso, senza neppure cartelli che non avevano fatto a tempo ad allestire, solo volti coperti da fasce rosse o nere per non essere riconosciuti, cori piuttosto innocenti, per quel che si poteva capire, “Sein Lwin via!Vogliamo la democrazia!”. Sein Lwin era succeduto da tre settimane a Ne Lwin alla guida dell’unico partito al potere, il BSPPP, ma non era migliore di lui.

    La protesta 19 anni fa era soprattutto alimentata dagli studenti, più sensibili ai problemi derivanti dalla mancata libertà che ai bisogni alimentari, sebbene già allora i birmani soffrissero d’una miseria nera (45.000 lire all’anno, in Kyat, il reddito medio pro-capite) ancorché in modo straordinariamente dignitoso. Il generale dittatore Ne Lwin, in sella dal 1962, aveva chiesto all’ONU sussidi per i Paesi sottosviluppati, non senza farsi vanto di non aver accettato aiuti né dal regime comunista né da quello capitalista americano:“Noi siamo la via birmana al socialismo”. Così la Birmania del popolo _ ma non i generali, i corrotti Bogyokes _ aveva dovuto rinunciare a godere delle sue immense ricchezze minerali (stagno, bauxite, oro, argento, uranio, ferro…), del petrolio che avrebbe potuto vendere anziché comprare, dei rubini di cui sarebbe il primo regno naturale del mondo.

    Quella mattina l’enorme piazzale davanti alla pagoda, stracolmo, brulicava di gente. Gli stranieri forse una decina, non si potevano non notare, così come un centinaio di monaci buddhisti, le teste rasate, le tuniche rosso-arancione, i piedi scalzi. Monaci più che coraggiosi. Mai, prima di allora, si erano uniti al popolo per manifestare contro il potere. La gente li guardava con ammirazione, stringeva loro le mani, pieni di rispetto e gratitudine. Ma sulla terrazza d’una palazzina davanti alla pagoda dorata c’erano anche centinaia di mercenari armati e schierati in sei, otto file, mitra in pugno.

    Per 13 ore si sarebbero scanditi slogan, che aumentavano di intensità insieme al crepitare di fragorosi applausi ogni volta che sulle mezze colonnine di cui era disseminato l’immenso piazzale, saliva in piedi un monaco, le braccia al cielo. Anche Dio era con il Popolo, finalmente. Ma ogni ora, ora e mezzo, i mercenari abbassavano improvvisamente i mitra verso la folla. Poi sparavano in aria, seminando il panico. Tutti scappavano all’impazzata, tanti inciampando nei sandali infradito e traditori. Poi, piano tornava la calma. E, un po’ incoscienti, si rifacevano sotto. Finchè quei mitra cominciarono, verso il crepuscolo a sparare davvero, lasciando sul selciato centinaia di morti, di feriti. Urla, grida, bastardi!, e gli autoblindo a circondare la piazza, il centro, la fuga nei portoni di chi non aveva paura ad aprirti. I più coraggiosi andarono a raccogliere gli amici ancora in vita. Per portarli correndo agli ospedali. Non meno coraggiosi sarebbero stati anche i medici che li accolsero e cominciarono a curarli. Si sarebbero, di lì a poco, rifiutati di consegnarli ai mercenari dai volti impenetrabili che avrebbero voluto arrestare e deportare anche i feriti più gravi. Fra medici e infermieri morirono in dodici, in un solo ospedale. Negli altri non so. La speranza di tutti, allora, si chiamava Aung San Suu Kyi. E il resto del mondo. Proprio come oggi, 19 anni dopo. Ce ne vorranno altri 19 per liberare la Birmania, o MyanMar come l’ha ribattezzata la giunta militare per rifarsi una vergognosa verginità?
    FINE

  54. Enzo Cherici scrive:

    Bellissimo il tuo articolo Ubaldo. In tutto questo, quello che più colpisce è - come è uso dire da un pò di tempo a questa parte - il “silenzio assordante” dell’ONU. Inspiegabile. O forse si.

  55. marcos scrive:

    la cina e la russia bloccano una risoluzione onu pesante nei confronti di una delle peggiori giunte militari. dopo una riunione d’urgenza, si è deciso di mandare un rappresentante onu in birmania a dare un’occhiata ed a parlare anche con aung san suu kyi, premio nobel per la pace nel 1991 e leader dell’opposizione non violenta birmana.
    sanzioni più pesanti, dicono i cinesi, sono inutili perchè, anche se la situazione è problematica, non c’è minaccia per la stabilità e la sicurezza internazionale. a prima vista, il blocco russo/cinese a sanzioni più pesanti può sembrare un avallo al violento operato della giunta militare: può anche essere così…il governo russo ed il governo cinese sono in grado (come altri governi) di utilizzare la violenza per sedare ribellioni interne (ed esterne), senza rendere conto a nessuno. può anche essere che il non appesantire le sanzioni ora, invece, comporti anche minore violenza della giunta nei confronti dei manifestanti, che contano già morti, feriti ed incarcerazioni. spesso capita che duri boicottaggi (soprattutto economici) finiscano per incidere solo sulla popolazione. è difficile, a mio parere, giustificare il blocco onu di russia e cina…è duro da mandar giù perchè la motivazione non sta in piedi: a meno che russia e cina, che fanno grandi affari con la giunta militare birmana, non volessero in questo modo significare che sanzioni più dure avrebbero potuto comportare conseguenze internazionali poco “simpatiche”. speriamo che la linea morbida, come dicevo sopra, renda meno cruenta la reazione militare contro i monaci e la popolazione.
    in birmania, come in altri paesi, l’uomo mostra al mondo le nefandezze di cui è capace: considerare nullo il valore della vita è facoltà solo umana; facoltà di cui dobbiamo profondamente vergognarci. la dignità ed il coraggio con cui monaci e popolazione sfidano il potere cieco e violento siano la triste occasione per rafforzare in noi lo spirito di pace e fratellanza.
    perdonate l’off topic.

  56. marcos scrive:

    ringraziandolo per il suo intervento, invito cino marchese a partecipare nuovamente alle discussioni del blog, magari regalandoci aneddoti vissuti durante la sua lunga carriera nel mondo del tennis.

  57. thomas yancey scrive:

    Caro Stefano Grazia, c’è poco da arbitrare. Trasformare il mondo è un compito da carcerato rassegnato alla sua condanna.

  58. DARTAGNAN scrive:

    L’articolo dell’esperienza di Ubaldo in Birmania è invece assolutamente da leggere.
    E’ off-tennis, ma se fossimo sempre e solo “in-tennis” non saremmo fuori noi, questa volta, dal mondo reale?

  59. stefan scrive:

    11/13 aprile, davis croatia/italia sul ghiaccio puro

    possiamo anche lasciarlo a casa il Griffato,non serve

  60. anto scrive:

    Commovente il tuo articolo sulla Birmania. Bravo Ubaldo

  61. marcos scrive:

    le notizie che quasi quotidianamente vengono pubblicate sul tema dei tentativi di corruzione nel tennis possono aiutare il sistema a coprirsi maggiormente e possono spaventare i corruttori: se le vittime escono allo scoperto, i delinquenti rischiano di finire dentro.

  62. Enzo Cherici scrive:

    Dai e dai credo che alla fine qualcosa finirà per uscir fuori. Spero soltanto che, come spesso accade nella cronaca quotidiana, non saltino fuori i soliti mitomani che sparlano solo per farsi della pubblicità.

  63. Avec Double Cordage scrive:

    è da un po’ di tempo che sto seguendo questo blog e devo sinceramente complimentarmi per il modo in cui viene gestito, per i contenuti e per l’insieme dei contributi esterni. Veramente una di quelle cose che ti rinfrescano il morale, quotidianamente attaccato da un bombardamento di scorrettezze egoistiche, panormiche paraocchi, insultoargomentazioni etc.

    Mi trovo pienamente d’accordo con DARTAGNAN (scrive:
    27 Settembre 2007 alle 17:38) “L’articolo dell’esperienza di Ubaldo in Birmania è invece assolutamente da leggere.
    E’ off-tennis, ma se fossimo sempre e solo “in-tennis” non saremmo fuori noi, questa volta, dal mondo reale?”

    per citarlo visto che è breve, non ho neanche molto da aggiungere a riguardo, se non altro che dover constatare per l’ennesima volta, che il mondo ha troppe sfumature che tendiamo ad ignorare. Forse uno dei pochi modi per rallegarle alla storia e quello di rappresentare queste sfumature anche se ci rovinano il quadretto del giorno. Magari non tutte contemporaneamente ma con dosaggio adeguato e variazione cromatica. Ma questo appunto mi sembra è quello che si sta facendo in questo blog quindi il mio è più che altro in incitameto a proseguire.

    Certo che rispetto agli avvenimenti di Yangon questa storia di scommesse è su un piano diverso, ma vale sicuramente di essere tenuta in considerazione. Pensando anche al doping e i vari casi accertati, mi domando se non ci sia bisogno di una struttura nuova ed indipendente da quella dell’ ATP che si curi questi aspetti, possibilimente snella e con chiare funzioni e strutture di responsabilità.

  64. thomas yancey scrive:

    Il gioco d’azzardo è antico quanto la debolezza umana. I giocatori sono spinti alla scommessa per diversi motivi, anche se la ragione principale è il comportamento ordalico. Per essere succinti, la motivazione fondamentale che muove qualsiasi azione in cui si mette in gioco qualcosa di importante è la richiesta ad un’entità di origine divina (Dio, Fato, Natura, Fortuna) della legittimazione ad esistere. Ho diritto alla buona sorte? Merito di vivere? Sono queste le domande che presiedono al comportamento ordalico. Esattamente come nel giudizio di Dio a cui si sono sottoposti tanti guerrieri fin dall’antichità. Muzio Scevola o i cavalieri germanici del Medioevo erano uomini che fondavano le loro azioni sull’ordalia.
    I giocatori d’azzardo non sono certo gli unici ad essere afflitti dalla necessità di sottoporsi al giudizio divino. I piloti di auto da corsa, i toreri, gli alpinisti sono per esempio uomini che mettono in gioco la propria esistenza continuamente. Hanno il bisogno compulsivo di verificare la loro legittimazione a vivere e ad essere degni di fortuna.
    E’ del tutto evidente che l’esistenza dei giocatori d’azzardo implica simultaneamente che altri individui tentino di trarre vantaggio da tale fatto. Se c’è uno scommettitore allora deve esserci chi accetta la scommessa. La natura umana è quella che è: si provi a pensare cosa potrebbe accadere se per un paio di giorni scomparisse qualsiasi autorità di controllo e repressione del crimine, come ad esempio la polizia. Non c’è dunque da meravigliarsi che il gioco d’azzardo possa muovere intenti delinquenziali e criminosi. Senza andare troppo indietro nel tempo, basta leggere le memorie di un mafioso come Henry Hill per comprendere quanto possa essere corrotto il mondo delle scommesse sugli avvenimenti sportivi, e quali diversi coinvolgimenti comporti.
    L’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione ha incrementato a dismisura le possibilità di scommettere e giocare d’azzardo. Ne consegue il proporzionale aumento dei comportamenti illeciti, delinquenziali, criminosi.
    Inutile dunque meravigliarsi: qualsiasi attività sportiva sulla quale si possa scommettere corre il rischio di essere inquinata da comportamenti illegali e fraudolenti. D’altro canto, la storia e la conoscenza dei comportamenti umani hanno ampiamente dimostrato che la proibizione rinfocola i mali.
    E’ certo necessaria una regolamentazione idonea del gioco d’azzardo e un serrato controllo della sua applicazione. Nutro però fierissimi dubbi sulla possibilità che l’umana tendenza a prevaricare in ogni modo possa mai essere debellata, anche solo nei comportamenti.
    Devo però dire, a proposito delle recenti notizie che attengono al tennis, che trovo molto singolare la loro coincidenza: la contemporaneità delle rivelazioni sulle presunte offerte a Djokovic e delle dichiarazioni di Henman e di Elseneer dà origine a molte perplessità. Perché il tennista inglese parla solo ora, dichiarando peraltro soltanto di aver sentito dire? Quali sono le ragioni che spingono Elseneer a fare affermazioni tanto gravi due anni dopo i presunti avvenimenti che l’avrebbero visto protagonista?
    Sono molte le cose che non convincono in questa storia: soprattutto in tali rivelazioni, che mentre dovrebbero essere benemerite se svelassero autentiche nefandezze nel mondo del tennis, non hanno invece il tintinnio dell’autenticità.

  65. Stefano Grazia scrive:

    Inoltre…provate a immaginare il dramma di uno a cui avessero offerto dei soldi per perdere, lui avesse rifiutato…e poi avesse perso lo stesso!

  66. thomas yancey scrive:

    Penso non esisterebbe alcun dramma: rifiutare una combine dipende dalla convinzione interiore di pagarne le conseguenze o meno. E’ vero che non esiste modo di sapere cosa può fare un uomo se ne ha la possibilità. Ma è altrettanto vero che nessuno commetterebbe un reato se sapesse per certo che gli costerebbe più caro dell’eventuale guadagno. Anche delinquere è una scommessa, un comportamento ordalico. La propensione è conditio sine qua non.

  67. Nikolik scrive:

    Ce l’ho fatta, Thomas, ce l’ho fatta finalmente! Finalmente anche tu hai fatto un errore! Ti ho scovato, finalmente!
    Insomma, tutti quanti noi facciamo un sacco di strafalcioni e tu mai, mai nemmeno un piccolo errore, non hai mai sbagliato nemmeno una virgola!
    E, invece, finalmente, ecco conditio sine qua non.
    Condicio sine qua non.
    Evviva, esultiamo fratelli!
    Naturalmente, Thomas, è solo per scherzare, ovvio.
    Un abbraccio, è sempre bellissimo leggerti.

  68. Stefano Grazia scrive:

    il mio era in realtà un assist a giorgio: credevo mi rispondesse: sarebbe per forza successo a un italiano!
    SCHERZO!!!

  69. Stefano Grazia scrive:

    in realtà l’argomento è serio…ho provato infatti a rilanciarlo (citando doverosamente la fonte e cioè il blog) anche su si.com nella mail bag di Wertheim…vediamo se vengo pubblicato o se queste notizie non sono state rilanciate oltre oceano…Sul caso Davidenko Wertheim ne aveva preso,da garantista, le difese…A parte questo però mi è sembrato di capire che il russo, una volta molto popolare nella sua rubrica in virtù della sua impopolarità presso i media (nel senso che non se lo filava nessuno) ha perso parecchi punti dopo che avrebbe dichiarato in sala stampa di aver perso da Federer perchè Roger aveva fatto dei “lucky shots”, proprio come una Serena williams qualsiasi…Probabilmente n lui nè lei conoscono la celebre frase del golfista Gary Player: “the harder I train, the luckier I get” (lo so, non c’entra niente con l’argomento: chiedo venia)

  70. giorgio scrive:

    Scusa Stefano, non avevo colto l’assist. Forse perchè penso che nessuno offrirebbe dei soldi a un italiano, per una sua sconfitta. Se proprio si vuole combinare una partita che li vede protagonisti, solitamente ci si rivolge agli avversari dei nostri

    A parte queste battute di bassa lega, di cui mi scuso, prendo spunto dall’intervento di nikolik per ricordargli di parlare al suo amico Volandri degli ulteriori successi della bella Corinna Dentoni, che, preferendo il Caucaso a Salsomaggiore, raggiunge la semifinale dell’ITF $25,000 di Batumi, dopo il successo della settimana scorsa a Telavi

    Visto che ci sei, Nikolik, potresti far notare a Volandri che Corinna è passata nel giro di una settimana da una vittoria su CLAY ad una semi (per ora) su HARD?

  71. Nikolik scrive:

    Certo, hai ragione Giorgio!
    Seguo costantemente e quotidianamente i risultati di Corinna ed aspettavo di intervenire in questo blog solo a torneo finito, ma in effetti si tratta di risultati molto importanti, come hai notato tu.
    Una simile continuità di risultati non l’aveva mai avuta, oltretutto su due superfici diverse, come giustamente notavi. Al di là dei risultati e delle vittorie, questa circostanza è effettivamente molto incoraggiante, indice di ottima mentalità, con voglia di sacrificarsi, viaggiare, migliorare.
    Già solo con questi risultati, secondo i miei calcoli Corinna salirà, tra due settimane, addirittura intorno al n. 273 della classifica, la tredicesima delle italiane.
    Non dimentichiamo che ha compiuto da pochissimo 18 anni e che ha perso il 2006, o buona parte di esso, per guai fisici.
    Veramente, l’autorità di certe sue ultime vittorie fa ben sperare, visto che in Georgia ha ottenuto finora otto vittorie consecutive, perdendo solo un set. Le avversarie non sempre erano agevoli, alcune erano classificate oltre 100 posizioni sopra di lei e la Kalashnikova, ad esempio, anche se classificata peggio, giocava in casa, con il pubblico dalla sua ed era reduce dalle semifinali agli US Open Juinior, insomma, una brutta cliente.
    L’impressione è decisamente positiva e fa credere che già il suo attuale potenziale sia molto superiore anche al n. 273, vista la superiorità dimostrata nei punteggi.
    In ogni caso, sono felice che anche tu, Giorgio, abbia notato i suoi progressi.

  72. giorgio scrive:

    Corinna DENTONI (ITA) (7) d. Ria DOERNEMANN (GER) 7-6(13) 6-1

    Nona vittoria consecutiva di Corinna

    Finale: Ksenia PERVAK (RUS) Vs Corinna DENTONI (ITA) (7)

    Contro la 16enne russa sarà molto dura, vista la recente semifinale raggiunta da Ksenia in quel di Mosca ($50,000).

    Per adesso, ci accontentiamo della posizione n.260 circa per Corinna. Brava!

  73. giorgio scrive:

    Errata corrige: l’ITF da $50,000 era quello di Penza (sempre in Russia), e non Mosca

  74. Nikolik scrive:

    Bravo, Giorgio, vedo che ti stai appassionando anche tu!
    A quello che hai detto tu, aggiungo che la Pervak ha 16 anni soltanto (è del 1991) e che è, oltre che in deciso progresso, anche la n. 5 del mondo nella classifica ITF Junior. Sicuramente è una di cui sentiremo ancora parlare.
    Come hai evidenziato tu, il primo set della semifinale è stato vinto da Corinna per 15-13! Questo è sicuramente indizio di saper giocare bene i punti importantii.
    Questa circostanza non può certo essere giudicata casuale, se si considera che, nel 2007, nei T.B. vinti-persi, Corinna ha un bilancio di 11-4, veramente positivo e che non può essere spiegato se non nell’estrema capacità di saper giocare bene i punti importanti.
    Ma non solo: prima di affrontare i due tornei in Georgia, Corinna ha
    disputato anche il torneo di Sofia, sempre da 25.000 $.
    Ebbene, è stata eliminata al secondo turno ma, al primo turno, ha battuto la forte romena Ungur, che in quel momento era addirittura classificata n. 217 (quasi 200 posizioni sopra alla nostra). Ma è importante anche sapere come l’ha battuta: ha vinto con due T.B. 7-6 7-6, ma ha annullato due set point sul 5-6 del secondo set e ha recuperato, sempre nel tie-break del secondo set, prima da 0-5 e poi da 4-6, annullando quindi altri due palle set.
    Beh, insomma, direi che, oltre alle qualità tecniche, ci sono anche delle qualità temperamentali.
    Sempre se i miei calcoli sono giusti, con i 17 punti già sicuri della finale conquistata, salirà in classifica a 94 punti, che attualmente la porrebbero addirittura intorno al n. 264 del ranking.
    Se farà, da qui alla fine dell’anno, qualche altro punto (ne deve difendere solo 4, relativi alla finale dell’anno scorso nel 10.000 $ di Settimo San Pietro), potrebbe addirittura fare anche le qualificazioni all’Australian Open e, comunque, in ogni caso potrebbe accedere almeno alle qualificazioni del circuito maggiore WTA, per poter fare il grande salto.
    Ad esempio, ho visto che la testa di serie n. 8 del torneo di Tokyo, che inizia la prossima settimana, con montepremi da 175.000 $, è classificata n. 201, quindi immagino che per parteciparvi sarebbe suffciente già una classifica intorno al n. 250, visto che l’ultima testa di serie è n. 201.
    Quindi, è ragionevole pensare che da gennaio potrà accedere alle qualificazioni di diversi tornei WTA.
    Vedremo, vedremo, ma l’impressione è che abbiamo un’ottima speranza tra le mani, del resto già evidente con la vittoria dell’Avvenire nel 2005.

  75. jolanda scrive:

    finalmente ho trovato il tuo blog

  76. thomas yancey scrive:

    Caro Nikolik, mi fa piacere che tu abbia ritenuto di scovare un’eventuale improprietà in un mio commento: perché ciò dimostra la tue qualità di lettore colto. Fa sempre piacere che le proprie parole vengano così attentamente considerate.
    Ho comunque parlato di eventuale improprietà e non di errore perché “conditio” è largamente usata nel linguaggio giuridico non solo moderno, ma anche nella stessa giurisprudenza classica latina. Nella quale “conditio” può significare condizione, fatto, ipotesi; mentre “condicio” è usato quando si vuole intendere ” condizione come modo d’essere”. Nel mio scritto intendevo parlare di condizione come fatto. Ma comprendo perfettamente che si possa ritenere il termine “propensione” una condizione come modo d’essere.
    Un saluto.

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