Il problema dei post screanzati
Un lavoro diabolico e ingrato
Che cosa “cassare” e cosa no?

 
16 Ottobre 2010 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Il lavoro di moderazione porta via un tempo enorme, dà zero soddisfazione perchè chiunque lo svolga _ e va svolto da decine di persone quando i commenti sono centinaia al giorno e la tempestività è un must della comunicazione via web _ comunque faccia…sbaglia. Anche se è evidente la buona fede. Bisognerebbe che tutti i moderatori fossero avvocati o giudici (con una giurisprudenza ancora non tutta concorde?). Impossibile. Chiunque si vede censurato un proprio post si ritiene vittima di discriminazione, citando commenti già pubblicati a suo giudizio più immeritevoli. L’obbligo di registrazione risolverà il problema? Temo di no. Chi vorrà insinuarsi per scrivere quel che non dovrebbe cercherà sempre il corridoio più…malandrino per farlo. Il rischio di beccarsi una querela per via di qualche ignorante, maleducato o imbecille resta spesso confuso e nascosto fra 100 righe innocenti, fra 1000 post che affermano il contrario di quella riga “contestata” in un’aula di tribunale, senza che l’attore ne abbia mai nemmeno richiesto la rimozione dopo l’uscita del post. Beccarsi una querela non è mai piacevole, anche in caso di lite temeraria attivata da chi non paghi di tasca sua l’eventuale sentenza sfavorevole in merito alla propria azione giudiziaria. Ciò nemmeno se recenti pronunce della corte di Cassazione hanno escluso la responsabilità di un direttore di un blog per ciò che viene scritto da altri. La legge sulle responsabilità del direttore di un giornale era stata scritta prima della nascita del web…che, è cosa evidente e chiara a tutti, è tutt’altra cosa.

Sembra facile trovare la soluzione, non lo è. Come fai sbagli. Ultimamente continuo a ricevere post di chi segnala che dovrei tagliare questo e quello, o post di chi dice: “ma perchè hai tagliato il mio e non quell’altro? Io stavo rispondendo a un commento che era molto più offensivo del mio”. E’ un continuo.

Stanotte mi sono arrivati non so quanti post di gente (ma diversi scrivevano dallo stesso codice IP con nomi diversi ….altro problema di non facile soluzione) avremo dovuto tagliare il posto del “Guardiano etc etc” per l’uso di quell’aggettivo “famigerato” , certo non complimentoso (Il dizionario che ho consultato dice: “Famigerato è persona che gode di una cattiva reputazione”), attribuito da lui allo zio toni.
Io ricordo che la difesa di Biscardi a chi lo querelava per il suo Processo fu del tipo, piuttosto paradossale _ non cito parole esatte ma il senso _ “Suvvia, mica ci dovete prendere troppo sul serio….”.
E non la voglio adottare come difesa di quel che pubblica ubitennis o questo blog, ma semmai a difesa di coloro che scrivono post a volte maleducati, a volte irrispettosi, a volte cafoni, a volte calunniosi. E ancora, semmai,  a difesa (non richiesta) di coloro che scrivono senza rendersi conto di essere andati fuori dal seminato per ignoranza, inconsapevolezza, ingenuità, improvvida voglia di scherzare insufficientemente equilibrata.
Ora mi pare infatti che le cose che scrivono spesso il guardiano, ed altri personaggi qui, dal dottor fuentes in poi, marco napo etc (non voglioo fare la lista dei cattivi che sarebbe molto più lunga…e non è nemmeno giusto farla partire da quei nomi citati, perchè ci sono alcuni commentatori che mascherano fra dieci frasi piene di buon senso una frase magari assai più lesiva e feroce) senza volerle per carità sempre giustificare chè anch’io giudico molti loro interventi eccessivi, da iper-protagonisti ai confini con una certa mitomania, sono volutamente provocatori, a volte fanno sorridere, a volte sono irriguardosi e smodati, ma è anche vero che a mio avviso sbagliano più di loro soprattutto coloro che gli danno eccessivo peso. “Guarda e passa…” consiglierei. Se invece si risponde sugli stessi toni non si finisce più. E non si capisce più chi abbia più torto e chi più ragione. I moderatori si trovano, imbarazzati, a dover giudicare di continuo i comportamenti degli altri e, pubblicando o censurando, a dar ragione ad uno piuttosto che ad un altro…quando in realtà non vorrebbero minimamente ergersi a giudici.
Sbaglia fortemente chi crede che io goda ad ogni commento pubblicato in più. Io preferire di gran lunga molti commenti in meno, ma intelligenti, intriganti, profondi che possano quindi rappresentare per tutti un arricchimento piuttosto che tante corbellerie che purtroppo non mi sento di censurare o far censurare unicamente perchè una dozzina di moderatori non possono avere tutti lo stesso metro di giudizio, o giudicare anche tutti i giorni allo stess modo se un post di chi scrive ih ih ih ih, o mette cento faccine, è innocente e….lasciamolo divertire, oppure è sciocco e cassiamolo.
Del resto credo, e spero per loro, che loro stessi che le scrivono, troppo peso non glielo diano. Con questo è evidente che non si può dare a loro licenza di dire qualsiasi cosa e agli altri no (sono e restano fra i più censurati in assoluto…il vero problema è che ci fanno perdere un sacco di tempo ogni volta perchè in tante occasioni mi chiamano i moderatori e mi chiedono: che si fa, che non si fa? vi assicuro che preferiremmo dedicare il nostro tempo a cose più costruttive per il sito e per tutti voi, proprio nell’interesse generale). C’è chi al nostro interno ha suggerito di cassare per sempre chiunque ci costringa a intervenire più di X volte sullo stesso autore, ma il problema non si risolverebbe, perchè uno che ho cassato 5 volte ieri ha scritto con non so più quanti pseudonimi diversi dopo insultando questo e quell’altro,noi che lo censuriamo etc etc. E m’ha fatto perdere ancora più tempo. Insomma si chiude una parta a un screanzato e quello rientra dalla finestra. Per impedirlo (ma non ci si riuscirebbe mai del tutto comunque) bisognerebbe quindi pretendere la registrazione di chi commenta d’ora in avanti (in modo da poter almeno rintracciare gli autori in casi estremi). So che ci sono varie modalità di registrazione. Ci occuperemo a breve di affrontare (e risolvere? boh…) questo problema. Credo che sarà inevitabile arrivarci, ma in questo senso non sono nemmeno del tutto indipendente, visto che sono ospite della piattaforma di Nazione, RdCarlino e Giorno, e i commenti sono (o credo che siano) tutti regolati allo stesso modo. E’ certo un problema che si sarebbe potuto risolvere grazie al maggior senso di responsabilità di chi invia i post, ma non siamo tutti uguali. Non tutti si rendono conto, non tutti rispettano il lavoro degli altri, ed alcuni ignorano proprio _ non mi riferisco ai nomi di cui sopra adesso, dico in generale _ l’educazione e la lingua italiana. Interpretano quindi i post degli altri con gli scarsi strumenti educativi e culturali di cui dispongono (per fortuna sono una minoranza esigua, ma esistono e non posso cancellarli) e reagiscono dicendo e scrivendo di tutto e di più. per me è un vero cruccio.
Ricordo che nei primi tempi del blog alcuni dei miei colleghi, ad esempio, dicevano che leggevano sempre anche i commenti. Oggi una gran parte di loro mi dice che non li legge più. E questo _ ribadisco a quanti credono che io pensi il contrario e per ciò agisca deliberatamente a pubblicarne tanti di quelli insulsi _ per me è diventato un grosso cruccio. L’altro giorno, dopo aver constatato che avevamo avuto 10.232 visite di giovedì di cui quasi 6.000 visitatori unici _ facevo notare a Riccardo Bisti che è venuto a darmi mano a Firenze in pianta stabile, che in fondo i commenti sono _ anche quando arrivano a 500 nella stessa giornata _ sono una minima parte rispetto alle 10.000 visite di un giorno qualunque (sono state 22.000 dopo la finale dell’US open…). Non sono sicuro, insomma, di capire quanto sia importante il numero dei commenti perchè non so quanti se li leggano tutti e quanti siano invece quelli interessati solo a leggere gli articoli, la rassegna stampa, le notizie flash, i video, gli audio, e magari sì…di tanto in tanto anche i commenti ad un articolo specifico e non a tutti. Temo che questa risposta non l’avrò mai…

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63 Commenti a “Il problema dei post screanzati
Un lavoro diabolico e ingrato
Che cosa “cassare” e cosa no?”

  1. Mariano scrive:

    A lei e a tutti collaboratori di ubitennis, tutta la mia stima per il lavoro che fate, per il tempo che perdete, per la passione che ci mettete… qualità che in questo suo intervento si leggono tutte…
    Non servirà a contenere coloro che in questo blog, come in tutta la rete, protetti dall’anonimato si permettono senza rispetto i commenti più animaleschi… però a me è servito per ringraziare chi attraverso il suo impegno mi tiene aggiornato e appassionato ad uno sport ignorato da tutto il resto della stampa.
    Buona continuazione!
    Mariano

  2. Andri60 scrive:

    Gent.mo Direttore, sulla potenza dei blog è uscito lo scorso anno persino un giallone del famoso J.Deaver per cui concordo pienamente con Lei.
    Sono un Avvocato, sono un “anta” (il nickname lo rivela) e sono io per primo ben consapevole che si possano avere in giurisprudenza sentenze veramente contrastanti, “tutto ed il contrario di tutto”.
    Pur tuttavia, la maleducazione di alcuni utenti è - purtroppo - spesso fastidiosa, e Vi ringrazio di un certamente oneroso controllo che in taluni casi servirebbe persino più pressante.
    Buon lavoro e complimenti

  3. dr Fuentes scrive:

    Voglio esprimere il pensiero riguardo a questo argomento, anche in considerazione del fatto che sono stato tirato in ballo, a mio giudizio, a sproposito. I moderatori si dovrebbero preoccupare di mantenere la civiltà del confronto, che è il sale di ogni blog sportivo, che non abbia come finalità esclusiva la tecnica e la tecnologia. Un confronto dal quale dovrebbero essere banditi il turpiloquio e le offese tra gli utenti, e valutati per quello che sono, la provocazione, lo sfottò e la presa in giro. Ho trovato molto puerile che mi sia stato impedito di pubblicare l’immagine di un’opera dell’artista italiano vivente più quotato nel mondo, quando un noto politico si esibisce un giorno sì e l’altro pure, nella medesima performance. …..omissis avete tollerato che io fossi insultato continuamente, senza che da parte mia sia mai partita un’offesa nei confronti di alcuno. Mi sono lamentato solo l’ultima volta, quando ho avuto il sentore che fosse in atto una sorta di caccia alle streghe. Riguardo alle problematiche giuridiche, se per garantirsi da eventuali procedimenti, conseguenti ad affermazioni lesive nei confronti di terzi, venisse richiesta una registrazione, io non avrei alcun problema ad aderire. Altri non so…

    NOTA di UBS: Come tu possa dire che da parte tua non sia mai partita un’offesa nei confronti di alcuno proprio non capisco. Se potessi ti organizzerei un incontro con i manager, i p.r. di Rafa Nadal, Barbadillo e Di Palermo (che legge spesso ubitennis e me lo commenta, furibondo con quelli che scrivono le cose che scrivi tu senza uno straccio di prova …oggi uno ha scritto stralcio di prova, ma non è la stessa cosa…), con il “famigerato” Tony Nadal e con Rafa Nadal in persona.
    Dimmi che te la sentiresti di dire a loro de visu che tu non li hai mai offesi, non hai mai avanzato ipotesi, dubbi, battute di tutti i tipi sul doping a loro carico e di molti sportivi spagnoli, di trasfusioni, di muscoli gonfiati innaturalmente, di frequentazioni “illecite” con quel dottor Fuentes cui ha preso a prestito il nome? Dai, per favore, siamo seri. Che tu ti diverta a farlo, e che magari talvolta tu possa dimostrare anche un certo sense of humour è un altro discorso…ma se sei tanto sicuro di non offendere nessuno ti propongo una cosa: firmati con il tuo vero nome accompagnato da un “alias dottor Fuentes”. Sono certo che, poniamo tu ti chiamassi “Pinco Pallino alias dottor Fuentes” e qualcuno facesse arrivare ai tuoi familiari, colleghi, amici, illazioni sul tuo conto dello stesso tipo di quelle che tu attribuisci al “famigerato zio” e agli altri, non ti farebbe piacere. Anche se tu avessi ragione a pensare di non avere offeso nessuno. Ma magari mi sbaglio e allora vieni allo scoperto _ il discorso non vale naturalmente solo per te, ma anche per i vari Rudolph, Marco Napo, quel nutrito gruppetto di lettori sardi che sanno tutto e scrivono di tutto sul presidente Binaghi, la sua famiglia, il padre ex assessore e un sacco di fatti che riguardano dighe e interventi a Cagliari e dintorni, che non hanno nulla a che vedere con il tennis ma che se tutti i moderatori non avessero ormai individuato e non stessero sul chi vive (avendo imparato a riconoscerli) per cassare una gran parte di quei loro interventi (anche stuzzicanti a volte… ma fuori tema tennistico) Ubitennis si troverebbe nei guai un giorno sì e l’altro pure _ così come vorrei che venissero allo scoperto anche altre persone che non si rendono evidentemente conto che certe loro espressioni possono essere male interpretate da chi non aspetti altro che il momento di specularci. Un organo d’informazione libero e indipendente dà fastidio a parecchi

  4. Lleyton scrive:

    Credo che la registrazione sia la soluzione migliore, perchè porta con sé un’importantissima arma di difesa: il ban.
    Gli utenti particolarmente maleducati e scorretti possono essere bannati, e se il ban è fatto in base all’IP, non potranno nemmeno “rientrare dalla finestra” con nickname diversi.
    Io non sono per niente esperto di queste cose, e dunque se su Ubitennis sia fattibile… però nei forum questo metodo funziona benissimo, e se i moderatori sono in gamba e presenti (e direi che su ubitennis tali requisiti sono pienamente rispettati) per provocatori e calunniatori non c’è scampo.
    Sempre complimenti per il grande lavoro di ubitennis, che nonostante qualche testa calda rimane comunque un sito come ce ne sono pochi.

  5. Roberto Paterlini scrive:

    Credo che la parte relativa ai commenti sia, al di là dei numeri, una delle componenti più importanti per creare un senso di “comunità” attorno ad ubitennis, e che per questo motivo sia molto apprezzata dagli utenti più affezionati al sito.
    Certo è assurdo che molte persone debbano sprecare ore e ore per setacciare le parole altrui, soprattutto di coloro che sono volutamente provocatori e offensivi… Ore che potrebbero meglio impiegare - e impiegherebbero più volentieri - nella ricerca e nella stesura di contenuti.
    Non so quanto tecnicamente (o legalmente) sia possibile, ma a mio parere ognuno degli utenti interessati a lasciare commenti dovrebbe, attraverso una registrazione, lasciare copia di un documento di identità (basta una fotografia scattata con il cellulare, o scannerizzata, un po’ come viene richiesto per i siti di scommesse), ad ogni registrazione dovrebbe essere legato un indirizzo IP - o almeno andrebbe vietato che ad un indirizzo IP corrispondessero più nomi: mi sembra schizofrenico che qualcuno partecipi con più personaggi alla stessa discussione!!! - e soprattutto ognuno dovrebbe essere tenuto a firmare i propri commenti con nome e cognome, esattmente come fanno i membri della redazione di Ubitennis in calce ai loro articoli…
    Credo che queste regole verrebbero ben accettate da chi è interessato (e ce ne sono molti) a discussioni costruttive, e taglierebbe fuori chi commenta solo il gusto di far polemica, provocare, offendere… e far perdere tempo.

  6. LUI scrive:

    Purtroppo è il prezzo della rete. Ci sono siti di sport, famosi, che nn frequento più neanche per leggere le notizie, per il fastidio dei commenti aberranti che lasciano scrivere. Questo per dire che anche questi ultimi hanno un loro peso nel rendere più piacevole un sito. Io vi ringrazio davvero per il lavoro di moderazione che fate e vi chiedo anche scusa se in qualche circostanza, aizzato da qualche commento al peperoncino, mi sono lasciato andare, dimenticando la creanza. Il vostro sito mi piace molto, a volte non condivido delle scelte- credo che questo sia normale-, ma apprezzo molto il vostro modo di lavorare. So che noi utenti per primi dovremmo avere il buon senso di autocensurarci, ma l’anonimato secondo me induce alcuni ad assumere toni e modi di comunicare che non userebbero mai con il proprio nome o parlando faccia a faccia. Quindi ben vengano tutte le soluzioni che vi aiutino a far rimanere questo sito interessante e qualificato come è. Grazie.

  7. dr Fuentes scrive:

    1) Da quando esistono i forum su internet, chiunque può partecipare utilizzando un nickname. Nessuno vi vieta di stabilire una regola per la quale ci si debba presentare con le proprie generalità.
    2) Voi avete il mio ip, per cui sono facilmente rintracciabile.
    3)Mi sembrava chiaro che il riferimento fosse alle offese fra utenti.
    4)Se le persone che avete nominato fossero così furibonde, molti forum di tennis sarebbero già chiusi da anni… immagino che li conosciate anche voi.
    5) Che voi mi mettiate sullo stesso piano di un potentissimo tennista mi fa sorridere. Come se Obama, Berlusconi, Madonnna, Ronaldo, Tiger Woods, tutti i personaggi pubblici si turbassero per quello che possono leggere di negativo su di loro nei forum.
    6) Se ci fossero le prove, mi sembra persino banale. non staremmo qui a parlare.
    7) Quando i giornalisti più importanti , con un’autorevolezza e un’audience enormi, hanno sollevato gli stessi dubbi, anche su questo sito, non ho sentito alcuna levata di scudi.
    8) il sito è vostro, fate quello che volete, ne avete il diritto.

  8. Renée scrive:

    Io parto proprio dall’osservazione finale del Dottor Fuentes: il sito è di Ubaldo Scanagatta e il padrone di casa può dettare le regole che vuole, ne ha il diritto.
    Ed è altrettanto pacifico che noi utenti abbiamo il diritto di apprezzare o meno, ma mi sembra evidente che se continuamo a frequentarlo ed intervenire è perchè ci piace, nonostante le critiche o le diatribe tra commentatori.
    Mi permetto una sola considerazione: mi sembra ci siano pochi distinguo, si tende a mettere tutto in un calderone, quando in realtà ci sono problematiche diverse.
    Voglio dire: un conto è considerare diffamatorio il contenuto di un articolo (o del suo titolo com’è argomento molto attuale) un conto è il commento di un utente che dice qualcosa di offensivo verso un personaggio pubblico, un conto è l’offesa che i blogger si scambiano tra loro.
    Ora, di cosa viene pubblicato mi sembra giusto siate gli unici responsabili. E su questo gli utenti non hanno alcun potere, ovviamente, ma diritto di segnalazione sì.
    Riispetto alla diffamazione nei commenti verso personaggi pubblici, non è che tutte le allusioni o le battute siano censurabili, altrimenti qui si rischia il processo alle opinioni e in Italia non dovrebbero farsi più (almeno da sessantacinque anni); dunque, salvo quanche espressione altamente denigratoria o calunniosa io non credo ci siano grossi problemi nel dire “trovo Tizio insopportabile”, “per me Caio è un pessimo sportivo”, “secondo me Sempronio è scorretto e non sa perdere” e persino “Mevio non sembra raccontarla giusta, io non gli credo” . Solo una volta, mi pare di aver giudicato un commento pericoloso in tal senso, a proposito di un giocatore che si sarebbe venduto una partita.
    Altro ancora è il controllo che riguarda i rapporti tra utenti. Qui il lavoro è forse più complesso ma meno responsabilizzante per il sito.
    Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo) della mancanza di un obbiettivo metro di giudizio, ma non perchè voi addetti al controllo siate disonesti o imparziali ma perchè un metro oggettivo non esiste.
    Quello che noto è che spesso gli utenti che invocano la censura verso altrui commenti o che si lamentano per non essere stati ammessi alla replica, lo fanno più per un sentimento di stizza personale che per una effettiva ragione. La cosa più frequente che si legge, ultimamente almeno, è il confronto tra la lealtà di alcuni con la presunta scorrettezza di altri. Sta diventando quasi un must lagnarsi a priori sul cattivo utilizzo del mezzo da parte degli appartenti ad altra fazione ed invocare una sorta di intervento superiore (quasi divino) a far cessare tali abusi.
    Beh, scusate se mi permetto ma nel 99% dei casi sono “fregnacce”, reazioni permalose (e talvolta infantili) a battute e sfottimenti che sono quasi imprescindibili quando c’è di mezzo il tifo sportivo e che vanno accettate quali regole del gioco. Se non si riesce proprio a tollerarle è facile: non si partecipa.
    Personalmente non mi sono mai sentita offesa, e io non sono certo una che porge l’altra guancia con tanta disinvoltura (Off topic personalissimo: nella mia vita ho querelato per diffamazione persone che mi avevano offeso, vincendo sempre il processo, dunque parlo con una certa….cognizione di causa).
    Pertanto a mio modesto parere il livello del sito e della sua utenza continua ad essere piuttosto alto (e spezzo una lancia a favore dell’utente che usa il nick Dr Fuentes che nasconde una persona intelligente, spiritosa e che non è offensiva verso altri blogger se non nei limiti del gioco) e non vedo grossi rischi.
    Piuttosto trovo un po’ fastidiosa la tendenza alle reazioni stizzite di chi ha scritto il pezzo rispetto alle critiche degli utenti.
    Ora, io capisco che esporsi al giudizio non è facile, e siamo tutti sensibili alle lusinghe e suscettibili alle critiche, ma se si vuole il privilegio di essere pubblicati e letti bisogna accettare il rischio di sentirsi attaccati per ciò che si dice.
    Dunque, se posso osare un piccolo consiglio, anche se mi sento persino sfacciata: Ubaldo “offenditi” di meno e “gongola” di più. Se tanti utenti criticoni, colti e a volte saputelli continuano a farvi le pulci è perchè vi leggono con attenzione e vi stimano abbastanza da pensare di essere degni della loro considerazione, anche se critica.
    Non si può accontentare tutti. Avere un pensiero, prendere una posizione vuol dire trovarsii in disaccordo con qualcun altro.
    Accettarne la necessità significa essere persone responsabili di sè stessi e delle proprie convinzioni.
    Detto questo, chiudo. Grazie per l’attenzione e per il servizio che rendete.

  9. AGF scrive:

    Personalmente mi auguro che non introduciate alcuna nuova limitazione, al contrario di quello che suggerisce Roberto Paterlini.
    E lo sostengo malgrado (sino ad ora) non abbia mai avuto un intervento censurato o modificato.
    Per quanto mi riguarda non gradirei che venisse pubblicato il mio nome e cognome, e probabilmente rinuncerei a scrivere: sarà un eccesso di riservatezza, ma preferisco che chi legge Ubitennis consideri le mie opinioni e basta, senza che ci sia, con una elementare ricerca su internet, la possibilità di inquadrarle con la mia professione, la mia residenza, la mia famiglia etc.

    In più, forse avrò un ingenuo spirito idealista, ma trovo stimolante che in un forum si discutano idee e opinioni senza che possa avere influenza la posizione sociale, culturale, professionale.
    Potrebbe accadere che l’ultimo addetto della grande azienda (il Fantozzi di turno) controbatta con argomenti migliori al proprio supercapo, che se ne è uscito con una sciocchezza; il tutto senza conseguenze e senza condizionamenti.

    Considero anche molto importante la possibilità che il lettore occasionale intervenga senza procedure: altrimenti si perderebbero le opinioni di chi rinuncia ad esprimersi per timidezza (anche informatica) o per iniziale diffidenza. Sono convinto che con un filtro all’ingresso succederebbe di sicuro.
    Mi spiego: adesso che conosco bene il sito e come funziona, mi registrerei; ma non lo avrei mai fatto il primo giorno in cui ho cominciato a scrivere. E credo non sarei stato l’unico. Mettiamoci nei panni del nuovo visitatore con l’obbligo di comunicare la mail, ad esempio. Il suo pensiero può essere: e se poi mi ritrovo inondato di spam?

    Detto questo, avete tutto il mio apprezzamento per il lavoro di selezione che vi sobbarcate: specie in un’epoca in cui la maleducazione sembra essere diventata così diffusa da risultare, in alcuni casi, inconsapevole. Sul problema maleducazione, personalmente replico sino ad un certo limite; con chi usa modi per me eccessivi, rinuncio a controbattere, e la questione finisce lì.
    Piuttosto sono rimasto sorpreso dagli esempi di alcuni utenti “molesti” fatti da Ubaldo Scanagatta; senza voler entrare nel dettaglio, distribuendo pagelle, credo che ne corra tra l’ironia pungente e la sguaiataggine.

    Dico la mia su quanto siano importanti i commenti rispetto agli articoli: a mio avviso contano molto, se non scendono troppo di qualità. E non contano soltanto per allargare il punto di vista dell’articolo, ma spesso sono una forma di controllo della qualità. Se, ad esempio, in risposta ad un articolo ricco di dati, vedo commenti di rettifica, per me quella è una garanzia indiretta che ciò che non è rettificato è esatto: e avere queste certezze su Internet, che è il regno dell’approssimazione, è un gran privilegio.

    In conclusione, ripeto: spero che non cambiate assolutamente modalità di accesso. Se proprio temete conseguenze, nel dubbio, censurate qualche post in più.

    Mi scuso per la lunghezza del testo, che rispetto ai problemi di moderazione, aggiunge lavoro a lavoro.

  10. laura scrive:

    Sono pienamente daccordo con Renèe ,trovo i post incriminati del tutto privi di qualsivoglia cattiveria ma solamente di ironia e provocazione verso altri utenti (naturalmente leggo solo quelli pubblicati e quindi non conosco le “nefandezze di quelli cassati):credo che lo sfottò sia un po’ il pepe di questo sito mentre gli articoli e le considerazioni tecniche degli utenti più esperti siano il sale!!Comunque io mi diverto sempre a leggere tutti i commenti e qualche volta ho risposto con altrettanta ironia …quelli più “diffamatori” mi irritano ma finisce tutto li non mi cimenterei certo in una diattriba fra utenti solo perchè mi sento stizzita …lascio perdere e basta ..bisogna anche saper incassare i colpi bassi.

  11. marco.napo scrive:

    grazie ubaldo sei stato esauriente.
    ma lasciami dire che solo attraverso i commenti puoi capire quanto sia maturo il sito ,dove magari poterlo migliorare ed avere un minimo di interattività con gli appassionati che non guasta.
    da parte mia scrivo perchè appassionato di tennis il resto mi interessa meno e farei a meno anche di tante beghe .
    in quanto al commento citato sopra è stato tagliato per fortuna perchè non si tratta solo del nomignolo famigerato che francamente rivolto ad un allenatore di tennis è oltremodo assurdo e fuori luogo.
    ma di accuse ben piu infamanti e di ben diversa entità.
    ovvero questa idea che solo attraverso il doping si raggiunga l’apice nello sport non deve passare manco per scherzo.
    il sito infine lo ritengo sempre piu curato e ricco di contenuti ,unica mia richiesta è di lasciare gli articoli piu caldi (piu importanti ) o piu commentati sempre in buona vista .
    saluti
    questo era uno dei miei tanti commenti apparsi sul sito ,ora se sono sulla lista dei cattivoni o degli ignorantoni lascio il giudizio ad altri.
    credo di essere stato uno dei primi a scrivere su questo blog e poi su ubitennis e se il sito sta avendo successo lo dovete si alla vostra passione e lavoro ,ma anche a tutti quelli che come me partecipano sempre della vita del forum,ovvero i cosiddetti brutti ,sporchi e cattivi.

  12. Nicola scrive:

    Io una soluzione al “problema” ce l’ho: non censurate niente! Pubblicate tutti i messaggi! State cercando una soluzione ad un problema che soluzione non ha, perchè tutti hanno il diritto di esprimere un’opinione. Stupisce come ai più sfugga ancora l’essenza stessa del sistema internet. La rete è nata come struttura che possa consentire a chiunque di scambiare dati o in questo caso di esprimere il proprio parere senza dover dichiarare le proprie generalità. Anche l’IP non può essere preso a riferimento perchè tutti sanno che è sufficente riavviare il modem per vedersi assegnato un nuovo codice. E’ inutile scervellarsi per trovare un freno al tenore dei commenti dei post.

    PS Il riferimento al confronto ipotetico fuentes - barbadillo di palermo mi ha fatto sorridere. immaginiamoci l’allegro quadretto: “il vostro amico mangia gli spinaci!”, “no non è vero”, “altrochè se li mangia”, “no non è vero e anzi ti denunciamo”, “ecco lo sapevo, posso almeno fare notare che il vostro amico ha le braccia asimmetriche?”.

    Siamo seri per favore: veramente ubitennis si lascia mettere così facilmente sotto pressione da chiunque non sia d’accordo con quanto scritto sul sito?

  13. FTL scrive:

    Mi dispiace Ubaldo ma mi devo schierare con Dr. Fuentes.
    Poichè credo che dei suoi interventi dia + fastidio il suo nick name e poi alcuni suoi interventi.
    Poi vorrei aggiungere che (anche se qualche volta ho esagerato) molto spesso mi sono stati cancellati post che:

    1 Non contenevano nessun insulto
    2 Non contenevano nessun accusa
    3 Erano cose vere che stavano scritte anche sui giornali

    E PER QUESTO RITENGO CHE LE VOSTRE MANIA DI CENSURA SIANO A DIR POCO ESAGERATE.

    Proprio qualche giorno fa cercavo di postare le dichiarazione del Dottor. M. Sanchez, nonchè dottore della nazionale spagnola e anche di Nadal, volevo postare le sue dichiarazioni riguardo alla tipologia di cure fatte alle ginocchia di Nadal quest’anno 2010. Ebbene mai una volta mi avete convalidato il post benchè non ci fossero in essi nessun tipo di accusa.
    Me li sono anche registrati con STAMP R SIST (un tasto della tastiera).

    Capisco la censura dei messaggi offensivi e con accuse senza prove. Ma censurare anche tipi di messaggi come quelli da me menzionati è un atteggiamento maniacalmente paranoico.

    Se poi lei crede che in tali messaggi ci siano allusioni. La invito a provarlo. Ma poichè le allusioni non si posso provare credo che dovrebbe lasciare postare questi tipi di messaggi.

    Come lei ha pubblicato attraverso i suoi collaboratori articoli riguardanti le PRESUNTE SCOMMESSE riguardanti la finale del roland garros 2006-7 per pura informazione, non vedo perchè a me non sono state pubblicate due righe riguardanti le cure che ha ricevuto Nadal quest’anno.

    Credo inoltre che con questo atteggiamento si rischi di allontanare molti utenti dal suo sito/blog. Io almeno per questo motivo ho deciso di fare meno accessi.

  14. Fabio Carletto scrive:

    Frequento vari blog(non solo tennistici) e leggendo i commenti ho l’impressione che spesso ci sia gente (che si nasconde spesso dietro nickname) che gode a provocare e insultare,senza dare contributi costruttivi alle discussioni. Guai a chi tocca la libertà d’espressione ma se viene abusata e si travalica nel’insulto o altro…
    Se poi non si ha nulla da temere perchè nascondersi dietro un nick?

  15. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Io voglio solo aggiungere a tutto quel che dite che alcune delle mie opinioni sono suffragate dai post che abbiamo ritenuto di censurare e che chiaramente voi non avete visto. Mentre le vostre opinioni, quindi, si basano su quel che avete visto _ e potete quindi ritenere assolutamente in sintonia con fair-play, educazione, humour etc i commenti di alcuni _ io vi garantisco che a parer mio (certo…a parer mio e magari mi sbaglio) certi post erano offensivi. Se uno, e non parlo del dottor Fuentes sia chiaro, scrive: “ma chi è il tuo spacciatore” o “che ti sei bevuto il cervello?”,” i tuoi ragionamenti sono da ubriaco…” “Tizio ha muscoli più pompati di un cavallo” voi non li vedrete mai (o quasi mai perchpè, come ho scritto possono benissimo sfuggire…anche se in realtà sfuggono “astuzie più sottili”, del tipo, e faccio un esempio recente “Giusto usare l’espressione ‘Tizio ha trasfuso tutto il suo sapere….proprio di trasfusione si tratta….eh eh ” ) io censuro. Certo, si fosse al bar si potrebbe scherzare in un gruppo di amici e dire quelle cose senza in realtà offendere nessuno, ma insomma questo è un bar frequentato da anche 22.000 persone al giorno e allora anche questo è un dato di fatto di cui tenere conto. o no? O secondo voi è ininfluente? Anche perchè se lo dite al bar non vi succede niente, ma io che ho rimediato una querela per frasi che chi le ha viste (avvocati e giudici compresi adesso) considera assolutamente innocenti e prese a se stanti e nel contesto in cui sono state scritte, sono al momento sotto processo con la Fit per una causa in cui mi si vorrebbe far tirar fuori 300.000 euro. Anche se sono convinto che la FIT perderà la causa, e conto proprio sul fatto che debba pure risarcirmi per l’aver avviato una lite temeraria (a spese FIT) tuttavia mi consentirete di esercitare una giusta prudenza.

  16. daniele malafarina scrive:

    Vorrei dire due parole (essendo uno dei moderatori che suo malgrado si sobbarca l”ingrato compito’). Personalmente io censuro:
    - Commenti offensivi e maleducati
    - Commenti diffamatori ed allusivi
    - Commenti che istighino alla zuffa (anche se non appartenenti alle due categorie precedenti)
    Nel dubbio preferisco censurarne uno in più che uno in meno.
    Perchè?
    Primo, per mantenere la discussione su toni civili. Quanti siti sono intasati di commenti inutili che fanno passare la voglia di leggere? Per quel che possiamo si cerca di evitare che questo succeda ad ubitennis, se un commento ‘inutile’ non avrà seguito lo si passa. Se un commento inutile si ha il sentore scatenerà una valanga di commenti inutili (o peggio) lo si blocca (purtroppo a volte la catena viene bloccata non al primo anello ma al secondo o al terzo… da cui le lamentele ‘avete passato quello e non passate me?’. Lamentela sacrosanta, in quel caso la moderazione va capita nel contesto… fermare la zuffa prima che diventi un fiume).
    Secondo per evitare possibili conseguenze ‘legali’. Essendo quasi tutti volontari il sito non può permettersi cause come quella citata da Ubaldo poco sopra. Per questo è meglio evitare di ‘offrire il fianco’, perchè se anche poi alla fine la causa risulta in nulla al sito sarà costata energie e risorse che potevano essere impiegate altrove.

    Infine vorrei far notare due malintesi piuttosto diffusi:
    - ‘L’ha scritto tizio sul giornale e quando lo riporto nei commenti vengo censurato’. Tizio sul giornale risponde a suo nome. Del commento invece risponde ubitennis.
    - ‘Dove finirà la libertà di parola?’ Internet è un mezzo democratico nel senso che vi permette di aprire il vostro sito su cui scrivere ciò che vi pare. Non è questo il caso quando si commenta su un sito di altri (dove il proprietario ha tutto il diritto di esercitare filtri). Pensare che ‘io ho il diritto di dire (o peggio fare) ciò che mi pare’ è sbagliato non solo su internet ma in un qualsiasi contesto civile.

    La registrazione con tutti i dati e accettazione della responsabilità di ciò che si scrive potrebbe essere una via (i dati non verrebbero mostrati agli altri utenti quindi l’anonimato, ancorchè relativo, sarebbe garantito). Però a quel punto si rischierebbe o una ridotta partecipazione (che non è detto sarebbe una cosa cattiva) o l”apertura delle gabbie’.

    Infine l’ip: Molti provider (mi pare, non sono un esperto) hanno ip dinamico (che viene riassegnato ad ogni connessione) o condiviso (ne viene assegnato uno nuovo se ci si connette a siti fuori dalla rete del provider) quindi l’ip non è un buon metodo di identificazione.

  17. Lara.B. (Lara Bonoldi) scrive:

    L’anno scorso, mentre assistevo ad un match del torneo di Madrid, trasmesso da sky, Rino Tommasi consiglò agli spettatori di visitare il sito http://www.ubitennis.com, definendolo, ora non ricordo con esattezza le parole usate, il miglior sito di informazione tennistica sulla piazza.
    Incuriosita, ascoltai il consiglio di Tommasi ed è stato più o meno amore a prima vista.
    Evitando inutili sviolinate, penso che questo sito sia ottimo, gli articoli sono scritti da persone a mio avviso molto competenti, il sito è aggiornato e in grado di approfondire adeguatamente molti degli argomenti che fanno discutere, animare, appassionare, migliaia di amanti del tennis.
    Credo che un appassionato italiano di questo sport non possa prescendire dal visitare questo sito e credo che uno dei suoi punti di forza sia proprio la possibilità di commentare gli articoli e interagire con i vari utenti.
    La possibilità-facoltà di commentare senza troppi impedimenti è una componente fondamentale del sito, cosiccome la facilità con cui chiunque sia interessato può inserire il proprio punto di vista.
    Mi rendo conto che il lavoro di moderazione possa diventare davvero impegnativo a fronte di certi articoli, cosiccome io per prima penso che la censura in certi casi sia importante per evitare problemi/guai legali e mantenere “alto” il livello di coloro che intervengono.
    Obiettivamente è poco cauto consentire la pubblicazione di commenti potenzialmente diffamatori con le conseguenti “gabole” penali.
    E’ un po’ un cane che si morde la coda: obbligare alla registrazione rischia di diminuire gli accessi al sito; allo stesso tempo scandagliare tutti i post degli utenti è un lavoro oberante.
    Io ad ogni modo consiglierei di non modificare la situazione attuale, la formula è vincente, magari un invito generale all’ auto-censura può bastare a migliorare le cose.

  18. laura scrive:

    Torno al post di FTL per ricordare ad Ubaldo che la censura preventiva insinua più del’esplicito;rendere certi argomenti tabù non fa altro che alimentare sospetti (.Se non si vuol parlare di certe cose forse…..)riguardo a certi post provocatori trovo che siano molto ma molto meno avvilenti di articoli di un certo giornalista che ho ritenuto di dover criticare aspramente per il cattivo servizio che faceva a questo sport :finchè sono utenti che si danno sfottò ci sto ,ma che sia uno della carta stampata che ci marcia su certi stereotipi e fonda la propria fama sulla denigrazione di chi gli sta sulle scatole ,allora la stizza diventa volontario allontanamento dal sito.Il mio consiglio è di continuare nella censura della maleducazione in quanto tale ma di non censurare post solo per paura di apparire poco benevoli verso gli apparati siano essi dei giocatori , della federazione o del coni

  19. Andri60 scrive:

    Gentilissimo Direttore, sulla “reprimenda” al Dr.Fuents neanch’io mi trovo d’accordo. E’ vero che posso basarmi solo sul pubblicato - e che non vedo il censurato - ma ritengo che egli voglia solo esprimere alcune perplessità che ricorrono da tempo: più volte ho sentito Rino Tommasi dire testualmente “molti appassionati ritengono che il signor X (così non si arrabbia nessuno) si sia aiutato”. Evidentemente il Dr.Fuentes rientra in tale categoria e credo che sia comunque libero di pensarla così. Anche perché, a mio parere, il caso Agassi con relativa confessione ha contribuito a creare false convinzioni, idem il caso Gasquet. Non credo di essere il primo né certo l’unico a conoscere una litania corrente in rete (alla quale io NON credo) che vuole mister X essere stato avvisato. Ciò detto, perché non si attribuisce maggior rilievo alla lotta al doping ? Forse è giusto non parlarne, perché alimentare i sospetti sarebbe deleterio per il nostro sport, ma con il giro di denaro e di interessi coinvolti è veramente plausibile che siano colti in fallo solo il n.1000 o giù di lì ? Non faccio alcun accenno a misterX, vorrei solo un maggior impegno in tal senso, perché credo che non parlarne sia peggio.
    Poi che si censuri l’eccesso può andare benissimo.
    Con stima

  20. Oscar Rafone (ex patroclo) scrive:

    Appartengo alla categoria, non so quanto popolata, dei lettori/commentantori di questo forum che non è mai stato censurato una volta. Eppure non mi tengo sul morbido. Anzi, mi piace provocare, stuzzicare e scatenare la polemica (non la zuffa). E’ evidente, dal mio punto di vista, che per essere censurati bisogna aver superato il limite. Cosa fare per agevolare il lavoro (e di questo noi appassionati ve ne dobbiamo essere grati, perchè questo sito ci da molte informazioni sullo sport che ci piace, ma ci da anche la possibilità di scambiare idee e opinioni con tante persone competenti) di censura nei confronti di chi supera il limite? Daniele Malafarina suggerisce la registrazione, personalmente sarei disposto a registrarmi (continuando a mantenere l’anonimato nei confronti degli altri utenti) pur di continuare a frequentare il blog. Ma si potrebbe dare anche una sorta di “autorizzazione a punti”: esempio: dopo 3 commenti censurati in una giornata si viene bannati per 3 giorni. In ogni caso sono tra i meno inclini ai complimenti, però sento il dovere di ringraziarvi per la possibilità che mi date di coltivare una sana passione sportiva.

  21. SandroSurea scrive:

    Articolo ineccepibile. Bravo Ubaldo. Se una persona si vede censurata vuol dire che la volta successiva si esprimerà in maniera migliore.
    Non capisco perché su internet tanti sono maleducati e volgari. Sfoghino le loro frustrazioni altrove (non alla guida, che anche lì….. lasciamo perdere)
    Spero che non introdurrete l’obbligo di registrazione, scrivere commenti come adesso è molto divertente. Anche perché questo è uno dei pochi siti che permettono di commentare senza registrazione.

  22. FTL scrive:

    Io continuo a ripetere che qui si censurano anche post privi di offese privi di calunnie e di sfottò. A me almeno me ne sono stati cancellati tanti perchè cercavo di parlare delle trasfusioni di sangue arricchito alle proteine della crescita fatte da Nadal.

    Una volta ho anche messo il link di alcuni siti che parlavano di questo argomento è non mi è stato pubblicato.

    Eppure è un fatto veramente accaduto dato che è stato lo stesso dottore di Nadal a parlarne.

    Comportandovi così dimostrate che censurate anche i cosidetti argomenti SCOMODI. E DIMOSTRATE DI AVERE UNA SORTA DI VENA DITTATORIALE NEL GESTIRE IL VOSTRO SITO.

    SENZA OFFESA, PREFERISCO SITI DOVE LA LIBERTA’ DI PAROLA E’ UN DIRITTO.

  23. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    … mi accorgo solo ora di aver scatenato una polemica tale da render necessario un intero blog per trattare la materia … Premesso che ho trovato abbastanza offensiva la risposta data da Ubaldo all’utente Marco, (il quale, nel forum dedicato all’intervista rilasciata dallo zio Tony, lamentava la “rilevanza penale” delle mie affermazioni), qui mi preme sottolineare due aspetti fondamentali della questione: 1) chi decide di “aprire” al “pubblico”, se ne assume oneri ed onori (oneri: gestione e controllo - onori: visibilità e pubblicità); 2) per quanto mi riguarda, essendo un avvocato, conosco perfettamente i “limiti legali” entro cui posso muovermi (esempio concreto: alzare un polverone per aver utilizzato il termine “famigerato” e’ semplicemente ridicolo, perché il contesto lo collegava chiaramente alla fama di “allenatore aguzzino” e di “uomo scontroso” che lo zio Tony si e’ fatta)

  24. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    … e, aggiungo, a costo di apparire presuntuoso, di essermi reso protagonista, assieme ad alcuni altri “compagni virtuali”, di una nuova modalità di approccio alla discussione sportiva (limitatamente a questo contesto, ovviamente), cercando di andare oltre le solite quattro righe sul diritto e sul rovescio … e devo ammettere d’aver incontrato anche degni “avversari”, che hanno stimolato delle riflessioni che difficilmente ho trovato in altri “virtuali bar dello Sport”… Questa e’ sempre stata, a mio avviso, la forza di Ubitennis … quella che oggi Ubaldo considera un problema … Trovi una soluzione, allora, che pero’ non potrà prevedere mezze misure … Sarebbe un fallimento!

  25. siglomane scrive:

    Senza questo sito, il tennis odierno non sarebbe la stessa cosa. Anzi, sarebbe ben poca cosa.
    Per questo va il mio eterno grazie a Ubaldo e a tutti i suoi collaboratori.
    Quanto alla questione sollevata, credo che sia indispensabile dotare il blog di un filtro maggiore, affinché sia lasciato sempre meno spazio ai maleducati e agli ignoranti che da troppo tempo riempiono queste pagine di offese e derisioni.

  26. Giuseppe Birocchi scrive:

    Firmarmi con nome e cognome mi fa sentire come se fossi nudo in una stanza dove tutti gli altri sono vestiti. Loro, protetti e tutelati dal loro bel nickname; io, esposto agli sguardi di chi sa - o pensa di sapere - chi sono e che cosa faccio. In questo concordo con AGF.
    Perché mi firmo, allora? Perché un giorno mi sono sentito punto sul vivo dalla provocazione di Ubaldo Scanagatta, il quale sfidava noi utenti ad avere il coraggio di scrivere a viso aperto, senza veli e senza rete.
    In pochissimi abbiamo raccolto quella sfida ed ancora oggi - è passato molto tempo, oramai - non apisco se ho fatto la scelta più stupida o più coraggiosa. So, però, d’aver fatto quella più scomoda e più coerente con le mie idee.
    La decisione che spetta al direttore, in ogni caso, è difficile, anche per quell’assurda attribuzione di responsabilità nei confronti di ciò che scriviamo noi. Se io mi firmo con nome e cognome e sparo calunnie, perché deve ricaderne la colpa sul proprietario del sito? Noi vogliamo essere liberi, senza essere responsabili? Ma questa non è libertà: è l’antitesi della libertà!
    Una decisione difficile, dunque, su una questione complessa, in cui il bene e il male, i buoni e i cattivi non sono facilmente separabili. Qualunque scelta - lasciare tutto com’è oppure mettere dei paletti - comporterà delle conseguenze negative, che dovremmo tutti tollerare con pazienza per godere anche degli indiscutibili benefici che questo portale dispensa a noi appassionati di tennis.

  27. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Sottoscrivo tutto quel che ha detto egregiamente Giuseppe Birocchi di cui ammiro l’onestà intellettuale e, permettetemi, a confronto con tanti nick anonimi (che per carità saranno anche i paladini della civiltà internettiana) anche di coraggio. Io rischio quotidianamente d’essere preso a pernacchie per quel che scrivo e quel che pubblico. Con i nick name, che rispetto quando chi li usa si esprime mantiene posizioni educate, serene e non offensive, c’è anche troppa gente che ama tirare i sassi e nascondere la mano. E questo, scusate, a me non piace. Forse sono all’antica, forse sono troppo affezionato al principio della responsabilità, forse anche…non mi va tanto di prestare il mio fianco all’irresponsabilità altrui. Datemi pure dell’egoista…ma me lo dia chi si firma con nome e cognome, grazie.

  28. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Aggiungo: vi siete mai immaginati quante cose pepatissime, anche terribili e a me stranote seppur purtroppo non comprovabili, su tanti personaggi del tennis italiano e internazionale, dirigenti, giocatori, manager, coach, avrei potuto scrivere nascondendomi in questo sito con un nick-name qualsiasi?
    O quante campagne avrei potuto fare per favorire qualche mia attività giornalistica, che ne so telecronista qui o là, magari mascherandomi dietro qualche pseudonimo per lanciare critiche feroci verso qualche collega a me poco simpatico o poco apprezzato, magari concorrente per un qualche incarico giornalistico. Avrei potuto farlo anche chiedendo ad alcuni collaboratori di farlo per me, anch’essi con nick-name ovviamente, ma non l’ho mai fatto nè mai lo farò.
    Non l’ho mai fatto. Non mi piace, non mi pare onesto. non mi sono mai neppure posto il problema di come si faccia. Dacchè ho cominciato a scrivere sul giornalino di classe, poi sulle prime riviste di tennis 40 anni fa, mi sono sempre preso le mie responsabilità, ho fatto anche tanti sbagli (sempre firmati), arrivando a litigare con tanta gente con la quale avrei potuto (e in certi casi dovuto) farne a meno, creandomi tanti nemici anche in persone che prima erano amiche o almeno si professavano tali, ma che al dunque non hanno accettato che io scrivessi sempre quel che pensavo di loro e delle loro azioni anche se non era a loro favorevole. Ormai chi mi segue su questo sito avrà visto, ad esempio, che io non faccio mai interviste ruffiane o inginocchiate ai protagonisti dello sport: questo mio modo di comportarmi, spesso non condiviso nei comportamenti e nei pareri da diversi miei colleghi, mi ha creato non di rado rapporti più spigolosi con alcuni giocatori, alcune giocatrici…soprattutto quando erano o sono in attività. poi mi è accaduto spesso (non ho detto sempre…) di riscontrare anni dopo, a racchetta appesa al chiodo, che alla fine quegli stessi giocatori con i quali avevo avuto rapporti un po’ tesi avevano capito che non ce l’avevo con loro ma che non mi accontentavo di far loro i complimenti dopo una bella vittoria, così come non ero disposto a far finta di non sapere dell’esistenza di un problema con il loro coach, il loro manager, un dirigente federale, il loro club o un compagno di squadra. Faccio un esempio: quel che dico a Barazzutti, sulla sua ripetuta sciocchezza mediatica di annunciare sempre una formazione di doppio che non scenderà mai in campo, lo pensano quasi tutti. Ma nessuno osa più dirglielo. Tutti dicono: ma lascialo perdere. pro bono pacis naturalmente, non dico per calcolo. Io non sono fatto così. Non lascio mai perdere. Idem con il presidente federale Binaghii: se al momento del suo insediamento lui professa _ ed io plaudo convinto! _ la necessità che, dopo la ventennale esperienza della presidenza Galgani (disastrosa come tutti sanno ma tuttavia premiata con la presidenza ad honorem), i mandati presidenziali non superino due quadrienni (e negli USA c’è un quadriennio soltanto…), ma poi mette mano a tutte le astuzie possibili e immaginabili (attraverso modifiche statutarie e non)i per rimanere presidente molto più a lungo, io non ci sto a farmi prendere per il naso e mi ribello (anche se sono il primo a dire che altri dirigenti con maggior disponibilità di tempo e forse anche di capacità dirigenziale dell’attuale non ne vedo). Però non è giusto. Non è serio. Non è, ai miei occhi, onesto. E a costo di pagare cara la mia ribellione pur tuttavia mi ribello. e scend o in campo con nome e cognome, lancia in resta, senza averci nulla da guadagnare e tutto da perdere. Altri (anche colleghi, anche amici) mi dicono: ma che te frega, lascia perdere. Nulla da fare…sono cocciuto e un maledetto toscano.

  29. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    Prontissimo a fornire nome e cognome … a patto che lo faccia chiunque decida di partecipare alle discussioni, così da poter partire tutti dalla stessa “condizione”!
    Prontissimo ad abbandonare Ubitennis, se Ubaldo si decidesse a concretizzare i molti pensieri espressi nei suoi interventi … passare per un “banalissimo” troll non è mai stato nelle mie intenzioni, ma se il “padrone di casa” (sbagliando) mi considerasse tale, lascerei tranquillamente spazio a tutte le più illustri personalità che popolano questo spazio!

  30. AGF scrive:

    Dopo aver letto gli ultimi interventi, vorrei aggiungere qualche riflessione:

    1) Ha ragione (secondo me) Ubaldo Scanagatta quando dice che non possiamo valutare il livello medio di civiltà di chi scrive, visto che noi leggiamo i post dopo la “depurazione”. Ammetto che su questo non avevo riflettuto a sufficienza. A maggior ragione non posso che ringraziarvi per il lavoro di moderazione che fate.

    2) Ha torto (sempre e soltanto secondo me) Ubaldo Scanagatta quando dice che tutti dovrebbero firmarsi esattamente come fa lui.
    Chi interviene come lettore nel suo sito non è nella sua stessa posizione. Un conto è fare di mestiere il giornalista: la firma è la conquista di ogni praticante che desidera vedere riconosciute le proprie capacità. Ed è strutturale alla professione rendersi una figura individuata e in quanto tale pubblica. Al giornalista della carta stampata e della TV ha aggiunto un nuovo medium sul quale fare il suo lavoro (internet) ed è del tutto logico che in ambito professionale continui a farlo a viso aperto.

    Diverso è il caso del lettore che scrive su internet, e che si misura come utente occasionale su argomenti che non lo riguardano professionalmente.
    I post che inviamo sono opinioni che vengono rese pubbliche su un mezzo estremamente capillare e con la memoria praticamente eterna.
    Quando svolgo la mia professione, esattamente come un giornalista, lo faccio a viso aperto firmando senza problemi in qualsiasi situazione. Ma non gradirei che succedesse la stessa cosa per le mie opinioni tennistiche: è chiaro che da me non si pretende una specifica competenza e accuratezza come ad un giornalista. Perchè le sciocchezze che potrei scrivere in un momento di svago dovrebbero essere associate al mio nome, ovunque e per sempre (e su internet questo è molto probabile)?
    Intendiamoci, non voglio dire che mi dedico a scrivere sciocchezze, cerco di fare post sensati, ma scrivere di tennis non è la mia occupazione.

    Quindi, secondo me, ha fatto male Giuseppe Birocchi (a cui personalmente consiglierei di tornare ad usare un nick) a cedere alla sfida di Ubaldo: ognuno su Ubitennis ha il proprio ruolo, le proprie responsabilità e il proprio spazio.
    Un’altra dimostrazione che non siamo uguali è questa: ipotizziamo di trovarci in una situazione di contrasto dialettico con il direttore. Lui potrebbe scrivere le sue opinioni, io le mie, ma mentre lui decide per sè se le sue idee sono pubblicabili, io non lo potrei fare. La situazione non è simmetrica o paritaria.

    3) Ho notato che, anche in altre occasioni, Ubaldo Scanagatta ha espresso una certa sorpresa per il ridotto numero di interventi sul blog: se avesse aperto la discussione con le modalità di un articolo normale, che non prevede l’invio dell’indirizzo mail, avrebbe avuto, secondo me, almeno il triplo di interventi: i filtri di ingresso sono delle ghigliottine del pensiero, e non selezionano gli interventi in base alla qualità. (Qualcuno dirà: è proprio vero, infatti tu hai scritto ugualmente…).

  31. LUI scrive:

    Condivido assolutamente il pensiero sia di Ubaldo che di Birocchi: la libertà di pensiero e di parola ha un valore ed è sacrosanta se vi è anche responsabilità per ciò che liberamente si pensa e si dice, altrimenti siamo tutti bravi sulle spalle altrui. Non riesco, invece ,a comprendere chi afferma che alcuni interventi non siano provocatori nè al limite della diffamazione. Se non vi fosse stata la censura e l’intervento della redazione molti post avrebbero dato vita a bagarre smisurate, connotate da una violenza comunicativa degna dei migliori ultras calcistici, alle quali-per inciso- magari non mi sarei sottratto neanche io, perchè a volte la brocca parte a tutti. Se ciò non è accaduto o se è accaduto solo in minima parte, è grazie alla moderazione operata dalla redazione. Non ci sono buoni o cattivi perchè tutti noi che scriviamo possiamo a volte sbagliare nei toni o nelle espressioni, ma non dobbiamo tirarci indietro quando democraticamente e in modo trasparente ci viene fatto notare l’errore. Dobbiamo riflettere e soprattutto ricordarci che alla fine parliamo di sport…parliamo di un gioco….

  32. Tenerone Dolcissimo scrive:

    E se la «censura» non fosse dovuta al tenore del post, ma al fatto che può infastidire qualcuno??????????

    N-di UBS : Vuoi dire che non ti fidi dei moderatori, o di me stesso? Io ho pubblicato tante di quelle cose assai critiche nei miei confronti, che dovrei essere al di sopra di ogni sospetto. Certo può succedere che io sia al corrente di certe cose che magari chi scrive può non sapere e allora posso decidere, in certi casi assai particolari, di non pubblicargli una cosa che sarebbe assai inopportuna. Esempio: una volta un lettore scrisse che Roberto Lombardi era diventato inascoltabile, era sempre ansimante, insomma che se aveva il raffreddore si curasse perchè non era professionale presentarsi al microfono in quelle condizioni. Ecco: io sapevo che purtroppo Roberto era afflitto da quella gravissima malattia che lo avrebbe portato di lì a pochi mesi alla morte. Sapevo anche che lui ci teneva a non farlo sapere. Non voleva essere commiserato. e io al tempo stesso non volevo certo pubblicare qualcosa che lo potesse offendere o comunque urtare la sua sensibilità. In un ‘altra occasione sapevo che un collega era in gravi difficoltà economiche e psicologiche, l’azienda stava per non rinnovargli un contratto, e non mi pareva proprio il caso di consentire a un lettore di scrivere che Tizio era pessimo, che avrebbe dovuto essere cacciato etc….Forse un altro l’avrebbe lasciato quel commento, a me pareva disumano il farlo in quel momento specifico…Interventi discutibili ne farò sempre, ma guai a chi dubita sulla mia buona fede (non lo dico per rispondere a te, sia chiaro…)

  33. siglomane scrive:

    Prontissimo anch’io a firmarmi con nome e cognome, ma questo da subito e senza guardare alle scelte altrui. D’ora in avanti sarò Diego Pavesi.

  34. Bianca scrive:

    Secondo me, l’unica difesa possibile sta nella civiltà e nell’educazione di chi posta.
    Per il resto, io non ritengo responsabile il blog e i suoi moderatori se qualcuno scrive una sciocchezza.

  35. John Doe scrive:

    Io sono per la registrazione e per la libertà di dire ciò che si pensa, se qualcuno infrange le regole del forum deve essere bannato o perseguito se possibile.
    Purtroppo in qualunque sito/forum sportivo ci saranno sempre questi personaggi che trolleggiano al solo scopo di provocare risse verbali, discussioni, insulti. Fatevi un giro in qualche sito di calcio e scoprirete che questo in confronto è il forum delle orsoline…
    Non sono d’accordo che nei forum gli utenti si “nascondono” dietro un nick per poter dire quello che vogliono: il sistema funziona così, chi si vanta di scrivere con il proprio nome semplicemente non ha capito bene le regole di internet. Il giornalista scrive per professione e deve rendere conto a un editore, non è un utente qualunque che esprime un’opinione, quindi è giusto che metta la sua firma.

  36. Anakyn scrive:

    Certi discorsi di finto buonsenso hanno il potere di farmi imbestialire…

    La menata per la quale firmarsi con nome e cognome sarebbe più coraggioso o più dignitoso del semplice nick, non è solo un banalissimo moralismo, ma denota seria ignoranza del mezzo Internet.

    Nei moderni mezzi di comunicazione via Internet, ad esclusione dell’e-mail (che infatti non considero affatto “moderna”, essendo nata con Internet stesso una ventina d’anni fa), il NICKNAME EQUIVALE AL PROPRIO NOME.

    Il nome e cognome, su forum e blog (dunque in contesti INFORMALI), semplicemente non esiste, perchè è sostituito in tutto è per tutto dal nick.
    La comunicazione virtuale si sviluppa per definizione in un contesto diverso da quella “materiale”: nel contesto virtuale si usa il nick come in quello materiale si usa il nome.
    E’ ridicolo, sbagliato e PREISTORICO ritenere che l’uso del proprio nome di battesimo conferisca più dignità ai post.
    Nella vita il mio nome lo decidono i genitori; nel web lo decido IO. Che differenza fa a livello pratico?

    Le REGOLE da rispettare affinchè ogni utente possa acquisire la stessa credibilità e dignità del proprio corrispettivo “materiale”, sono essenzialmente 2 e non hanno NULLA a che vedere con il firmarsi con nome e cognome:
    1) scegliere un nickname non generico (non “marco” o “luca”, per intenderci), in modo che sia molto difficile che nello stesso contesto web lo utilizzi più di una persona
    1) non cambiare MAI il proprio nickname, così da evitare di sembrare 2 utenti diverse quando in realtà si è sempre lo stesso.

    Tali regole le conosce chiunque abbia bazzicato un minimo il web, e sono MOLTO più importanti del firmarsi con nome e cognome.
    Esse intendono infatti preservare la SPECIFICITA’ e l’IDENTITA’ (virtuale) di ogni singolo utente, ed è questo che conta quando si comunica.
    Se mi firmo una volta con Mario Rossi, e la volta dopo con Luigi Bianchi (chi me lo impedisce? chi controlla? chi può capire che NON sono 2 persone diverse?), sembro in entrambi i casi un gran figo, quando in realtà sono un pirla.

    Questo è anche il motivo per cui sarebbe necessario (e lo ribadisco qui per l’ennesima volta) che Ubitennis provveda ad implementare la REGISTRAZIONE degli utenti con abbinamento dell’IP, che si risolve (dal lato utenza) in 1 minuto 1, e che una volta portata a termine garantisce:
    - che ogni utente abbia una sua identità virtuale ben definita, ancor più di ora
    - che nessuno possa soffiare il nickname al prossimo e giocargli qualche simpatico scherzetto parlando a nome suo
    - che nessuno possa duplicare la propria identità (problema dei “cloni”, vero spauracchio dei forum a livello di comunicazione fra utenti)

    Alla prossima,
    Luca Baldassi (prima e ultima volta che metto il mio nome, giusto per dimostrare che è una BALLA quella di credere che il nick serva per nascondersi)

  37. Anakyn scrive:

    Infine: non conosco le legislazione specifica in materia, ma mi sento di dubitare che il proprietario di un sito possa rispondere delle illazioni dei commentatori.
    Se così fosse, siamo in regime liberticida e soprattutto OTTUSO.

    In caso contrario, non vedo perchè a livello di moderazione si debbano impedire sospetti ed illazioni.

    Ma scherziamo? Se un utente lancia sospetti o illazioni senza fondamento, saranno le (garantite) repliche degli utenti che non la pensano come lui, a farlo sprofondare e perdere di credibilità. E se si introduce la registrazione con conseguente impossibilità di clonarsi, quell’utente per riacquistare credibilità dovrà giustamente sudarsela. Ed è così che è giusto, come nella vita materiale.
    Se invece il fondamento c’è, a maggior ragione non si capisce perchè debba intervenire la censura.
    Ma ripeto: se anche le illazioni fossero campate in aria, E’ LA NORMALE DINAMICA DI COMUNICAZIONE A SMASCHERARE EVENTUALI FESSERIE. Non la censura, che NON SERVE, specialmente in un contesto “sano” qual’è Ubitennis.

    La censura, se proprio la si vuole adottare, va applicata ESCLUSIVAMENTE agli insulti espliciti.
    Qualunque intervento aggiuntivo denota, paradossalmente, incapacità di avere il polso della situazione.

  38. Nicola aka psycobe scrive:

    Buongiorno, sul tema dei post scivolosi si potrebbe andare avanti all’infinito.
    Non solo riferendoci al tema specifico del sito Ubitennis, ma di qualsiasi argomento - dalla fisica al punto a croce - si troveranno sempre picconatori e persone costruttive, chi usa il congiuntivo con proprietà e chi utilizza il linguaggio degli sms, chi approfitta del relativo anonimato del web per spararle sempre un po’ più grosse del dovuto e chi amerebbe un dibattito posato.

    Posto questo, la vivacità del confronto ed il numero importante degli utenti fanno capire che la “massa critica” intorno al sito è già stata abbondantemente raggiunta.
    Il problema è sicuramente gestirla non solo per quanto riguarda le espressioni più o meno gradevoli su un singolo tema, ma farne una forza dirompente in un sistema informativo ingessatissimo come quello italiano, dove (lo avete raccontato voi in maniera più che chiara) non si riconosce ad un sito lo status di testata quando serve, nonostante abbia più lettori di una rivista e più spettatori, per dire, di una tv locale o tematica o delle nascenti web TV.

    Offendere per offendere, il “si dice”, la polemica stizzosa come la tosse asmatica hanno veramente stancato. Ci sono tanti argomenti divertenti di cui discutere intorno al tennis come sport e come fenomeno sociale ed economico: andate a litigare al bar o al vostro circolo o su facebook…

    Grazie dell’attenzione
    Nicola Gandolfi

  39. Andrea scrive:

    Diciamo che ogni dieci commenti che pubblico uno me ne viene censurato ma cio’ sta a significare che i moderatori leggono cio’ che scrivo e implicitamente mi danno un feedback. Se vista nell’ottica giusta e’ un’ottima occasione per migliorare il proprio modo di proporre le cose. La “moderazione ” di Ubitennis deve senza dubbio essere vista come una cosa positiva e non come un affronto personale.

    Saluti

  40. Pedrinho&Luvanor scrive:

    Abbiamo esagerato. Bisogna fare autocritica. La Fit è una barzelletta ma la querela a Ubaldo è una cosa seria. Quando uno stuolo di fior di avvocati scatenati dal presidente chiede 300.000 euro di danni bisogna riflettere. Da non dormirci la notte. Questo posto è un gioiello da tutelare.

  41. Félix scrive:

    Purtroppo si tratta di un argomento delicatissimo, come spesso accade a ciò che attiene alla libertà di parola o presunta tale. Detto ciò, comprendo le ragioni di Ubaldo, ma mi schiero dalla parte di AGF, visto che il suo discorso sui “professionisti” e gli “amatori” mi sembra perfettamente condivisibile, anche se, quando scrivo, come stavolta, uso il nome di battesimo (senza il cognome, più per una questione di rapidità che altro). Io scrivo molto di rado, ma altrettanto raramente evito di leggere i commenti. Mi sembrano uno spunto essenziale per un buon sito di informazione. In ogni caso, per ciò che ho visto fin’ora, mi sembra che la “censura” di Ubitennis stia funzionando benissimo, poiché non ho praticamente mai trovato offese.

  42. Anakyn scrive:

    Magnifico, vedo che si censura pure qui.
    Torquemada vi avrebbe arruolati all’istante, nessun dubbio.

  43. Anakyn scrive:

    Ritiro il mio commento precedente (19,40), evidentemente la Redazione ha pubblicato in ritardo.
    Chiedo scusa se qualche moderatore se l’è presa, next time attenderò qualche ora in più prima di lamentarmi della mancata pubblicazione.

  44. laura scrive:

    Leggendo i post arrivati mi sono istruita sulla comunicazione telematica,soprattutto il post di Anakyn mi ha aperto ad un mondo per me sconosciuto :avrete capito che sono una principiante del mezzo telematico e frequento il web solo per mio diletto ,fermandomi solo nei siti che mi interessano per pura affinità di argomento o di gusto;mi firmo con il mio vero nome perchè non conoscievo il significato del nikname anzi nella mia ignoranza trovavo alquanto fantasioso e strambo firmarsi non con il proprio nome.Istruttivo ho trovato anche il post dell’avvocato” Fuentes” e del Guardiano che mostrano come si possa fare intrattenimento su discorsi seri che se solo trattati dal punto di vista tecnico possono risultare barbosi e pesanti per noi frequentatori assidui del sito.,che non abbiamo velleità di sembrare più esperti di quel che siamo.Sono sicura che Ubaldo troverà la soluzione per tutelarsi da eventuali querele e sono pronta a qualsiasi cambiamento si deciderà di attuare;resta il fatto che finora non ho avuto nessun motivo di non frequentare questo sito e rinnovo ad Ubaldo ed ai suoi collaboratori il mio apprezzamento per quello che fanno ogni giorno per noi e per il tennis.

  45. AGF scrive:

    Se ritenete che l’opinione che esprimo possa mettervi in difficoltà, censurate pure.

    Al di là delle questioni di maleducazione, che trovo fastidiosa soprattutto per noi utenti, siamo sicuri che i problemi legali derivino veramente da specifici post?
    Perchè non sarebbe la prima volta che chi si trova con le spalle larghe decide di fare causa (anche con la consapevolezza che alla fine perderà) a chi non ha le stesse disponibilità finanziarie al solo scopo di intimidirlo.

    Se così fosse, non ci sarebbe moderazione o autocensura che tenga: se c’è la volontà di mandare un avvertimento per le scelte di linea editoriale, un appiglio, anche ridicolo, per andare in tribunale si trova comunque.

  46. daniele malafarina scrive:

    @FTL se leggi il mio post precedente trovi le risposte ai tuoi dubbi. I tuoi commenti con tutta probabilità pur non essendo offensivi ricadevano in una delle 3 categorie citate. Tanto più che se dici di esser stato censurato più volte è più probabile (statisticamente) che sia il tono dei commenti ad avere qualcosa che non va che non si tratti di un caso (che può capitare) di commento cassato quando sarebbe dovuto esser passato. Comprensibile poi che uno, piuttosto che fare un filo di autocritica, preferisca sentirsi perseguitato, ma ti assicuro che non è così. I moderatori sono tanti e nessuno ha mai ricevuto istruzioni su argomenti ’scomodi’. Quindi se tutti censurano certi tuoi commenti il problema sta nei commenti stessi. Ribadisco infine che libertà di parola non significa poter dire ‘ciò che mi pare, quando mi pare, come mi pare’. Quella si chiama maleducazione. I commenti maleducati per solito non vengono passati.

    @Anaykin: Riguardo alla legislazione purtroppo in materia internet la situazione non è ancora chiara. Quindi può succedere benissimo (come è successo) che un ente molto potente faccia causa ad ubitennis per una cifra sproposita sulla base di commenti presunti diffamatori che son stati pubblicati. Finchè la legislazione non sarà chiara poi c’è anche il vago rischio che tale ente vinca. Ma anche non dovesse vincere (come probabile) il solo fatto di trascinarsi in una causa per anni è un danno enorme per ubitennis mentre è una bazzecola per il sopra citato ente. Quindi, in un certo senso, tale ente finisce per vincere anche nel caso dovesse perder la causa… Pertanto meglio limitare i rischi, spero converrai.
    (nota a margine, il fatto che siamo in un regime liberticida e ottuso si evince da molte altre pratiche politiche e dei media, per cui non c’è da stupirsi più di tanto… indignarsi, ogni tanto, invece sarebbe auspicabile… ma ormai gli italiani quando si super il limite non scendono in piazza ma creano una pagina di facebook. E allora, secondo me, un po’ se lo meritano… perdona l’inciso…)

    Infine un excursus… matematico. Il numero dei commenti ‘inutili’ purtroppo non cresce linearmente con il numero dei lettori. Infatti un solo commentatore ‘inutile’ genera 1 commento. Due commentatori generano 2 commenti più le rispettive risposte (anche ignorando le iterazioni successive son già 4 commenti), 3 commentatori ‘inutili’ ne generano 9 e così via. n commentatori inutili, solo di prime risposte, genereranno n^2 commenti… più il sito cresce più la quantità di commenti ‘opinabili’ da tenere sotto controllo aumenta. Mentre il numero dei moderatori rimane invariato…

  47. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    … mi si fornisca una definizione esaustiva di “commento inutile” … mi pare che ora si stia veramente esagerando … Ci si scaglia contro il “regime liberticida” e, contestualmente, si pretende di poter stabilire una scala di valori per “etichettare” ogni intervento! Il vostro ruolo, a mio avviso, deve consistere solo ed esclusivamente nel verificare che non sussistano estremi per la configurazione di uno o piu’ reati nei confronti delle sole “personalità” e/o istituzioni pubbliche (perché e’ evidente che ciò non possa avvenire tra utenti protetti da anonimato) … non credo rappresenti un’impresa titanica, perché tra le vostre prerogative c’è anche la possibilità di intervenire ex post, limitando veramente al minimo i rischi di cause “pericolose” … Al di fuori di questo “ambito selettivo”, credo non vi possiate arrogare il diritto di censurare chicchessia e alcunché … nel momento stesso in cui decidete di farlo, credo abbiate in mente una precisa “linea editoriale” … nel “mio” caso, ho la netta sensazione che percepiate la mia “aggressività” come un “repellente” per un elevato numero di nuovi potenziali utenti … e, vista l’impossibilità di una concreta e definitiva espulsione, abbiate deciso di seguire la strada dell’ “isolamento” …

  48. marco.napo scrive:

    molto bene vedo che marco o marco.napo o nei molti altri miei nik ha raggiunto il suo scopo ovvero dibattere sul merito della censura nel sito.
    soprattutto ho ottenuto che personaggi come fuentes e guardiano venissero allo scoperto e subissero la gogna mediatica e la relativa rieducazione .
    facciano il mea culpa .
    volevo chiedere ad ubaldo se con la registrazione sia richiesto titolo di studio ,conto in banca e amicizie o provenienza politica.
    la mia impressione pur rimanendo un fedelissimo del sito e che ci sia una certa supponenza per non dire puzza al naso ,e che pur dovendo scrivere commenti /opinioni sul tennis si debba superare un non ben precisato esame.
    so di non essere un nobel della lettaratura,uno scienziato ,un ricercatore,un affermato filosofo/scrittore , ma se questi sono i requisiti credo che nessuno potrebbe scrivere qui manco tu caro scannagatta con tutta la mia stima naturalmente.
    sul piano della retorica ,della prosa mi sei superiore ,ma vedi ognuno di noi ha doti,talenti ,qualità, e competenze che discendono per chi ci crede dal signore,dai nostri geni e dalla nostra volontà di migliorarci .
    non credevo scrivendo in un sito di tennis di dovermi misurare con persone onniscienti ,ma nel mio piccolo essendo un povero tecnico credo di avervi creato un po di problemi e potrei crearvene molti di piu volendo.
    magari un po della vostra arroganza si attenuerebbe.
    vedi sarai anche un buon giornalista sportivo (sottolineo sportivo ,perchè mi sembra troppe persone si montino la testa ) ,ma di informatica ne capisci come i cavoli a merenda.
    infine apprezzo il lavoro fatto per lo sport tennis ,ma questo non basta a farmi dimenticare di essere stato definito :
    inopportuno,ignorante,provocatore,troll,miliziano,ultras ecc. ecc.
    cari saluti

  49. violetta scrive:

    In diverse occasioni mi sono lasciata attirare e ho inviato qualche post, può essere che non sempre abbia detto cose condivisibili da tutti ma non ho mai utilizzato toni maleducati. Il problema è che se il mio pensiero e le mie opinioni non erano in sintonia con quelle di certi utenti, questi non perdevano mai l’occasione di pubblicare risposte abbastanza offensive con toni prepotenti. Manca la capacità di accettare idee diverse dalla propria, di dialogare anche avendo punti di vista discordanti, insomma mancano il rispetto e un minimo di creanza. Così ho risolto non intervenendo più ma limitandomi a leggere gli articoli. A volte mi è capitato, come in questi giorni, di ricadere in tentazione e di scrivere qualcosa ripromettendomi di non dar peso ai commenti sgradevoli ma purtroppo me ne sono sempre pentita. Credo che sia un problema irrisolvibile, se la discussione è libera; o si pubblica tutto o si pubblica niente. Fare la cernita dei post è un’impresa titanica , si rischia comunque di sbagliare e non si accontenta mai tutti.
    Magari sotto ad ogni articolo (o sotto a quelli più a rischio), anzichè commentare liberamente, si potrebbero mettere delle proposte di riflessione ben definite dove si specifica in modo preciso su che cosa deve vertere la discussione e cassare i post di chi non vi si attiene perchè magari è uscito dal seminato con sproloqui e sentenze non richieste. La libertà bisogna anche meritarla.
    Comunque il blog è bellissimo…il tennis è bellissimo, nonostante tutto.

  50. Anakyn scrive:

    @ Malafarina

    Ti ringrazio per l’approfondimento in materia di passibilità di denunce per commenti pseudo-diffamatori.
    Concordo anche con il tuo “inciso” sulla passività generica delle proteste (e su come Facebook si dimostri per l’ennesima volta inutile veicolo di comunicazione).

    Proprio a questo proposito, e visto che non mi sono mai accorto della denuncia ricevuta dalla redazione di Ubi da parte della FIT (ma se n’era parlato sul blog?), mi chiedo se ci sia modo, noi semplici frequentatori di Ubitennis, di far valere in qualche modo la nostra voce al riguardo.
    Ossia se ci sia qualche strumento di protesta concretamente percorribile, e per “concretamente” intendo via web, considerato che i lettori/commentatori di Ubi sono sparsi ai 4 lati d’Italia.
    Personalmente ritengo infatti che tale dinamica sia dannosa in primis per chi su Ubitennis commenta e non vorrebbe sentirsi limitato in ciò che ha da dire; spesso gran parte degli argomenti e spunti più interessanti sono anche quelli su cui la Redazione è “costretta” a censurare.
    Sia chiaro che come “strumento di protesta” intendo qualsiasi mezzo legalmente disponibile, fosse anche intasare con migliaia di mail incazzate i server della FIT.

    Preferirei decisamente impiegare il mio tempo per cercare di risolvere il problema, o quantomeno per scassare gli zebedei a chi lo crea, piuttosto che vedermi censurato (e come io credo molti altri) non appena ci si avvicina troppk agli “argomenti tabù”.

    Io credo che se ci fosse a monte una guida strategica da parte della Redazione, non sarebbero pochi gli utenti disposti a spendersi per fare (o almeno provare a fare) qualcosa di utile al riguardo.

  51. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    Carissimo marco.napo, mi duole constatare che la tua “confusione virtuale” non accenna a diminuire, nonostante si stia cercando di sviscerare analiticamente un problema che tu riesci a “vedere” da una sola prospettiva, convinto, oltretutto, che gli unici soggetti responsabili siano (guarda caso) due esponenti della “tifoseria opposta” … ti invito formalmente a sollecitare querela nei miei confronti da parte dei personaggi che, secondo te, avrei diffamato o calunniato, così avrai la “prova provata” della tua insipienza … Sentirti “parlare” di gogna mediatica, poi, riesce solo a farmi sorridere … vero è che, oggi come oggi, in Italia, un simile “strumento” vada particolarmente di moda, ma la tua (vostra) sfortuna è rappresentata dalla mia più totale indifferenza (per non dir di peggio) nei confronti di chi, in questo determinato contesto, ha più volte dimostrato di non sapersi confrontare (anche duramente) perchè privo degli “strumenti” necessari … ti sei mai chiesto perchè il tuo “amico” Ubaldo, nel consigliare a tutti voi di ignorarmi, continua comunque a pubblicare i miei post? Te la fornisco io la risposta: sa perfettamente che il vero problema non è il contenuto dei miei interventi, ma le reazioni smodate che essi provocano … ed il suo vero cruccio consiste proprio nel decidere se rinunciare a chi, garantendogli comunque una certa vivacità, rischia di “spaventare” l’ “utente comune” (che si identifica pienamente nella figura dell’ Italiano Medio), o mantenere quella linea che ha fatto diventare questo Portale uno dei più culturalmente “virtuosi” in ambito sportivo!
    Il suo prolungato silenzio mi “parla” di una forte indecisione … ribadisco la mia ferma intenzione di lasciare definitivamente questi lidi qualora egli decidesse in questo senso … e sono uomo di parola!

  52. FTL scrive:

    RISCHIESTA AD UBALDO

    Perchè non si mettono delle regole fisse che tutti possiamo apprendere affinche non ci vengano censurati i commenti?
    Mi dispiace dirvelo ma siete troppo VAGHI.
    E poi perchè non ammettete che ci sono argomenti TABU’, che voi non volete assolutamente si parli?
    Ad esempio se ai commentatori si dice: E’ PROIBITO PARLARE DELLA VICENDA SCOMMESSE FEDERER, E’ PROIBITO PARLARE DELLA VICENDA CURE ALLE PROTEINE DELLA CRESCITA NADAL.
    Allora vedrete che tutti i commentatori compreso me non si lamenteranno più.

    Poi secondo il mio modesto modo di vedere credo che gli atteggiamenti da censurare siano:

    INSULTI
    ACCUSE INFONDATE

    INSULTI CELATI E ACCUSE CELATE
    (esempio, se uno parlando di Nadal dice: nulla da togliere a Nadal ma gli altri non vincono con i dottori… se uno parlando di Federer dice: gli altri non chiamano le agenzie di scommesse prima di giocare…)

    POI BASTA PERCHE’ SE SI CENSURA OLTRE QUESTI PARAMETRI I COMMENTATORI SI SCORAGGIANO E PER QUESTO CAUSERETE UN EFFETTO ALLONTANAMENTO DAL VOSTRO SITO.

  53. LUI scrive:

    Mi dispiacerebbe molto se questo articolo divenisse nuovamente luogo di sterile polemica. Sinceramente dell’intervento di Marco.napo ho compreso ben poco, ovviamente per miei limiti. In ogni caso non vorrei che tutto si riducesse ad individuare il nome dei buoni e dei cattivi, perchè come ho già detto in altri interventi nessuno di noi può davvero considerarsi estraneo alla questione. Tra le soluzioni pratiche proposte, ritengo che la registrazione sia la giusta via di mezzo. Eliminare del tutto il problema mi sembra francamente difficile, sarà sempre e comunque necessario fare appello all’educazione e alla sensibilità dell’utente e in mancanza all’intervento dei moderatori.

  54. Fabio B. scrive:

    Registrazione o meno,la soluzione sta nel buon senso di noi commentatori.Esprimiamo opinioni personali,con garbatezza,con schiettezza(i doppi sensi,quelli maligni,li trovo di cattivo gusto)e divertiamoci anche a sfotterci.Ma,ogni tanto,cambiamo anche discorso.Che senso ha parlare solo e soltanto delle presunte pratiche illecite cui farebbe ricorso Nadal?!Ormai sappiamo benissimo cosa pensano di lui i vari utenti,quindi non è necessario ripeterlo in continuazione,perchè si creano troppe faide.Naturalmente se un articolo parla del presunto coaching di Nadal o del caso scommesse che sfiora appena Federer,parliamone,ma se l’articolo parla di un match di tennis,evitiamo di ripetere le stesse cose.
    Ovviamente è solo una mia idea e se sarà necessaria la registrazione,non avrò alcun problema.

    PS:Ubaldo,non è che la FIT vuol farsi risarcire da te i soldi dati a Francesca per la vittoria a Parigi?

  55. Nicola aka psycobe scrive:

    Gentili amici utenti e lettori, io gradirei che il tema fosse più il tennis in campo ed eventualmente il gossip divertente. Le accuse infondate ed i litigi virtuali (che si chiamano flames, siamo in tanti a lavorare professionalmente sul web, non solo quelli che devono urlarlo per farlo sapere) non sono produttivi e nemmeno divertenti. Meglio attenersi al tema del sito:io propongo una nuova rubrica “Fashion Police” per alleggerire i toni di una conversazione piuttosto infelice. Enjoy the day.

    Nicola

  56. marco.napo scrive:

    vorrei chiarire e terminare la discussione altrimenti diventa sterile.
    vedi caro guardiano dei forum? mille volte ho risposto ai tuoi illuminanti post ,ma altro che insipienza sono stato spesso e volentieri censurato .
    questo della censura quindi era diventato al di la delle questioni personali il mio vero cruccio.
    ora due cose sono venute a galla ,una che a prescindere dalla registrazione per poter scrivere liberamente di tennis bisogna superare esami di letaratura e filosofia oltre che di grammatica e ortografia .
    la seconda che non bisogna in alcun modo disturbare o dichiararsi in disaccordo con il manovratore(editore) ,e attenersi al clima zuccheroso /saccarinico .
    in definitiva evitare argomenti tabu e non essere troppo aggressivi.
    guardiano dalle tue dichiarazioni ti dici pronto a lasciar questi lidi ,per me gia sarebbe una bella vittoria pur se virtuale.
    per concludere a chi non capisce alcune mie considerazioni ,i riferimenti sono al fatto che scanagatta afferma ci siano alcuni personaggi che in tutti i modi e con tutti i mezzi danno fastidio (per giunta dando dell’ignorante).
    saro pure ignorante (tutto da dimostrare ) ,ma a furia di rompervi i maroni vi ho costretto a prendere coscienza e riflettere su determinate situazioni e meccanismi.
    dal mio punto di vista le persone che oggi veramente producono,lavorono e si danno da fare sono sempre meno ,mentre aumenta il numero di parassiti e pseudo intellettuali che vivono sulle nostre spalle.

  57. Lleyton scrive:

    Punto primo: chiedere di firmarsi con il proprio nome è inutile, perchè chi vuole “gettare il sasso e nascondere la mano” lo farà comunque, firmandosi con un nickname verosimile anziché inverosimile.
    Io potrei cominciare a scrivere (e continuare a fare il provocatore) firmandomi “Alessandro Esposito”… chi mai potrebbe affermare che non è il mio vero nome?
    I vari troll si firmeranno “Luigi Ferrari” e “Giulio Moretti” e saremmo da capo.
    Punto secondo: la regola fondamentale della moderazione dovrebbe essere:
    NIENTE ACCUSE NON FALSIFICABILI SU VIOLAZIONI DI REGOLE O LEGGI DA PARTE DI GIOCATORI.
    Per esempio, quando Enzo critica Nadal, anche in toni polemici, per MTO scorretti, o coaching, va benissimo: ci sono centinaia di video che possono smentire o confermare questa opinione.
    Invece le accuse striscianti di doping sono scorrette e vigliacche, perchè nessuno di noi può smentirle o confermarle. Dunque, cassare.

  58. Agatone scrive:

    Bella questa discussione, come ai vecchi tempi del blog.
    Capisco le preoccupazioni di Ubaldo, ma mi trovo vicino alle posizioni di Renèe, Anakin e AGF e mi pare che l’insieme delle tre smonti le posizioni ‘accusatorie’ nei confronti dei commenti degli utenti in modo abbastanza definitivo.
    Non penso ci sia soluzione diversa rispetto al buon senso per chi gestisce il sito (e anche per gli utenti che scrivono chiaramente), almeno fino a che una legge regolamenterà la liberta, anche estrema a volte, che c’è su internet. Sperando che questa eventuale legge non limiti però in modo troppo forte questa libertà, che è la grande forza di questo mezzo. La libertà e la possibilità di comunicare in modo diretto con i protagonisti e di far arrivare la propria voce.

    Insomma non vedo come il problema sia risolvibile in modo diverso da come fino a ora si stia facendo per il sito, a meno di imporre dei paletti d’entrata che però diminuirebbero il numero dei lettori e commentatori.
    La grande forza di questo sito, ma direi di ogni sito rispetto a un giornale è appunto la possibilità di partecipare alle discussioni, che spesso approfondiscono il pezzo del giornalista. Senza che ve le prendiate a volte io trovo più interessanti i commenti che l’articolo, che deve per forza di cose essere più obiettivo e generalista.

    Ultime due considerazioni:
    1 -sui siti calcistici o anche di ciclismo le accuse di doping o i messaggi maleducati sono molto più forti che non qui. Quei siti che li pubblicano, spesso di giornali importanti o di siti internazionali, perché non si fanno problemi a pubblicarli?

    2 - riguardo l’arrabbiatura di manager di giocatori devo dire che mi fanno ridere. Ogni ruolo ha lati belli e altri meno. La popolarità è una bellissima cosa ma impone anche di saper accettarne il lato meno piacevole. Mi pare che arrabbiarsi così sia un po’ donchisciottesco e gli utenti dei semplici mulini a vento

  59. Tenerone Dolcissimo scrive:

    Bene. Prendo atto della Sua risposta.
    Resta da capire cosa non andasse nel seguente mio intervento postato in calce all’articolo intitolato «Più soldi ai giovaniper costruire il futuro».
    Eccolo.
    «Una volta esistevano i centri CONI, dove potevano fare sport a prezzi ridotti anche i figli degli operai; ma da un pezzo il CONI ha smesso di fare questo mestiere e penso che non si occupi neanche più di sport. Senza contare poi che negli enti che si occupano di sport la preoccupazione principale è quella di trovare posto ad signore di facili costumi e di ignoranza sconfinata, ma che si sono guadagnate il posto con il sudore delle proprie cosce ed anche grazie ad articoli incensatori (in gergo “marchette”) di giornalisti compiacenti, che non esitano neanche ad inventarsi di sana pianta meriti per le suddette prostitute. Lei cosa può dirci in merito Scanagatta???»
    Saluti

  60. Cesare Boccio scrive:

    Caro direttore, intervengo anche io in questa discussione davvero molto interessante. Pur essendo uno degli ultimi arrivati nella redazione di Ubitennis credo che la mia esperienza professionale “extra-tennistica” (che Lei conosce) possa essere di aiuto. Ebbene, in primo luogo sono pienamente d’accordo con Daniele Malafarina il quale giustamente ci fa osservare come la tecnica dell’indirizzo IP sia scarsamente utile ai fini dell’identificazione di un soggetto. Daniele ha pienamente ragione in quanto, a prescindere dalla tipologia di IP statico o dinamico, in ogni caso per costante giurisprudenza non è affatto decisivo per l’esatta individuazione della persona fisica. In sostanza, può servire per trovare approssimativamente l’edificio o la zona di invio del post, ma cosa accade se in quella data utenza ci sono 4, 5 o più persone conviventi? Può sembrare un elemento banale ma in realtà condiziona seriamente l’esito di un ipotetico processo penale. Aggiungo che anche la richiesta di indicazione della sola e-mail in sede di registrazione è del tutto inutile in quanto chi si serve di e-mail tipo gmail o msn (provider stranieri) vede la propria privacy tutelata al 100%. A me è accaduto di riscontrare che tali providers, si guardano bene dal rispondere alle richieste avanzate dalle Procure della Repubblica in sede di indagini circa l’indirizzo IP del mittente e dei dati personali del titolare; cosicchè i procedimenti incardinati sulla base di tale elemento (ad esempio e-mail ingiuriose) non hanno mai esito positivo. Quindi, io personalmente proporrei la soluzione di introdurre una procedura di registrazione che implichi necessariamente l’indicazione, oltre all’e-mail anche dei dati personali (nome, cognome, città, indirizzo…ovviamente non visibili al pubblico) cosicchè si possano comunque filtrare e indurre alla registrazione soprattutto persone che intendono utilizzare correttamente questo strumento. Non si eviterebbero tutti i rischi (uso di nomi falsi ad esempio…anche se si disporrebbe comunque di più dati da confrontare e da mettere a disposizione dell’autorità, tenuto conto che anche fornire un nome falso costituisce il delitto di sostituzione di persona); però si limiterebbero drasticamente i problemi. Infine vorrei far notare che, a mio parere, la qualità del sito ne guadagnerebbe perchè non si può tollerare, come è accaduto in passato, che si leggano insulti indecorosi nei confronti di personalità di spicco quali Rino Tommasi! Non solo…è altresì intollerabile che tali insulti provengano da persone che si qualificano con nomi di animali o nick incomprensibili. E’ bellissimo dialogare con gli utenti del sito, lo trovo davvero stimolante, ma a tutto c’è un limite.

  61. AGF scrive:

    Cito dall’intervento di Cesare Boccio: “oltre all’e-mail anche dei dati personali (nome, cognome, città, indirizzo…ovviamente non visibili al pubblico)”
    Aggiungerei il certificato del casellario giudiziario, impronte digitali e scansione total-body.
    Così non ci sarà nemmeno il problema di moderare i commenti, visto che ne arriveranno 2 al giorno.

    Ci vedo un desiderio spasmodico di controllo già tutto orientato alle necessità giudiziarie, che mi lascia molto perplesso.

    Alla luce di quanto leggo mi vengono anche dei dubbi su un episodio di qualche giorno fa che avevo interpretato come un problema tecnico: in calce ad un suo articolo erano stati eliminati molti commenti, pubblicati e cancellati dopo qualche ora, o forse il giorno dopo.
    Alcuni erano critici, ma alcuni erano di semplice rettifica o integrazione di dati (come il mio).
    Pazientemente molti lettori (ma non tutti) li hanno riscritti e naturalmente hanno (ri)superato il filtro del moderatore senza problemi.
    http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2010/10/17/400859-italiani.shtml

  62. Enzo (IL GUARDIANO DEI FORUM) scrive:

    Una mia proposta …

    REGOLAMENTO (da pubblicare e mantenere on-line)
    1) DIVIETO ASSOLUTO turpiloquio.
    2) CONSENTITO scontro, anche denigratorio, tra utenti.
    3) CONSENTITI agli utenti interventi in “PROCESSI INDIZIARI” a carico di PERSONALITA’ e/o ISTITUZIONI PUBBLICHE aperti dalle Autorità Giudiziarie e/o dagli organi ufficiali di stampa. Tali interventi dovranno avere contenuti oggettivamente riscontrabili ed attinenti alla materia processuale.

    :-)

  63. Cesare Boccio scrive:

    Ciao AGF. Vorrei precisare che la mia proposta (registrazione con dati personali) non è mossa da uno spirito censorio, tutt’altro. Più semplicemente anche io come tutti voi intervengo nel blog del direttore per esprimere le mie considerazioni in merito ad un problema oggettivamente esistente che, purtroppo, può determinare dei riflessi di tipo processuale. Mi premeva inoltre dire che sono molto rammaricato per quanto accaduto in fondo al mio articolo, infatti i commenti a cui fai riferimento (come il tuo circa l’esatta superfice di Copenhagen ad esempio) erano molto interessanti. Sicuramente, su questi post (vista la loro assoluta innocuità) c’è stato un problema che non ha nulla a che vedere con il filtro dei moderatori (tra l’altro io non sono un moderatore) che ha causato la cancellazione di questi interventi. Mi spiace davvero. Ciao.

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