Scommesse: commenti stranieri.
Bbc, Equipe, Telegraph, Espn…

 
23 Dicembre 2007 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

Ecco come la stampa straniera ha riportato la notizia della squalifica dei nostri 2 connazionali.

- BBC
Italian duo hit with betting bans
Sottotitolo:
Italian number one Potito Starace and countryman Daniele Bracciali have both been suspended for betting on matches.

Si fa, ovviamente, riferimento alla precedente squalifica per nove mesi di Alessio Di Mauro ed al ricorso di quest’ultimo alla Court of Arbitration dello Sport. Largo spazio viene riservato alla presa di posizione della nostra Federazione ed alle reazioni dei nostri giocatori. In particolare viene evidenziata la frase di Bracciali in cui si lamenta del particolare accanimento nei confronti dei tennisti italiani: “I cannot believe that we Italians were the only ones that placed the odd little bet”

- Telegraph :
ATP bans Starace and Bracciali over betting
Gli italiani I nostri si sentono vittima di una campagna persecutoria.

- ESPN

Players alleged to have bet on tennis, but not their own matches

In questo caso, già dal titolo, si tiene a specificare come i nostri non abbiano scommesso sui propri match. Anche qui grande spazio al comunicato rabbioso della nostra federazione in cui si afferma che i due, non appena a conoscenza del divieto imposto dall’Atp, avrebbero smesso di sommettere. Poto e Braccio si autodefiniscono dei capri espiatori (“scapegoats”) e agnelli sacrificali della battaglia contro il fenomeno dei match truccati, intrapresa dall’Atp, i cui vertici non è stato possibile raggiungere nella giornata di sabato. Ovviamente si fa riferimento al “casus belli”, l’incontro tra Davydenko e Vassallo dell’agosto scorso, ed alle tante denucie che, da allora, si sono susseguite nel corso degli ultimi mesi.

- Lo stesso articolo (il cui Copyright appartiene alla Associated Press) appare su Si.com , che intitola il pezzo:

Italian players suspended for betting

- Tennis Week  mette in evidenza, già nel titolo, la reazione stizzita della nostra federazione:ATP Suspends Italians For Gambling; FIT Calls Act An “Injustice”Nell’articolo si fa riferimento all’intervista rilasciata alla Reuters da parte di Bracciali, in cui l’aretino sostiene la presunta “debolezza” dei tennisti italiani, che non essendo campioni, sono facile bersaglio dell’accanimento dell’Atp. “We are not champions and we are not important at a high level”. Sempre per Bracciali, il regolamento sarebbe soggetto a numerose interpretazioni. Anche in questo caso si fa la cronistoria dello scandalo dei match truccati, partendo sa Sopot e dalla sconfitta di secondo turno di Davidenko, del quale si ricordano le precedenti 3 eliminazioni consecutive al primo turno in quel di Gstaad, Amersfoort e Umag. “Injustice has been done”, questa è la frase attribuita ai nostri vertici federali, che ricordano come anche per quello che riguarda Alessia Di Mauro, si è assistiti ad una pena assolutamente sproporzionata. Il pezzo si conclude con quello che era stato il monto di De Villers riguardo la tolleranza zero, durante gli scorsi Us Open: “We have severe penalties. We can fine a player up to $100,000 for transgressing the code and a maximum lifetime ban. And trust met, if we find anyone [guilty of gambling] they will have the maximum ban imposed. There’s going to be zero tolerance here. This is not something that we in tennis will condone.”

Deux Italiens suspendus

Questo il titolo dell’Equipe che si limita ad un piccolo trafiletto in cui riporta le rimostranze della FIT

L’argentino “Clarin”  titola:

Otros dos italianos fueron suspendidos y multados

Il chiaro riferimento è alla precedente squalifica di Di Mauro (STARACE Y BRACCIALI SE SUMARON A DI MAURO). Nel sottotitolo si mette in evidenza come l’Atp abbia sanzionato i 2 per aver scommesso un totale di 340 euro (La ATP actuó con rigor pese a que la suma arriesgada ascendió a 340 euros.) Il pezzo ricorda come la squalifica di 6 settimane consentirà, comunque a Poto di prender parte alla tourneè sudamericana di metà febbraio. Spazio anche alla posizione della FIT: “Ninguno apostó al resultado de partidos que hayan protagonizado ellos mismos y además perdieron en las apuestas”, explicó la Federación Italiana de Tenis al comentar las sanciones que calificó de “enorme injusticia”

Concludiamo con “Marca” , che titola

“Bracciali y Starace, suspendidos por realizar apuestas”

Anche qui ampio spazio è riservato alla dura presa di posizione della FIT, che denuncia esplicitamente l’Atp di essere a conoscenza da tempo delle scommesse dei nostri, ma di averle tirate fuori solo adesso, in seguito al polverone sollevato dallo scandalo dei match truccati “l’Atp conocía desde hace años las apuestas realizadas por los dos tenistas italianos y sólo ahora se ha decidido a actuar para demostrar que se está controlando el verdadero escándalos de los partidos amañados.”

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6 Commenti a “Scommesse: commenti stranieri.
Bbc, Equipe, Telegraph, Espn…”

  1. roberto commentucci scrive:

    Io lo dico e lo ripeto. Il comunicato stampa della FIT, questa volta, mi trova del tutto d’accordo. I nostri sono stati degli imbecilli, degli immaturi, dei superficiali, tutto quello che volete. Ma bisogna anche pensare che al tempo in cui Starace e Bracciali hanno fatto le loro puntate (due anni fa) tutto questo polverone sulle scommesse era ben lungi dall’essersi sollevato e ai nostri due bamboccioni, annoiati nelle players lounge e nelle camere d’albergo, fare qualche puntata sul tennis (per puro passatempo, come dimostrano sembra ombra di dubbio l’esiguità delle cifre e l’esito in perdita) deve essere sembrato qualcosa di molto simile al partecipare ad un poker o a un casinò on line.
    Poi, per carità, ignorantia legis non excusat, ma a mio avviso la ragione della sproporzione della pena rispetto alla violazione (sproporzione che è innegabile) sta nell’impotenza dell’ATP.
    L’associazione giocatori è ormai soffocata dal suo congenito conflitto di interessi (come già per la lotta al doping, tanto che alla fine i controlli sono stati assegnati all’ITF, il che sembra aver almeno aumentato la deterrenza) è alla disperata ricerca di una verginità, di un qualcosa che le restituisca la credibilità ormai perduta. E allora ecco queste sparate sulla tolleranza zero e la mano pesante su infrazioni che nulla hanno a che vedere con i veri problemi, che sono quelli del doping e del match fixing, se non addirittura l’infiltrazione progressiva della criminalità internazionale nel circuito mediante una versione del tutto originale del”prestito d’onore”: tu sei un giovane dell’est promettente ma squattrinato, non hai i soldi per il coach e per viaggiare. Bene, io ti supporto finanziariamente fino a che non entri stabilmente nel circuito, e tu poi, in cambio, perdi apposta qualche match, quando te lo chiedo io…
    Di fronte a questi fenomeni (che non sono solo parole, ma rischi concreti) che cosa crede di poter fare De Villiers-Mickey Mouse? Chiama il Commissario Basettoni e l’Ispettore Manetta? La verità è che brancolano nel buio.
    Perciò io trovo sinceramente azzeccato il paragone fatto da Binaghi: c’è una rapina una banca, la polizia si fa scappare i banditi, e poi dà tre mesi di galera ad un tizio che aveva parcheggiato la macchina in sosta vietata davanti alla banca svaligiata…
    E non si tratta di vittimismo all’italiana, come sicuramente penserà l’amico cittadino del mondo Stefano Grazia. Perché tra un po’ usciranno fuori (debitamente scaglionate per non sguarnire i tabelloni e non falsare i tornei) anche le squalifiche dei tantissimi tennisti bamboccioni, non italiani, che hanno fatto le stesse stupidaggini dei nostri, con il conto on line e la carta di credito. Ma tutto questo, con i veri problemi, che l’Atp non è in grado di fronteggiare, c’entra ben poco.
    Quindi, il mio non è un discorso nazionalistico-vittimistico, ma di sistema. Ed è giusto che la FIT lo abbia evidenziato, e che sia stata vicina ai nostri giocatori, come una Federazione dovrebbe fare in casi del genere. E proprio per questo motivo la stampa internazionale ha dato così tanto risalto allo statement della FIT: perché esso denuncia giustamente l’inadeguatezza dell’ATP. Poi, se venisse fuori che uno dei nostri si è venduto una partita, allora è chiaro che l’atteggiamento della Federazione dovrebbe essere del tutto diverso. Ma ripeto, in questo caso si è agito nel modo giusto.

  2. Xxx scrive:

    è facile parlare quando i loro giocatori sono protetti

  3. giorgio spalluto scrive:

    Di seguito vi riporto un pezzo di Vittorio Campanile sul sito di Eurosport, in cui Bracciali si sfoga, parlando di:

    - CONTROPROPOSTE dell’Atp (i 2 hanno firmato fatto un foglio con rinunciavano a gli Australian Open),

    - PATTEGGIAMENTI, che hanno visto Potito scegliere di rinunciare al major australiano pur di non saltare la touneè sudamericana!!!

    - SINDACATO, “Ivan Ljubicic ha appoggiato l’ATP chiedendo per noi pene severe”

    - ALTRE SQUALIFICHE in vista per Luzzi e Galimberti

    http://it.eurosport.yahoo.com/22122007/45/bracciali-follia.html

    Daniele Bracciali è un fiume in piena, l’azzurro non si sarebbe aspettato una cosa del genere da parte dell’ATP. “Mi sembra che abbiamo veramente esagerato, ho scommesso 300 euro, non gioco da tre anni e mi hanno dato 3 mesi di squalifica e 20 mila dollari” ha dichiarato al telefono l’aretino.

    “Un mese fa mi è arrivata la comunicazione dell’ATP, mi volevano dare 6 mesi di squalifica. Gli avvocati del Blue Team hanno inviato una controproposta, alla fine abbiamo accettato i 3 mesi, ma la cosa non mi va giù”. Bracciali ha patteggiato perché temeva che il tribunale avrebbe comunque dato ragione all’ATP. “Il giudice era stato scelto dall’ATP e pagato da loro, quindi credo che difficilmente la sentenza sarebbe stata contraria alla richiesta”.

    L’aretino può sorridere perché comunque sarebbe stato fermo 3 mesi per l’intervento alla spalla. “Mi devo operare il 7 gennaio fra rieducazione e allenamento, sarei rimasto almeno 3 mesi fuori”. Ma Braccio ci svela un particolare interessante. “L’ATP ha fatto firmare a me e Potito un foglio in cui affermavamo che non avremmo giocato gli Australian Open. Infatti la sentenza non vale per i tornei ITF (come i tornei dello Slam n.d.r.) e la Federazione Internazione di Tennis non ha approvato la decisione dell’ATP”.

    Quindi teoricamente i tre azzurri squalificati (Alessio Di Mauro, Potito Starace e Daniele Bracciali) potrebbero giocare nel frattempo i Futures e Di Mauro, che non ha patteggiato, potrebbe addirittura presentarsi al via in Australia.

    L’ATP voleva far partire la squalifica di Starace più tardi. “Volevano fargli giocare gli Australian e poi fermarlo un mese dopo febbraio. Ma Potito ha preferito fermarsi subito e poi ripartire con la stagione sul rosso in sudamerica. Inoltre giocare a Melbourne sapendo di doversi fermare un mese non ti permette di giocare al massimo” ha ammesso il toscano.

    Bracciali chiude con una stoccata al sindacato dei tennisti professionisti. “Sono rimasto deluso da Ivan Ljubicic (presidente del sindacato dei tennisti professionisti) anziché schierarsi dalla nostra parte ha appoggiato l’ATP chiedendo per noi pene severe. Ma io non ho fatto niente, non ho venduto una partita, ho scommesso solo qualche euro”.

    Ci sono altri due tennisti italiani coinvolti nella vicenda, come conferma Daniele Bracciali. “Anche Federico Luzzi e Giorgio Galimberti stanno trattando. Si dice che loro prenderannò di più ma io non so altro su di loro” ha concluso Braccio.

  4. stefano grazia scrive:

    Ma io sono d’accordo con roberto c : “Perciò io trovo sinceramente azzeccato il paragone fatto da Binaghi: c’è una rapina una banca, la polizia si fa scappare i banditi, e poi dà tre mesi di galera ad un tizio che aveva parcheggiato la macchina in sosta vietata davanti alla banca svaligiata…”
    Sono pero’ convinto che tre mesi siano una giusta pena se verra’ applicata anche a tutti gli altri….Il risultato sara’ che tutti ci penseranno piu’ volte prima di fare la scommessina che magari due anni fa faceva ‘fico’…LA COSA GRAVE E’ INVECE USCIRE A SPIZZICHI CON LE SQUALIFICHE: dovevano squaqlificarli tutti nello stesso momento e non a gruppi di nazioni, questa e’ veramente una sciocchezza…Ne avessero squalificati 25-30 tutti insieme, il fatto della persecuzione di italiani si sarebbe sdilinquita…

  5. stefan scrive:

    finalmente ho capito
    squalifichine patteggiate x aver scommesso( che poi quanto scommettessero mah sarà vero fossero cifre cosi piccole?) ai nostri 5 italiani che starace a parte contano come il due di picche (galimberti?? ma è un tennista ancora? e bracciali tanto doveva operarsi,che gli frega)

    poi forse a seguire altre squalifiche x stranieri beccati con la stessa marmellatina

    e quelli che han partecipato ai matches taroccati ,che è poi il nocciolo vero del discorso??? chi sono?( segreto di pulcinella,chi segue un po li sa bene,e anche mickey mouse ormai li avrà capiti ammesso conosca i nomi dei tennisti,mica è scontato)

    tutto insabbiato? se si basta dirlo e ok,ma la stagione comincia,sveglia caporioni,la terra degli aborigeni sta aprendo i cancelli….

  6. Nikolik scrive:

    Non solo concordo con Roberto, ma manifesto ancora una volta le mie perplessità in ordine alla regolarità del processo sportivo ATP.
    Incredibile, il giudice viene scelto da una delle parti.
    E, altrettanto incredibile, in pratica, semplificando, all’incolpato gli viene detto: attento, ti diamo sei mesi, patteggiane tre che è meglio.
    Altro che libero patteggiamento! Ha ragione Bracciali a lamentarsi.
    Incredibile, incredibile, incredibile.

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