La resurrezione di Martina Hingis.

 
21 Maggio 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagatta
21 maggio 2006

ROMA. “E’ come se avessi vinto il mio primo torneo”. Sì, il primo torneo della seconda vita della resuscitata Martina Hingis. Nella prima ne aveva già vinti 40, l’ultimo 4 anni fa a Tokyo. Fra quei 40 c’erano anche cinque Slam (tre Australian open 1997-1999, un Wimbledon 1997, un US Open 1997): avevano contribuito a farne, per 209 settimane, la n.1 del mondo.

Dieci anni dopo la sua prima finale al Foro, persa a 15 anni e 7 mesi da Conchita Martinez, Martina è tornata a sedersi regalmente sul trono di Roma, come già nel 1998, quando aveva battuto Venus Williams.

Senza la necessità di viverla come una soap-opera resta comunque una bella storia. Martina qui non era nemmeno testa di serie, ma lo sarà a Parigi: oggi dovrebbe essere n.14 del mondo. Una bella escalation in cinque mesi di tennis e dopo appena undici tornei: un ritmo di crescita da top-five. La finale femminile di un torneo che ha chiuso con un leggero utile nonostante l’assenza di un “title-sponsor” ma grazie a quasi 140.000 spettatori (circa +15 per cento) e a 250.000 euro di incassi in più (con il tutto esaurito in 5 giornate del torneo maschile), non poteva essere all’altezza dell’indimenticabile Nadal-Federer, ma la reazione orgogliosa di Dinara Safina sul 6-2,4-1 per Martina, e un po’ di comprensibile “braccino” da parte della svizzera, ha creato nel finale le emozioni che non c’erano state all’inizio. E la finale del doppio con Francesca Schiavoen protagonista, ha contribuito a gratificare le attese degli spettatori.

Se all’avvio infatti una Safina particolarmente intimidita, sotto 5-0 in 16 minuti, pareva sull’orlo della disfatta da record, invece nel secondo _ una volta annullati con due poderosi servizi i primi due matchpoints di Martina sul 5-3 _ la sorellona di Marat (un m.82 per 78 kg) si è ricordata di aver battuto 3 top-ten in questo torneo (Clijsters, Dementieva, Kuznetsova) ed è arrivata a un soffio dal tiebreak, sul 6-5 per la Hingis ma 0-40 sul servizio della svizzera.

“Lei ha preso più rischi, si è fatta più aggressiva, e su una di quelle tre palle-break in risposta ad una mia “seconda” avrebbe potuto fare un dritto vincente che le è invece uscito” _ ha tirato un sospiro di sollievo Martina.

_Quali sono i tre momenti di maggior soddisfazione di questa rentrèe? – “I quarti all’open d’Australia, la vittoria sulla Sharapova a Tokyo, questo primo torneo vinto.Adesso vado a Parigi senza pensare di essere favorita…però se giocherò bene non partirò neanche battuta contro nessuna avversaria. Aver vinto qui mi dà grande fiducia, è un sogno che si realizza e che a gennaio, dopo Gold Coast (perse dalla Pennetta) mi pareva irrealizzabile”.

Già, l’interrogativo che si pongono tutti adesso è se la rediviva Martina, approfittando anche di un momento in cui nessuna altra tennista appare irresistibile, sia in grado di trionfare al Roland Garros, l’unico Slam sfuggitole nella “prima vita”. Può farcela.

Hingis b.Safina 6-2,7-5.

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