“Devi far vincere Potito Starace!”.
100.000 euro a Elseneer per perdere.
“50.000 prima, gli altri dopo il match”.
E’ accaduto a Wimbledon 1°t.
L’offerta fu fatta negli spogliatoi!
E 15.000 a Dick Norman per far la spia.
Le proposte furono respinte.
Sapremo mai quelle accettate?
E’ etico promuovere le scommesse sul sito FIT?

 
28 Settembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

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Clamorose rivelazioni di due tennisti belgi. Gilles Elseneer ha raccontato di aver rifiutato 100.000 euro per perdere il match di primo turno di due anni fa a Wimbledon 2005 con il nostro Potito Starace, presumibilmente all’oscuro di tutto (questa è una mia illazione, oltre che una speranza). Elseneer ha aggiunto di aver immediatamente respinto la proposta e di aver battuto in tre set il tennista napoletano. Il risultato fu 6-3,7-6,6-3 per il tennista di Bruxelles (classe 1978) che nelle qualificazioni aveva eliminato anche il nostro Galvani. Il belga perse al turno successivo da Richard Gasquet: “Dovevo proteggere il mio onore di giocatore e per me Wimbledon era sacro, significava tutto. Mi dissero che avrei avuto il tempo di pensarci e che potevo rispondergli anche il giorno dopo, ma mi bastarono quei minuti per capire che mi era impossibile anche soltanto pensare ad una cosa simile”.
Diverso il caso di Dick Norman, la “giraffa” belga (2m e 03cm,classe 1971 al massimo salito a n.85 nel mondo nel 2006): “A me offrirono soldi, 10.000 euro, perchè fornissi informazioni sui giocatori infortunati alla vigilia del torneo…ma rifiutai”. Insomma il gigante buono rifiutò di fare la “talpa”.
Nota di UBS: Poichè l’argomento riprende quello dello scoop fasullo del Sun su Djokovic, vi chiedo di leggere i due post relativi e relativi 64 commenti prima di aggiungere i vostri qui sotto “Il Sun offerti soldi a Djokovic per perdere Il serbo rifiuta 150 mila euro, ma è scandalo”….Qualsiasi invito a citare questo blog per chi riprenda o sviluppi la notizia è del tutto casuale e…senza speranze. In rass.stampa scoprirete che…Sergio Tacchini è diventato cinese! Lo dice il Sole 24 Ore e poi su Starace…

Elseneer, oggi n.770, ha anche detto: “Avrei preso 50.000 euro prima dell’incontro e 50.000 dopo. Tanti giocatori non guadagnano che 50.000 euro in un anno. se c’è un mezzo per raddoppiare quell’introito per un solo incontro…”
Gilles non ha rivelato i nomi di chi lo ha avvicinato: “Nè un gocatore nè un coach, ma qualcuno dell’ambiente del tennis…altrimenti come avrebbe potuto avere accesso agli spogliatoi di Wimbledon?
Tommy Haas ha commentato, parlando con un’agenzia: “Senti tante di quelle storie e ti domandi perchè nessuno si occupi di questa gente che gira per i tornei. Eppure ci sono stati casi in cui tutto era abbastanza ovvio. Abbiamo avuto ormai diversi incontri sull’argomento scommesse, noi dell’Atp…chi ci è coinvolto non dovrebbe farla più franca”.
Pat Cash suggerisce di costituire un mini-gruppo di polizia e sostiene di sapere chi andrebbe seguito: C’è gente che ci fa un sacco di soldi, e molta dell’organizzazione proviene dalla Mafia Russa. Non mi hanno mai avvicinato personalmente, ma ho sentito voci che sono molto forti e pericolosi. Ci sono grosse organizzazioni di scommettitori dietro le quinte e sarebbe meglio per tutti se non ci fossero”.
Se Tipsarevic, Elseneer e Norman hanno detto di no, quanti invece avranno detto di sì? Se questa gente senza scrupoli avvicina ragazzi sicuramente per bene come questi, ci pensate a che cosa può accadere per tennisti con meno scrupoli?
Le indiscrezioni di cui sopra mi sono giunte da Leo Schlink, stimato collega australiano (nonchè uno dei 79 membri ITWA come il vostro blogger) che scrive per l’Herald Sun di Melbourne. Le ha avute anche il quotidiano belga La Libre Belgique. Su Internet, colmo dell’ironia, le ha pubblicate con sotto una pubblicità di UNIBET, una società di scommesse. Roba da matti. Purtroppo finora sono venute alla luce soltanto alcune proposte respinte. Il perchè è evidente. E Umberto Rianna nonchè Poto Starace hanno fatto sapere di non sapere nulla al riguardo. Ma non credete che prima o poi verranno fuori anche quelle accettate? Un’ultima osservazione. Sul sito della Federtennis ho visto, in alto a destra, qualcosa che non avevo mai notato: Guida sulle scommesse. E cliccando dentro come si fa, etc. Ora io non voglio fare la mammoletta, anche perchè scommettere (sia pure magari solo a Wimbledon…per tradizione e mai più di poche sterline, comunque sullo 0-0, cioè prima della partita) diverte pure a me una tantum. Però mi (e vi) domando se pur essendo il fenomeno così generalizzato _ e abbia oggi preso la brutta piega che si vede _ una Federazione sportiva dovrebbe o meno promuovere le scommesse sul proprio sito istituzionale. Qualche dubbio sull’aspetto educazionale ce l’ho (sebbene sia vero che la politica dello struzzo possa essere anch’essa ipocrita. Certezze incrollabili al riguardo non ne ho). Diverso sarebbe il caso, mi pare, di un sito privato, come di un giornale, o una squadra di calcio (vero Milan…Bet&Win?) che lo facesse. Sebbene il dilagare del fenomeno negativo delle scommesse sembri inarrestabile ieri ci si diceva con Cino Marchese se non si dovrebbe arrivare a fare come per le sigarette notoriamente nocive: si possono vendere ma non pubblicizzare. Almeno nei siti istituzionali dello sport. Oppure vince sempre il famoso detto “Pecunia non olet”?

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22 Commenti a ““Devi far vincere Potito Starace!”.
100.000 euro a Elseneer per perdere.
“50.000 prima, gli altri dopo il match”.
E’ accaduto a Wimbledon 1°t.
L’offerta fu fatta negli spogliatoi!
E 15.000 a Dick Norman per far la spia.
Le proposte furono respinte.
Sapremo mai quelle accettate?
E’ etico promuovere le scommesse sul sito FIT?”

  1. Backdoor scrive:

    Recentemente ho partecipato ad un convegno sull’ipnosi e sul fenomeno della persuasione in generale. I relatori, tra cui alcuni psichiatri e anche l’ufficiale dell Gdf che si occupa delle frodi informatiche, hanno speso parte dei loro interventi argomentando della facilità/pericolosità della persuasione. Al che, al momento del question time, mi sono alzato chiedendo se la conclusione logica fosse che tutti avremmo dovuto andare in giro con il patentino di ipnotisti, viste le premesse.

    La risposta fu che lo strumento non è pericoloso in sè, ma dipende dall’uso che se ne fa.
    Mi sembra che alla considerazione di Ubaldo sul male-scommesse vada risposto nello stesso modo.

    Oppure dobbiamo pensare che si aneli al ritorno della “age of darkness” durante la quale si riteneva che ‘far soldi coi soldi’ fosse sacrilego !?! Le scommesse non sono pericolose, ma dipende dall’uso che se ne fa.

    Piuttosto suggerirei di considerare quello che Arthur Koestler ne “L’atto della creazione” ha argomentato mirabilmente: il processo della creazione si avvale della bi-sociazione, del trasferimento di un frame, di uno schema da un contesto ‘vecchio’ ad uno ‘nuovo’.

    E quindi, per ovviare al far west delle scommesse live nel tennis può essere opportuno ‘importare’ qualche schema, qualche soluzione da un contesto che da secoli affronta problemi analoghi: la Borsa.

    Non penso che nel mondo finanziario si sia trovata la soluzione finale (i casi che ho citato in altri post sono recenti, ma serve aggiungere parole come Cirio o Parmalat?). Però i responsabili della disciplina delle attività borsistiche è costantemente rivolta alla prevenzione e alla cura di ogni tipo di distornsione/atto non lecito.

    Ma non mi pare si all’ordine del giorno la cancellazione dell’intero movimento solo perchè periodicamente una Marta Stewart, un Sergio Cragnotti o un Callisto Tanzi ‘vanno oltre le righe’.

  2. giorgio scrive:

    Secondo me Elseneer ci ha provato a perdere. Peccato che sul campo si sia reso conto che contro un italiano è praticamente impossibile, perdere sull’erba!!!
    “Dovevo proteggere il mio onore di giocatore”. Appunto, mica poteva perdere contro un italiano???

  3. mauro scrive:

    Quando in uno sport individuale come il tennis vengono accetate le scommesse in ogni torneo, anche quelli minori come i challenger, è chiaro che ci saranno sempre “voci” di combine ogni risultato strano. Io credo che ci sia ben poco da fare, sempre che si voglia permettere la scommessa su ogni evento sportivo.

  4. Fabio P. scrive:

    Si’, Mauro, c’e’ ben poco da fare.
    Vietare le scommesse e’ inutile … spunterebbero fuori quelle clandestine come nel calcio.
    Forse ci vorrebbe uno scandalo tipo quello di Trinca e Cruciani di anni fa nel calcio.
    Corruppero dei giocatori ma le cose non andarono, per loro, nel verso giusto … e fecero i nomi di tutti i giocatori corrotti.
    Ma, pensandoci bene, pure questo non servirebbe …
    All’epoca basto’ fare sei gol ai mondiali del 1982 a Paolo Rossi per far dimenticare a tutti di essere stato beccato “con il sorcio in bocca”.
    Ma poi … siete veramente convinti che alla gente gliene freghi qualcosa ???

  5. thomas yancey scrive:

    Ho espresso la mia opinione sul gioco d’azzardo e sulle sue implicazioni nella pagina concernente il presunto “caso Djokovic”. Ma la questione dell’eticità di gestioni istituzionali delle scommesse merita qualche altra parola.
    La questione dell’immoralità della gestione del gioco d’azzardo da parte di un’istituzione pubblica è un falso problema. Se lo Stato ritenesse poco etico il gioco dovrebbe di fatto vietarlo. E’ evidente, e aggiungo anche giusto, che non può e non deve essere così. Altrimenti dovrebbero essere inibite molte altre cose sicuramente anche dannose, ma che costituiscono consuetudine, tradizione, patrimonio e anche piacere per la comunità. L’esempio del consumo di bevande alcoliche è paradigmatico. Chiunque abbia qualche nozione di medicina sa bene che l’alcool, sotto qualsiasi forma, è altamente nocivo. Ma è altrettanto vero che è sempre la dose che fa il veleno. Questo significa che lo Stato non deve vietare l’uso di bevande alcoliche, ma regolamentarlo per evitarne l’abuso e sanzionare le conseguenze negative che dovessero scaturirne.
    Regolare le attività potenzialmente pericolose (tantissime, peraltro) è uno dei compiti principali dello Stato. Si può discutere la gestione diretta o meno solo in termini di utilità economica per i cittadini. In buona sostanza, potrebbe essere opportuna una funzione esclusivamente arbitrale dello Stato nelle diverse attività economiche (compresa la vendita di alcool o sigarette, o nella gestione delle scommesse) per garantire possibilità di lavoro e iniziativa ai componenti della comunità, ma soprattutto per evitare situazioni di scarsa concorrenzialità dell’offerta. Perché è chiaro che lo Stato è sempre avvantaggiato rispetto ai privati e che comunque la sua funzione più corretta è solo di regolamentazione e controllo. In una società che funziona il compito dei governanti e dei politici (in ogni campo) è quello di programmare gli interventi e controllarne la corretta effettuazione, mentre quello dei tecnici è organizzarli in opera.
    Nel nostro sistema sociale non è quasi mai accaduto, in nessun settore, che i politici e i tecnici svolgessero i loro specifici ruoli: i politici delegano ai tecnici anche la programmazione. E’ ridicolo quindi parlare di controllo. Se i tecnici sono competenti, allora si programmano buoni interventi. Che però restano almeno inattuati, perché essendo i tecnici a svolgere il ruolo di politici, non c’è più chi faccia il loro lavoro.
    Una tale situazione genera anche, ovviamente, ancora maggiori opportunità di corruzione, di illegalità, di malversazione e di comportamenti fraudolenti da parte di chiunque (politico o imprenditore privato, pubblico ufficiale o semplice cittadino) ne sia versato.
    Ritengo dunque che il vero problema, in ogni ambito, sia pretendere il rispetto dei ruoli da parte di chiunque e l’assunzione di responsabilità. Ma temo che la confusione piaccia a molti.

  6. enrico scrive:

    Caro U.
    premetto che la scommessa non mi sta molto bene, e sposo le tue riflessioni in pieno. E cmq il fenomeno andrebbe studiato e visto nella sua globalità, in comunione con tutti gli altri sport, etc etc,
    Però …
    Esiste un contratto che obblighi un giocatore a vincere?
    Hanno firmato qualche carta che li obblighi “a gareggiare” con tutte le loro forze?
    Hanno accettato solennemente condizioni deontologiche che impediscono loro di ricevere soldi in cambio di “scarso impegno”?
    In fondo non è che prendono droghe o medicinali al bando!
    Commettono sì un illecito sportivo, ma ne va della loro faccia, della loro “onestà sportiva”, ma poi? c’è dell’altro?
    Cosa impedisce a Davidenko di regalare il match a Vassallo?
    Perchè, se vi fosse impegno scritto da parte loro con qualche federazione o ente sportivo, allora sì che sarebbe davvero una vergogna.
    cari saluti

  7. Fabio P. scrive:

    Si viaggia sempre su un filo molto sottile …
    Se un giocatore, all’ultimo turno delle qualificazioni, perde perche’ sa gia’ che tanto entrera’ in tabellone come lucky-loser, questi commette illecito sportivo ?
    Se il Milan, che non ha piu’ nulla da chiedere al campionato, va a Reggio Calabria all’ultima giornata di campionato e pareggia 0-0 giocando svogliatamente e quindi permette alla Reggina di ottenere il punto che voleva per salvarsi, commette illecito sportivo ?

  8. Cino Marchese scrive:

    A proposito di tutti questi tentativi di addomesticare il risultato delle partite, vi voglio raccontare un episodio veramente successo tanti anni fa e di conseguenza assolutamente lontano dalle storie di oggi con la colpevole complicità delle agenzie di scommesse di cui ho già espresso il mio punto di vista. Si tratta di un tentativo onesto o meglio ingenuo occorso a Bari in un torneo da me diretto. Peter Hutcka fratello di quel Pavel Utcka protagonista al Roland Garros nel 1976 in un match di primo turno contro Adriano Panatta per aver giocato un match point rocambolesco salvato con una voleè in tuffo dal nostro campione che poi vinse il torneo, stava accompagnando in Italia per una competizione giovanile la squadra ceca juniores e mi chiese se poteva venire coi suoi giovani a giocare le qualificazioni, dicendomi che comunque giovedì dovevano assolutamente rientrare in Cecoslovacchia, dove regnava un ferreo regime. Io accettai volontieri ed ecco a Bari questi giovani tra cui uno dei migliori era Libor Pimek, un lungagnone che poi divenne un discreto giocatore in singolare e un ottimo giocatore di doppio. Gioca si qualifica, vince il primo turno e deve affrontare al secondo turno Tomas Smid una delle stelle del torneo e favorito per la vittoria finale. Inizia il match che tutti consideravano una formalità. sia per differenza tecnica, sia perchè il giorno dopo dovevano rientrare. Il primo set si conclude rapidamente con Pimek a prendere a pallate Smid che non si rendeva conto di come stava giocando il suo avversario che sulla carta e non solo doveva perdere. Inizia il secondo set e Luigi Brambilla, Giudice Arbitro, mi manda a chiamare. Vado sul campo e candidamente Pimek mi chiede se potevo dargli il “prize money” del terzo turno e lui avrebbe perso senza più lottare. Io andai su tutte le furie e presi a male parole il giocatore ceco dicendogli di fare quello che voleva minacciandolo di denunciare l’accaduto. Tornò in campo e perse in men che non si dica, ma le agenzie on line non esistevano e nemmeno i cellulari e tutto finì così. Pensa se la cosa fosse successa oggi

  9. stefano grazia scrive:

    Scrive Enrico: Esiste un contratto che obblighi un giocatore a vincere?

    Ma credo proprio di si. Altrimenti non si spiegherebbero i processi per illecito sportivo e frode nel calcio e in vari sport americani. Peró la tua domanda é fulminante e mi ricorda la favola dei Vestirti dell’Imperatore…

  10. Enzo Cherici scrive:

    Mamma mia. Mi auguro che le cose non stiano come prospettate da Enrico altrimenti inizio a seguire qualcos’altro.
    Mi chiedo e vi chiedo: nello sport occorrono le carte bollate per sapere che quando si compete occorre dare sempre il massimo? sarò un inguaribile nostalgico o più semplicemente un ingenuotto da quattro soldi, ma io l’ho sempre vista così. E andrò avanti, fino a contrordine.

  11. anto scrive:

    Secondo me l’Atp non ha la volontà di fare chiarezza sulle scommesse. Accidenti ci sono dei rumors su Davydenko e tu atp cosa fai, decidi di parlare con il giocatore dopo gli Us Open. Non lo so, ma da quando c’è il sig Disney al vertice dell’atp, mi sembrano che le cose girino al contrario. Gente che ruba negli spogliatoi, round robin falliti, voler far fuori il torneo di Montecarlo, ecc ecc.

  12. Nikolik scrive:

    Enrico, però c’è un però.
    Il pubblico è il però.
    Il pubblico, che paga il biglietto, paga l’abbonamento alla televisione, compra la racchetta che pubblicizzi, paga l’orologio che tu giocatore indossi, ha anche pagato per vedere un match regolare, non con il risultato prestabilito.
    Il contratto, il giocatore lo ha stipulato con il pubblico, che lo mantiene, in un certo senso.
    E in questo contratto, ebbene sì, c’è scritto che deve gareggiare con tutte le sue forze.
    Se rescinde lui il contratto, perdendo apposta, beh, attenzione, perché nessuno, da domani, vede più una partita, e il giocatore deve lasciare la racchetta ed andare a vendere lupini.

  13. Luigi Ansaloni scrive:

    Io so solo che qualche mese, quando io e qualcun’altro avevamo avanzato ipotesi, su questo blog, che qualcosa puzzava di bruciato, ci siamo presi dei cialtroni…ma va bè…

    Il punto, signori miei, che prove, purtroppo, non se ne avranno nè ora nè mai..negheranno tutti…e quindi, come dice l’Ubaldo…la calunnia rimarrà sempre quel venticello…

  14. Fede80 scrive:

    Penso che immaginare un tennis completamente pulito oggi, con tutti gli interessi che gli girano intorno sia quantomeno utopico.Il doping esiste, inutile negarlo, e le scommesse clandestine ci sono e continueranno ad esserci sempre. Ma il problema non è questo, secondo me bisogna considerare il livello che questi fenomeni hanno raggiunto, o raggiungeranno; faccio un esempio, se il n°70 del mondo si vende delle partite, non credo che allo spettatore alla fine interessi qualcosa (aldilà dei discorsi etici,morali,sportivi comunque importanti…….ma purtroppo non viviamo in un mondo perfetto! e penso ci sia poco da fare!),la gente continua a seguire il tennis lo stesso..Ma pensiamo a cosa succederebbe se venisse beccato un pesce grosso, un Federer, un Nadal, o qualche altro personaggio di spessore (per dire Davydenko è un top 5 ma non è certo un personaggio!).Ciò che voglio dire è che secondo me la gente che ama il tennis, in primis ama il gioco, poi di conseguenza ama coloro che sono in grado di lasciare un qualche segno nella storia di questo sport!se un giocatore mediocre gioca sporco,danneggia solo se stesso,dimostrando di essere un fallito, ma l’impatto sull’intero sistema tennis secondo me è minimo(a meno che il sistema non fosse completamente marcio con decine e decine di partite truccate, ora a favore di questo ora a favore di quell’altro,una sorte di sistema Moggi del tennis….magari coordinato daii manager dei giocatori).Cambierebbe tutto se invece una star venisse beccata,sarebbe la fine……per il resto il fenomeno scommesse,come il doping, non credo potranno mai esser debellati,tutt’ al più si può sperare che riguardino giocatori di basso livello………..

  15. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi ha fatto sorridere l’episodio raccontato da Cino Marchese, per l’ingenuità dei protagonisti di un tennis d’antan…anche se sono passati meno di 20 anni da quei tempi. Oggi un Pimek dei nostri tempi non si sarebbe mai comportato così. Il Pimek d’allora voleva arrotondare? Avrebbe trovato qualcuno disposto ad aiutarlo….Sul discorso scommesse ho scritto un lungo articolo sul numero di Matchpoint appena uscito. Magari, se credete, lo riproporrò qui…però vi avverto, è lungo. Quindi non tanto adatto a un blog su internet…e sono certo che Stefano Grazia è d’accordo con me!

  16. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi sono dimenticato di dirvi che stasera all’ora di cena che mi ha telefonato Potito Starace. Non aveva ancora letto il blog e il mio articolo, ma qualcuno gliene aveva parlato, ovviamente cercando di mettermi in cattiva luce, attribuendomi frasi e pensieri non scritti.
    Chissà perchè quando un “amico” informa un giocatore di qualcosa che ha scritto un giornalista l’interpretazione è sempre malevola! l’ho sperimentato ormai tante di quelle volte, fin dai tempi di Panatta e Bertolucci che non leggevano che raramente La Nazione, pur essendoil primo toscano d’adozione e l’altro di nascita, ma avevano sempre qualche “amico” che la leggeva per loro, a modo suo, e così li faceva regolarmente arrabbiare. E tutte le volte mi toccava portargli l’articolo e chiarire. Vabbè…
    Insomma Potito mi ha detto che “la gente magari non capisce e pensa che io ci sia entrato in qualche modo”. Al che io gli ho replicato che la gente non è così cretina (anche se si dice che le mamme dei cretini sono sempre incinte…), che le dichiarazioni di Elseneer si guardavano bene dall’esprimere qualsiasi dubbio al suo indirizzo, e che io mi ero permesso _ non potendolo cercare ieri sera tardi quando ho scritto quello che ho scritto _ di anticipare come una mia illazione il fatto che Pto fosse all’oscuro di tutto. Più sotto, gli ho spiegato, c’era anche un riferimento a una dichiarazione di Rianna, il suo coach, nella quale si diceva _ appunto _ di non sapere nulla della vicenda raccontata da Elseneer. Potito, al quale mi lega una profonda e sincera simpatia (perchè è un ragazzo d’oro, come d’oro è la sua famiglia, papà in testa), ha capito perfettamente anche se ha aggiunto: “io avrei preferito che di me non si parlasse proprio”. Al che ho dovuto dirgli che lo capivo bene, ma anche che a seguito del racconto del tennista belga era proprio impossibile che questo accadesse. Se Elseneer avesse parlato di dover “mollare” un match a un tedesco, citandone il nome, ne avrebbero parlato più in Germania. Avendo invece parlato di un italiano se ne è parlato più in Italia. Detto tra noi io sarei contento, al contrario di Potito, che queste storie venissero fuori sempre più spesso, perchè così tutti _ i giocatori avvicinati, nonchè quelli che distribuiscono le credenziali per entrare negli spogliatoi anche a soggetti di dubbia onorabilità, più che quelli che li avvicinano che certo non hanno scrupoli _ ci penseranno dieci, cento volte, prima di agire con leggerezza. Anche perchè prima o poi, basterebbe che un investigatore pagato dall’Atp si spacciasse per “scommettitore” o “mafioso”, e qualcuno nella rete prima o poi ci cascherebbe. Squalificato pesantemente (a vita?) quello vedreste che smetterebbero tutti gli altri. Il vero problema però da arginare, come ho scritto su Matchpoint, non è nemmeno tanto a mio avviso il giocatore che si lascia corrompere da un mafioso, quando il giocatore che si mette d’accordo direttamente con l’avversario. Quello è una frode molto più difficile da smascherare.

  17. Stefano Grazia scrive:

    L’articolo io lo leggerò comunque su Match Point ma mi arriverà, qui a Luanda, un po’ in ritardo: quindi sono favorevole alla pubblicazione degli articoli sul Blog…anche se lunghi (eheheh)
    Non capisco Starace o meglio capisco una certa mentalità riassunta in quel “si, però avrei preferito che di me non si parlasse proprio”… Cerco anche di mettermi nei suoi panni ma o si arriva al punto che di Starace non si parla neanche quando vince o quando gioca o quando fa pubblicità ai suoi sponsors oppure bisogna accettare che il proprio nome venga tirato in ballo dalla stampa…Ovviamente avrebbe avuto ben ragione di lamentarsi se non fosse stato ben chiaro fin dall’inizio che lui non c’entrava per nulla…Magari avesse letto il blog e l’articolo PRIMA di telefonarti non sarebbe stato male: si sarebbe accorto su questo blog starace è molto amato e apprezzato…
    E Volandri,piuttosto, o il suo manager non ti han mai telefonato per chiarire quella storia di Miss Italia? (ancora: Say anin’t so,joe!Dicci che non èe vero,Filippo!)

  18. marcos scrive:

    potito è persona infinitamente sportiva e per questo è amato da tutto il pubblico e non solo in italia. ovunque vada, trova fans pronti a tifarlo…mi è sembrato che l’order of play dei tornei atp (non negli slam o master series) spesso lo metta in campo alla fine della giornata: il suo contributo di simpatia nei circoli è apprezzato da tutti.

    ha fatto bene a chiamare ubaldo per avere delucidazioni ed ubaldo ha risposto correttamente.

    io credo che l’accordo al buio tra due giocatori sia frode molto meno pericolosa degli attacchi della mafia delle scommesse: il primo, al limite, è sintomo di poca sportività, ma si consuma tra due tennisti; i secondi, invece, implicano l’attività di veri e propri delinquenti.

    quanto a pimek: considerata cos’era la cecoslovacchia a quei tempi, mi sento di poterlo parzialmente giustificare. era costretto a rientrare giovedì, ragazzi; non era libero di finire il torneo e non per suoi capricci, ma l’ottusa volontà di un potere cieco, violento e vergognoso. il suo peccato, considerato l’intorno, può, a mio parere, definirsi veniale.

  19. anto scrive:

    Certo che Starace è davvero ingenuo. Ma come può pensare che dopo aver letto le dichiarazioni del belga che coinvolgevano indirettamente il campano, nessuno avrebbe argomentato sul suo coinvolgimento indiretto. Che Starace sia una vittima questo è lampante, l’ho conosciuto qualche anno fà il campano al ch di Manerbio quando era ancora seguito da coach Tonino Zugarelli, e mi aveva fatto una buona impressione, mi sembrava una persona semplice alla mano, è anche vero che allora veleggiava intorno alla 250 posizione atp. Certo che adesso Starace verrà constantemente monitorato durante i suoi incontri, però mi sembra una caccia alle streghe, ai pesci piccoli. Circolano da più di due anni, voci su incontri sospetti, e l’atp ha dovuto aspettare che fosse un agenzia di scommesse a bloccare i pagamenti sull’incontro Davydenko-Vassallo. Io personalmente ogni tanto scommetto, ma effettivamente certi risultati sono davvero sospetti. Infatti un giorno ho fatto un esperimento ho scommesso su uno sfavorito 10 euro, sicuri di averli buttati nel gabinetto, pensando ma non non può vincere a meno di qualcosa di poco chiaro, ed infatti ne ho vinti 70……ogni commento è superfluo. Ps da allora scommetto molto ma molto meno, preferisco andarmi a mangiare una pizza, almeno so che pago per quello che mangio.

  20. anto scrive:

    Ps Ubaldo ma perchè secondo te l’atp non fà come nel ciclismo, redige un codice comportamentale, ed in caso di violazione di suddetto codice, scattano squalifiche pesantissime nei confronti dei giocatori. E vengano obbligati a denunciare perfino di essere stati contattati per combinare un’incontro. Ciao Ubaldo

  21. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Anto l’Atp ha redatto un codice, mi pare d’aver capito e mi sembra che abbia deciso sanzioni anche per chi non denuncia di essere stato contattato per combinare un incontro. Proverò a chiedere a Giorgio di Palermo o a Vittorio Selmi (che legge questo blog con continuità ma è pigro nello scrivere…peccato, lui che segue sempre Federer e Nadal di quanti innocenti aneddoti potrebbe farci parte…). E poi ti farò sapere. Ho scritto una e.mail (su suggerimento di Nicola Arzani che non si voluto, o potuto, pronunciare) a tal Chris Dent “L’unico autorizzato da De Villiers a parlare sull’argomento”. Attendo fiducioso.

  22. andrea garzi scrive:

    il fatto è che rosicano che siamo i numeri uno

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