Occhio di Falco, un esordio eccellente
Fosse apparso prima tanti risultati
(e albi d’oro) sarebbero stati diversi

 
4 Dicembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

MOSCA _ La vittoria russa nella finale di Coppa Davis era nelle previsioni e si è puntualmente verificata. A deciderla, più che l’ultimo singolare vinto da Marat Safin sulla “riserva” argentina Acasuso, è stato il doppio di sabato che lo stesso Safin e Tursunov hanno giocato davvero molto bene _ particolarmente al servizio _ e gli argentini Nalbandian e Calleri invece in modo inverecondo. Era il punto più incerto, alla vigilia, e ha spezzato l’equilibrio a favore di quella che si è dimostrata più squadra, dal momento che in singolare il migliore è stato invece Nalbandian, l’unico a vincere due singolari.
Ma questa novantaquattresima finale di 95 edizioni _ quella del ’74 non si disputò: l’India rifiutò di incontrare il Sud Africa per via dell’apartheid _ e la ventesima decisa soltanto dal quinto duello, è stata felicemente contraddistinta anche dall’esordio della “moviola”. L’Occhio di Falco ha reso un grandissimo servizio al fair-play, alla regolarità delle partite, troppe volte in passato inficiata da giudici troppo casalinghi. E l’ha fatto proprio nei giorni in cui invece nel nostro campionato di calcio è invece successo di tutto per l’assenza di ogni supporto tecnologico a Torino…
Oltre a funzionare sempre da deterrente, in almeno due occasioni assai importanti, breakpoint che avrebbero potuto cambiare il corso della sua partita con Davydenko, Nalbandian ci ha fatto ricorso e “Occhio di Falco” (Hawk-Eye) gli ha dato ragione, smentendo i giudici di linea. Poi l’Argentina ha perso ugualmente, ma lo ha fatto sul 2 pari e non per 3-1, come avrebbe potuto benissimo accadere. Quelloc he semmai si potrà discutere è se sia giusto _ coem è successo a Mosca _ che l’appello al “challenge” sia illimitato. I giocatori potrebbero finire per abusarne a scopi strategici, anche soltanto per innervosire l’avversario, oppure per riprendere fiato dopo uno scambio troppo duro..
Certo la storia del tennis, e in particolare della Coppa Davis, sarebbe stata molto diversa se anche in passato fosse esistita la moviola. Se negli anni ruggenti di Gardini secondo l’argentino Enrique Morea e lo svedese Ulf Schmidt per le avversarie dell’Italia era difficile se non impossibile vincere al TC Bonacossa di Milano, lungo tutto il secondo millennio è stata durissima anche vincere in Sud America _ fortissimi team americani hanno lasciato le penne in Paraguay, Argentina ed Ecuador _ e nell’Europa dell’Est (Romania, Jugoslavia, Cecoslovacchia). Nell’80 a Praga, a Panatta e soci l’arbitro ceco, tal Bubenik, riuscì a ladrare tutto il rubabile…
Nei tornei individuali la moviola, strumento rapido ed efficacissimo quanto costoso, discrimina i campi periferici dal “centrale” _ problema che non si pone sull’unico campo della Davis _ ma i giocatori di casa avrebbero vinto tutte le partite che hanno vinto se ci fosse stato Occhio di Falco? Penso a Connors negli Stati Uniti (memorabile il segno cancellato a Barazzutti…), a Noah in Francia, anche al nostro Adriano Panatta a Roma (con Solomon, con Higueras accadde di tutto…). Forse non solo gli albi d’oro della Davis, ma anche quelli degli Slam, avrebbero iscritto parecchi nomi del tutto diversi.

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9 Commenti a “Occhio di Falco, un esordio eccellente
Fosse apparso prima tanti risultati
(e albi d’oro) sarebbero stati diversi”

  1. angelica scrive:

    be’ si forse alcuni risultati sarebbero stati diversi.
    Certo’ e’ si vero che se la palla tocca la linea annche per un solo micron di millimetro e’ punto ma e’ anche vero che quel giocatore piu’ che bravura ha avuto un(a) gran… fortuna !!

    E poi a me resta il dubbio che l’occhio di falco non sia preciso al 100%
    Anche se ammetto che e’ divertente

  2. marcos scrive:

    il confine tra l’aver fortuna e l’esser sfortunato, nel tennis, è segnato dalle righe e dal net.

    per me, però, la fortuna non esiste: esiste il net.

  3. Nicola scrive:

    L’ occhio d falco è importante per far si che tutto sia più regolare. Xò è giusto dire che toglie il gusto della protesta (che cmq nel tennis non è mai stata esagerata). Provate ad immaginare McEnroe che si rivolge alla moviola…Mah…

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Il quesito è interessante. Se la moviola fosse stata inventata 30 anni fa, il personaggio McEnroe sarebbe esploso in tutta la sua virulenza?

  5. marcos scrive:

    mcenroe sarebbe stato capace di acusare l’hawk-eye di fumus persecutionis nei suoi confronti!
    io, però, mi ricordo più il suo rovescio al salto, le sue demi-volèes deliziose, il suo servizio esterno…delle sue furibonde scenate!

    marcos

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Tu sì, altri no. Purtroppo.

  7. Nicola scrive:

    X Ubaldo e Marcos!..
    Anche la polemica (senza esagerazioni) ha il suo gusto, la sua spettacolarità, è innegabile!..Anche io ricordo soprattutto il tennis straordinario di McEnroe!..Dico solo che il suo atteggiamento ha contribuito tantissimo a renderlo un personaggio indimenticabile, o sbaglio?

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non sbagli. “Quella macchinetta infernale ce l’ha con me! (era il Cyclops). A Mosca avrebbe detto quel che ha detto Maradona :”Quell’Occhio di Falco lo manovra il KGB!”.

  9. marcos scrive:

    per nicola:

    Non sbagli. “Quella macchinetta infernale ce l’ha con me! (era il Cyclops). A Mosca avrebbe detto quel che ha detto Maradona :”Quell’Occhio di Falco lo manovra il KGB!”.

    ubaldo mi perdonerà per il plagio, ma non c’è una virgola della sua riposta che potrei cambiare!

    marcos

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