Settimo riassunto - dal post n.320 al n.418

 
7 Agosto 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Stefano Grazia scrive:
19 Maggio 2007 alle 00:58
GENITORI & FIGLI (1-417)
SOLITO RIASSUNTO PER IL VIANDANTE CHE SI TROVASSE A PASSARE PER CASO (I riassunti precedenti ai post Nº 70, 121,150, 221,250,319 mentre il RIASSUNTO DEL SUBBLOG con le considerazioni di CHRIS LEWIS, runner up a Wimbledon nell’84,.lo trovate al Nº 237) Il Diario Australiano dei Post Nº 363-4-5 invece lo potete trovare completo di Note di Viaggio in Australia nella SEZIONE PAGINA: ACADEMIES :QUI CI SIAMO STATI.DI COSA SI TRATTA:“Mi è sembrato di capire-dice ironicamente malizioso Kill Bill,uno dei Nuovi Arrivati- che il tema che state dibattendo è :‘’ Cosa devono fare i genitori per far diventare il figlio campione’’ con sottotitolo ‘’ e non avere rimorsi di coscienza in caso di insuccesso ‘’. Kill Bill ammetterá in un altro post di aver “usato il blog come se fosse la mia prima seduta di ‘’ genitori anonimi’’ e anche questa é una possibile chiave di lettura di quello che alcuni troppo buoni indicano come “Tutto quello che avreste voluto sapere sul Tennis Junior e non avete mai osato chiedere e se invece avete osato nessuno vi ha mai risposto” e che vorrebbero venisse letto anche dai Dirigenti Fit non tanto perché si dicano chissá quali cose ma anche per stabilire un ponte fra prodotto e utenza, fra tennis e miniatleti, fra Maestri & Coaches e Genitori.Il tutto nasce il 29 Nov 2006 da un articolo del condirettore di Match Point,Stefano Semeraro,e da una considerazione di Chris Lewis, che indusse qualche mese fa alcuni appassionati di tennis, genitori e non, a dissertare tranquillamente sull’argomento Genitori, figli e Tennis vs Scuola ma è alle 14.27 del 14 Febbraio 2007 che le cose cominciano a prendere una svolta imprevedibile quando un Perfetto Sconosciuto quasi a digiuno di Blog invia il Post Nº37,il post passato alla storia come il piú lungo nella storia del tennis. E come la Monaca di Monza, alcuni Sciagurati risposero.La loro,la nostra,la vostra vita non sarebbe stata mai piú la stessa.
Continuo a consigliare un SELEZIONA TUTTO, e poi un COPIA e INCOLLA su su una pagina di Word preparata in precedenza. MAGIA: appariranno tutti i Commenti con indicato il Numero. Andate dunque subito a rileggervi almeno almeno l’ULTIMO RIASSUNTO (il Post Nº319) cosí da permettermi di entrare subito in Media Re con il Papà di Iacopo, che nella vita di tutti i giorni fa il Dottore in Economia ma che anche lui come Peter Parker, Clark Kent o Bruce Wayne ha una doppia vita, un identitá segreta, e appena il Destino chiama, indossa la maschera di STEFAR,il SuperCoach in calzamaglia, e corre a salvare il Tennis, soprattutto il Tennis Junior, dai continui pericoli che lo minacciano. Non poteva dunque passare troppo tempo fino a che anche lui scoprisse il nostro Blog e v’irrompesse come un Uragano procurandosi in breve la Fiducia e il Rispetto di Tutti. Fra le tante cose interessanti Stefar, che tra l’altro é anche Consigliere dell’Associazione Maestri, per esempio ci dice che “Contando la classifica ITF da Junior alla fine dell’anno 1998 e considerando i primi trenta,e’ stato fatto un controllo dopo 5 anni con il risultato che:
- 86 % era nei top 300 atp
- 63 % ‘’ 200 atp
- 47 % ‘’ 100 atp
- 40 % ‘’ 50 atp
- 20 % ‘’ 20 atp
- 16 % ‘’ 10 atp
Quindi si puo’ desumere che l’indicatore classifica ‘’itf -entro i primi trenta ‘’ puo’ essere un buon indice di valutazione prospettive future ,senza niente di sicuro ,in particolare chi finisce l’anno entro i primi trenta itf ha circa il 50 % di probabilita’ di entrare nei primi 100,almeno una volta ed in media almeno dopo 5 anni.”Ma non crediate che STEFAR sia un arido snocciolatore di dati: ci racconta di viaggi in Normandia, recita poesie di Verlaine (procurando un orgasmo a Marcos) e soprattutto ha un bellissimo rapporto sul campo coi Figli (“La cosa comunque piu’ bella (dal punto di vista tennis)con i ns figli e’ quello che ci danno ogni giorno,non quello che ci potranno eventualmente dare tra qualche anno”)
Gli Ultimi 100 posts comunque si possono considerare incentrati soprattutto su tre argomenti principali:
1. DEFINIZIONE DI TALENTO
2. RAPPORTO GENITORI/COACHES
3. E ANCORA E SEMPRE CONFRONTO ACADEMY/COACH PRIVATO
1)IL TALENTO,QUESTO SCONOSCIUTO
Mentre impazzano gli Internazionali di Roma alcuni dei bloggers hanno finalmente l’occasione di vedere di persona il Fenomeno Quinzi, da me non dico scoperto ma piú volte citato,insieme con Miccini, fin dal mio primo post Nº37 come esempio di un prodotto affinato alla Bollettieri Academy, e, dopo averlo visto palleggiare con Robredo e con Piatti a bordo campo, ne son rimasti tutti (Roberto,Heraimo,Stefar,Riccardo Bisti…) molto impressionati anche se STEFAR aggiunge : “Forse un po’ piu’di attenzione a non farne un fenomeno da baraccone non sarebbe male…… potrebbero subentrare appagamento,manie di grandezza,egocentrismo,complessi di superiorita’,isterie,tutte cose altamente negative per un bambino forte a livello mondiale ma pur sempre un bambino in fase di perfezionamento…..Io l’avrei tenuto un po’ piu’al riparo da tutti ,almeno fino ai quattordici.Tornei ed allenamenti e via pedalare…” Il tutto da la stura a una serie di considerazioni sul TALENTO. Il Maestro Polidori aveva giá in precedenza posto la domanda sul come riconoscere un talento.”Questo è il vero nodo. Come si riconosce un talento? Da che età? Cos’è che ci fa capire che…?
E soprattutto chi è deputato in Italia a riconoscere talenti e non ? E ancora qual è il percorso formativo dell’allenatore che deve riconoscere ed allenare talenti (talent scout)…..diciamolo a bassa voce altrimenti per far cassa qualcuno mette subito in piedi un bel “CORSO di Formazione per TALENT Scout “ !!!!! Secondo Marcos che nel Post Nº391 si autocita ricordando un suo precedente articolo su teentennis, “quando si valuta il talento di un tennista, quindi, bisognerebbe prendere in considerazione la provenienza, il peso, la rarità e la funzionalità/capacità delle sue gesta” Io aggiungerei che partendo dai “4 tasselli di Atti: : TESTA CUORE TECNICA GAMBE” dunque si potrebbe anche dire che il Talento è la Predisposizione Naturale ad Apprendere una cosa che ti può essere comunque insegnata (la Tecnica,dunque).Mentre kill bill e heraimo dicono che il talento non esiste o se esiste non é quantificabile e comunque non é frutto del caso, kill bill sostenendo che non lo porta certo la cicogna e invitando i tecnici a lavorare sodo su quello che hanno sotto mano e senza scuse (Dietro ogni risultato mi piace pensare che ci siano state tante lacrime e fatica), heraimo citando appunto a rinforzo della sua tesi il Quinzi Jr, e sconfessando in pratica la Teoria del Precocismo Naturale e Innaturale espressa per la prima volta in questo blog dal Quinzi Sr (POST Nº 98), lancia , LA MADRE DI TUTTI GLI INTERROGATIVI detto anche “dell’Uovo o la Gallina” :“Dopo una scelta coraggiosa di dedicarsi a tempo pieno al tennis e il supporto di quanto di meglio ci sia in fatto di allenamento, Bollettieri compreso, oggi tutti lo considerano un piccolo fenomeno. Se avesse fatto il percorso solito di tutti quanti non penso che sarebbe a questo livello. L’interrogativo appassionante allora è un altro: quando avrà 16 anni confermerà il gap attuale? O verrà raggiunto da quelli che oggi sono dietro di lui perchè non hanno beneficiato dei suoi allenamenti?”Ovviamente anche Atti-detto anche Anti (fenomeno),per via del termine da cui periodicamente ci diffida da abusare- non si fa pregare e sottolinea che “spesso i risultati “fenomenali” di alcuni sono determinati al 99% da allenamenti intensi (4-5 volte alla settimana) e/o da inizi precoci (a 4-5-6 anni), e magari, parlo a livello regionale-nazionale, poi a 14-15 anni le differenze si affievoliscono e continuare a essere “fenomeno” diventa molto ma molto piu’ difficile.” E pone un interessante quesito:”Ho appena visto la sfida FERRER-DJOKOVIC, ed allora ditemi se ha piu’ possibilità un maratoneta ben allenato o un talentuoso “fenomeno” (…) senza grinta, voglia e molto allenamento difficilmente si resta RE nel tennis che conta.” Kill Bill riprende più volte questo concetto notando anche che “non c’è dubbio che in tutti gli sport si comincia sempre prima a fare sul serio” e che “ se non si esagera con i ‘’carichi’’ e l’intensità del lavoro (…).avere il piccolo precoce porta sicuramente a qualche vantaggio; Jan e la sua famiglia ad esempio, il bambino che ci ha ispirato, sono riusciti ad avere un introito ancora prima che il piccolo fosse andato a scuola, se mai ci andrà.” Confessando poi che “un po’ per pigrizia, un po’ perché ero ancora padre-ideale” fidandosi delle storie che si raccontano nei circoli non aveva spinto più di tanto ( corso SAT settembre/giugno e via ) fino a 10 anni, ma quando poi “a 10 anni mi hanno detto che non aveva ‘’talento’’ sono diventato padre-coach perché toccato nell’orgoglio,( talento per cosa ? per competere con gli altri bambini a livello giovanile o per diventare professionista ? ) e abbiamo inserito anche l’estate con un bravo ( e non economico ) maestro” Ora il figlio è ad un livello più che dignitoso a livello regionale e nell’ agonistica del club (dove prima non lo volevano.E CONCLUDE CON UNA FRASE SECONDO ME BELLISSIMA,una delle più belle di tutto il Blog (vorrei averla scritta io):”Io però non sono partito con l’idea di farne un futuro professionista ma solo un agonista.” In precedenza il Soprascritto StGr(cosí Ubaldo vede che lo leggiamo sempre anche quando non si rivolge a noi) aveva ovviamente invitato tutti ad andare a rileggersi l’articolo del NY Times che Angelica ci aveva segnalato a suo tempo (POST N°126) o la traduzione (POST N°129). “Ve la ricordate ,no? (e come no!) la famosa Teoria della Mielina, quella in base alla quale la Mappa del Talento sarebbe in realtà la Mappa della Mielina, quella Teoria che spiegherebbe, secondo l’Autore dell’Articolo e secondo diversi Neurologi e Ricercatori Nord Americani, il perché vi sarebbero certe concentrazioni di campioni di un dato sport in una data aerea anziché un’altra (tennisti allo Spartak Club di Mosca, golfiste in Sud Korea, giocatori di Baseball nella Repubblica Dominicana…). La Teoria suggerisce che stimolando ripetutamente un nervo (facendo per esempio ripetere e ripetere un dritto perfettamente impostato) si sviluppa intorno a quel dato nervo una sostanza che lo isola, come un nastro da elettricista, e così facendo migliora la qualità e la velocità dell’impulso. Da qui la Formula secondo cui il TALENTO sarebbe: Deliberate Practice+Time=Myelin=TALENT dove il Deliberate practice sarebbe l’allenamento impostato sulla tecnica concentrandosi senza posa sul migliorare le proprie debolezze. Ma anche: secondo alcuni Studiosi: Genitori Motivati + Bambini presi in età precoce + Insegnamento Rigoroso della Tecnica + Disciplina Spartana = Talento, suggerendo con questo la necessitá di simbiosi fra Genitori e Coaches e permettendo in questo Sunto di passare cosí senza sforzo all’argomento successivo,quello dei:
2)RAPPORTI COACHES/GENITORI: era stato il Maestro Carlo Polidori ad aprire pericolosamente la Stagione della Caccia (al Coach) quando, leggendo da qualche tempo il blog, un po’ perché punto sul vivo un po’ perché mosso da inconsueta e sincera umiltá, si era pubblicamente chiesto: “Possibile che in Italia non riusciamo a dare un servizio di qualità a questi ragazzi ?” Sono convinto che siamo assolutamente in grado; ma allora questi genitori cosa cercano?” Mentre nel Post Nº353 come un fiume in piena rispondeva il vostro Chairman con un J’Accuse di cui non solo Anto ma perfino Zola sarebbe stato fiero (vabbé, si fa per dire), e nel quale fra le altre cose se la prendeva coi Maestri disinteressati, Maestri non aggiornati, Maestri scafati scettici pigri ,con l’occhio attento solo a chiamare la vecchia signora per il doppio del lunedí per riempire i campi, Maestri supercritici dell’america e delle academies senza mai nemmeno esserci stati, Maestri che solo per il fatto di essere Europei od Italiani pensano di essere i Migliori (non si sa bene in virtú di cosa), Maestri che ancora insegnano come faceva Rasicci nelle cassette FIT del 91 e dare del “cioccolataio” a Bollettieri. (…) ma non solo, anche con i Circoli,coi segretari FIT, con il Sistema, con lapolitica di cortile e la mancanza di un centro Provinciale dove inviare periodicamente da ogni singolo circolo tutti i migliori, e invitando a leggere i primi due o tre post di Roberto (Nº88,Nº137), impietosa quanto lucida analisi dello stato dell’insegnamento del Tennis negli anni 90 e quindi la causa prima della mancanza attuale di campioni italiani… concludendo in pratica che se c’é del marcio in Danimarca (vabbé, in Italia) il problema sembra venire piú dal fatto che mentre i Genitori di solito sanno che non possono fare a meno dei Coaches, quasi tutti i Coaches e Maestri invece vogliono fare a meno dei Genitori come Postulato”
La filippica del Chairman suscitava una valanga di consensi (perfino Maria Teresa si rifaceva viva dall’Aventino dove si era ritirata) pur con i dovuti distinguo poggianti sul presupposto che ovviamente anche in Italia vi siano fior di tecnici (cosa ovvia anche al Chairman Furioso)ma che questi non siano messi in condizione di lavorare. Gio92,Stefar, Marcos, Roberto, Francesco col suo Coach Rumeno a Palermio, e Atti spostano quindi la mira piú sul Sistema e la Federazione che sul singolo Maestro del Circolo a volte ritratto in modo fin troppo deamicisiano. Gio92 identifica NELLA SCARSA COMUNICAZIONE VERSO I GENITORI il maggiore difetto del Coach Italiano mentre STEFAR colto da crisi d’identitá (“diviso come Giano bifronte in meta’ genitore e meta’ insegnante ,dottor Jekill e mr Hyde ,l’una o l’altra personalita ‘ prevalente a seconda dei momenti”) esprime “solidarieta’ a quei poveri cristi di maestri che nel 95 % dei casi non hanno un contratto regolare e praticamente come categoria non sono riconosciuti giuridicamente come professionisti ma con molta onestá riconosce che i circoli non sono in grado di seguire con la dovuta attenzione dei ragazzi di interesse nazionale,e tantomeno i maestri. Una soluzione-aggiunge-sarebbe nei gruppi di allenamento,che andrebbero bene se ci fosse piu’ cooperazione e meno gelosia ed invidia,meno cultura del proprio orticello….,” una cultura questa giá piú volte ricordata soprattutto da Atti. Pure MARCOS, piú che mai buonista, spezza anche lui“una lancia a favore dei maestri, convogliando tutte le critiche di stefano, nessuna esclusa, alla federazione, nei suoi diversi uffici, tecnici e amministrativi, centrali e dislocati” Ma nello stesso magistrale post Nº.357 si lancia in una esilarante ritratto del Circolo Medio Italiano(“e vogliamo parlare delle segretarie? signore incattivite da una vita al telefono, alle prese con mille moduli, contabilità, madri esasperanti, padri scazzati, bambini urlanti…”) affermando tra l’altro che “ i maestri non hanno alcun potere decisionale, all’interno del circolo, a meno che non siano figure di gran rilievo, dal grande passato. il potere è in mano a consiglieri, per solito anziani, affiancati da un paio di giovani (magari genitori di qualche bimbo iscritto” e suggerisce che “la federazione, invece di obbligare il tennista a chiedere la tessera attraverso il suo circolo, dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di strutturarsi in maniera completamente diversa, a partire, per esempio, dal contratto per i maestri, passando per centri di raccolta ago - pre/ago locali e finendo col mettere a disposizione un centinaio di coaches ai più promettenti dei nostri bambini, a partire dai 10 anni in su.” Anche ATTI ha,personalmente, “molta stima verso i maestri, o meglio verso quelli che operano non solo per il loro tornaconto, ma anche con impegno e professionalità sacrificando spesso i Week-end per seguire i propri allievi. “Devo dire-aggiunge- che frequentando i tornei agonistici ne vedo molti di motivati e penso anche bravi e preparati, quello che manca è il confronto, nel senso che c’è molto formalismo fra di loro (ciao come stai –tutto bene- che piacere vederti- etc), ma poi quando tocchi il lato tecnico cala il sipario, ognuno ha le sue convinzioni e via dritto per la sua strada” e condividendo critiche e raccontando a sostegno aneddoti gustosissimi, azzarda ,per paradosso, un’ardita comparazione col Far West: “finché le tribu’indiane sono rimaste divise le hanno prese di santa ragione, poi improvvisamente si sono radunate e coalizzate ed al povero generale Custer sappiamo cosa successe…” E CONCLUDE:: “con la logica dei campanili non si fa molta strada, ma forse, passatemi la battuta, a Roma la FIT persevera nel motto “ DIVIDI ET IMPERA !”. quindi >>>> organizzazione = ZERO, programmazione = ZERO.” Francesco ha invece la sensazione “che il lavoro sui piccolissimi sia nel nostro paese buono per quantità e qualità ,ma poi dopo i 14 anni per i noti problemi legati all’incompatibilità tra attività sempre più impegnativa e organizzazione scolastica secondaria, si vanifichi tutto” Una soluzione,dice,potrebbero essere le Accademie ma solo pochi hanno la possibilità ed il coraggio di fare queste scelte… E’ la volta di Roberto-uno dei pochi bloggers a tutto campo come Marcos e il Soprascritto che spaziano dai problemi di coaching di Federer a quelli di peso di Serena passando per De Villiers o la necessità di un combined event a Roma: “ Io credo che gran parte delle accuse mosse da Stefano Grazia nel suo post indirizzato al maestro Polidori siano fondate. E ritengo che non sia un problema di responsabilità dei singoli. Come in altri settori di attività nel nostro paese, è il SISTEMA NEL SUO COMPLESSO che è inefficiente, inutilmente burocratico, omertoso nel difendere le sue abitudini e nel coprire, in nome della solidarietà di casta, gli incapaci.” Anche Roberto trova incomprensibile il vincolo Tessera Fit/Circolo e fra le altre cose suggerisce di mandare qualche tecnico giovane e motivato a studiare all’estero, citando ad esempio la trasformazione del Giappone nella 2a metà dell’800. (“Mandarono decine di giovani a studiare nelle migliori università del mondo, e in 15 anni un paese medievale e arretrato divenne una potenza economica e militare di prim’ordine…”). Anche Stefar ammoniva sulla pericolosita’ di altri professionisti non aggiornati insistendo dunque sulla necessitá della Formazione e dell’Aggiornamento anche per i Maestri di Tennis (“Ai nostri tempi,caro Carlo,ci veniva detto che la scuola nazionale maestri era la migliore del mondo………E li’ sono cominciati i nostri guai. Oggi per fortuna,le cose sono cambiate,ma quanto tempo abbiamo perso..”) Per poi continuare:“vi sono maestri e maestri e genitori e genitori. Quello che e’ basilare ,e su questo tema mi sono confrontato con colleghi e tecnici di fiducia,(concordando con Stefano)e’ che alla base della costruzione di un giocatore c’e’ la FAMIGLIA.Badate bene non la federazione,che viene dopo,non i maestri ,che vengono dopo,ma si parte dalla famiglia.Ed e’ questa anche la nuova tendenza della federazione a non emarginare o sottovalutare od allontanare la famiglia dall’allievo,ma bensi’ a coinvolgerla e farne parte di un progetto ove questo sia possibile.” Perché senza la grande passione e la disponibbilitá di almeno uno dei genitori e possibilmente anche la vicinanza agli impianti non si va da nessuna parte. Cosa risponde il MAESTRO POLIDORI a tanta veemenza? Come il boxeur attaccato si rifugia in clinch affermando che “….se un’insegnante passa delle informazioni al genitore fa, secondo me, una azione corretta e responsabile nei confronti di tutti gli attori, il problema che ne sorge di solito è l’uso che il genitore ne fa delle informazioni stesse. Se invitassimo una persona estranea al ns ambiente questa noterebbe facilmente che le due parti (genitori ed insegnanti ) non si fidano una dell’altra. Se siamo d’accordo su questa mia veloce analisi, mi viene spontaneo chiedere ad entrambe le parti come possano pensare di andare avanti cosi …… credo che si dovrebbe fare una grossa riflessione e che le avanguardie dei genitori e degli insegnanti dovrebbero incontrarsi e trovare dei punti di contatto da cui ripartire insieme. In questo momento, sempre la persona estranea all’ ambiente noterebbe come ciascuna parte stia andando per la sua strada con qualche raro momento di contatto, di sovrapposizione” Da parte mia controbattevo come tutto fosse relativo e non si potesse generalizzare. Come ci sono genitori orribili, vi sono anche Coach e/o Maestri che o preferirebbero essere altrove o sono talmente frustrati dal disinteressarsi di chiunque non sia un mini Federer. Nel sito Genitori & Tennis sará piú facile che vi scrivano Genitori disillusi o delusi, nel sito dei Coaches magari il contrario… sarebbe bello incontrarsi ma bisogna partire dal presupposto che mentre i Genitori di solito sanno che non possono fare a meno dei Coaches, quasi tutti i Coaches e Maestri invece vogliono fare a meno dei Genitori come Postulato. “E allora qui non ci sto piú. Anche perché sono convinto che pur non sapendo tirare un dritto o un rovescio come un Maestro, giocare a tennis e allenare sia anche qualcosa di piú. Io ho sempre mandato mio figlio da maestri e coaches con la massima fiducia. Con loro ci parlo, li ascolto, vedo i risultati (che non sono i match vinti), valuto le circostanze,la logistica-purtroppo vivo in africa, il feedback psicologico. Alla fine conta anche quello che vediamo io e mia moglie, col nostro background culturale e sportivo. Mi sembra equo” E mentre un Pippo in incognito racconta di essere preoccupato perché al suo Circolo il Coach di cui si fidavano se ne é andato per scelta di vita e loro sono preoccupati perché non sanno da chi verrá sostituito sollevando anche il problema della Continuitá dell’Insegnamento,in un altra area del Blog e in un altro tempo,il Freddo, che ormai non si fa piú vedere dalle nostre parti, proprio rispondendo mi sembra a Roberto che suggeriva un cambio di guida tecnica a Volandri, affermava anche lui che non sono i Coaches ma l’Ambiente a rovinare i nostri virgulti e magari questo puó servire ad introdurre il terzo argomento
3)CONFRONTO FRA SISTEMA DELLE ACADEMIES PRIVATE E IL TRADIZIONALE ADDESTRAMENTO AGONISTICO DISPONIBILE IN ITALIA NEI CIRCOLI CON I MAESTRI TARGATI DA MAMMA FIT (cito dal Post Nº368 dell’ottimo e pungente Roberto che prendendo ad esempio la Guru Cup maliziosamente annota come nella Guru Cup gli italiani di Tirrenia perdano laddove invece gli italiani che si allenano all’estero vanno avanti. Ed é in questo contesto che suggerisce di inviare qualche giovane tecnico ad imparare all’Estero. Polidori, come Bertino prima di lui che citato dal Maestro Parodi diceva di non credere nelle Academies ma in un Team di Maestri (e beato chi se lo puó permettere,aggiungevo io), non é d’accordo avendo “la sensazione che soprattutto Bollettieri sia perfetto per ragazzi come Miccini che possono imparare molto velocemente. Per tutti gli altri mi spiace ma la sensazione va verso il Marketing ed il denaro, e basta.” E conclude : “ non c’è un sistema perfetto. Secondo me per Miccini il sistema Bradenton è corretto, ma per il bambino che pur facendo belle esperienze USA ha attitudini normali non ce n’è bisogno”. Che non esista “un sistema perfetto per tutti ma solo un sistema, inteso come metodo d’allenamento, per te” lo scrivevo giá nel post Nº37…Sulle Academies comunque e sulle molte critiche anche a Bollettieri, alla direzione in cui stanno andando, alla differenza fra piccola e grande academy nel caso di un bambino di 10-12 aa e uno di 15, potete anche andare a controllare sulle PAGINE del Blog alla voce ACCADEMIE: IN QUESTE CI SIAMO STATI, dove fra breve conto anche di piazzare sia un RIASSUNTO di tutto quanto é stato scritto e non solo da me in questi 400 posts sulla Bollettieri e anche il DIARIO AMERICANO, una serie di tre articoli che dovrebbero essere pubblicati da 0 15 e che raccontano due settimane di Easter Camp 07 alla Bollettieri riprendendo il ritratto preciso inviato da Gabrí (cfr POSTS Nº 201-210 e 11-214-232-234-241-248-9,258-282 e 283) IN DEFINITIVA COMUNQUE vale sempre l’assioma che “l’academy sia solo uno strumento e che spetta a te utilizzarlo al meglio…” Che ogni ragazzo sia un caso a sé, é our vero anche questo e puó essere che Miccini sarebbe ugualmente Miccini sia che si allenasse a Tirrenia o col coach sotto casa (ma permettetemi di dubitarne: a un certo momento hai bisogno dello stimolo tipo A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti,o pindemonte). In un Blog Paternale (Nª.380) scritto in un giorno di pioggia, Atti-oltre a citare per la prima volta la Teoria dei 4 Tasselli TESTA CUORE TECNICA GAMBE., si augurava che il NOSTRO BLOG venisse “letto anche dai vertici FIT per capire quanto si potrebbe ancora migliorare “organizzando” le attuali risorse senza grandi investimenti, basterebbe assegnare le varie competenze e cariche solo a chi è veramente motivato, e non con logiche politiche. In fondo molte ACCADEMIES altro non fanno se non soddisfare delle esigenze (agonistiche) organizzandole (ed è quello che spesso manca alla FIT in Italia anche se qualcosa si sta muovendo) .” Io comunque proporrei di costruire un Academy nel Paesino di 2500 anime citato da Stefar, quello dove un suo collega ,maestro e genitore , insegna in una valle abbastanza sperduta dove si gioca all’aperto 4 mesi all’anno e dove ciò nonostante nella sua scuola attualmente vi sono due bambine 99 e 97 le migliori d’italia,una 96 che stimo fra le migliori 5 d’italia,un 95 fra i migliori 4 d’italia,un 97 fra i migliori della toscana ed altri piu’ piccoli tutti forti…. “Passione, motivazione, capacita’,professionalita’,serieta’,dedizione totale,unita a talento degli allievi e fortuna di avere un buon gruppo….” FORTUNA? The harder I train, the luckier I get, diceva Gary Player, un famoso golfista.
CHE ALTRO?Facciamo un passo indietro: dopo un prolungato periodo di assenza ritorna a bloggare Fulvio Fognini, miniera importantissima di informazioni in quanto l’unico,fra i bloggers, ad avere un figlio top ten e quindi tutti gli chiedono com’era Fabio quando era piccolo, oppure: soffrivi anche tu come soffriamo noi? Etc etc tanto che a un certo punto visto che presi dall’entusiasmo aneddotico un po’ tutti ci si era lasciati andare, ci invita alla calma che “se qualcuno ci legge penserà che questa blog è sulla terapia di …gruppo!!!” notando che farsi troppi problemi a 10 aa é prematuro e che “ il momento clou di ogni ragazzo è a 14 anni,dopo le medie,a mio modesto parere,li si deve fre la scaelta,provare a far qualcosa di serio di importante o lasciare che il proprio ragazzo si …diverta” Dice ancora Fulvio:“bisogna essere anche sinceri con se stessi qualora le qualità dei nostri ragazzi lasciassero a desiderare…bisogna essere coscenti di non avere un asino,neanche un purosangue,ma un cavallo che sappia fare la sua strada senza troppe …soste. (Insomma,un po’ la teoria del Cavallo e del Mulo del vostro Umile Chairman, Post 278 NdStGr) E poi: L’AGONIA E L’ESTASI: GENITORI IN TRIBUNA: si deve andare o non si deve andare a vedere i propri figli?: sia StGr,Kbill,gio92 stanno provando a NON andare per allegerire la pressione e nello stesso tempo per verificare non solo il grado d«’indipendenza ma anche l’effettivo piacere personale dell’interessato che deve capire che se gioca a tennis ormai é perché lo vuole lui e non piú quegli sciagurati dei suoi genitori. Ancora: PREPARAZIONE FISICA e TRAINING SCHEDULE. Per chi è interessato a come si allena auto-da-fè Nicholas, è tutto nel Post 396 mentre nella pagina del blog TENNIS IN LIBRERIA vengono consigliati alcuni libri per la parte atletica come per es Power Tennis del Dr Donald A. Chu o Complete Conditioning For Tennis by Paul, Ph.D. Roetert. Rimanendo sulla Tecnica è stato affrontato poi l’argomento PALLE…no, non quelle di federer questionate da Wilanders (gustosissima comunque la polemica dibattuta da me e altri bloggers con una serie di petulanti ribelli nichilisti dai nomi esotici : yancey…luca carboni…gigi…)bensì PALLE MID O NORMALI Si lo chiede gio92. Normali, dico io, sia da Bollettieri che in Angola, dove anche volendo…al massimo spelacchiate, ma STEFAR corregge il tiro invitando alla cura del dettaglio: “le palle mid servono,oltre che avere un impatto ed un peso piu’ contenuto anche e soprattutto per un rimbalzo minore,facilitando il movimento corretto e linee d’ impatto adeguate all’altezza degli under 10”. Ma si parla anche di LOOK con dissertazioni su bandana, cappellino all’incontrario,fascia, calzini neri (no, quello era su Bolelli). E poi Aneddoti vari, africani e non. Per sapere come comportarsi anche nei casi più banali. Per esempio FIGLI & PLAYSTATION: ahimé quasi tutti i nostri figli preferiscono la PS a Federer-Nadal in TV. Sembra una notizia non importante ma lo é: non disperiamoci dunque, importante é sapere che cosí fan tutti. Ma non abusarne é meglio. E a proposito di abusi , StGr che sarei poi io, racconta di essere stato accusato di comportamento abusivo su un campo da tennis nei confronti del proprio figlio (che in realtá piangeva perché voleva continuare a giocare). Ricordate Kill Bill? Lo abbiamo giá citato piú volte Kill Bill, fra le New Entries degli ultimi 100 posts uno dei piú interessanti,: presentandosi al Popolo di Genitori & Tennis, nel suo post introduttivo KB scriveva una cosa molto importante: “Unica cosa che voglio in cambio è l’ impegno durante le ore che è in campo.In caso contrario si passa allo sport ricreativo ma a quel punto anche i nostri sacrifici saranno adeguati a quella situazione.” Ora, mi chiedevo io e l’argomento é scottante, qual é il limite fra Intervento Educativo ed Intervento Abusivo? Quand’é che l’Occasionale Viandante che passa per caso ha ragione nell’inorridire e quand’é che magari ci siam sbagliati nell’additare al pubblico ludibrio il povero uri Sharapov di turno? Vorrei rassicurare tutti:In realtá non é successo nulla ma la cosa ricorda le accuse di pedofilia a quel povero genitore in Sicilia (la cui figlia invece aveva una grave allergia al paracetamolo somministrato in supposte) o al recente episodio dei maestri prima incarcerati e poi scagionati. Io lo dico da sempre: facciamo attenzione prima di condannare i vari Mike Agassi & Co. Potrebbe succedere a tutti. Da parte mia vale quanto scrive Dalla Vida, il noto Talent Scout: “io odio i genitori che vogliono campare sui figli, che li spingono in alto quasi torturandoli a livello psicologico, e talvolta purtroppo anche fisico, per far si che raggiungano una posizione economica che consenta loro (i genitori) di vivere agiatamente.”
Per concludere infine come da tradizione dovrei citare Marcos, magari in una sua delirante quanto sublime elucubrazione sullla modestia e presunzione applicate al Tennis (nel nostro caso, il tennista presuntuoso, dotato di tecnica modesta, dovrebbe farsi umile, per migliorare la sua tecnica; per contro, il tennista dotato di buona tecnica, ma di poche vittorie, dovrebbe farsi presuntuoso, per migliorare la sua carriera), ma il Nostro Sommo Vate sarebbe il primo ad essere d’accordo se per questa volta chiudiamo con FRANCESCA,10 anni,la più giovane dei nostri bloggers, che si professa nostra fedele lettrice (sotto la guida di papà francesco) e che,già sappiamo, ha grinta e personalità da vendere e comincia già a farsi valere al di fuori della sua regione. Andata a Roma coi genitori ha potuto ammirare dal vivo il suo idolo Roger federer ed Andy Roddick e tanti altri.E aggiunge: “Poi ho visto il famoso Quinzi palleggiare….è un mostro!!!!!!!ma ho fatto anche il torneo nike u 10 dove sono arrivata ai quarti.spero che ci siano altri bambini in questo blog”
Speriamo anche noi, anche se il rischi oche ci mandino a ranare, come dice Marcos, esiste eccome. Piccoli ingrati!

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