L’eterno enigma delle nazionali.
Pugno duro o clemenza
per i capricci dei big?

 
22 Settembre 2008 Articolo di Michele Fimiani
Author mug

Non solo nel tennis i giocatori con maggior visibilità declinano spesso gli impegni meno prestigiosi delle proprie nazionali. Meglio fare a meno dei pezzi da novanta e lasciar spazio ai gregari più fedeli o trovare un compromesso che non penalizzi nessuno?

Era il 2004 quando Giovanni Trapattoni prese la decisione di non convocare Roberto Baggio nel gruppo che avrebbe preso parte agli Europei in Portogallo nonostante una sontuosa stagione (l’ultima) disputata con la maglia del Brescia e nonostante le pressioni dell’opinione pubblica e della stampa, unite nella volontà di vedere il Divin Codino vestire per l’ultima volta la maglia azzurra in una grande competizione. Andò male per la nostra nazionale la spedizione europea, eliminata al primo turno in un girone tutt’altro che proibitivo e penalizzata dal celebre “biscotto” preparato ad arte da Danimarca e Svezia. E Baggio, che si guardò le partite dell’Italia comodamente seduto sul suo divano a Caldogno, fu l’uomo più nominato sui giornali, e non solo, nonostante la sua assenza.

Questo episodio mi è tornato alla mente assistendo nella sala stampa di Montecatini, durante lo spareggio tra Italia e Lettonia per non retrocedere in serie C, alle conversazioni-discussioni tra i nostri inviati; non si parlava della sconfitta di Fognini, tanto meno dell’importanza che il doppio avrebbe avuto ai fini della permanenza in serie B. L’argomento che ha tenuto banco nella cittadina toscana è stata la scelta di Simone Bolelli di disertare il match di Davis e le possibili sanzioni che avrebbe rischiato di ricevere. Una situazione abbastanza irreale nella quale il protagonista principale era paradossalmente l’unico assente. Per fare un paragone “televisivo” la stessa cosa che succede a Sanremo quando il presentatore non è Baudo; comunque vadano le cose sui giornali si parla quasi solo del “Pippo nazionale”. Una presenza-assenza che pesa come un macigno sulle spalle di coloro che invece sono i reali protagonisti della vicenda.

Diverse e variegate erano le posizioni dei giornalisti italiani riguardo alla vicenda del tennista bolognese: c’era chi era favorevole a chiudere un occhio perdonando a Bolelli una bravata ma riconoscendo che in futuro avrebbe potuto farci comodo e c’era invece chi invocava regole ferree, regole che venissero rispettate una volta tanto, anche a costo di dover rinunciare ad un campione in Davis per sempre.

L’eterno problema che si propone anche nel calcio, dove i big si rifiutano talvolta di giocare le qualificazioni mondiali contro l’Andorra ma pretendono poi di scendere in campo nella ben più stimolante vetrina di una campionato del mondo o di un europeo. Allo stesso modo nel tennis i grandi campioni decidono quando e se dare il loro contributo alla nazionale in Coppa Davis, primi fra tutti Federer e Nadal. Le scelte sono due; o usare il pugno duro, come ha fatto Binaghi, e non convocare mai più il giocatore in caso di rifiuto alla convocazione, oppure chiudere un occhio per il bene della squadra e sottomettersi in qualche modo alla volontà del tennista.

Ognuna di queste due opzioni, come sempre ha i suoi lati positivi e quelli negativi. Da un lato la posizione ferrea di non convocare mai più un giocatore in nazionale è sintomo di una Federazione che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che mette davanti la legalitàe il rispetto delle regole al fattore sportivo. Meglio rischiare di perdere mettendo in campo una squadra unita piuttosto che vincere con un team di mercenari. D’altra parte spesso si rischia di tirarsi la zappa sui piedi rinunciando ad un campione quando invece si potrebbe trovare una mediazione indolore per entrambe la controparti. Non è ancora questo il caso di Bolelli, dato che non stiamo parlando di un top ten ma di un giocatore che ancora galleggia attorno alla cinquantesima posizione, ma pensate se un domani Simone dovesse diventare numero 5 del mondo… Insomma, la situazione è alquanto spinosa e anche chi scrive preferisce lasciare al lettore il giudizio su quale sia la scelta migliore che una Federazione dovrebbe fare in questi casi. Pugno di ferro o maggior flessibilità?

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25 Commenti a “L’eterno enigma delle nazionali.
Pugno duro o clemenza
per i capricci dei big?”

  1. Supermad scrive:

    Bolelli non è (ancora) un campione, a differenza di Federer e Nadal. La federazione svizzera deve (suo malgrado) sottostare ai capricci di Federer, il quale da un po’ di tempo non gioca più il 1 turno di Davis (e la Svizzera infatti perde sempre) per poi ripresentarsi a settembre e salvare la squadra ai playoff. Anche Nadal ha fatto la stessa cosa (come quest’anno quando ha saltato il 1 turno contro il Perù)…il punto è che :
    1) loro sono dei campioni e hanno un calendario molto fitto di impegni, se la squadra di Davis può farcela anche senza di loro, giustamente i due si chiamano fuori per preservarsi
    2) Svizzera e Spagna hanno altri giocatori affidabili su cui puntare (Ferrer, Wawrinka, ecc ecc).

    Bolelli è un buon giocatore, ma non è ancora nessuno: per me ha fatto male a rifiutare la convocazione, mi dà quasi l’impressione che abbia agito cosi più per scelta “politica” che tecnica…

    La Federazione ha fatto bene a squalificarlo, anzi avrebbe dovuto fare la stessa cosa anche con Volandri (quando rifiutò di giocare per una questione di soldi…). Se vieni convocato vuol dire che c’è bisogno di te: dovresti esserne onorato, mica essere scocciato…e poi voglio proprio vedere quante partite vincerà Bolelli in Asia…lieto di essere smentito.

    Quanto al paragone con il calcio io lascerei perdere…ma se proprio vogliamo dirla, quando Totti e Nesta hanno deciso di lasciare la Nazionale lo hanno fatto dicendo “per sempre”, spiegando che non avrebbero mai più vestito la maglia azzurra…

  2. Michele Fimiani scrive:

    @ Supermad

    Ho precisato che Bolelli non è (almeno per il momento) un campione e non l’ho messo sullo stesso livello di Federer e Nadal. La questione è diversa e vale anche per le federazioni svizzere e spagnole; è giusto restare in balia delle decisioni dei campioni?

    A maggior ragione la Spagna che ha fior fiori di giocatori potrebbe tranquillamente usare il pugno duro con Nadal, ma non lo fa. E’ su questo tipo dio scelte federali che ero interessato a conoscere le vostre opinioni.

    Per quanto riguarda poi il calcio…niente da dire sui ritiri definitivi di Nesta e Totti. Ma quante volte il romanista (e non solo lui) tempo fa, ha rinunciato alle partite della nazionale dando le colpe a fastidi muscolari vari, salvo poi scendere in campo la domenica successiva con la squadra di club…?

  3. chloe de lissier scrive:

    facciamo già fatica a cercare un punto d’accordo parlando di tennis… vi sembra proprio opportuno allargare le dispute dialettiche anche sul calcio?

  4. Avec Double Cordage scrive:

    flessibilità

  5. Gianni scrive:

    PUGNO DI FERRO

  6. kicca scrive:

    Direi che la Spagna senza Nadal probabilmente non sarebbe in finale e la svizzera senza Federer molto probabilmente non si sarebbe salvata…credo che entrambe le federazioni debbano molto a questi due giocatori innanzitutto per la visibilità che danno al tennis e secondariamente perchè credo che il movimento svizzero e ancor più quello spagnolo siano molto cresciuti sia a livello di numero di giocatori nel ranking sia a livello di numero di iscritti;più che di capricci credo che, per questi due campioni, si tratti di scelte oculate per arrivare in condizioni fisiche accettabili a fine stagione cosa che conviene anche alle rispettive nazionali visto che le fasi cruciali della Davis si disputano sempre nell’ultima parte della stagione.Per quanto riguarda Bolelli invece credo che abbia completamente sbagliato…dopo tutto Gulbis era nella sua stessa situazione e a giocare la Davis ci è venuto eccome!!!Non credo,comunque, che il pugno duro sia la giusta soluzione,forse sarebbe stato meglio comportarsi come si fece a suo tempo con Volandri.Non so cosa sarà di Bolelli come giocatore, non credo abbia la giusta mentalità per essere un top ten ma se lo diventasse la Federazione avrebbe fatto un grosso sbaglio ad esluderlo.

  7. Eddy scrive:

    al numero 1 o 2 del mondo possono perdonare più cose che al numero 47 no? detto questo anche io sono per la flessibilità. una multa una piccola squalifica e poi tutti a festeggiare il ritorno di bolelli in nazionale.

  8. ingo scrive:

    Credo che il vero problema non stia nella classifica di Bolelli, o in quella di Nadal o Federer. La questione è di principio. La convocazione in maglia azzurra dovrebbe essere onorata in ogni occasione, quantomeno garantendo la presenza, se non condizioni di forma accettabili. Credo che sia evidente a tutti che al di là della durezza della sanzione applicata, a tempo indeterminato, in futuro la porta della Davis potrà essere riaperta al giovane Bolelli, magari dopo un pentimento opportunamente ripreso dagli organi di informazione. Per il momento la federazione svolge il suo ruolo, in difesa di un minimo di credibilità delle istituzioni tennistiche. A Bolelli il ruolo di farsi rimpiangere e perdonare con prestazioni tennistiche all’altezza. Per ragioni di opportunità, non più di principio, in futuro ci sarà, ne sono convinto, il tempo e il modo di rivederlo in Coppa Davis.

  9. Fabio P. scrive:

    La FIT ha fatto benissimo

  10. Gigi scrive:

    Bolelli, per essere un BIG, deve farne ancora tanta, ma tanta di strada!

  11. Supermad scrive:

    Gentile Michele Fimiani,
    quando Nadal non era ancora Nadal, ha sempre giocato la Davis (nel 2004 ha sempre risposto alle convocazioni, giocando anche il doppio…hanno vinto la Davis anche grazie a lui).

    Lo stesso Federer ha sempre onorato la Davis, ha cominciato a centellinare le sue presenze per la Svizzera dal 2005 in poi (mi sembra).

    Il punto è questo: il calendario di un tennista è pieno di tornei. Nadal e Federer arrivano sempre in semifinale o in finale ai tornei ai quali partecipano, giocando dunque molte partite. Pertanto credo che se Spagna e Svizzera possono vincere una sfida anche senza di loro, è giusto che i rispettivi capitani di Davis accettino di non convocarli. Ad esempio alla Spagna, per vincere il 1 turno col Perù, sono bastati Ferrer e Robredo, permettendo a Nadal di prepararsi al cemento di Indian Wells (contro la Germania però Nadal si è regolarmente presentato, battendo Kiefer).

    Per Bolelli il discorso è diverso: lui non gioca il numero di match di Nadal e Federer, non è un campione che deve preservarsi per essere competitivo tutto l’anno, piuttosto è un ragazzo in ascesa che deve ancora esplodere. Lui non deve rifiutare la Nazionale. Lui deve giocare sempre la Davis. Io sono sicuro che se un giorno Simone diventerà top 10 o top 20, giocando dunque molte partite, la Federazione non si impunterà per fargli giocare sempre la Davis. Gli andrà incontro, per non rovinargli troppo la programmazione.

    Bolelli ha detto che ha rifiutato di giocare a Montecatini per prepararsi alla stagione indoor…premesso che voglio vedere quante partite vincerà sul duro da qui a fine anno (felice di sbagliarmi), credo che la sua scelta sia stata “politica”, quindi la Federazione ha fatto benissimo a squalificarlo.

  12. Karlovic 80 scrive:

    Mi sembra di rivivere, fatte le proporzioni, la storia di Karlovic alle ultime Olimpiadi. Ha rifiutato di giocare per la Croazia i Giochi, per un presunto malanno. Forse è ben più grave del caso Bolelli. Poi c’era Berticevic che si scagliò violentemente contro Ivo. Ubaldo conosce meglio di me la storia. Vero per alcuni anni non è stato convocato, ma per altre ragioni.
    Ma mica la Federazione Croata ha squalificato Ivo, o quant’altro.
    Anzi, ieri è stato lui che ha battuto i Brasiliani.
    Forse è eccessiva questa presa di posizione verso Bolelli.

  13. Alessandro Mastroluca scrive:

    Premesso che la decisione era probabilmente l’unica possibile date le premesse, e cioè una Federazione che ha fatto professione di integrità e ha scelto la strada del muro contro muro, non credo che la valutazione del comportamento di un giocatore debba essere condizionato alla sua posizione di classifica.

    Mi spiego meglio: se la maglia della nazionale è una cosa seria, allora diamo ragione a Binaghi. Ma senza se e senza ma. Ovvero, a quel punto non esistono variabili. Ma questa è una posizione che non condivido.
    Così come non condivido chi dice: perdoniamo Nadal ma non Bolelli, perchè tanto la Spagna col Perù avrebbe vinto lo stesso. Ma perchè davvero l’assenza di Bolelli ha spostato di una virgola le nostre possibilità di vittoria, al di là del software di Gulbis?

    Bastava usare un po’ di buon senso, magari accettare il suo rifiuto, chiedere a Barazzutti di non convocarlo, e al ragazzo di non fare più storie in futuro: ti sei giocato il jolly adesso, poi basta.

  14. federico scrive:

    Eccessivi. Questi sono frustrati e se la prendono con un ragazzo giovane che si sta cercando di costruire una classifica. Sarebbe bello che alla prossima occasione Seppi, Starace, Fognini e Cipolla tirassero il “pacco” così Binaghi dovrebbe rimangiarsi la parola e chiamare Bolelli. E’ una provocazione ovviamente. Perchè litigare tra noi che abbiamo già problemi a restare in serie B? Dovevano essere flessibili, fargli una bella ramanzina e magari multarlo.
    L’unico contento sarà Pistolesi.

  15. hollywood scrive:

    Tempo fa,non ricordo su quale blog, quando era nell’aria la rinuncia alla nazionale da parte di Bolelli, scrissi che se un giocatore avesse ricevuto WC o/e aiuti logistici o/e finanziari, dovesse sottoscrivere una specie di contratto con la Federazione in cui si impegni, qualora la FIT lo richieda per una competizione a squadre a prestare la suo opera sportiva per rifondere quel tale prestito.

    Oggi sulla Stampa viene fuori che Bolellei ha ricevuto dalla FIT circa 83.000€ per aiuti finanziari e altri benefit.
    A questo punto mi sembra logico che la Fit s’incazzi, non ci sono molte parole per descrivere questa situazione tragicomica e aggiungo Italica, con molto dispiacere.

    Se il tennis lo pensiamo come uno sport singolo e non di squadra, Bolelli ha tutte le ragioni del mondo per rifiutare una convocazione in nazionale tanto piu’ che viene pagata con 900€ un po’ poco per un giocatore che partecipa a tornei ATP dove anche una sconfitta al primo turno si racimola molto di piu’.

    Il problema nasce dal fatto che la FIT abbia oggettivamente aiutato Bolelli nella sua scalata a giocatore professionista , questo fa si che la FIT o chi per essa prenda queste decisioni, che io condivido, chi rifiuta non gioca piu’ mi sembra anche molto giusto.

  16. giorgio scrive:

    @ hollywood

    Oltre agli aiuti finanziari che Bolelli ha avuto da parte della Fit, ed a cui tu hai fatto riferimento, nessuno si è ricordato di citare, compreso lo stesso Binaghi, che per l’incontro di Coppa Davis contro la Spagna disputato a Torre del Greco, la Fit ha dimostrato di avere e di voler dare fiducia ad un giovane, che ancora non aveva avuto risultati tali da giustificare una convocazione in Coppa Davis e che usciva da un periodo critico per un infotunio, convocando come quinto uomo Bolelli. Ed è andata anche ben oltre, perchè la Fit, a proprie spese, lo ha fatto affiancare dal suo coach personale che all’epoca era Ronzoni, nonostante si sapeva per certo che non avrebbe potuto giocare (nelle coppe a squadre internazionali la formazione ufficiale deve essere composta tassativamente da quattro giocatori più il capitano. Se ricordate Starace ha lasciato il ritiro il giovedì per motivi di salute, ma non è stato possibile sostituirlo). In quell’occasione, pur sapendo di essere stato convocato come quinto uomo e con zero possibilità di giocare, Bolelli ha risposto giustamente con grande entusiasmo alla sua prima convocazione in nazionale, e di ciò ne sono stato buon testimone perchè, in quell’occasione come in altre, sono stato a stretto contatto con i giocatori fin dal primo giorno di raduno. Ma certe cose, qualunque possano essere le motivazioni, almeno per come la penso io, ma posso sbagliarmi, non bisogna dimenticarle.

  17. stefano scrive:

    credo che sia un pò un controsenso affermare di preferire vedere in davis under 12 che sudino x la maglia azzurra e poi sanzionare chi questo non lo fa..cose che ha detto e fatto binaghi. mi spiego meglio: io preferirei vedere perdere l’italia 5-0 in davis contro chiunque e facendo giocare gente oltre la 200esima posizione mondiale che però si senta onorata di giocare x l’italia piuttosto che andare a rincorrere la disponibilità dei migliori,anche fossero i nuovi nadal e federer. e sono daccordo con pietrangeli quando dice che rifiutare la davis è come sputare sul tricolore. ma credo allo stesso tempo che sia profondamente ingiusto squalificare un giocatore xkè nn ha risposto alla convocazione..in fondo chiunque ha diritto di scegliere come meglio crede le proprie strategie e le proprie priorità, e se bolelli ha ritenuto opportuno..cosa più o meno opinabile..privilegiare il torneo di bangkok rispetto la davis era liberissimo di farlo.credo che nessuno può permettersi di stabilire x gli altri cosa deve fare e cosa no,anche e soprattutto la presenza in davis..la maglia azzurra va sentita, ambita, onorata..è una questione di spirito. se così non è che senso ha porre squalifiche? a cosa porta la coercizione? a farla amare di più in futuro ? non credo proprio..forse a non rifiutare più la convocazione, ma allora non è vero che in davis deve andare solo chi ne ha voglia.. sono perplesso. in sintesi: indipendentemente dalla scelta di bolelli, più o meno discutibile, e anche ammesso e non concesso che bolelli sia un traditore, credo che la squalifica sia una sanzione molto stupida e controproducente.piuttosto non lo si convochi più, se gli si vuole insegnare qualcosa x il futuro..

  18. Fabio P. scrive:

    @Stefano
    Bolelli non è stato squalificato …. dicono semplicemente che faranno come dici tu: non lo convocheranno piu’ per la Davis e stop con gli aiuti, di qualsiasi tipo.
    Mi pare più che giusto.

  19. Avec Double Cordage scrive:

    giorgio è tutto bellino quello che scrivi ma nel 2005 Bolelli aveva appena 19 anni e non erano certo i 19 anni di Nadal o Djokovic o Del Potro, Bolelli era praticamente ancora uno junior allora (e dinuovo ci sarebbe da tirare in ballo la federazione ma lasciamo perdere), con esperienza praticamente zero nel circuito ATP era li a Torre del Greco solo per acquisire esperienze, adesso deve invece costruirsi una classifica che gli permetta di no partire sempre nel primo turno contro i vari top 10 o top 20

    e dai forza, è un ragionamento molto logico, se andava giocare, o a sedersi in panchina a Montecatini non avrebbe potuto preparasi per il veloce di questa settimana e sarebbe arrivato pure con jet-lag risultato avrebbe praticamente sicuro perso al primo turno e avrebbe avuto solo un a settimana per preparasi per il torneo di Tokyo mentre adesso è già preparato e se ha fortuna può fare un risultato anche questa settimana, io spero solo che tutto questo putiferio scatenato dalla FIT non gli abbia costato troppi nervi e concentrazione per questa settimana, era nadato in Asia per lavorare tranquillamente invece gli scatenano adosso una tempesta

    bolelli on era indispensabile per battere Juska e non è affatto vero che Bolelli è il miglior doppista italiano, quello forse e Starace e lo sarebbe forse Bracciali, ma gli altri sono tutti sugli stessi livelli medio bassi nel doppio eccezion fatta forse per Cipolla, dico forse perché non si è mai potuto verificare cosa vale veramente in doppio in una partita che conta e che non sia un challenger di doppio o giù di li

    speriamo che contro la Slovacchia facciano giocare Cipolla magari assieme a Starace che secondo me potrebbe essere un punto di partenza per un doppio che possa lottare contro alcune squadre non troppo forti come il doppio svizzero, svedese, israeliano, austriaco e americano, visto anche che contro la Slovacchia il doppio on è cosi importante come contro la Lettonia dove era il punto fondamentale, contro la Slovacchia possiamo, anzi dovremmo benissimo vincere 3 singolari se non tutti e quattro, sicuramente con Bolelli le garanzie per fare questo sarebbero più elevate e visto che si giocherà nella stagione primaverile di terra rossa non ci sarebbe alcun problema di programmazione visto che la terra rossa è apparentemente la superficie meno adatta ai slovacchi e si finirà per giocare su di essa

    torno a dire che questa testarda esclusione di Bolelli nuoce soprattutto a noi appassionati e gli appassionati sono in fin dei conti quelli che finanziano tutto il circo del tennis partendo dall’aquisto dei prodotti degli sponsor passando per le tessere dei circoli arrivando fino agli abbonamenti televisivi

    in un paese normale un comitato che ha arrecato danni di immagine di questo tipo in una maniera talmente dilettantesca si dimetterebbe chiedendo scusa (e in cuor suo vergognandosi) invece da noi continuano ad esserci ancora funzionari con ruoli responsabili della vecchia gestione Galgani

    confido in giorgio nel correggermi se sbaglio e non c’è più nessuno di quell’era di misfatti peggio della presente (beh insomma siamo tra il pessimo e il meno pessimo se allarghiamo l’orizzonte a come le cose andrebbero fatte)

  20. Avec Double Cordage scrive:

    caro Fabio P. managgia a te mi fai scrivere un altro commento, e vero che non ho nulla di meglio da fare sti giorni ma mo basta ;)

    squalificarlo o non convocarlo più e ignorarlo per le wild card è la stessa cosa se si considerano gli effetti

    è una distinzione da avvocati

    cosi era solo più semplice

    e non è affatto giusto

    e nemmeno intelligente, anzi

    proviamo con le parabole stile nazareno:

    Se tuo padre ti chiede di dargli una mano in giardino e tu invece hai da fare al lavoro, lo troveresti giusto che non ti si faccia più entrare in casa e ti si tolgano le chiavi della cantina e ti si richiedano indietro i soldi che è costato il primo anno all’università prima che iniziassi a lavorare part time parallelamente agli studi?

    E poi si vada pure a raccontare in giro che sei simpaticissimo ma che devi crescere caratterialmente.

    la differenza che passa tra la squalifica e la non convocazione è come quella che c’è tra lo sbatterti la porta in faccia e il dirti di stare alla larga

    le chiavi della cantina sarebbero le wild card ;) esempio del cavolo ma tanto per rendere l’idea dell’assurdità del tutto …difendere il paese tz tz tz

    non si gioca più con le racchette di legno e pantaloni lunghi… forza signori rendetevi conto che i secoli passano!

  21. Fabio P. scrive:

    @Avec Double Cordage
    Ho studiato Legge all’Università :-)

    Comunque continuo a trovare tutti questi paragoni non calzanti …

    Io do una cosa a te e tu dai una cosa a me … questa è la storia.
    Tu non me la vuoi dare e io ti chiudo i rubinetti.
    Anzi, potendo, ti richiedo pure quello che ti ho dato … perchè non te l’ho dato per caso.
    Bolelli non è un figlio e l’interesse per la Federazione nei suoi confronti non è amore.
    E’ un rapporto do ut des e nient’altro.
    Da sempre è stato detto che Bolelli (e tutti gli altri) gioca per sè, che il tennis non è uno sport di squadra etc etc.
    Bolelli non si lamentasse e cominciasse a vincere tornei.
    Le racchette di legno non c’entrano niente …

  22. stefano scrive:

    avec ecc ecc.. gli effetti all’atto pratico saranno anche gli stessi, ma io avevo messo il punto su un altra questione: il significato di squalificare un giocatore che non risponde alla chiamata..mi sembrava una caduta di stile, quasi come una ripicca, e x certi versi contoproducente..prendete le affermazioni di bolelli, come era prevedibile ha detto che in futuro valuterà come relazionarsi con la federazione dopo quello che è successo..
    Fabio P. comunque io ho sentito che bolelli è stato squalificato x 4 anni, l’ho letto pure sul giornale :)

  23. Fabio P. scrive:

    @Stefano
    Non capisco cosa vuole valutare Bolelli … la Federazione gli ha chiuso la porta in faccia.
    Se la Federazione resta coerente i rapporti non si riallacceranno.
    Ma .. mai dire mai …
    La soluzione, secondo me, più probabile è che Bolelli, prima o poi, si renda conto di cosa veramente gli conviene fare e che, con il capo chino, vada a bussare in FIT.
    A meno che non diventi un vero campione e se ne freghi di tutto e di tutti.
    Glielo auguro ma non lo ritengo probabile.

    Per quanto riguarda il discorso “squalifica” … pur convenendo che gli effetti sono più o meno gli stessi, non mi pare di aver letto questa parola negli articoli presenti sul sito FIT, l’unica fonte che dovremmo tenere in considerazione in questi casi.

  24. giorgio scrive:

    @ Avec Double Cordage
    Pur essendoti grato e pur sentendo il dovere di doverti ringraziare per aver dato del “bellino” alle cose che ho scritto sull’episodio della convocazione di Bolelli contro la Spagna, non posso fare a meno, e me ne scuso, di farti notare che non hai colto il senso di quello che volevo dire, o per meglio dire forse sono stato io stesso a non saperlo dare. E’ chiaro che, nel 2005, Bolelli ancora non aveva espresso alcunchè a livello professionistico e che era normale l’aver risposto con entusiasmo alla convocazione, ma quello che volevo evidenziare era l’allora disponibilità della FIT, disponibilità dimostrata ancora fino a poco tempo fa, a voler far fare esperienza e dare fiducia ad un un ragazzo in crescita tecnica su cui credeva, e penso crede ancora, anche se fino ad allora non aveva ottenuto risultati tali da giustificare una convocazione i Davis. E di questo, mi darai atto, bisogna dare merito alla FIT.

  25. Agostino scrive:

    Off topic… (ma mica tanto visto che si parla dei capricci dei campioni)
    Nessuno ha un’opinione sul fatto che Novak Djokovic è riuscito a strappare una wild card a bangkok per quel mediocre junior di suo fratello Marko (subito asfaltato 6-0 6-2 da Nieminen)?
    Io un’opinione ce l’ho…

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