Attacchi Fit: Tommasi risponde.
“Lo sfacelo del vate e la bava”.
La posizione di Pietrangeli

 
1 Marzo 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Due “pesanti” commenti di Giancarlo Baccini, sul sito FIT e sulla rivista federale, provocano la reazione che potete leggere qui sotto. Insieme ai due commenti all’origine della polemica e ad una risposta di Nicola Pietrangeli.

Flavia Pennetta ha vinto il suo sesto torneo in carriera ad Acapulco battendo la Cornet 60 46 61. Leggi tra i commenti all’articolo di Rino, sulla sconfitta della Schiavone, le statistiche di Giorgio Spalluto ed il relativo commento di Ubaldo sui successi di Flavia e della Leonessa.

Caro Ubaldo
vengo meno ad una regola che mi sono dato in quanto sollecitato da un intervento di uno dei frequentatori del tuo blog. “Anto” mi chiede se io mi sento lusingato o infastidito dagli attacchi che il signor Baccini mi rivolge sul sito della Fit.
Mi ha lusingato a suo tempo il 34,5 per cento dei voti che, senza aver fatto una telefonata, tanto meno una campagna elettorale, ho raccolto all’Assemblea di Fiuggi dove mi sono presentato solo per evitare che la cordata Binaghi-Panatta prendesse il 90 per cento dei voti. Mi crediate o meno l’ultima cosa che vorrei o avrei voluto fare è il presidente della Federazione perché non ho alcuna intenzione, a questo punto della mia carriera e della mia vita, cambiare un’attività che mi ha dato molte soddisfazioni.
In quanto a Baccini lui non ha nessuna responsabilità. Un presidente più attento di Binaghi non gli consentirebbe di fare un uso così personale del sito federale ma questo è un problema loro.
Di Baccini ricordo solo una pianta di fiori che molti anni fa mi ha inviato a casa per ringraziarmi di avergli dato un incarico ed uno stipendio in una rivista, Tennis Club che io dirigevo.
Ricordo anche che nel 1976, alla vigilia dell’unica finale di Coppa Davis che l’Italia ha vinto, si è fatto promotore dell’occupazione simbolica (mi auguro) della sede della Fit perché sosteneva che l’Italia non avrebbe dovuto giocare quella finale.
Io, che – secondo Baccini – odio il tennis italiano al punto tale di essermi voluto candidare alla Presidenza, mi sono battuto in ogni sede perché i nostri giocatori andassero in Cile perché sapevo che era un’occasione utile per conquistare un trofeo che rimane il più prestigioso nella storia del nostro tennis. I più importanti sono invece stati le due vittorie di Nicola Pietrangeli e quella di Adriano Panatta nelle prove del Grande Slam.
Perdo volentieri qualche minuto di più per raccontare quanto è successo il giorno in cui Francesca Schiavone ha battuto la Henin. Non ho visto quella partita perché dovevo registrare la mia settimanale rubrica calcistica per Sky e scrivere un articolo di pugilato per il Tempo, il quotidiano romano al quale collaboro da molti anni. Quando ho saputo il risultato ho chiamato il Tempo per essere sicuro che avessero almeno la notizia ma non avevano più lo spazio.
Il blog federale ha scritto “Il silenzio dei Colpevoli” accusandomi di avere deliberatamente trascurato la vittoria della Schiavone perché la mia attività giornalistica sarebbe unicamente indirizzata a sottolineare le sconfitte dei nostri tennisti. Ho visto invece la partita che la Schiavone ha perduto, giocando peraltro molto bene, contro la Dementieva e ne ho scritto, pur sapendo che potevo essere accusato di avere atteso la sua sconfitta per occuparmene.
L’ultima prodezza del blog federale è un “penalty point” che mi è stato dedicato nell’ultimo numero della loro rivista. Non meriterebbe risposta ma mi limito a riferire l’ultimo passaggio:
“gli juniores sono diventati strumentali al suo antitalianismo, Tommasi li ha ricoperti di bava e di aggettivi ingiuriosi. Che pena, ragazzi, assistere ad un così disastroso sfacelo intellettuale.”
No comment. Non ho riletto i miei articoli perché ho buona memoria ma anche perché la bava e gli aggettivi ingiuriosi non fanno parte del mio giornalismo. Al contrario trovo l’una e gli altri nella rivista federale.
Un’ultima notazione per Nicola Pietrangeli. Io gli devo, come tutti gli appassionati, troppa gratitudine per quello che ha fatto e per le gioie che ci ha dato per prendermela con qualche disinvolto intervento sulla rivista della Federazione. Nicola cerca invano di giustificare la brutta sconfitta subita l’anno scorso dalla nostra squadra di Davis ricordandoci che in Israele hanno perso anche i cileni. La differenza è che noi abbiamo perso in due giorni, che Bolelli ed il doppio hanno perso in tre set e che Seppi ha perso un singolare contro un avversario in preda ai crampi perdendo il quinto set da 3 a 1. I cileni hanno perso il doppio per 10-8 al quinto ed ugualmente in cinque set ha perduto Gonzalez il match decisivo nella terza giornata.
Dopo tutti i match che ha vinto, a Nicola un doppio fallo si deve perdonarlo
Poiché Baccini ogni tanto fa riferimento alla mia età, io mi limito ad augurargli di invecchiare come sto invecchiando io. In quanto al Memorial Tommasi temo che dovranno avere un po’ di pazienza.

Ti mando queste righe per l’amicizia che ci unisce da tanti anni e per la simpatia che mi hanno manifestato molti frequentatori del tuo blog, compresi quelli che qualche volta non sono d’accordo con me.
Rino Tommasi

Nota di UBS: per favorire meglio la comprensione della vicenda, pubblico qui sotto cosa è stato pubblicato sul sito federale venerdì. E trascrivo integralmente poi anche quanto pubblicato sull’ultima pagina della rivista federale SuperTennis per la rubrica Penalty Point, intitolato “Lo sfacelo del vate”. Accanto a questo c’era ,nella rubrica la Posta di Nicola, una risposta di Pietrangeli a un lettore che citava quella lettera aperta che io avevo scritto ai giocatori (in cui dicevo che sbagliavano a credere che i giornalisti italiani fossero anti-nazionalisti per partito preso…). Questa la stralcio così: Pietrangeli esordisce “Onestamente non credo che i giornalisti siano contro i tenisti italiani. Ma certo non sono neppure a favore!” Poi scrive: “I nostri ragazzi non di divertono a perdere…ai miei tempi era pià facile scrivere, in Coppa Davis vincevamo quasi sempre e negli Slam avevo la fortuna di andare sempre piuttosto avanti…Agli italiani piace fare paragoni ma è impossibile paragonare i nostri giocatori a un Nadal a un Djokovic. Quando abbiamo perso in Israele hanno scritto peste e corna, ma oggi nessuno ha fatto caso al fatto che gli israeliani abbiano vinto il doppio all’Australian Open. La critica ve bene purchè sia costruttiva e obiettiva”.

Dal sito Fit: Venerdì, 29 Febbraio 2008 alle 08:23

IL SILENZIO DEI COLPEVOLI
Grande spazio su tutti i giornali, oggi, per l’impresa di Francesca Schiavone a Dubai. Così come grande spazio aveva avuto, qualche giorno fa, la vittoria di Andreas Seppi su Nadal.
Fra tante celebrazioni, mi avrebbe fatto piacere leggere il commento di Rino Tommasi, il veterano del giornalismo tennistico nazionale, l’uomo che larghi settori del nostro movimento accusano di anti-italianità pregiudiziale. Invece niente. Neppure una riga. Neppure un centesimo dello spazio che Rino ottenne l’anno scorso da uno dei giornali ai quali collabora per scrivere un articolo nel quale criticava gli altri giornali, colpevoli di aver dedicato troppo spazio al primo successo della Schiavone in un torneo della WTA, quello di Bad Gastein.

Dalla rivista SuperTennis n.1/2 del gennaio 2008 _

LO SFACELO DEL VATE
A conferma del fatto che un po’ ci è e un po’ ci fa, in Australia il vecchio Rino ha scoperto l’insistenza degli juniores italiani. L’anno scorso _ ricordate? _ gli dedicammo un corsivetto perchè sui suoi resoconti dagli Slam ignorava i grandissimi risultati ottenuti da Trevisan, Lopez e Fabbiano. Quest’anno che a Melbourne le cose sono andate male (anche perchè i nostri migliori giovani non c’erano) e gli juniores sono diventati strumentali al suo antiitalianismo, Tommasi li ha ricoperti di bava e di aggettivi ingiuriosi. Che pena, ragazzi, assistere a un così disastroso sfacelo intellettuale!…

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72 Commenti a “Attacchi Fit: Tommasi risponde.
“Lo sfacelo del vate e la bava”.
La posizione di Pietrangeli”

  1. Enzo Cherici scrive:

    L’intervento di Baccini m’aveva talmente disgustato da indurmi, contravvenendo ad una regola che mi ero autoimposto dopo tante censure subite, ad intervenire direttamente sul suo pseudo-blog non tanto per prendere le difese di Rino, cosa di cui lui non ha ssolutamente bisogno, quanto per ristabilire quel minimo di verità che il Baccini pare abbia da tempo trascurato. Al momento il pezzo di Baccini ha avuto 11 commenti, tra i quali gli ottimi interventi di Michele Fimiani e Roberto Commentucci. Su 11 commenti ben 8 implorano Baccini di pensare a promuovere l’ottimo momento del tennis italiano e di non perdersi in polemiche sterili e senza costrutto. E dalle quali, francamente, non esce propriamente bene. Grandissima solidarietà a Rino e ancora ringraziamenti per tutto quello che ha fatto e fa per il tennis. Gli chiedo inoltre di portare pazienza, forse qualcuno non riesce a farsi una ragione che il nome di Rino Tommasi nel mondo significa qualcosa. Altri passano e passeranno inosservati.

  2. Stefano scrive:

    Va beh, Baccini, poverino, è talmente livido di invidia nei confronti di Tommasi che non riesce proprio più a contenersi, la fa continuamente fuori dal vaso. E pensare che ieri ho anche perso tempo a scrivere due righe sul suo blog, in risposta al suo sciocco trafiletto, due righe che ovviamente non sono state pubblicate :-)
    E ci tengo a sottolineare che non erano per nulla volgari nè ingiuriose, giusto per far capire di che personaggio stiamo parlando.
    Mi viene in mente un passo di un libro di Sciascia, “Il giorno della Civetta”, che recita così:

    “…l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più in giù: i piglianculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…

  3. giancarlo scrive:

    sparare su Baccini è ormai come sparare sulla Croce Rossa. C’è da preoccuparsi che i soldi dei tesserati FIT vengano anche spesi per mantenere questa sua attività. Tommasi è e sarà sempre un “monumento” (in tutta la positività del termine) per il nostro sport. Chi c’era a Fiuggi (e io c’ero) ricorda ancora il suo intervento dalla tribuna (solo con quello ha raccolto i suoi voti) e Panatta ancora oggi si morde le mani …visto il benservito che gli ha dato Binaghi!

  4. tonitri scrive:

    Rino per me rimani sempre il numero uno!! Sei quello che vorrei quando penso ad un giornalista colto e preparato… In quanto al memorial che sia il più in la possibile

  5. Nikolik scrive:

    Replica di grande classe e di grande garbo da parte di Tommasi.
    Io, fin da bambino, mi sono avvicinato al tennis leggendo i suoi fantastici articoli, nessuno racconta una partita di tennis bene come lui. Sia in forma scritta, che come telecronaca.
    Per me sarà sempre il n. 1.
    Proprio per questo continuo a ritenere un grave errore quello di candidarsi alla Presidenza della Federtennis.
    Lui non doveva, a parer mio, scendere nell’agone politico, doveva continuare a volare alto, è Tommasi, lui.
    Poco contano i motivi, peraltro validissimi, che lo hanno convinto a candidarsi: uno come lui, del suo spessore, non doveva farlo comunque.
    Montanelli, a suo tempo, rifiutò addirittura il seggio da Senatore a vita, che il Presidente della Repubblica Cossiga voleva dargli, affermando che voleva continuare ad essere considerato indipendente da tutto e da tutti.
    Lui è il Montanelli del tennis, ancor meno doveva prestare il suo nome in una battaglia federale.
    E’ stato un errore, ma come si fa a non perdonare uno come Tommasi, con tutti i migliaia di bellissimi reportages che ha scritto? Come si fa a non perdonare uno che aveva edito quella rivista meravigliosa (mai vista una cosa del genere, né prima né dopo) come Il Grande Tennis?
    Perdonato, non parliamone più.
    Lo invito a continuare a scrivere tutto ciò che vuole, anche criticando aspramente gli italiani, ci sono migliaia di suoi ammiratori che, anche se a volte non sono d’accordo con lui, lo leggono sempre con grande piacere.
    Come me.

  6. pibla scrive:

    Di Baccini conosco solo il cantante.
    Quello della FIT non è un blog, perché in un blog si pubblicano tutti gli interventi a meno che non siano offensivi o volgari, là, come io e molti altri ben sappiamo, questo non accade, quindi per favore smettetela di chiamarlo blog per il semplice fatto che non lo è; se proprio lo dovete nominare lo potrete chiamare “pseudo-blog” o “Spazio del Responsabile della Cominicazione FIT sul sito della FIT”.
    Per il resto Rino fa benissimo, come sostanzialmente fa, ad ignorare i commenti provenienti dal Responsabile Comunicazione FIT, il quale, a mio modesto avviso, con il suo operato non fa che screditare l’operato di Binaghi che è di gran lunga migliore di quello della passata gestione.

    Grande Rino, Rino Grande!!! Raggiungerai la perfezione quando riconoscerai che occhio di falco, seppur perfettibile e senza ancora essere “democratico”, è uno strumento utilissimo per il tennis, Hewitt-Seppi docet.

  7. massimiliano derespinis scrive:

    Questo Baccini non so chi sia, Rino Tommasi si: un monumento per me intoccabile!
    Ci sono commentatori di tennis molto competenti su eurosport, ma quando c’è Rino per me è uno spettacolo nello spettacolo, non ho mai avuto il piacere di conoscerlo ma gli voglio bene come ad una persona di famiglia.

  8. Michele Fimiani scrive:

    Quoto in pieno ogni virgola di Tommasi; non condivido solo il fatto che abbia spiegato e giustificato le ragioni per le quali è stato impossibilitato a scrivere l’articolo sulla vittoria della Schiavone. Lui di fatto non deve render proprio conto a nessuno di quel che scrive o non scrive…credo proprio che visto il suo livello possa permetterselo! Io non avrei sprecato una sola parola fossi stato in lui! Ancora di più Rino si è dimostrato un signore.
    Per concludere, visto che anche qui è stato trattato l’argomento, riporto il commento che avevo lasciato sotto al primo post di Baccini:

    “Fa veramente sorridere come qualcuno continui a credere che un giornalista come Rino Tommasi possa essere in qualche modo felice quando gli italiani perdono; nonostante sia comunque riuscito ad avere una carriera gloriosa vincendo anche premi internazionali, Rino Tommasi, così come qualunque altro giornalista italiano, avrebbe avuto solo da guadagnarci ad avere un grande campione italiano. Sia in quanto a visibilità che in quanto a spazio sui giornali. E questo lui lo sa benissimo. Lo ha anche ribadito un un’intervista che mi ha gentilmente concesso per il blog di Ubaldo Scanagatta pochi mesi fa. Il fatto è che come sottolinea spesso Tommasi, in Italia l’obiettività viene spesso confusa con l’antipatriottismo. Personalmente non ho mai avuto a che fare col dott. Baccini, di conseguenza non mi permetterei mai di criticarlo, però dispiace comunque, per un ragazzo giovane come me, assistere a queste diatribe personali che si trascinano da ormai diversi anni. Venendo poi all’incontro di ieri di Francesca Schiavone, pur riconoscendo la grande impresa della Leonessa, bisogna comunque anche ricordare che questi grandi exploit dei nostri azzurri, avvengono sempre e comunque in tornei che non sono dello Slam. Mi spiego; se in Italia avessimo un giocatore stabilmente tra i primi dieci del mondo, probabilmente i giornali investirebbero anche in tornei come Dubai, mandando così sul posto un inviato. Vista però l’assenza di tale campione, i nostri giornalisti sono costretti ad assistere dal vivo solo agli Slam e a pochi altri Masters Series. Tornei dove invece i nostri atleti continuano a deludere costantemente. Vedrà caro dott. Baccini, che se un azzurro batterà un top ten in un Grande Slam, Rino Tommasi sarà il primo a scrivere un articolo celebrativo sui giornali per cui collabora. Così come fu entusiasmante la sua telecronaca per Sky di un anno fa quando al Foro Italico Filippo Volandri sconfisse Federer. Probabilmente è un gatto che si morde la coda, ma finchè i nostri tennisti non otterranno risultati importanti nei Grandi Slam, che restano il termometro dei valori tennistici, ci sarà sempre il rischio che grandi vittorie come quelle di ieri della Leonessa, finiscano per avere meno spazio di quello che meriterebbero.”

  9. stefano grazia scrive:

    Baccini who?

  10. Voortrekker Boer scrive:

    Patetico Baccini, davvero fece parte di quell’ignominosa schiera di balilla rossi (come ebbe a definirli il buon Clerici) che occupò la FIT nel 76? Buono a sapersi, ulteriore esempio di come in Italia gli incendiari siano diventati pompieri.
    Lo sfacelo pubblico di questi personaggi alla Baccini sta diventando allarmante, ancor di più il fatto che non possiedono vergogna e vomitano fiele su organi pubblici.
    Povera Fit

  11. Marco11 scrive:

    Esprimo qui per l’ennesima volta la mia solidarietà a Rino continuamente bersagliato da questa ignominiosa caccia all’uomo di Baccini, dato che sul “blog” del sito FEDERALE non mi è consentito di farlo, dato che per la FIT Rino Tommasi incarna _IL MALE_. (W la democrazia)
    Mi sono chiesto più volte se una federazione, nella persona del direttore della comunicazione, possa portare avanti questa guerra nei confronti di un giornalista reo soltanto di fare il suo lavoro con obiettività e onestà intellettuale senza dover rendere conto a nessuno.
    La situazione mi sembra piuttosto grave e grottesca…ma ancora più grave reputo la connivenza del presidente della federazione Binaghi.
    Tutto ciò mi ricorda molto la fattoria degli animali di Orwell…con Binaghi nelle vesti di Napoleone e Baccini nei panni di Clarinetto.
    Credo che questo atteggiamento non giovi alla credibilità,già peraltro compromessa, della federazione.

  12. luca scrive:

    Fossi stato nei panni di Tommasi non avrei degnato di risposta Baccini; non deve giustificare il suo operato a nessuno, nè dar peso a propaganda elettorale. Sarebbe come se Federer si iscrivesse al challenger del TC Cagliari, da cui proviene l’attuale - non so se futuro - presidente FIT Binaghi.
    Tanto la sostanza non cambia : è la Schiavone che ha battuto la Henin, non la FIT.
    Ecco, Binaghi potrebbe dare buona prova di sè facendo sì che il suo circolo dia alla luce un futuro top ten : sarebbe la prova del nove.

  13. andrew scrive:

    …beh, guardate che ancora trovare gente che si impegna a replicare al portavoce FIT è semplicemente pazzesco…

    Ma quand’è che qualcuno mi da una mano per fondare la Federazione Italiana Vaffantennis? Rino, basta cazzeggiare, dammi una mano…

  14. marco scrive:

    tommasi è un grande e poi è anche simpatico oltre ke puntuale e iper-competente quando fa le telecronache su sky…e poi sarei curioso di sapere di cosa parlerebbero lui e Clerici in un’ipotetica cena a 3 cn il mio idolo: Marat Safin……x me ce ne sarebbbero delle belle!!!ihih..:)

  15. mimmo49 scrive:

    Vorrei fare solo poche considerazioni circa la candidatura di Tommasi a Presidente nell’Assemblea di Fiuggi. Le cose che vado a precisare le ho esternate personalmente, qualche tempo dopo, allo stesso Tommasi e queste considerazioni vengono fatte da una persona che era presente a Fiuggi ed avendo preso parte ad altre Assemblee elettive ha una certa esperienza sull’argomento. Già quando Tommasi ha dichiarato su un giornale che su richiesta di alcuni amici (il gruppo contrapposto a Binaghi) aveva preso in sole due ore la decisione di candidarsi, mi ha lasciato molto perplesso, perchè una decisione così importante per le cose che bisognava fare (Tommasi stesso diceva che allora in Federazione andava bene niente) avrebbe necessitato, secondo me, di un attimo in più di riflessione. All’epoca, mi ricordo, che l’offerta di candidarsi a Presidente in opposizione a Binaghi, prima di cadere su Tommasi, era stata fatta a vari personaggi, tra cui Pescante e tutti avevano rifiutato, in quanto agli amici a cui si faceva riferimento prima interessava solamente che il Loro candidato avesse un nome di richiamo. Ricordo l’intervento di Tommasi che disse una grossa bugia quando affermò che Lui non era legato a nessuno, mentre, come già detto, in un comunicato aveva affermato di aver accettato perchè gli era stato richiesto da alcuni amici ed i bigliettini che circolavano con i nomi di quegli amici portavano, giustamente, il Suo nome come Presidente. Una verità, però, devo ammettere la disse ed era quella che non aveva un programma da sottoporre all’Assemblea. Infatti per fare un programma bisogna conoscere i veri problemi, ed all’epoca i problemi del tennis erano veramente tanti rispetto ad oggi, e certamente Tommasi i veri problemi che sono quelli dei Circoli, dei Maestri, e tanti altri non li conosceva. Certamente non era una Sua colpa, in quanto non essendo stato dirigente di Circolo e volando alto nei Grandi Slam per Lui i problemi importanti e seri e quelli che conosceva erano se Sampras un giorno avrebbe battuto a 200 o a 210 all’ora o se quando pioveva a Wimbledon il telone per coprire il campo veniva steso in 10 o 20 secondi. Un’altra favola da sfatare, poi, è quella che è stato Tommasi con la Sua personalità e con il Suo intervento ad ottenere quella percentuale di voti a Suo favore. Quei voti erano bloccati ed erano la forza del gruppo opposto a Binaghi che l’aveva candidato e gli stessi voti li avrebbe preso anche un candidato di nome Tom Cruise, Roberto Baggio, Valentino Rossi o un candidato di nome signor Bianchi od Esposito. Tutto questo per mettere alcuni punti fermi su questa vicenda, fermo restando che Tommasi nel Suo mestiere non si discute, anche se ritengo che alcune esternazioni potrebbe fare a meno di renderle pubbliche. Mi riferisco ad una battuta che ho sentito personalmente fare da Tommasi ad alcuni dirigenti della Federazione a Napoli in occasione dell’ultima Fed Cup dove si vantava di aver risposto, al portiere dell’albergo che Gli chiedeva di quale Federazione fosse, di essere di nessuna delle due Federazioni , ma che potendo scegliere avrebbe preferito appartenere a quella Spagnola. Penso e spero che si sia trattata di una battuta ma comunque di cattivo gusto per il modo in cui è stata detta ed offensiva nei confronti dei dirigenti a cui stava raccontando l’accaduto. Un’ultima considerazione, per carità non vuole essere in tono polemico perchè rispetto le opinioni di ognuno, ma veramente pensate che una Federazione si giudichi positivamente solo perchè un suo giocatore vince uno Slam o è tra i primi dieci al mondo? Certamente questa sarebbe la ciliegina sulla torta ma credetemi i parametri da considerare sono anche tanti altri e per poter dare un giudizio “onesto” bisognerebbe conoscere a fondo le varie problematiche e sapere cosa veramente questa Federazione sta facendo di buono nei vari settori, considerando anche la situazione di difficoltà da cui è partita. Scusatemi per la lunghezza del commento, ma giuro, non Vi tedierò altre volte anche se Vi potrei raccontare tante altre cose interessanti. Ah dimenticavo, se qualcuno pensa che una sola parola di quello che ho scritto non sia vera sono pronto a dare il mio nome e cognome pubblicamente su questo blog!

  16. anto scrive:

    Grazie Sig. Rino per la sua risposta. Ora capisco perchè a giusta ragione è considerato uno dei migliori giornalisti italiani in circolazione, credo che la sua figura sotto alcuni aspetti possa essere paragonata a quella del mitico Gianni Brera. Avrebbe potuto fare lo gnorri ma non lo ha fatto, e questo è da apprezzare. Leggendo l’aneddoto sul sig Baccini per quanto concerne la pianta da lui regalata, vorrei dire che se l’ingratitudine fosse una malattia, tutto il mondo ne sarebbe malato. Lunga vita a Tommasi e che la querelle possa finalmente aver fine. Un saluto e che il buon Ubaldo un giorno possa prendere il suo posto.

  17. mimmo49 scrive:

    Mi direte: “allora non è vero che non ci tedierai ancora?” Ebbene sì, perché rileggendo la lettera che Tommasi ha inviato ad Ubaldo non si riesce a capire perché si sia candidato alla carica di Presidente della Federazione. Anzi, forse io non riesco a capire, perché una spiegazione viene data: “non volevo che Binaghi-Panatta vincessero con il 90% dei voti”. Allora mi chiedo perché andare contro una persona come Binaghi, che seppur affiancato all’epoca da Panatta (poco dopo allontanato dalla Federazione dallo stesso Binaghi per i motivi a tutti noti), era un dirigente nuovo nel panorama nazionale (Consigliere solo per un anno nel Consiglio presieduto da Ricci Bitti) preparato, giovane e cosa che non guastava anche discreto ex-giocatore? Al contrario chiedo allo stesso Tommasi se era il caso di accettare la candidatura offertagli da amici, a cui facevo riferimento nel precedente commento, alcuni dei quali erano stati per anni ed anni Consiglieri Nazionali con Galgani di cui aveva parlato sempre, a dir poco, negativamente? Se non vi erano motivi personali, e sono sicuro che non vi erano, non riesco a spiegarmi l’arcano! I misteri della vita!

  18. Matteo B scrive:

    Mi sono trovato molte volte a commentare i vari “litigi” Tommasi - Baccini, prendendo spesso le difese di Rino, perchè credo un giornalista debba sempre essere libero di parlare e di esprimere qualsisasi opinione, e perchè sono abbastanza perplesso di fronte alle campagne contro chi abbia un’opinione diversa dalla propria, soprattutto se chi la fomenta è un’istituzione contro un singolo (ma d’altra parte siamo nel paese dell’ Editto Bulgaro e prendersela con la stampa critica è uno sport).
    Questo battibbecco Tommasi - Fit però mi ha un pò stufato e annoiato, non ci sono nuovi argomenti e mi sembra proceda per inerzia…evitiamo di dargli ulteriore ossigeno…

  19. rockville scrive:

    Rino Mito

  20. Nicola De Paola scrive:

    Peccato…Che brutta polemica…Per me Tommasi viene accusato ingiustamente,lo ripeto.

  21. luca scrive:

    @ mimmo49
    Se l’attuale - non so se futuro - è così bravino come dice il sito della FIT, provi attirare fuori un giocatore di livello dla suo circolo di origine : il TC Cagliari. Un top ten ad esempio.
    Non mi sembra proprio che il tennis italiano abbia fatto miracolosi salti di qualità da quando Binaghi è presidente. Quanti top twenty - non dico top ten - abbiamo ora e quanti nella precedente gestione ? L’ultima finale di Davisa risale al 1998, se non sbaglio.
    Il tanto criticato Galgani - cui è attribuita gran parte dei problemi del tennis italiano - è stato pure nominato presidente onorario durante il mandato di Binaghi : a che titolo ? Prima lo si indica come causa del declino del tennis nazionale, poi lo si elegge presidente onorario : che coerenza è ? Che credibilità si può avere ?
    Un dirigente è capace se raggiunge e/o supera obiettivi prefissati : e quali obiettivi ha raggiunto Binaghi ? Obiettivi elettorali o sul campo ?
    Se la nomina alla presidenza FIT fosse effettuata su parametri tipici delle organizzazioni aziendali che seguono le regole del mercato di riferimento e non campano in regime assistenziale, quante chances avrebbe uno come Binaghi di essere presidente FIT ?
    Ve lo immaginate Binaghi alla Toyota o alla General Electric ?
    Oppure in qualche azienda sostenuta dalla Cassa del Mezzogiorno ?

  22. marcos scrive:

    “In quanto a Baccini lui non ha nessuna responsabilità. Un presidente più attento di Binaghi non gli consentirebbe di fare un uso così personale del sito federale ma questo è un problema loro.”

    per essere un buon presidente, non è sufficiente cercare di garantire limpidezza ed efficacia al sistema. vi sono altre qualità imprescindibili.

  23. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Caro Mimmo, credo di aver intuito chi tu sia…e già che c’eri se mettevi direttamente il tuo nome e cognome non c’era nulla di male, no? A fiuggi c’ero anch’io. Non condivido il fatto che chiunque si fosse presentato avrebbe preso il 34,6 per cento. Mi ricordo che c’erano moltissimi arrivati lì senza istruzioni _ come sempre _ totalmente incerti o ignari… e che decisero di votare dopo i discorsi dei candidati. Quindi almeno quella parte della tua ricostruzione non mi convince, e mi piacerebbe che tu lo sostenessi parlandomi a quattr’occhi la prima volta che ci vedremo. Dai, Tom Cruise, Roberto Baggio…lo sai talmente bene che non è così… che se tu avessi firmato con il tuo nome non l’avresti detto.
    Ero poi a Lisbona, per il Masters 2000 vinto da Kuerten, quando arrivò a 50 cm dal mio tavolo e da quello di Clerici, la proposta a Rino di candidarsi. Del tutto estemporanea, e accolta coin grande sorpresa da Rino…con Gianni che da una parte lo spingeva ad accettare (perchè no?) e dall’altra lo sconsigliava, forse più temendo un bagno di sangue che altro. Da amico insomma. Soino d’accordo con te che Rino non sappia granchè della scuola maeestri e di tanti altri aspetti della vita federale, dai comitati regionali in poi (anche se tanti anni fa ne fece parte e fu membro anche della commissioen tecnica che presiedeva alle classifiche) ma lui per primo sapeva che non sarebbe mai stato eletto.
    Superficiale allora accettare la candidatura? Forse sì, ma l’idea di non lasciare campo libero ad un’elezione bulgara secondo me poteva avere una sua giustificazione. Anche a me non sarebbe piaciuta…e lo dico pur pensando che, obiettivamente, Binaghi aveva caratteristiche più adatte a fare il presidente che non Rino. Ti dirò di più: guardando chi sono oggi gli attuali dirigenti del tennis italiano la penso come Francesco Ricci Bitti che l’altro giorno (pur dandomi l’impressine di non avere più rapporti idilliaci con Binaghi…ma è solo una mia impressione, attenzione, lui non ha detto nulla…ho solo notato che non si sono salutati con particolare effusione nel corso dell’assemblea generale del Coni martedì scorso) mi ha detto: “Nel panorama dirigenziale tennistico italiano Binaghi è insostituibile”. La candidatura di Rino, dunque, era più per dare un minimo di pepe, di contradditorio, ad un’assemblea altrimenti smorta e poco interessante…Questo, caro Mimmo, è l’arcano che non hai intuito. Ti dirò anche che Rino non era affatto ostile a Binaghi (che conosceva abbastanza poco), semmai era assai più critico nei confronti del Panatta dirigente che all’epoca era superalleato di Binaghi e superstimato dallo stesso Binaghi (che poi avrebbe cambiato idea e opinione in maniera assolutamente imprevedibile in quei giorni).
    Ci fosse stato invece che Binaghi solo e senza rivali elettorali, mister X o mister Y, chiunque altro, e si fosse creata la stessa situazione, Rino avrebbe fatto ugualmente quel che ha fatto: presentarsi senza alcuna volontà di fare il presidente federale e cambiare mestiere.
    Le tue tesi Mimmo avrebbero potuto essere più condivisibili se non ti fossi lasciato trascinare dalla vis polemica, quando scrivi e ti virgoletto: “per Lui i problemi importanti e seri e quelli che conosceva erano se Sampras un giorno avrebbe battuto a 200 o a 210 all’ora o se quando pioveva a Wimbledon il telone per coprire il campo veniva steso in 10 o 20 secondi”.
    Mimmo, con frasi di questo tipo sei (almeno ai miei occhi) passato dalla parte del torto qualunque cosa tu abbia sostenuto dopo. E’ come (non esplicitamente ma quasi…) se tu gli avessi dato del cretinetti.
    Ora francamente questo mi pare eccessivo. Adesso magari mi dirai che non volevi, che non intendevi…che la mia è un’interpretazione malevola. Suddai, siamo seri, chiunque abbia un minimo di gnegnero capisce quel che volevi significare,non fare marcia indietro adesso. Non si può predicare di essere seri e poi scivolare in affermazioni di quella fatta.
    Concordo con te, invece _ VEDI che non ce l’ho con te, che non ho pregiudiz _ sul fatto che l’operato di una federazione non si giudichi solo dal fatto di avere un top-ten oppure no, nè dai risultati negli Slam. Semmai per questione di buon gusto rifuggerei da atteggiamenti e dichiarazioni trionfalistiche questo sì, perchè avrei timore di sembrare un fanfarone _ sono sempre stato un fautore dell’understatement _ però se l’aspetto tecnico è prioritario _ e vista la situazione dovrebbe esserlo _ la soluzione di certi problemi, o almeno il modo di affrontarla, deve essere chiaro, netto, senza tentennamenti, senza casi Piatti o Brandi. Infine ribadisco qui…dopo averlo detto personalmente anche a Binaghi e allo stesso Baccini, dopo aver scritto quella lettera aperta che invece di sortire effetti benefici ha scatenato Baccini contro Semeraro e Azzolini…che queste continue polemiche non giovano a nessuno, tantomeno al tennis italiano. La cosa curiosa è che di solito sono i giornalisti i guerrafondai che criticano… e semmai un governo, una federazione, chi ha il potere insomma, che si difendo reagendo. Qui invece l’attacco parte quasi regolarmente da parte FIT, sul proprio sito, sulla propria rivista, e non si capisce perchè, a chi giovi. Tanto più che non c’è nessuno _ che io sappia _ che non lo consideri assolutamente controproducente. Binaghi ne è al corrente? A volte mi viene il dubbio che non lo sappia. E in cuor mio anzi me lo auguro. Quanto a Baccini non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Gliel’ho detto in tutte le salse. Ma non ci sente. E io non ho la cornetta ma soltanto un blog.

  24. rochus69 scrive:

    Rino Tommasi,come UBS, Gianni Clerici, Cino Marchese, appartiene a quella schiera di personaggi che mi hanno fatto amare ed apprezzare questo splendido sport. Seguo Rino Tommasi dal 1981,ti ricordi la tua telecronaca del match Gerulaitis-Vilas? ( sicuramente uno dei due era Gerulaitis) del torneo -esibizione di Boca Raton ,giocato sulla terra battuta verde americana. Quel giorno sono rimasto folgorato,ti seguo sempre e ovunque in ogni articolo e telecronaca, grazie a te, Rino, mi sono sportivamente sprovincializzato,sono entrato nel fantastico mondo americano dei college, dell’NFL ,etc. ,ho capito quanto noi italiani fossimo distanti dall’educazione sportiva degli anglosassoni ( L’Italia è un fantastico paese per vivere , ma nello sport ,a cominciare dalla scuola, siamo 50 anni dietro ad Australia, USA, Sudafrica, Regno Unito, Nuova Zelanda).
    Ho cominciato a leggere Sports Illustrated a 16 anni, , sempre spinto dai riferimenti di Rino al mondo sportivo americano.Tutto questo ha avuto influenza anche nel mio modo di vedere il tennis, in maniera distaccata, lontano dal ridicolo campanilismo italiota e dallo squallore di personaggi servi della politica come Galgani, Binaghi, Panatta ( grande tennista, ma personaggio di scarso livello culturale e nei fatti incapace di svolgere la funzione di manager del tennis nel nostro paese, spero che non rientri in federazione) e questo Baccini, uno che nel 1976 ebbe ad invadere la sede della federazione per evitare che i nostri andassero a giocare la Davis nel Cile di Pinochet , ma che non fece altrettanto poi quando i calciatori della nazionale si recarono nel 1978 a giocare i mondiali nell’Argentina di Videla ( Me la spieghi Baccini la differenza tra i due regimi, o forse il KGB non ti pagava sufficienza? ).
    Continua così Rino , aiutaci a rilanciare questo sport in Italia, ed aiutiamolo tutti noi, appassionati ” veri ” del tennis e lettori di questo blog………………..VOGLIO RINO TOMMASI PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS, fuori i lecchini dei comitati regionali, i dirigenti della FIT con i rimborsi spese gonfiati ed i biglietti omaggio di Wimbledon venduti ad un prezzo quattro volte superiore , FACCIAMO PULIZIA NEL TENNIS………………….

  25. luca scrive:

    Chi scommette che con Binaghi alla presidenza FIT non ci sarà alcun top ten italiano ?

  26. t.c. scrive:

    Premetto che scrivo quasi a vanvera perchè sono circa 10 anni che non seguo più il tennis. Gli argomenti presunti “anti-italiani” di Tommasi però li ricordo. E ricordo che erano argomenti sostenuti da dati. Un esempio per tutti erano i suoi paragoni tra la Spagna dei vari Sergi Bruguera e Berasategui, che in quegli anni dominava il tennis (USA a parte) e noi, che schieravamo solo Gaudenzi nei primi 100, se non erro e che non abbiamo un top-20 dai tempi di Camporese. Tommasi non attaccava la FIT lanciandosi in lapidari giudizi ma paragonando numero di iscritti alle rispettive federazioni (mi ricordo che i nostri erano ben maggiori), strutture disponibili per giocare, ecc..
    Tutto ciò per dire che le sue critiche erano sostenute da dati. Suppongo che egli ancora utilizzi questo metodo quando si lancia in “anatemi” anti FIT. A questi anatemi (presunti) la FIT dovrebbe rispondere con degli altri dati o dei ragionevoli argomenti in base ai quali spiegare il perchè l’Italia non produce un vero campione da anni (pur avendo cominciato a produrre giocatori di ottimo livello), anzichè limitarsi a lamentarsi delle posizioni di Tommasi e deplorare il suo anti italianismo (per altro, come detto, almeno all’epoca, sostenuto da argomenti logici).

    Forza Rino, Ubaldo e Gianni, con 10 anni di ritardo, grazie del vostro lavoro.

  27. Boetsch scrive:

    Luca, per quanto possa comprendere le antipatie verso Binaghi, non credo proprio che l’assenza di un azzurro nei top ten sia colpa del presidente della federazione.

  28. giancarlo scrive:

    sarà anche cresciuta la FIT sotto le presidenze Binaghi (ma è facile migliorare quando si è toccato il fondo), ma in una cosa è ritornata indietro : la democrazia, ovvero la possibilità di esprimere un parere diverso dal suo Presidente - i commissariamenti di Lombardia e Marche, con il CONI che è stato a guardare…(chiedete agli interessati) sono solo una piccola parte del disegno di annientare l’intera opposizione; roba da repubblica delle banane:
    Se cerchi di scrivere qualcosa fuori dal coro sul blog di Baccini, non viene nemmeno pubblicato; per non parlare dei metodi di convincimento verso i Circoli (Tecnici Nazionali, Maestri, Giudici Arbitri), tutto serve per ottenere il consenso. Quando Galgani (visto l’andazzo attuale molti lo rimpiangono) fu eletto presidente onorario nell’assemblea di Gennaio 2005 a Roma, Binaghi guarda caso era assente (malato); assente fisicamente ma ben presente in incognito tramite il telefonino di un funzionario della FIT, che coraggio!

  29. luca scrive:

    Probabilmente questo blog è sede quantomai valida per definire una rosa di nomi adeguata alla sostituzione di Binaghi e dunque del futuro Presidente FIT

  30. Marco Lombardo scrive:

    Inutile dire che l’attacco a Rino è stato quantomeno sguaiato. ma visto che si parla di juniores ci piacerebbe che il Signor Baccini ci rivelasse quanto guadagna Infantino e, soprattutto, cosa sta facendo, visto che risultava essere stato chiamato per supportare Trevisan, Lopez e Fabbiano. E visto che Fabbiano se n’è andato con Brandi, Lopez se n’è andato in Spagna e Trevisan pare abbia la mononucleosi…
    (Baccini non si offenda se glielo chiedo così, davanti a tutti. Ma credo che sia una risposta che interessi tutti gli appassionati e non me privatamente. Dopodichè se vuol rispondere sull’ultima pagina della rivista federale faccia pure, almeno sappiamo che il presidente Binaghi è d’accordo con lui)

  31. mimmo49 scrive:

    Caro Ubaldo, nel luglio 2007 avevo partecipato a questo blog ed avevo giurato a me stesso che avrei continuato sì a frequentarlo ma che non avrei più inviato commenti. In questi giorni ho letto con piacere un Tuo articolo che mi ha fatto tornare indietro con gli anni perchè con Bon, ai Campionati Universitari di Viareggio di quell’anno, avevo perso io al secondo turno. Il Tuo blog è interessante, coloro che scrivono gli articoli molto preparati, e riuscite a dare agli appassionati notizie di vario genere su tutto ciò che succede nel tennis mondiale. Non è una sviolinata perchè anch’io nei circoli ho fatto pubblicità a questo blog attraverso i volantini che mi avevi dato in occasione degli Internazionali di Roma. Ti spiego subito, comunque, perchè avevo deciso di non parteciparvi più con commenti anche se poi ho disatteso la mia intenzione. Il primo motivo è che mi piace parlare da vicino con le persone guardandole negli occhi, cercando di avere, se necessario, un contraddittorio costruttivo (raramente scrivo delle sms e partecipo a forum) e poi perchè mi dà fastidio entrare in polemica, come è successo per la seconda volta su questo blog, quando è lontano da me mille anni luce l’intenzione di farlo. Comunque visto che siamo in ballo balliamo. Ho scritto due volte ed ho detto delle cose di cui mi assumo la piena responsabilità perchè le cose che ho scritto, l’ho detto nel commento precedente, le avevo già esternate allo stesso Tommasi, con identiche parole, con Te presente, in presenza anche di Clerici e di un giornalista sardo, quando, in occasione dell’incontro di Coppa Davis Italia-Finlandia gocato a Reggio Calabria, Vi stavo accompagnando in albergo con la mia macchina. Come vedi non ho bisogno di nascondermi, ho precisato già nel commento precedente che ero pronto a dare il mio nome e cognome se ce ne fosse stato bisogno. Anche con Te già precedentemente, nella e-mail privata che mi avevi inviato ed a cui ho risposto, avevo cercato di far capire chi ero con degli indizi precisi visto che ritenevo che il mio cognome, oltretutto riportato sull’indirizzo della e-mail, non Ti avrebbe detto niente. Tu sai quanto Ti stimo e quanto, da buon calabrese (abbiamo anche amici calabresi in comune), rispetto l’intelligenza altrui, ma non puoi pretendere, come era nelle Tue intenzioni, di avermi bloccato quando premetti che avrei fatto marcia indietro su alcune affermazioni fatte ed a cui Tu hai voluto dare un senso invece che un altro, mettendomi sulla tastiera (in bocca) parole, seppur velate, come “cretinetti” che non mi sarei mai sognato di pensare e di dire. Il rispetto delle persone ritengo che debba essere uno dei valori più importanti ed una linea guida permanente durante tutta la nostra vita. Tu stesso affermi e sei consapevole che Tommasi non era il candidato ideale alla carica di Presidente perché non conosceva i veri problemi del tennis, ed io questo ho affermato ed ho anche detto che era comprensibile spiegando il perché e rafforzando con degli esempi, come di solito si fa, la mia tesi. Ma, avendo detto cose vere, non penso di aver detto cose inesatte o di aver offeso nessuno. Per quanto riguarda poi l’arcano che Tu mi hai svelato ma a cui io ancora non riesco a capacitarmi era sull’opportunità o meno di candidarsi comunque pur sapendo di affiancare ed essere affiancato da personaggi che Tu ben conosci e che Lui stesso ha sempre combattuto, solo perché in questo modo Binaghi non avrebbe preso il 90% dei voti, come Tommasi dice, o “per non dare campo libero ad una elezione bulgara”, come dici Tu. Su quest’aspetto però, come per altri aspetti, hai lasciato correre se non dicendo che seppur avendo ragione la mia “vis polemica” annullava il tutto!
    Io, quello che ha fatto Tommasi, con quelle modalità e con quei tempi, non lo avrei fatto, comunque ognuno è padrone delle proprie azioni, ma bisognerebbe cercare di mantenere sempre una atteggiamento coerente.
    Sono d’accordo, poi, che in un’Assemblea elettiva ci sono dei delegati incerti ma sono in numero veramente esiguo, che raggiungono nemmeno l’1% dei voti. Tu lo sai bene che nelle Assemblee elettive di tutte le Federazioni si va con gli schieramenti ben definiti e che ognuno vota il candidato presidente del Suo gruppo indipendentemente, lo ribadisco, se si tratta di Tommasi o di qualcun altro, perché il programma di ogni candidato era stato reso noto ai delegati precedentemente (Tommasi nel Suo intervento aveva detto che non aveva un programma). Ti ringrazio, inoltre, “di non aver pregiudizi nei miei confronti”, ma Ti ripeto che ho molta stima di Te per averlo mai pensato, anche se ritengo che, comunque, non era proprio il caso di sottolinearmelo perché tutti dovrebbero non avere pregiudizi per chicchessia, specialmente chi fa il Tuo lavoro. La Tua precisazione suona come chi si vanta di agire con trasparenza quando la trasparenza dovrebbe essere un modo normale di comportarsi nella quotidianità. Comunque avremo modo di parlarne da vicino e spero che ove mai mi venisse la voglia di inviare in futuro qualche altro commento non venga preso sempre con spirito critico o polemico in quanto non lo è mai stato nelle mie intenzioni e non lo sarà mai. Infine, volevo sottolineare che alcuni amici che scrivono sul Tuo blog, di cui rispetto ogni Loro idea, dovrebbero capire che alcune cose si possono affermare con leggerezza ed anche con forza, come fa Rochus69, per Tommasi Presidente della Federazione a vita, ma che si dovrebbe essere più cauti quando si parla di diarie gonfiate, biglietti venduti con sovraprezzo, lecchini nei Comitati e così via. Caro Ubaldo, penso che, per l’onestà intellettiva che Ti riconosco, quando succedono queste cose sarebbe il caso che anche Tu, che sai come stanno veramente le cose e che sai come uno dei meriti di Binaghi è stato quello di aver moralizzato la Federazione (non solo in riferimento al caso Panatta), debba far capire alcune cosette a tutti gli amici del blog, alcuni dei quali, non per colpa Loro, parlano solo per sentito dire. Da vicino parleremo di Piatti e Brandi e degli altri argomenti a cui fai riferimento nel Tuo commento. Nello scusarmi per la lunghezza del commento e nella speranza di aver risposto in modo decoroso ad un fine dicitore quale Tu sei, ricevi i più cordiali saluti. Con la stima di sempre

  32. Francesco Rossi scrive:

    Io sono un grande estimatore di Rino Tommasi, che ha avvicinato me al tennis (dodici anni fa, ora ho 23 anni) più dei Gaudenzi, Camporese e Furlan che sono stati i migliori giocatori italiani di quel tempo.
    Le sue telecronache, il suo stile pungente ma obiettivo sono sempre stati per me motivo di ammirazione.
    Mi piace molto in coppia con Clerici. A casa conservo un cappellino del Masters Series di Montecarlo autografato proprio da Clerici e Tommasi. Domani (lunedi) sarò a Brescia dove alla Camera di Commercio Tommasi e Clerici parleranno di tennis.

    Io seguo il tennis con una certa profondità, collaborando per diversi siti. Ho seguito tutte le tappe della querelle Baccini-Tommasi. Una cosa credo che tutti la abbiano capita: per la Federazione (Binaghi, Barazzutti, Baccini in primis) Tommasi è un soggetto scomodo, perchè denuncia tutti i mali del tennis italiano, che da quando sono nato regala quasi solo delusioni. E’ normale che la Federazione se la prenda con Rino, perchè Rino è uno dei pochi giornalisti che hanno l’autorità per dire ciò che pensano, senza paura di ritorsioni da parte dei potenti della Federazione.

    Io credo che in Italia siano davvero in pochi i giornalisti di tennis indipendenti, quelli che possono permettersi di dire tutte le verità sugli errori della gestione Binaghi.

    Infine mi chiedo chi siano le persone che scrivono sul blog della Federazione o che leggono il sito della Federazione. Se io fossi un cittadino che vuole leggere le notizie in maniera obiettiva, non comprerei Libero o Il Manifesto.

    Rino, non ti fidar di lui (Baccini) ma guarda e passa.

  33. luca scrive:

    @ Boetsch
    Non ho alcuna antipatia per Binaghi, nè nutro nei suoi confronti alcun sentimento ostile preconcetto; che poi sia un servo della politica - come dice t.c. - non ne ho idea. Per me è solo un Carneade.
    Semplicemente, mi sono domandato quali strabilianti risultati abbia ottenuto la FIT sotto la sua presidenza in confronto alla tanto criticata gestione precedente, che peraltro è stata omaggiata della presidenza onoraria da Binaghi.
    Ritengo che il blog sia frequentato da persone molto più informate di me per dare un giudizio di valore supportato da dati

  34. luca scrive:

    errata corrige
    Ho erroneamente attribuito a t.c. una frase di rochus 69 ( servo della politica ndr)

  35. Roberto Commentucci scrive:

    Cerco di contribuire al dibattito rispondendo a Marco Lombardo. Abito a Roma, all’Eur e in questi due giorni ho potuto vedere le qualificazioni del future da 10.000 dollari che si sta giocando al CT Eur, il cui tabellone principale inizia domani.
    Ebbene, non so quanto guadagni Infantino, ma so che in questi due giorni stava lavorando per la FIT. Stava seguendo i due giovani prodotti di Tirrenia Alessandro Giannessi e Lorenzo Papasidero, (classe ‘90) che hanno perso nelle qualificazioni, rispettivamente al secondo e al primo turno. Inoltre, stamattina Infantino ha allenato a lungo Daniel Lopez (che ha una wild card per il tabellone principale), il quale evidentemente potrebbe tornare a Tirrenia (non ne sono sicuro, perché non ci ho parlato).
    Quanto a Giannessi e a Papasidero, mi è piaciuto abbastanza il primo, che ha un buon servizio e un ottimo diritto mancino. Non è molto incisivo nel rovescio bimane, può migliorare molto fisicamente, e soprattutto nella tenuta mentale. Alterna grandi colpi a passaggi a vuoto clamorosi. Ma ha mezzi.
    Papasideo è tutto il contrario di Giannessi. Gran testa da tennis, grande tenuta mentale, ottima capacità di concentrazione e di lettura tattica, buonissimo atteggiamento in campo, ma gioco davvero troppo, troppo leggero per il livello pro, per ora. Deve potenziarsi tantissimo, mettere un bel po’ di muscoli, perché così non riesce praticamente mai a tirare un vincente.
    In conclusione: non tutti gli anni possono essere buoni come l’annata dell’ 89.
    Ma soprattutto, Infantino il suo stipendio se lo sta guadagando, impegnato com’era a seguire ben tre ragazzi nello stesso torneo.

  36. federico scrive:

    Io dico che queste discussioni sono un pò troppo a livello personale per essere costruttive… amiamo il tennis e basta, dico io.
    I talenti veri qui non ci sono… per adesso.
    Rino come telecronista è il n.1.

  37. Marco Lombardo scrive:

    Grazie Roberto,
    la cosa ci conforta e speriamo che dia dei risultati. Ti ringrazio soprattutto per aver fatto ciò che la federazione purtroppo non fa: dare notizie. Credo che l’ingaggio di un allenatore del genere e lo sforzo economico che è stato fatto richieda anche una comunicazione migliore su come sta andando avanti il progetto. Questo era il senso delle mie domande, non si capisce perché tutto dev’essere fatto in modo carbonaro. E forse se invece di insultare giornalisti come Rino si impegnasse la stessa energia nel comunicare quel che c’è di buono, tutti noi saremmo probabilmente più obbiettivi. E il nostro tennis sarebbe migliore.

  38. Enzo Cherici scrive:

    Marco Lombardo ha messo il dito nella piaga. Se anziché perdersi in inutili e perdenti querelle nei confronti di Tommasi il buon Baccini ci informasse di quello che accade attorno al tennis italiano, darebbe senz’altro un contributo maggiore alla causa del nostro tennis. Possibile che certe notizie dobbiamo apprenderle dall’iniziativa autonoma di Roberto Commentucci, mentre il responsabile comunicazione della FIT perde il suo tempo polemizzando contro Rino Tommasi. A tal proposito, faccio sommessamente osservare che il silenzio di Binaghi su questa questione rischia di diventare assordante!

  39. Fabio scrive:

    Desidero anch’io associarmi alla solidarietà da voi espressa a un grande giornalista come Rino Tommasi, che dopo tanti anni di onorata carriera fa benissimo a ricordare la netta distinzione che esiste e che bisogna difendere, tra anti-italianismo e obbiettività, e a rispondere all’attacco assolutamente pretestuoso di Baccini in merito al mancato commento della vittoria della Schiavone sulla Henin.
    Il rigore e la lucidità che hanno sempre contraddistinto le analisi di Rino Tommasi sono il miglior esempio di cosa siano il giornalismo e l’informazione.
    Caro Rino, non c’è neanche bisogno che le consigli di continuare come ha sempre fatto.

  40. Stefano scrive:

    Scusate ma devo proprio riportare la replica di Baccini alle risposte infastidite di molti “lettori” del suo “blog”:

    Solo due righe per avvertire i lettori che ho cestinato alcuni interventi di gente che sembra incapace di impostare una discussione sui contenuti e contesta le mie notarelle a proposito di ciò che scrive (o non scrive) Tommasi. Questa gente si guarda bene dal controbattere nel merito e preferisce tentare di ridurmi al silenzio deligittimandomi, in puro stile stalinista.
    Cerco di riassumere la tesi di questi talebani del tommasismo: lui può scrivere qualsiasi cosa perché è Tommasi e Baccini non deve permettersi di ribattere per ristabilire la verità perché la FIT è piena di mangia-pane-a-ufo.

    Ecco, rendiamoci conto del personaggio di cui si discute, un tizio che dà degli stalinisti a gente che “osa” criticarlo sul suo blog, e che pertanto decide di cestinare questi interventi.
    Mi chiedo chi risulti più stalinista, così a occhio :-)
    Povero Baccini, sta cumulando peccati capitali su peccati capitali. Prima l’invidia che quotidianamente dimostra nei confronti di Tommasi, ora l’ira, mi domando quale sarà il prossimo.

  41. Avec Double Cordage scrive:

    Ubaldo dixit “…io non ho la cornetta ma soltanto un blog…” lol troppo forte questa! per il resto non ci capisco molto di questa diatriba che mi sembra veramente inproduttiva, veramente Baccini dovrebbe smetterla di sparlare di Tommasi, criticare i critici non è un atteggiamento molto democratico, dovrebbe invece raccontarci come intende la FIT allargare la base di giovani praticanti affamati di vittorie che sostituiscanoi figli di notai e maestri, visto che fà il portavoce, forse dovremmo regalarti una cornetta Ubaldo…

    luca se Binaghi rimane li altri 7 o 8 anni io non ci scommetto che non lo vedrà un top ten nostrano, poi se lui lo vede da presidente, onorevole o pensionato non mi importa, basta che lo vede cosi lo vedrò anche io …va beh spero

  42. Avec Double Cordage scrive:

    intanto complimenti a Flavia Pennetta che ha vinto il torneo di Acapulco rifilando pure un 6:0 nel set di partenza, non è che potrebbe dare qualche consiglio al nostro Seppi per migliorare le partenze ;)

  43. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Raccogliendo lo spunto e lo stralcio di Stefano pubblico per intero ( e senza ulteriori commenti) quel che GIANCARLO BACCINI ha scritto sul sito federale :
    Solo due righe per avvertire i lettori che ho cestinato alcuni interventi di gente che sembra incapace di impostare una discussione sui contenuti e contesta le mie notarelle a proposito di ciò che scrive (o non scrive) Tommasi. Questa gente si guarda bene dal controbattere nel merito e preferisce tentare di ridurmi al silenzio deligittimandomi, in puro stile stalinista.
    Cerco di riassumere la tesi di questi talebani del tommasismo: lui può scrivere qualsiasi cosa perché è Tommasi e Baccini non deve permettersi di ribattere per ristabilire la verità perché la FIT è piena di mangia-pane-a-ufo.
    Nessuno si chiede come mai, tanto per fare un paio di esempi, nel corso dei Grande Slam 2007, quando i nostri juniores facevano faville, Tommasi si sia ben guardato dallo scrivere almeno una striminzitissima righetta su di loro e invece si sia prontamente accanito sugli juniores che non hanno brillato nell’Australian Open 2008. O perché a suo tempo si sia battuto per ottenere dal “Tempo” lo spazio necessario a criticare i giornali che avevano dato “troppo risalto” alla vittoria della Schiavone nel torneo di Bad Gastein e pochi giorni fa non abbia fatto altrettanto quando la stessa Schiavone ha battuto la Henin. Per non parlare di quando cambia metodo matematico di calcolo delle prestazioni italiane negli Slam per non adoperarne più quelli che dimostrerebbero i progressi degli azzurri o di quando falsifica il passato pur di addossare strumentalmente alla FIT colpe immaginarie (su un episodio del genere è stato il tribunale di Roma a dargli di recente torto).
    No, questi “fatti” (come dice una delle poche voci fuori dal coro, quella di Veltrusconi, che ringrazio) sono troppo inequivocabili per poter essere presi in considerazione. Perché in realtà questi sedicenti paladini della verità hanno a cuore una sola cosa: tentare di togliere anche il tappo al fucile-giocattolo rappresentato da questo blog pur di consentire a Tommasi di utilizzare bombardieri come “La Gazzetta dello sport” o “Sky” per sganciare totalmente indisturbato le sue atomiche sul tennis italiano.
    Pur pensandola ovviamente in modo diverso, non ho invece problemi a dare spazio a chi, come il bravo Commentucci o il giovane Fimiani, giudica inopportuno o addirittura controproducente proseguire in quella che definiscono “polemica”. Rispetto il loro pensiero, e li ringrazio per il suggerimento, ma dissento. Secondo me molti dei problemi di immagine del tennis tricolore derivano proprio dal fatto che per troppi decenni gente come Tommasi si è abituata a picchiare selvaggiamente sul dirigenti, tecnici e giocatori italiani senza che nessuno osasse fiatare. La potenza di fuoco di cui dispongono questi signori è tale da far apparire anche agli occhi più smaliziati nero ciò che è bianco.
    Perciò non saranno certo gli insulti di qualche talebano a farmi rinunciare al sacrosanto impiego della legittima difesa.
    di Giancarlo Baccini (Domenica, 2 Marzo 2008 alle 17:34)

  44. Avec Double Cordage scrive:

    sinceramente non mi appassiona addentrarmi in una polemica totalmente inutile e contro producente come quella che sta mandando avanti Baccini, ma voglio evidenziare una frase che ho trovato nel post riportato da Ubaldo che algli occhi di un persona mediamente sensata dovrebbe valere come prova che in questa polemica non c’è senso e anzi è abbastanza chiaro che se il motivo per il quale non c’è un italiano competitivo a livello grand slam da un trentennio dovrebbe essere il parlar male dei funzionari allora non mi meraviglio più, infatti Baccini scrive:

    “…Secondo me molti dei problemi di immagine del tennis tricolore derivano proprio dal fatto che per troppi decenni gente come Tommasi si è abituata a picchiare selvaggiamente sul dirigenti, tecnici e giocatori italiani senza che nessuno osasse fiatare. La potenza di fuoco di cui dispongono questi signori è tale da far apparire anche agli occhi più smaliziati nero ciò che è bianco….” (Domenica, 2 Marzo 2008 alle 17:34)

    ????!!!!! 8|

    roba da non crederci

  45. Nicola L. scrive:

    Purtroppo ero stato facile profeta, commentando la vittoria di Francesca ed i buonin risultati settimanali del tennis italiano, coronati dal successo messicano di Flavia e dalla semifinale a Zagabria di Bolelli, persa - e lì per lì ero deluso - da uno che pero poi ha battuto anche Ljubicic, che non sarà nel suo miglior periodo, ma insomma….
    Ritorno sul punto. Baccini so chi è e quando l’ho conosciuto faceva già quel che fa oggi….l’addetto stampa. Avendo avuto per hobby trascorsi giornalistici, ed amando questo mestiere, ho sempre pensato che un giornalista che accetta di fare l’addetto stampa rinunci alla sua “missione”, quella di raccontare i fatti, ma anche di esprimere le proprie opinioni, con una libertà che se non potrà mai giungere all’assolutezza (c’è sempre un editore), certo non è paragonabile a quella di chi scrive dovendo sempre e per forza difendere, incensare, esaltare il proprio padrone.
    Nulla contro gli addetti-stampa. Ma io non li considero “veri” giornalisti. Avrò torto, ma la penso così.
    Forse Baccini dentro di sè sa queste cose, le avverte, ed avverte che mai e poi mai riuscirà, facendo quel che fa, a vincere per due volte il premio ATP di miglior giornalista (Tommasi), nessuno troverà il suo nome a Newport nella Hall of Fame (Clerici). Un signor nessuno come me di lui ricorda la “disinformatia” all’epoca della Ferrari (i suoi duetti con Stella Bruno sono da Blob) ed ora ne conosce questa veste. Si chieda il Signor Baccini se credendo di difendere il tennis italiano, in realtà lo sta usando per la sua personale polemica, che toglie spazio anche a quei tenisti che lui tanto ama.
    Rino ha risposto con stile, nonostante sappia bene come si tirano i pugni….Ubaldo sta gestendo al meglio questa vergognosa polemica, che però è doveroso non nascondere. Più si conosce gente come Baccini, più si impara ad evitarla….

  46. teo_82 scrive:

    Io generalmente non impazzisco nè per Baccini nè per Tommasi, in questo caso però sono totalmente dalla parte di Rino.

    Gli attacchi anche violenti che sta subendo sono un qualcosa di vergognoso, ormai Baccini invece di farci avere notizie sull’attivita della Federazione passa le giornate ad attaccare Tommasi, sia sul suo blog(chiamiamolo blog…)che sulla rivista della Federazione, di cui vado orgoglioso per non aver letto mai neanche una pagina in vita mia.

    Baccini così non si rende conto di una cosa, non fa altro che far passare in secondo piano i bei risultati che i giocatori italiani hanno conquistato nelle ultime settimane, anche con vittorie prestigiose.

  47. Gudpis scrive:

    Ringrazio Giancarlo
    per essere stato l’unico che ha riproposto la questione dei commissariamenti di Marche e Lombardia. Per me è un chiodo fisso…. lo ammetto, ma davvero ho assistito alla distruzione (mi riferisco alle Marche, la mia regione) dello stato di diritto e della democraticità delle procedure interne alla FIT. Mi piacerebbe conoscere l’opinione a riguardo di Voi gentili amici dello staff del blog. Da parte mia vi assicuro che la vicenda è stata incredibilmente strumentale e le motivazioni del commissariamento sono state un pretesto bello e buono! La verità è che si voleva eliminare qualcuno nelle Marche che non aveva votato le deleghe come doveva all’Assemblea generale…. Dal primo libro della FIT…. Titolo: “La Democrazia secondo la Federazione”: Tu non mi voti…io ti commissario!

    Quanto detto centra con la vicenda FIT-Tommasi? Certo! Tommasi, i commissariamenti sono testimonianze di come si considera l’opposizione… anzi non l’opposizione, ma il libero pensiero! ANNIENTARE il nemico anche per cercare di fare audience. Il blog (pseudo) FIT non aveva più interventi e argomenti. Allora cosa si fa? Una bella nuova polemica con Tommasi!

    Conclusioni: Anche attaccando Tommasi non si raggiungono neanche i 15 interventi mentre il blog di Scanagatta (vero organo officiale in rete del tennis Italiano) ne fa in media il quadruplo!
    Infine: Perchè nel blog fit (che contribuiscono a finanziare anche le tasse pagate dai circoli) si pubblicano polemiche private? Se il direttore della comunicazione FIT ha qualcosa da dire a Tommasi lo faccia scrivendogli una bella lettera (affrancata a sue spese!) o lo telefoni (col suo telefono privato!).
    Saluti e… scusate il tono polemico.

  48. pedrinho@luvanor scrive:

    Si vede che non conoscete Binaghi.
    Quello controlla tutto e tutti compreso Baccini.
    Il Direttore della Comunicazione è il braccio armato del Presidente.
    La tattica è sempre la stessa…distruggere chi non si adegua.
    Il grande Rino non esalta le gesta della Federazione.
    Va eliminato.

  49. stoppardi scrive:

    caro rino…
    non badare a quel che blatera tale personaggio…
    è come se un’acquila che sorvola le cime piu’ ardite si debba curare di un tacchino…d’allevamento x giunta!!!
    vedremo dopo gli slam se avrà ancora fiato nelle trombe …o se dopo la prima settimana saremo al solito orfani di rappresentanti …

  50. luca scrive:

    @ pedrinho@luvanor
    Mah; a me ’sto Binaghi mi sembra deboluccio come ingegnere; altrimenti non si spiega tanto attaccamento alla seggiola FIT.
    Forse no si è creato altre alternative professionali.
    Tommasi continua a fare brillantemente il giornalista, dando lustro alla categoria; e gli attacchi di Baccini non fanno altro che rafforzarlo

  51. Francesco Rossi scrive:

    Baccini sta superando il limite della decenza. Scrive delle frasi che capisce soltanto lui. Per Tommasi Baccini è uno dei tanti, poichè Baccini è uno dei tanti. Per Baccini Tommasi è un nemico da annientare, perchè Tommasi è il miglior giornalista tennistico italiano.
    E non mi ritengo un talebano. Secondo me se c’è gente che gira la realtà a modo suo quella è la Federazione Italiana Tennis.

    Infine, Baccini ha dimostrato di non avere il coraggio di pubblicare chi lo ha criticato, dimostrando un assioma dell’era Binaghi: chi è contro la Federazione viene cacciato, o, se esterno alla stessa, viene offeso.

  52. Voortrekker Boer scrive:

    Baccini in versione GI americano e Tommasi un vietcong un po’ attempato ma che nel Delta del Mekong sa ancora come muoversi ? Una vignetta da favola! Baccini una sorta di John Rambo mediatico armato fino ai denti e pronto a difendere la base (FIT) a tutti i costi…il soldato è sempre pronto a morire due volte.

  53. luca scrive:

    Mah; B&B - Baccini e Binaghi - son personaggi che si fanno fuori da soli.
    Ecco, ho dato loro un’idea per il dopo FIT : un bed and breakfast. Per i tennisti NC

  54. Conrad scrive:

    Un aneddoto che ci fa inquadrare la persona di Binaghi:

    Aprile scorso, Cagliari. Si gioca un torneo di doppio misto, un torneo d’esibizione sponsorizzato dalla Peugeot. Un torneo limitato ai quarta categoria. 8 tappe in tutta Italia, la coppia vincitrice di ogni tappa sarebbe poi partita a Roma per disputare il Master Finale, durante gli Internazionali. Primo premio: una macchina offerta dalla Peugeot.

    Binaghi (ex campione italiano in tutte le categorie) arriva in finale con la sua compagna Pellas (maestra federale e giocatrice dal buon passato agonistico). Dall’altra parte un ragazzo e una ragazza cagliaritani, che sperano di partire a Roma e perché no, di vincere il premio finale.

    Binaghi-Pellas perdono il primo set e sono sotto pure nel secondo. Binaghi si ferma 5 minuti per “infortunio” ma rimane in campo. Inizia a servire dal basso e trucchetti del genere. I ragazzi perdono la bussola e si fanno battere al terzo set.

    Morale: due posti per gli Internazionali di ROMA e la possibilità di vincere una macchina sono stati “rubati” a due ragazzi cagliaritani da il presidente dell F.I.T. e una maestra del Parioli. Che avevano i posti riservati di diritto, ovviamente, e che visto il loro passato agonistico potevano evitare di schierarsi in un doppio misto con quelle caratteristiche.

    P.s. Al master di Roma Binaghi non si è presentato. Oltre al “danno”, per i miei due concittadini, la beffa.

  55. giancarlo scrive:

    beh, conrad scopre l’acqua calda, ma non è mai troppo tardi.
    Mi risulta che qualche altro consigliere federale, forse anche un vicepresidente FIT ha partecipato e vinto nella sua regione.
    Roba che se la cantano e se la suonano.
    Siamo proprio in buone mani!
    Per luca, B&B è un soprannome molto azzeccato!

  56. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Sul sito Fit GIANCARLO BACCINI ha replicato così:
    Dunque.
    Atto primo. Le elezioni del 2000.
    Tommasi dice di essere “lusingato” di aver preso il 34,5% dei voti senza aver fatto né “campagna elettorale” né “una telefonata”. Bene. Si tratta di due affermazioni che mi lasciano a bocca aperta.
    La prima perché tutto mi sarei aspettato da Tommasi tranne che si dicesse “lusingato” dall’aver riscosso il consenso elettorale dei dirigenti di tre Comitati Regionali che – si è poi acclarato – utilizzavano i contributi della FIT per creare fondi neri. Se avessi amici così io non me ne vanterei troppo in giro, specie se la candidatura l’avessi accettata proprio su loro richiesta…
    La seconda perché ci vuole una bella faccia tosta a sostenere di non aver fatto campagna elettorale. Forse Rino non avrà telefonato a nessuno (forse), ma è proprio sicuro di non aver spedito qualche letterina ai Circoli italiani? Sicuro sicuro?… E di non aver fatto neppure una conferenzina stampa piccola, piccola?… Vogliamo dargliela, un’occhiatina, ai giornali del 6 dicembre 2000?
    “Il Messaggero” / Titolo: “Tommasi si candida per contrastare Binaghi”. Citazioni dal testo: “Conferenza stampa al Canottieri Roma. Presentazione di Nicola Pietrangeli, presidente del Circolo. Pare siano candidati vecchie conoscenze come Maritati, Frola, Francia”.
    “Il Corriere dello Sport” / Titolo: “Tommasi: Il nuovo sono io”. Pillole di testo: “Rino Tommasi ha ufficializzato ieri la sua candidatura alla presidenza della Fit. Scarse indicazioni sui nomi dei componenti la squadra (ha concesso solo quelli di Virgilio Giavoni e Ettore Trezzi). I miei avversari sono giovani ma rappresentano il vecchio modo di gestire la politica sportiva”. E poi un’esilarante profezia: “Bisogna portare via gli Internazionali dal Foro Italico. In quella sede non c’è futuro”.
    “La Gazzetta dello Sport” / Titolo: “Il candidato Tommasi si presenta. Esperienza e competenza per la Fit”. Il testo cita una sua frase: “Me l’hanno proposto alcuni amici tre giorni fa. Ho accettato perché penso che la mia sia una candidatura forte e credibile. C’è gente che da 3 anni studia da presidente ma io da 40 mi occupo di tennis”.
    Strano modo di “non farsi” campagna elettorale, vero? E che bella prova di coerenza e di integrità, no?, presentarsi come “uomo nuovo” in nome e per conto di “amici” che nel tennis italiano avevano comandato per 30 anni (e sui quali si è sparato sempre ad alzo zero, come Tommasi aveva fatto fino al giorno prima…)!
    Atto secondo. Il Cile. Ho già avuto modo di raccontare ai lettori di questo blog come mi fossi opposto alla trasferta dalle colonne del mio giornale (“Il Messaggero”) perché la finale si sarebbe giocata in uno stadio di Santiago che poco tempo prima era stato usato come lager e dove erano stati trucidati molti oppositori politici del golpista Pinochet (un dittatore che il buon Rino, fra il serio e il faceto, ha sempre detto di considerare “di sinistra”). Ma ho anche chiarito che la mia presunta partecipazione all’”occupazione” della Fit è solo una leggenda nata in seguito a una simpatica boutade di Gianni Clerici. Quel giorno a Viale Tiziano c’ero, ma come inviato del mio giornale, e rimasi in strada.
    Atto terzo. La “pianta di fiori”. Non è vero che Tommasi mi abbia “dato un incarico ed uno stipendio in una rivista” che lui dirigeva (Tennis Club). L’incarico e lo stipendio me li diede, nel 1978, Carlo Della Vida, l’editore della rivista, disperato perché il direttore Tommasi non era in grado di garantirne la regolare pubblicazione, disinteressato com’era a qualsiasi forma di lavoro manuale. Per me era un meraviglioso e affascinante secondo lavoro (ero professionista già da 10 anni) che poco dopo fui però costretto ad abbandonare perché “Il Messaggero” mi affidò responsabilità incompatibili con l’impegno supplementare. Quando lasciai il giornale Della Vida fu costretto a chiuderlo. E’ vero invece che mandai un pensiero a Rino (così come lo mandai al mio amatissimo “Zio Carlo”, il miglior editore della mia vita). Ho l’abitudine di essere riconoscente, io. Non come certi ex-vati, che prima vengono a supplicarti di regalargli quattro biglietti-omaggio per le semifinali degli Internazionali BNL d’Italia e poi si dimenticano persino di dirti “grazie”.

    Nota di UBS: iL PRIMO COMMENTO A QUESTO TESTO DI GIANCARLO BACCINI è DI TAL GIGGETTO CHE DICE: 1 A baccì, ma possibile che non l’hai capito che è Scannagatta che sfrutta ’sta polemica pe’ fà casino? Tutta pubblicità aggratise. Lui inzuffa e fà puro la figura de quello ammodino…
    di Giggetto (Martedì, 4 Marzo 2008 alle 08:51
    Io trasecolo. Spero che di Giggetto ce ne sia uno solo _ anche se è bravo a svegliarsi presto e a commentare già alle 8,51 del mattino per qualcosa uscito poco prima _ Ho provato in tutti i modi a cercare di far riappacificare giocatori e giornalisti, giornalisti e giornalisti…Giancarlo Baccini sa benissimo che gli rimprovero de visu (cioè dicendogli in faccia) questo suo atteggiamento sempre polemico (che secondo me da un sito istituzionale quale quello della Fit rappresenta un’eccezione nel panorama mondiale delle comunicazioni istituzionali, gli ho anche detto sia a lui sia a Binaghi che lo considero controproducente…ma poi tutti siamo maggiorenni e vaccinati, ognuno fa quel che vuole…) e queste vicende mi distraggono parecchio da quello di cui vorrei occuparmi…Vi siete accorti che sto cercando di fare diventare, con l’aiuto dei miei amici, questo sito un sito sempre più internazionale? Beh, credo che al resto del mondo delle nostre beghe interne interessi ben poco…(anche se oggi 60.000 visitatori su 70.000 sono italiani…le cose cambieranno)

  57. Stefano Bolotta scrive:

    Tralasciando la questione “politica” delle elezioni Fit, imbevuta forse dei classici e nostrani vizi, credo che tutto ciò sia alquanto inutile e ci allontani dal senso iniziale, cioè la visibilità dei risultati dei giocatori (e giocatrici) italiani nel circuito.

    Un paio di anni fa pubblicai una lettera su Tennisteen.it nella quale difendevo Fabio Fognini e Leonardo Caperchi, “attaccati” da Tommasi durante una telecronaca su Sky. Consigliai al buon Rino di essere più prudente, perché sa meglio di me e di tanti altri come la “struttura” federale attuale porti i nostri talenti migliori a maturare con lentezza, rispetto ai pari età stranieri. Ma nonostante ciò, continuo a portare un enorme rispetto verso il suo modo di fare giornalismo. Antipatie politiche a parte, con una polemica che si trascina dal 1976 e che sarebbe ora di archiviare con buona pace di tutti, Tommasi rappresenta qualcosa di importante per il tennis italiano e ancora di più per il giornalismo. Chi fa questo mestiere sa che la “notizia” spesso si piega - volente o meno - davanti a esigenze superiori, e non c’è possibilità di malafede sulla mancanza di articoli riguardanti la vittoria della Schiavone sulla Henin, giunta per altro in un quarto di finale. Tommasi sa benissimo che la storia del tennis la fanno gli albi d’oro. Ecco perché si può scrivere senza remore della vittoria della Pennetta, con mezza pagina (a firma Martucci) sulla Gazzetta, con toni celebrativi, e la vittoria di Francesca diventa solo un pezzo di “colore” andando a gonfiare le statistiche delle imprese azzurre contro tennisti e tenniste al numero uno del ranking. Ma è tutto tremendamente normale.

    Rino ha costruito la sua carriera su competenza, passione ma soprattutto su un metodo statistico applicato allo sport, condito dalla sensibilità di interpretare i freddi numeri grazie alla conoscenza della disciplina. Trovo dunque sterili gli attacchi di Baccini, che forse si rifà a troppe pagine politiche che, da giornalista, trovo inadatte al contesto del discorso.

    In definitiva, di Tommasi conservo la battuta - splendida e brillante - che mi disse quando, giovanissimo, lo incontrai nel 1997 all’Atp di Milano e gli chiesi un autografo: “Con uno dei miei, ve ne danno due di Galeazzi”…. a buon intenditor…

  58. Ubaldo Scanagatta scrive:

    L’email di Giggetto era effettivamente dell’ora che ho scritto, 8,51 del mattino facendo un copia e incolla, ma invece mi sono sbagliato sull’orario di uscita del pezzo di Baccini. Era della sera precedente (ore 15.30). Quindi Giggetto ha avuto tutto il tempo di rifletterci su e dire che sono il guerrafondaio. Chiedo venia. E spero di potermi occupare d’altro…

  59. Stefano scrive:

    Caro Ubaldo, devo essere recidivo, ho replicato per l’ennesima volta ai commenti di Baccini, e nuovamente il buon Baccini Torquemada ha censurato il mio intervento :-)

    Detto ciò, davvero ti stupisci che tal Gigetto si svegli alla mattina presto per postare un commento benevolo nei confronti di sua eccellenza? Gli unici commenti accettati sul “blog” di Baccini sono quelli provenienti dalla casta FIT.

  60. anto scrive:

    Di Ubaldo si potrà dir tutto, troppo professionale, troppo stakanovista, troppo innovatore, troppo reazionario, ma sicuramente non si può affermare che Ubaldo sia un ZIZZANIAMEN, anzi il sottoscritto una volta è stato ripreso in privato per un post troppo colorito, e ciò cosa dimostra che Ubaldo non ama la gazzarra ma anzi è una colomba, ma però non fatelo incazz… o prendetelo per il c…. Ps caro Gigietto se mi stai leggendo, ti prego fammi una cortesia, non intervenire più per dire certe sciocchezze, in quanto sei più falso di un biglietto da tre dollari e comunque non è sicuramente dal sito del ns Ubaldone che partono le polemiche, sito peraltro che non è pagato da soldi pubblici, e se quand’anche fosse vero quel che affermi, l’iniziativa privata è una cosa, la stoltezza pubblica un’altra!

  61. giggetto scrive:

    @anto
    lo sai a Roma come li chiamamo quelli come te? cecàti. ubaldone fa er fanatico e manco te n’accorgi

  62. mimmo49 scrive:

    Alla luce di quanto riportato nel commento di Ubaldo su ciò che è stato scritto il 3 marzo u.s. da Baccini, sul blog della Federazione, vorrei cercare, se possibile, di stemperare un poco i toni di questa vicenda. Premetto che quello che dirò non vuole essere una critica ma un contributo per cercare di continuare a parlare solo di tennis giocato, come giornalmente faccio io e come tutti Voi partecipanti a questo blog ottimamente sapete fare. Le cose che sono state dette da Baccini, e che sono state riportate su queso blog da Ubaldo, a me, come a tutti coloro che erano nell’ambiente del tennis all’epoca dell’Assemblea di Fiuggi, erano già note, ma non ricordandomi bene alcune cose e non potendole supportare con delle prove, come fa Lui, non ne avevo parlato nei precedenti commenti dove avevo trattato l’argomento. Comunque, come già detto, non è questo il motivo per cui sto scrivendo, ma per far presente ad Ubaldo che, se veramente, come dice, e non ho motivi di dubitare, ha sempre cercato di “far rappacificare giornalisti e giornalisti” il modo migliore di agire non è quello di riportare puntualmente tutto ciò che Baccini scrive sul blog della Federazione, anche se questo può aprire un dibattito e rendere interessanti i commenti (lo sono veramente quelli riferiti a questi argomenti?), e nemmeno quello di affermare di “trasecolare” se il famoso “Gigetto”, vero o fasullo che sia, “è bravo a svegliarsi presto ed a commentare alle ore 8,51 qualcosa che era uscito poco prima”. Ho visto la successiva correzione di Ubaldo circa l’orario in cui era stato scritto l’articolo, ma ritengo che, seppur i fatti si fossero svolti secondo la prima versione riportata, la sostanza non cambiava perché l’idea che si era fatta dal primo momento su chi fosse tal “Gigetto”, giusta o sbagliata che sia, è stata sempre la stessa. Quindi non sarebbe stato, comunque, il caso di meravigliarsi più di tanto circa i tempi, come non mi sono meravigliato io stesso nel vedere che alcuni commenti inviati all’articolo “Flavia vince, Francesca perde …..” scritto da Ubaldo e che porta la data del 4 marzo, sono stati scritti pochi minuti dopo lo scoccare la mezzanotte del 3 marzo e precisamente: alle ore 00,49 da Giorgio Spalluto, da Jules alle ore 01,15 e da Nikolik alle 08,49. E’ pur vero che questi commenti sono di genere e tenore diverso rispetto a quello di “Gigetto”, ma se si vuole stemperare la polemica bisogna incominciare a fare qualcosa di concreto iniziando con piccoli passi e solo così, forse, si riuscirà ad arrivare alla soluzione del problema. Ritengo, e non credo che la mia idea debba essere per forza condivisa, che il miglior modo per fare il bene del nostro amato sport, e sono certo che sia questo ciò che vogliamo tutti noi, sia quello di “farsi solo il blog proprio” con buona pace di tutti, perché altrimenti, continuando a fare così si continuerà, anche involontariamente, ad “appicciare u’ ffuoco”, come dicono a Napoli. Mi direte, anzi lo avete già detto, ma il blog di Ubaldo è sì di Ubaldo, ma anche di tutti noi che vi partecipiamo, mentre quello su cui scrive Baccini è inserito in un “sito istituzionale” e quindi non può fare polemica personale. Su questa affermazione concordo solo in parte perché penso che anche Baccini, proprio per l’incarico che svolge all’interno della Federazione, abbia tra le tante mansioni che Gli competono anche il dovere di rispondere, possibilmente con dati certi alla mano e sempre nel limite della correttezza, ad eventuali attacchi gratuiti che vengono fatti alla Federazione stessa (e credetemi ne ho visto alcuni veramente pesanti lanciati senza motivo apparente e senza essere supportati da argomenti validi). Come concordo solo in parte sul fatto che essendo questo un “blog privato e libero” si possano far passare, devo ammettere che solo da poco tempo a questa parte, alcuni commenti che hanno niente a che vedere con il tennis e che riportano o solo affermazioni sibilline che sembrano sentenze o solo offese dirette a persone, che molto probabilmente, si conosco neppure di vista e delle quali chi scrive, il più delle volte, sa niente o sa qualcosa solo per sentito dire. Ben vengano tutte le critiche possibili sull’operato di chi si adopera in campo tennistico, specialmente se sono costruttive (ne ho lette tante interessanti), ma devono essere limitate solo a questo campo, questo è un sito che parla di tennis, ed essere espresse sempre in modo corretto; ben vengano battute simpatiche, come quella del B&B, ma sempre entro certi limiti, ma non si può che censurare, per esempio, un commento recente fatto da Luca e riferito a Binaghi: “mi sembra un po’ deboluccio come ingegnere….. stà attaccato alla seggiola perché non si è creato altre alternative professionali”. Per dire il vero, su questa affermazione mi sarei aspettato una precisazione di Ubaldo che credo conosca bene o, sicuramente, avrà almeno sentito parlare di Binaghi anche professionalmente e sa per certo che non è come Luca aveva scritto il 3 marzo. Vi devo anche confessare che, pur non esprimendo alcun giudizio sul concetto espresso da “Gigetto”, personaggio vero o falso come Ubaldo fa capire tra le righe, è stato questo episodio che mi ha fatto riflettere su questa situazione incresciosa di continue polemiche che non fa bene ad alcuno, ma devo ammettere che, per come si stanno evolvendo le cose e per come si continua a tirare la corda da parte di tutti, c’era da aspettarselo che prima o poi ci sarebbe stato un “Gigetto” che avrebbe pensato e scritto quello che è stato riportato. Per concludere, ribadisco, ancora una volta, che continuando su questa strada non si farà certamente il bene del tennis e potrebbero comparire tanti altri “Gigetto, che giusto o sbagliato che sia, la potrebbero pensare allo stesso modo. La soluzione che ho proposto, non pretendo di aver inventato l’acqua calda, è solo un’idea, e potrebbe essere un inizio per cercare di cambiare le cose (attualmente non vedo altre soluzioni), poi, se al contrario, senza allusione a niente e ad alcuno, a tutti noi fa comodo che le cose rimangano così, continuiamo su questa strada.

  63. anto scrive:

    Caro Gigetto, Ubaldo mi è simpatico, apprezzo quello che sta facendo, ossia fornendo un servizio fantastico sul tennis AAAAAGGGGGRRRRRATTTTTISSSSS, e se lui si candidasse alle prox elezioni fit, lo voterei ad occhi chiusi. Tu purtroppo sei figlio di un sistema che ha partorito con le varie gestioni solo disastri, e quando spunta un fiore nel deserto, il primo sentimente è quello di calpestarlo. ma ti rendi conto che se il tennis è un ppò più visibile in senso metaforico è anche merito suo………Sei davvero miope oppure poco elastico, ma cosa vuoi purtroppo non si può essere perfetti e tu ne sei la riprova……..con affetto anto………con poco affetto!

  64. angelica scrive:

    quanno ero ‘na pupetta me ricordo che er mi nonno me diceva ‘na filastrocca de Giggino e de Giggetto che stavano sur tetto. Volava giggino e toh volava pure giggetto.
    E pure oggi, che so passati anni me ritrovo a legge ‘nartra vorta de Giggino e de Giggetto.
    Come pe di’ che er tempo nun passa mai, ma manco la gente cresce mai, sempre a fa li ragazzini. Sempre a litiga per er gelato e per er pallone. Invece de pensa che er Tennise e’ diverte e vale la pena de seguillo e de divertisse e festeggia’ quano du donne vincono e fanno diverti’ li spettatori.
    Che fanno giggino e giggetto? stanno a controlla’ li centrimetri che er Sor Tommasi ja dedicato pe’ poi di ‘visto c’avevo raggione io a di che ce la contro de noi, che e’ un gran finto’.
    A parte che voi ometti, ve lo dimo noi donne a a core aperto, e’ mejo che li centimetri non li state a prenne troppo sur serio pecche’ se no nun ce fate na gran figura.
    Ma sopratutto io c’avrei na curiosità:
    A Bacci’ ma com’e’ che ogni vorta che scrivi, parli e respire er Sor Tommasi ce sta sempre de mezzo? Manco fosse er prezzemolo, lo metti da pe’ tutto. Pure quanno nun ce va. Me sa che tra li fornelli nun ce sai fa. Tu me sembri come quello che dopo ave magnato a quatrro ganasce, s’allunga sulla sedia, se sbottona er colletto e pensanno de esse un gran comunicatore fa un ghigno de sorriso. Ma pensa te che jella, invece tra li denti je rimasto der prezzemolo.
    E cosi’ invece de fa er gran communicatore l’unica figura che fa e’ quella del frignone.
    Giggino e giggetto e’ mejo se rimangono li sur tetto.

  65. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mimmo 49 dice diverse cose giuste. Vi dirò che io sul conto di Giggetto scherzavo, non l’avevo preso troppo sul serio. Vorrei anche dire, perchè mi trovo di qua dalla…barricata, che all’incirca ho ricevuto 50.000 commenti (oggi non riesco a ricordarmi come si fa a trovare il numero preciso…ma all’incirca siamo lì) e certo qualcuno mi scappa, magari lo modero frettolosamente io, magari qualcuno dei miei collaboratori…ma ne arrivano centinaia ogni giorno, solo su questo post ne vedo oltre 60, se guardate quanti post mettiamo ogni giorno sono credo mediamente 3…più tutto il resto, quindi un centinaio di messaggi da tenere a bada ogni giorno, e alcuni lunghissimi, non è che sia poi così semplice).
    Ad esempio io non mi ricordo proprio di aver letto quello, in effetti pessimo, che mimmo 49 ricorda di Luca (”mi sembra deboluccio come ingegnere” etc: hai ragionissima Mimmo 49 e me ne scuso fortemente con Angelo Binaghi, del quale peraltro non più tardi dell’altro giorno quando avevo riferito di aver parlato con Ricci Bitti concordavo sulla sua “insostituibilità”…quindi certo io non concordo con chi lo giudica soltanto attaccato alla poltrona…)…mentre mi ricordo di averne censurati parecchi offensivi o assolutamente gratuiti, oltre che sullo stesso tono.
    Magari quel commento cui ti riferisci è qui sopra e mi è sfuggito, non ci ho fatto caso.
    Vorrei però sottolineare, a chi si ritenesse perseguitato, che se su 50.000 commenti ce ne fossero anche 20 (50?) che con maggiore attenzione non avrei dovuto pubblicare, è difficile attribuire una connotazione politica, una volontà persecutoria, un atteggiamento poco chiaro o addirittura proditorio, a chi non ne vuole assolutamente avere e l’ha dimostrato ampiamente in 30 anni di carriera. E gli altri 49.980?
    Giggetto (solo il nome mi fa sorridere…non riesco a prendemela con lui, è più forte di me…) può pensarla come vuole, naturalmente. Come ciascuno di noi. Quanto alla soluzione da te proposta, Mimmo 49, non è una soluzione. Ognuno si fa il suo blog e parla da solo? Gli risponde solo chi lo cerca e lo trova (ma come?). E poi che fa si risponde sul proprio sito? Se Mimmo soltanto potesse immaginare la fatica che c’è dietro l’organizzazione di un blog come questo, fatto da volontari che però essendo una ventina devono comunque coordinarsi, preparare scalette per l’uscita dei post etc., studiare i titoli, tradurre 283 art al mese, non proporrebbe quella soluzione. Qui si viene perchè ci sono mille cose da leggere, tutti gli art. della stampa nazionale e internazionale, i nostri, quel che accadrà la settimana prox, etc etcetera. Più siamo e più è possibile che filtri qualche messaggio che sarebbe meglio non passasse, ma io ti assicuro che tutto quello che sto facendo in direzione di un blog multilingue e internazionale significa che le polemiche di casa nostra mi interessano molto relativamente (chechè ne pensi Giggetto!) perchè non dico che in Italia ormai chiunque segue il tennis sa che questo blog esiste e sa quel che offre, ma quasi. Quindi le vere possibilità di espansione (che per noi vuol dire soddisfazione…chè forse gli eventuali risvolti pubblicitari sarebbero più legati al mercato nazionale che a quello internazionale a meno di fare numeri nelll’ordine di centinaia di migliaia lungi dall’essere preventivabili) sono rivolte all’estero, laddove quel che fa la FIT o non fa, interessa molto relativamente.

  66. andrew scrive:

    Sig. Mimmo…

    ma possibile che non vi sia un cane in federazione che decida di prendere le distanze ufficialmente dai toni usati dal suo portavoce? Questo è già uno scandalo di per sè…

    Se poi anche lei si mette a usare “locuzioni di ricino” tipo “il nostro amato sport”, “polemiche che non fanno bene a nessuno”, “cercare di parlare solo di tennis giocato”, a me personalmente vengono i brividi….

    Senza polemica, sono opinioni e pensieri garantiti da non so più quale articolo della costituzione italiana…

  67. mimmo49 scrive:

    @ Andrew
    Grazie per il Sig. ma bastava Mimmo. Le cose che scrivo, anche se possono sembrare forzate, le dico convinto e non credo di offendere mai alcuno, anzi come avrai potuto vedere ho tanto rispetto delle persone che quando mi rivolgo a qualcuno con um pronome uso l’iniziale maiuscola. Evidentemente qualcuno non lo capisce o se lo capisce non lo apprezza. D’altronde che mi potevo aspettare da uno che dice di voler fondare la “Federazione Italiana Vaffantennis”? Scusa per la facile battuta, ma comunque, senza polemica, Te la sei cercata.

  68. andrew scrive:

    OK Mimmo…

    Vedi, io penso che si stia perdendo l’ultimo treno, costituito dai figli della mia generazione (quarantenni) vissuta a pane e tennis o quasi e ancora assai numerosi (i figli)…Spremuti anche questi ultimi bambini ed escludendo che nei circoli entreranno i figli degli immigrati, non resterà che andare affantennis.

    Dai che la facciamo insieme questa nuova federazione!! Ti do la tessera n. 1…

  69. luca scrive:

    @ mimmo 49
    Altolà !!!!!
    Nessuna offesa a Binaghi inteso come ingegnere; non mi sfiora minimamente anche perchè quest blog non è curva da stadio o sfogo di proprie frustrazioni,
    Ho fatto un parallelo fra Binaghi e Tommasi.
    Quest’ultimo svolge con soddisfazione - Sua e dei suoi lettori / ascoltatori -l’attività di giornalista. Fatto incontestabile.
    Sono ingegnere, e se mi fossi trovato a fronteggiare le situazioni in cui si è trovato Binaghi, me ne sarei andato a gambe levate, e mi sarei concentrato nell’attività di riferimento, l’ingegneria.
    Ed avrei invitato a farsi avanti chi si ritiene in grado di fare il presidente FIT; dunque non c’è alcun attacco gratuito a Binaghi o chicchessia.
    Binaghi invece è rimasto; se ne faccia carico delle motivate critiche di chi non vede il tennis italiano allineato ai risultati di altre discipline, e di un nuovo Panatta nemmeno l’ombra. E Galgani non c’entra più nulla.
    Nessuno lo costringe a rimanere presidente della FIT; se vuole continuare ad esserlo, sono contento per lui.
    Il consenso - inteso come stima - lo si ottiene coi risultati sul campo; non con i voti.

  70. mimmo49 scrive:

    @ Luca
    Mi pare che non sia proprio come Tu dica. Per offendere un ingegnere o un qualunque professionista hai usato una frase breve ma molto incisiva come “mi pare che come ingegnere sia deboluccio, altrimenti non starebbe attaccato alla seggiola della FIT”. Se poi l’intenzione era tutt’altra, rileggi il Tuo commento, e vedrai che devi convenire di essere stato almeno poco felice nel modo in cui hai espresso quelle considerazioni. Una cosa che, molto probabilmente, sfugge a molti è che, in tutte le Federazioni, tutti i dirigenti sono affiancati da professionisti ed oltre a dedicare del tempo al proprio sport continuano a svolgere la propria professione. Comunque, fino a quando, per parecchi di Voi, e non è polemica, l’unico parametro di valutazione perchè una gestione si possa ritenere positiva sia quella di avere un top ten, ed io ritengo che sia importante ma non l’unico (ho già detto in altri commenti quali sono gli altri, perchè i settori della Fedrazione sono tanti), e su questo concorda anche Ubaldo, non ci potremo trovare mai d’accordo. Mi son permesso di puntualizzare ciò in quanto, in un altro Tuo commento, chiedevi il parere di qualcuno più informato di Te.

  71. mimmo49 scrive:

    @ Andrew
    Non condivido la Tua tesi in quanto, pur in presenza di un calo demografico in tutta Italia, il trend nelle iscrizioni alle scuole tennis è, da qualche tempo a questa parte, ogni anno in salita. Non so dove vivi e dove i Tuoi figli praticano tennis, ma, fidati, se senti i maestri ed i circoli di tutt’Italia Ti diranno la stessa cosa. L’istituzione dei PIA, poi, ha privilegiato anche la qualità delle scuole in quanto, per chi vi aderisce, a fronte del contributo che la Federazione elargisce, corrisponde l’obbligo di rispettare dei parametri rigidi , come per esempio quello di dover mettere per ogni campo, mi pare 4 allievi. Questi PIA, inoltre, hanno avuto il merito, anche grazie ai responsabili delle macroaree che tutti i giorni ne visitano alcuni, attraverso continue manifestazioni e confronti, a far dialogare, ad avvicinare ed a far collaborare i maestri, cosa che prima era impensabile e credimi, non è cosa da poco. Questo, per esempio, è uno dei settori dove questa Federazione ha lavorato bene ed a cui facevo riferimento nel precedente commento. Anche lo stesso Piatti, che all’inizio sembrava scettico su questo progetto, alla fine ha dovuto ammettere che è stata un’idea importante che ha portato dei frutti positivi per tutto il movimento. Per quanto riguarda la tessera n. 1 della Federazione Italiana Vaffantennis, caro Presidente, sappi, senza polemica come diciamo sia io che Tu, che la puoi tranquillamente destinare a qualche altro Tuo amico, perchè se non dovessi più credere al progetto in cui sono coinvolto, dopo aver verificato se ci siano margini per poter cambiare, comunque, qualcosa, come ho fatto ai tempi di Galgani, mi metterei da parte con molta serenità!

  72. anto scrive:

    Dedicato All’Ing. Binaghi. Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile, avevano il medesimo compito, ma quando fù loro chiesto quale fosse il loro lavoro le risposte furono diverse.
    “Spacco pietre” rispose il primo.
    “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo.
    “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” Disse il terzo.

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