Pillola dell’obbedienza: via libera tra le polemiche a Ritalin e Strattera

Semaforo verde agli psicofarmaci scorciatoia, il metilfenidato e l’atomoxetina, commercializzati da Novartis e Eli Lilly con le griffe di Ritalin e Strattera. Si tratta di anfetamine che, per effetto paradosso, dovrebbero curare una sindrome — l’Adhd — sulla quale la comunità scientifica internazionale è profondamente divisa. Si riaccendono le polemiche, che finiscono in parlamento.
Per la somministrazione sono previste procedure, per la maggiore sicurezza, che vincolano le prescrizioni a una corretta diagnosi in centri di riferimento regionali e di un registro nazionale istituito presso l’Istituto superiore di sanità. Inoltre vengono imposti controlli periodici per la verifica dell’efficacia e della tollerabilità. Eppure c’è chi sostiene che addirittura la sindrome non esista, che sia un’ invenzione dell’industria. Il lungo e contrastato iter concluso ieri col via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) all’immissione sul mercato di Ritalin e Strattera è emblematico. Da anni si levano dagli Usa allarmi sugli effetti collaterali e il rischio abuso. La Fda, ente di controllo americano, ha imposto ad esempio alla Eli Lilly di inserire nella scheda tecnica di Strattera un’avvertenza riguardante il rischio di ideazione suicidaria tra i bambini e gli adolescenti.
Il Ritalin, classificato fino a poco fa nella tabella I degli stupefacenti (con la cocaina, anfetamine, oppiacei, barbiturici, Lsd) è stato in seguito declassato nella tabella IV e può essere somministrato ai minori. Non vi sono nè la certezza, nè studi indipendenti che inquadrino iperattività e deficit di attenzione come una patologia organica, ma è pronta la cura. Ma ci sono stati anche tanti viaggi della speranza all’estero di genitori alla ricerca del farmaco proibito in Italia, guerre di numeri e di “religione”. Negli Stati Uniti, dove la prescrizione di questi farmaci è aumentata in termini esponenziali, la Adhd è diagnosticata addirittura a bimbi di un anno.
«Secondo gli psichiatri americani, l’incidenza dell’Adhd è pari al 5%», ricorda Gian Marco Marzocchi, presidente dell’Associazione italiana disturbi attenzione e iperattività, mentre per l’Organizzazione mondiale della sanità è intorno all’1,5%. Tre punti e mezzo di differenza su scala mondiale sono svariati milioni di bambini che non meritano di essere trattati con questa leggerezza.
«Non stupisce che l’Aifa non tuteli i piccoli pazienti, dal momento che la presidente del Consiglio di amministrazione, organo che darà il via libera definitivo alla somministrazione di questi psicofarmaci ai bimbi italiani, prima di occupare questo incarico era un’alta dirigente di Farmindustria, la lobby dei produttori di farmaci: i controllati, insomma, siedono nei posti chiave degli organismi di controllo. Non comprendiamo come possa il ministro Turco continuare a tollerare questo grave conflitto d’interesse» ha denunciato Luca Poma, portavoce di “Giù le mani dai bambini”, network di 113 associazioni che proseguiranno la loro battaglia ora nelle sedi giudiziarie.

(DIRE) Roma, 8 mar. - Si chiama sindrome da Adhd, ovvero Attention deficit hiperactivity desorder, colpisce i bambini, ed e’ stata ‘inventata’ negli
Stati Uniti. In Italia ha bisogno di un’unica parola per essere tradotta: iperattivita’. Per accertarla non esiste nessuno strumento psicodiagnostico, ma
solo un test che da’ un risultato positivo se si risponde ad almeno sei domande su nove. In questo caso, la cura cui sono sottoposti piu’ di 11 milioni
di minori in America e’ l’utilizzo di psicofarmaci. Le domande del test sono pero’ assolutamente generiche e poco indicate all’analisi dei singoli casi.
L’elenco prevede quesiti come: ‘Il minore muove spesso le mani o i piedi e si agita sul sedile’, ‘Spesso chiacchiera troppo?’ o ancora: ‘Spesso da’ le
risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?’. Risulta chiaro che in questo modo vengono catalogati come indicativi di una patologia una serie
di atteggiamenti che sembra davvero difficile non riscontrare in un bambino. Per compiere questo test, negli Stati Uniti bastano quindici minuti e la
Food and drug administration ha consentito che i medici possano prescrivere farmaci antidepressivi come il Prozac, il Ritalin e altri medicinali
contenenti la fluoxetina (il principio attivo del Prozac) a pazienti dai sette anni in su.
Fin qui la storia che arriva da Oltreoceano, ma il 6 giugno del 2006 l’Emea, l’agenzia europea del farmaco, ha stabilito che anche in Europa si potra’
intervenire somministrando psicofarmaci ai bambini a partire dagli otto anni. L’Emea ha anche deciso, e’ bene precisarlo, che gli antidepressivi potranno essere prescritti solo in caso di fallimento di analisi psicologiche (dalle quattro alle sei sedute) e che se dopo nove settimane di utilizzo non ci sono dei miglioramenti il trattamento dovra’ essere sospeso. Ma questa forma di tutela, secondo l’opinione degli specialisti, non sembra essere efficace. Il farmaco piu’ prescritto, attualmente, e’ la paraxoteina, che ha causato una forte percentuale di suicidi nei ragazzi sotto i diciotto anni cui e’ permesso prescriverlo. Oggi il via libera ufficiale dell’Agenzia italiana per il farmaco: il Ritalin potra’ essere somministrato ai Gianburrasca italiani.

Hanno detto sul Ritalin e l’Atomoxetina

E:EMPRIN-T.VALPIANA: (DIRE) Roma, 8 mar. - “Siamo strabiliate della rapidita’ con cui il Ritalin e’ arrivato sul mercato italiano dei farmaci”. E’ il commento amaro di Erminia Emprin (Prc) e Tiziana Valpiana (Prc), senatrici della commissione Sanita’ di palazzo Madama. “Il direttore dell’Aifa- proseguono le senatrici- ha fatto una relazione sullo psicofarmaco due giorni fa in commissione senza neanche dirci che era imminente la sua commercializzazione”. Ma siamo certi, si chiedono, “che deficit d’attenzione e iperattivita’ (Adhd) costituiscono una vera patologia? Le opinioni in merito sono contrastanti e lo stesso manuale diagnostico dell’American psychological association rimarca che: ‘Non vi sono test di laboratorio confermati come diagnostici’ per questo ‘disturbo’ “.
Le parlamentari proseguono: “Aldila’ dal fatto che quanto detto dall’Aifa sulla sperimentazione ci ha fatto sorgere molti dubbi sulla sua legittimita’, restiamo fortemente perplesse e vogliamo vederci chiaro. Per questo abbiamo resentato un’interrogazione alla ministra Turco e vorremmo che ci rispondesse al piu’ presto possibile”.
Anche l’Oism (Osservatorio italiano sulla salute mentale) si e’ opposto alla somministrazione degli psicofarmaci ai bambini, ricordano Emprin e Valpiana, “invitando a non considerare la carenza di attenzione e iperattivita’ una malattia mentale, per cercare invece di individuare le cause del disagio nella vita familiare, scolastica e nei contesti sociali”. Anche la Fadis (Federazione di associazione di docenti per l’integrazione scolastica),
aggiungono Emprin e Valpiana, “ha espresso preoccupazione” per l’uso degli psicofarmaci sui bambini gia’ sottoposti ad un anormale ‘bombardamento di stimoli’ da parte delle nuove tecnologie. “Ci sembra ovvio- concludono le senatrici del Prc- che stanno prevalendo logiche che nulla hanno a che fare con il benessere e la salute dei bambini. Chiediamo che si dia corso ad audizioni formali di esperti ed esponenti delle associazioni, oltre che ad una audizione formale di Nello Martini, direttore dell’Aifa”.

PIETRO PANEI: (Adnkronos Salute) - Nessun pericolo di un’impennata nel consumo degli psicofarmaci, in Italia, dopo l’entrata in commercio del Ritalin (metilfenidato cloridrato), il farmaco contro la Sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (Adhd), decisa dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Ad assicurarlo è Pietro Panei, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che spiega: «Dati alla mano, dal 2002 al 2005 il consumo di psicofarmaci è in calo continuo nel Paese. E l’andamento riguarda anche gli psicofarmaci dati ai bambini (0-14 anni), che non è aumentato dal 1997 al 2005. Nel 1997 un bimbo ogni 1.000 ha ricevuto una prescrizione di questi medicinali, mentre nel 2005 meno di uno (0,9) su
1.000 è stato trattato con psicofarmaci». A impedire che si verifichino abusi nella prescrizione del Ritalin «saranno le procedure stringenti che regolano la sua somministrazione. Si tratta - ricorda Panei - di regole che prevedono una diagnosi accurata, che deve essere effettuata da un neuropsichiatra dei servizi territoriali. La stessa diagnosi deve però essere poi confermata anche dagli specialisti dei centri di riferimento regionali, che devono decidere sulla base di criteri messi a punto dall’Iss. Solo dopo aver passato questo doppio controllo - prosegue - sarà possibile determinare il piano terapeutico, che comunque non sarà soltanto farmacologico, ma anche psicocomportamentale». Si tratta insomma di un sistema di verifiche collaudato, già in uso per la prescrizione dell’eritropoietina o dell’interferone. «Semmai - avverte l’esperto - il vero problema è quello del consumo di antidepressivi, assunti da circa 30 mila adolescenti italiani. Tranne il Prozac, che ha ricevuto il via libera dell’Emea per l’uso pediatrico, tutti gli altri invece sono prescritti ai ragazzi al di fuori delle loro indicazioni terapeutiche».

SILVIO GARATTINI: «Il Ritalin? Di certo non è un rimedio anti-bullismo, ma un farmaco che agisce sul cervello di ragazzi in crescita, e dunque da somministrare con la dovuta attenzione». Per questo, il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) al medicinale per il trattamento della sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione (Adhd), «prevede un procedimento accurato di controlli per evitare abusi», e far sì che l’uso sia «estremamente circoscritto». Ad assicurarlo è Silvio Garattini, direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano. Quel che più preoccupa dell’ok dell’Aifa all’uso di questo farmaco per trattare l’Adhd, «è che si tratta di una sindrome che non è facilmente diagnosticabile». Di certo non si può pensare, ammonisce Garattini, «di risolvere i casi di bullismo, o curarè ragazzi particolarmente vispi a scuola facendo ricorso a questo medicinale».

PATRIZIA STACCONI: «Con il via libera dell’Aifa al Ritalin e allo Strattera in Italia per il trattamento del deficit di attenzione e iperattività (Adhd), inizia una nuova fase. È un passaggio cruciale che aspettavamo da tempo e che ci emoziona».
Parola di Patrizia Stacconi, presidente dell’Associazione italiana famiglie Adhd, che esprime così la sua soddisfazione per l’ok dell’Agenzia italiana del
farmaco al commercializzazione dei due farmaci. «A patto però che il ricorso ai due farmaci, indicati per almeno il 3-4% dei bambini con questo disturbo, avvenga in un regime controllato e con esami clinici ‘ad hoc’». «Il farmaco di per sè - sottolinea la Stacconi - è importante, ma nulla può senza le giuste terapie, senza gli psicologi che prendono in carico i bimbi e senza i pedagogisti che si rapportano con la scuola. Il medicinale - aggiunge - è solo uno sgabello che aiuta ad arrivare a uno scaffale più alto».
Secondo la Stacconi, la garanzia, in questo senso, arriva dall’Istituto superiore di sanità (Iss), che ha messo a punto un Registro nazionale ‘ad hoc’ «che - aggiunge - garantisce una corretta diagnosi del disturbo ed evita l’uso improprio dei medicinali». A decidere la terapia farmacologica, infatti, può
essere solo il neuropsichiatra infantile, che dopo una e poi quattro settimane dovrà verificarne l’efficacia e la tollerabilità. Qualora poi venga deciso di proseguire il trattamento saranno programmati controlli clinici dopo i primi cinque mesi e, successivamente, almeno ogni 6 mesi.

LUIGI CANCRINI: (DIRE) Roma, 8 mar. - “La pillola, da sola, e’ certamente dannosa: allontana l’adulto dalla possibilita’ di comprendere il disagio del bimbo”. Cosi’ Luigi Cancrini, membro della commissiona parlamentare Infanzia, sul via libera di oggi
dell’Agenzia italiana per il farmaco alla commercializzazione del Ritalin, lo psicofarmaco per bambini affetti da Adhd, la sindrome da iperattivita’. “E se proprio l’Aifa vuole effettuare queste somministrazioni di psicofarmaci, queste dovrebbero proseguire per non piu’ di trenta giorni: niente risultati dopo un mese, e la terapia va sospesa, perche’ e’ dannosa”, chiude Cancrini.

MAURIZIO EUFEMI: (DIRE) Roma, 8 mar. - “Un provvedimento urgentissimo di moratoria nella reintroduzione in commercio di questi psicofarmaci”. E’ quanto chiede, in un’interrogazione al ministro della Salute, il segretario generale del Senato, Maurizio Eufemi (Udc). La reimmissione in commercio del Ritalin, decisa
oggi da parte dell’Aifa, e’ sembrata a molti un ‘colpo basso’. Infatti, il direttore dell’Agenzia, Nello Martini, nell’audizione di due giorni fa in Senato, aveva
esposto i protocolli adottati per evitare rischi di abuso di questo psicofarmaco nei bambini, ma taciuto il fatto che la reimmissione sarebbe avvenuta subito, e non dopo tre settimane, come aveva comunicato anche al presidente della commissione Sanita’, Ignazio Marino. Eufemi chiede quindi il blocco immediato della commercializzazione, “al fine di rivedere tutti i protocolli diagnostico-terapeutici e di aumentare il livello di garanzie per i piccoli pazienti”. Il senatore, infine, invita il ministro Turco a prendere anche “provvedimenti urgenti per scongiurare il potenziale conflitto d’interesse dell’Aifa che, essendo presieduta da un ex dirigente di Farmindustria, rischia di creare nocumento alla trasparenza del processo decisionale agli occhi di tutta la cittadinanza”.

FRANCO NARDOZZI(SINPIA): «Nessuna battaglia di parte» dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla vendita del Ritalin (metilfenidato cloridrato) anche in Italia per la sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (Adhd). A demonizzare barricate tra «il partito di chi si arroga la difesa dei diritti dei bambini tout-court, e quindi è contro gli psicofarmaci in pediatria, e chi invece pensa che i farmaci siano la panacea per tutti i mali», è Franco Nardocci, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia). «È giusto invece salvaguardare i diritti di chi ha veramente bisogno di questo farmaco che, va detto, non è indicato per tutti i bambini o gli adolescenti con Adhd». (Adnkronos/salute).

LUCA POMA: (DIRE) “Anticipando i tempi, oggi l’Agenzia italiana del farmaco, presieduta da un ex dirigente di Farmindustria, ha deciso in via definitiva per la reimmissione in Italia del potente e discusso psicofarmaco per i bambini vivaci (il Ritalin, ndr) e di una seconda molecola, l’atomoxetina, sotto accusa negli Stati Uniti”. E’ quanto sottolinea, in una nota, il comitato di farmacovigilanza pediatrica ‘Giu’ le mani dai bambini’, registrando lo “sconcerto nel mondo accademico e scientifico” derivato da questa notizia. “E’ ancora in pieno fermento il dibattito circa l’opportunita’ di somministrare psicofarmaci ai bambini- spiega il portavoce della campagna di farmacovigilanza pediatrica, Luca Poma- e l’Aifa lo reimmette in commercio: c’e’ qualcosa di molto poco chiaro”. C’e’ allarme anche da parte delle associazioni di genitori e di medici. “Il via libera alla commercializzazione- prosegue Poma- e’ stato dato nonostante le pressioni e gli inviti alla prudenza di buona parte del mondo politico, della comunita’ scientifica e della societa’ civile, anticipando di tre settimane la data della delibera annunciata pubblicamente l’altro giorno in commissione Sanita’”.
Non si dimentichi, aggiunge Poma, “che non piu’ tardi di due settimane fa c’era stato un pesante avvertimento della Food and drug administration americana per i potenziali rischi di ictus, crisi maniaco-depressive, complicazioni cardiache e morte improvvisa anche su bambini in cura a normale dosaggio terapeutico”.

NEGLI USA CONSUMO DEL RITALIN PIU’ CHE TRIPLICATO

(ANSA) - Piu’ che triplicato dal 1993 ad oggi il consumo di farmaci per il disturbo pediatrico da iperattivita’ e deficit di attenzione (ADHD) e la spesa per questi farmaci e’ aumentata di nove volte tra 1993 and 2003. I dati arrivano, a meno di un mese dal ritorno in Italia di una di queste medicine - il Ritalin, da uno studio su 70 paesi diretto da esperti di economia sanitaria dell’Universita’ della California a Berkeley e pubblicato sulla rivista Health Affair. Nel periodo di studio, rileva il coordinatore dell’indagine Richard Scheffler, c’e’ stato un aumento dei consumi del 274% e l’uso di queste sostanze, per lo piu’ a base di anfetamine, si e’ diffuso da 31 paesi, nel ‘93, a 55 nel 2003. L’ADHD e’ un problema che suscita molte controversie tra gli esperti e ancor piu’ discusso e’ l’uso di farmaci per trattare quello che alcuni descrivono come un ‘disturbo’ che rende i bambini molto vivaci, impulsivi, talvolta distratti e fenetici. Il rischio, tangibile se si pensa che uno su 25 bambini e adolescenti americani prende oggi questi farmaci, appare evidente: medicalizzare una condizione che in certi casi potrebbe essere riconducibile a nient’altro che una questione caratteriale. Si rischia insomma di dare dei farmaci importanti a bambini sani solo perche’ magari hanno un’indole piu’ esuberante della media. ‘’Crediamo che la diffusione di questi farmaci sia destinata a crescere ulteriormente nel prossimo futuro - avvertono gli esperti - ricordiamo quindi che e’ importante sorvegliare attentamente l’uso che se ne fa soppesando bene rischi e benefici di una simile prescrizione'’. (ANSA).

RISOLUZIONE DEI VERDI CONTRO RITALIN E STRATTERA
(ANSA) - BOLOGNA, 12 MAR - Risoluzione regionale di Daniela Guerra (Verdi), che stigmatizza il via libera dato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) all’immissione in commercio di ‘’Ritalin e Strattera, entrambi psicofarmaci, rispettivamente metilfenidato e automoxetina'’, precisando tra l’altro che il loro impiego nel mondo tra bambini e adolescenti e’ quasi triplicato (+274%) nel decennio 1993-2003.
Guerra critica infatti il declassamento nella tabella delle sostanze psicotrope che rende il Ritalin ‘’somministrabile anche ai bambini'’. Si tratta di farmaci, spiega, che ‘’dovrebbero curare l’Adhd, sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ diffusa tra bambini ed adolescenti, contribuendo ad aumentare la loro concentrazione, ma - sottolinea - ci sarebbero molti dubbi sulla diagnosticabilita’ della patologia e sugli effetti collaterali dell’uso di psicofarmaci in pediatria'’. Guerra rileva infatti che ‘’parte del mondo scientifico sostiene che la malattia non esista e sia una scorciatoia per esercitare un controllo sociale su bambini ed adolescenti'’.
Con la risoluzione, l’esponente verde intende impegnare la Giunta regionale a intervenire verso il Ministero della Salute affinche’ si torni alla classificazione precedente delle due sostanze, ma se cosi’ non accadesse, che la Regione preveda nei propri protocolli ‘’controlli per verificare che nelle prescrizioni sia rispettato il criterio dell’appropriatezza'’.

TUTTO E’ PRONTO PER IL REGISTRO NAZIONALE
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - E’ tutto pronto all’Istituto superiore di sanita’ (Iss) per il ‘via’ al Registro nazionale dei trattamenti farmacologici e non farmacologici per l’Adhd: registrera’, naturalmente in forma anonima e criptata, tutti i piccoli pazienti che in Italia saranno curati con il Ritalin, il discusso farmaco per la sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ che, dopo la registrazione dei giorni scorsi da parte dell’Agenzia del farmaco Aifa, sara’ disponibile anche nel nostro paese. Il registro, ha affermato il direttore del dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanita’ Stefano Vella, sara’ coordinato dall’Iss, in collaborazione con l’Aifa, e sara’ uno strumento mirato ad impedire che si determini un pericoloso abuso del Ritalin come accaduto in altri paesi. Partira’, ha precisato Vella, ‘’non appena la registrazione del Ritalin da parte dell’Aifa sara’ pubblicata in gazzetta ufficiale'’. In Italia, ha spiegato l’esperto, si stima che siano circa 10-20.000 i bambini affetti dalla Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ Adhd (0,5-1% della popolazione in infantile), ma ‘’solo una piccola parte di questi avra’ bisogno, in casi specifici, di essere sottoposta a trattamenti terapeutici con il Ritalin'’.
Ma come avverra’ il monitoraggio? Tutto partira’ dai Centri di riferimento per l’Adhd, circa 100 su tutto il territorio nazionale (presso centri di igiene mentale o di neuropsichiatria infantile): i Centri saranno quelli che tratteranno i piccoli pazienti decidendo se sia opportuno o meno la somministrazione del farmaco; in questo caso, comunicheranno la decisione all’Iss, perche’ il paziente, in forma anonima, sia inserito nel registro. L’obiettivo insomma, ha concluso Vella, e’ ‘’creare una vera e propria ‘rete di protezione’, affinche’ l’uso del Ritalin sia controllato e appropriato e perche’ venga impedito ogni possibile abuso'’.(ANSA).

E DOPO UNA SETTIMANA IL MINISTERO APRE TAVOLO DI LAVORO
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Incontro al ministero della salute questa mattina con esperti e alcune associazioni sulle modalita’ di dispensazione dei farmaci psichiatrici per la cura del deficit di attenzione come il Ritalin (metilfenidato) e Strattera (tomoxetina). ‘’Chiedevamo questo tavolo da oltre un anno, quindi plaudiamo l iniziativa del Ministro Livia Turco commenta Luca Poma, Portavoce Nazionale dell’associazione ‘Giu’ Le Mani dai Bambini’, prima campagna nazionale di farmacovigilanza per l eta’ pediatrica in Italia . ‘’Il confronto e’ stato utilissimo, ma la burocrazia sembra avere tempi troppo lunghi: ci si rivedra’ fra sei mesi'’. All’incontro erano presenti rappresentanti del ministero della salute, degli psichiatri, dell’istituto Mario Negri, dei pediatri, dell’agenzia italiana del farmaco e delle associazioni dei familiari dei bambini affetti da Ahd.
Secondo quanto si e’ appreso molti presenti hanno apprezzato il sistema di distribuzione messo a punto in Italia con il registro e il monitoraggio dei due medicinali il cui uso e’ possibile a carico del servizio sanitario nazionale dopo verifica di interventi non farmacologici e di un piano di cura da parte di centri di riferimento regionali.
Critiche sulle procedure adottate nel nostro Paese sono state avanzate dall’associazione Giu’ le mani dai bambini’ che inviera’ nei prossimi giorni all’Istituto Superiore di Sanita’ una lettera reiterando la richiesta di immediata revisione dei protocolli diagnostico terapeutici. ‘’Il paradosso - sostiene l’associazione in una nota - e’ che gli psicofarmaci verranno somministrati ai bambini sulla base di protocolli diagnostici e terapeutici che secondo i nostri esperti sono carenti e presentano un livello di garanzia per i piccoli pazienti troppo basso. E’ una situazione tutta italiana: prima si immette in commercio uno psicofarmaco, e poi, forse, si perfezionano i protocolli per somministrarlo, quando invece dovrebbe accadere esattamente il contrario'’. (ANSA).

MINORI. RITALIN, ‘GIU’ LE MANI DAI BAMBINI’: TOLTO VELO IPOCRISIA POMA: GIA’ UTILIZZATO IN TOSCANA DA ANNI, CON QUALE
SICUREZZA?

(DIRE) Roma, 13 mar. - “Finalmente e’ stato tolto il velo all’ipocrisia: anche quando il Ritalin era classificato come stupefacente, veniva utilizzato sui bambini in Toscana, e certamente anche altrove”. E’ quanto afferma Luca Poma, portavoce di ‘Giu’ le mani dai bambini’, campagna nazionale di farmacovigilanza per l’eta’ pediatrica, dopo aver appreso che 70 bambini sono stati curati con metilfenidato (Ritalin) e atomoxetina (Strattera) in Toscana, dal 2004, nei due centri regionali autorizzati di Pisa e Siena.
“C’e’ da chiedersi- prosegue Poma- sulla base di quali protocolli questi bambini siano stati curati, dal momento che quelli dell’Istituto superiore di sanita’ e dell’Agenzia italiana per il farmaco, spacciati per sicurissimi, sono stati approvati in queste ultime settimane, mentre in Toscana davano Ritalin fin dal 2004″. L’unica cosa che “si inquadra perfettamente- conclude il portavoce della campagna di farmacovigilanza- e’ l’uso inopportuno di uno psicofarmaco su minori, laddove cio’ si poteva quasi sicuramente evitare. Ora chiederemo, tramite la Regione, i risultati di questi due anni di ‘miracolosa terapia’, a base di metanfetamine somministrate a bimbi piccoli”.

” SULLA ADHD SI DANNO I NUMERI COME ALLA LOTTERIA”
(DIRE) Roma, 14 mar. - Faccia a faccia sul Ritalin, ma le preocupazioni restano. Un tavolo di confronto e’ stato convocato oggi dal ministro della Sanita’, Livia Turco, in risposta alle polemiche scatenate dall’introduzione sul mercato italiano del Ritalin e dello Strattera, potenti psicofarmaci che verranno somministrati ai bambini affetti da Adhd, la sindrome da iperattivita’ e deficit dell’attenzione. Per Enrico Nonnis, neuropsichiatra infantile, rappresentante di ‘Psichiatria democratica’, che ha partecipato al tavolo, “questi signori non dicono le cose come stanno”. A suo avviso, “questi psicofarmaci hanno certamente degli effetti, migliorano l’attenzione dei bambini, ma sia di quelli sani che di quelli malati, e a che prezzo sul lungo periodo?”.
“Che quello farmacologico, in questi casi, sia di per se’ un approccio scientificamente serio, e’ tutto da dimostrare; smettiamola di prenderci in giro tra specialisti, facciamo un bagno di umilta’, scendiamo con i piedi per terra, e ripartiamo da qui: apriamo una riflessione sull’opportunita’ di usarli, questi psicofarmaci. Cosi’ stanno le cose, e vanno dette”. Perplesso anche l’altro partecipante al tavolo di lavoro voluto dal ministero della Salute, Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva: “Secondo alcuni dei presenti oggi al tavolo, fino a ieri i bambini italiani iperattivi e da curare con psicofarmaci erano il 4%, oggi sono diventati lo 0,8%: ma e’ scienza o stiamo giocando alla lotteria?”.

Bettin (Verdi), il Veneto vieti la pillola dell’obbedienza

(ANSA) - VENEZIA, 16 MAR - Il consigliere regionale dei Verdi, Gianfranco Bettin, esprime viva preoccupazione alla notizia che il Ministero avrebbe deciso di ‘’sdoganare'’ il Ritalin , il farmaco che fa ‘’star buoni'’ i bambini agitati, trasferendolo dalla fascia delle sostanze classificate come stupefacenti a quella degli psicofarmaci prescrivibili dal medico.
‘’Chiediamo alla Regione di attivarsi immediatamente per combattere la diffusione nel nostro territorio di questa cosiddetta ‘droga dell’obbedienza’ - afferma Bettin - poiche’ nei Paesi dove il Ritalin e’ adoperato, come negli Usa, ha trasformato migliaia di bambini che altra colpa non avevano che quella di essere un po’ troppo vivaci, in dipendenti cronici da questo psicofarmaco'’. Ricordiamo anche che la Regione Veneto ha autorizzato nel 2004 una sperimentazione di questo farmaco in dieci Ulss (le n. 1, 3, 6,8, 9,10, 12, 15, 16, 18, 20) e due aziende ospedaliere (Padova e Verona). I risultati sono stati tutt’altro che incoraggianti. L’efficacia terapeutica della somministrazione ai bambini di metilfenidato, sostanza presente in farmaci come per l’appunto il Ritalin - conclude il consigliere dei Verdi - e’ messa in forte dubbio da molti eminenti farmacologi. Il piu’ delle volte, questo farmaco viene somministrato senza una effettiva necessita’, solo per venire incontro al desiderio di tranquillita’ delle famiglie o delle insegnanti alle prese con bambini iperattivi. Ma anche nei casi piu’ seri, le ricerche mediche hanno evidenziato i gravi danni che il Ritalin provoca ai bambini che lo assumono a lungo termine'’. (ANSA).

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