Uranio impoverito, parte il primo processo ma la Difesa è assente

(AGI) - Roma, 13 mar. - Ha preso il via stamani, presso la seconda sezione del tribunale civile di Roma, il primo dei processi intentati dall’Osservatorio militare, con l’avvocato Angelo Fiore Tartaglia, per conto degli eredi dei militari deceduti o ammalatisi a causa della contaminazione da uranio impoverito. A darne notizia è il responsabile del comparto Difesa dell’Osservatorio, Domenico Leggiero, che definisce «semplicemente sconcertante» l’assenza dell’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del ministero della Difesa, all’udienza. Il primo processo riguarda Andrea Antonaci, morto a 24 anni nel 2000 dopo aver prestato servizio nei Balcani ed aver contratto un linfoma di hodgkin a seguito di contaminazione da uranio impoverito. «Non vogliono considerare mio figlio neanche dopo morto, come se ci si dovesse vergognare anche ora di aver donato un figlio alla Patria ed averlo sacrificato per l’incoscienza e la superficialità di chi avrebbe dovuto avere delle chiare responsabilità nei confronti di questi ragazzi», ha detto Salvatore Antonaci, padre del militare morto, secondo quanto si legge nella nota dell’Osservatorio. «L’assenza dell’Avvocatura a difesa del ministero - aggiunge Leggiero - è un atteggiamento gravissimo che oltre ad offendere anche la memoria di questi ragazzi, apre una nuova polemica sul fronte delle spese inutili verso un ente che, oltre a costare decine di milioni di euro all’anno, annovera il maggior numero di procedimenti persi a spese dei contribuenti».

INTERROGAZIONE DI AN: QUANTI CONTROLLI SONO STATI SVOLTI IN EMILIA ROMAGNA?
(ANSA) - BOLOGNA, 13 MAR - Interrogazione regionale di Alberto Vecchi (An) per sapere se continua la campagna di monitoraggio sulla salute degli italiani che erano a diverso titolo in Bosnia-Herzegovina e nel Kosovo, e quindi potenzialmente a rischio di contaminazione da uranio impoverito, contenuto in alcune armi usate nel conflitto in ex Jugoslavia. L’esponente di An vuole sapere anche quante persone si siano sottoposte ai controlli in Emilia-Romagna e con quale frequenza negli anni 2004, 2005 e 2006. Vecchi ricorda che i soggetti interessati devono essere sottoposti a visita medica e accertamenti chimico-clinici, con oneri a carico dello Stato, con cadenze regolari per un quinquennio. Sottolineando che la Regione ha disposto (delibera del 6 maggio 2003) di trasmettere semestralmente copia di schede e referti al ‘Centro raccolta elaborazione, interpretazione e valutazione dati’ allestito dal Ministero della Salute, chiede poi quanti invii semestrali siano stati compiuti e in quali date.

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