A 20 anni dal disastro il fantasma di Chernobyl uccide e fa ancora paura

(AGI) - Roma, 16 gen. - La centrale nucleare di Chernobyl, seppure inattiva, resta una bomba a orologeria. Ne è convinta Legambiente che chiede l’intervento urgente della Commissione europea. Il sarcofago che copre i resti del reattore esploso presenta infatti circa 100 metri quadrati di crepe e fessure, nelle quali si infiltra l’acqua piovana e l’acqua di condensa.
«Vi è il rischio che il sarcofago crolli, con la fuoriuscita di materiale radioattivo, minacciando tutta l’Europa - ha affermato nel corso di una conferenza stampa Angelo Gentili, responsabile del Progetto Chernobyl. Legambiente ha rilevato nella zona contaminata una elevata presenza di radionucliti, cioè cesio e stronzio, le stesse sostanze che si ritrovano negli alimenti della popolazione Bielorussia tornata a coltivare anche i terreni che erano stati evacuati. I pericoli non sono però solo per i residenti, sono elevati anche per i consumatori europei.
«Nella zona vengono raccolti funghi e frutti di bosco che possono essere venduti in Europa - aggiunge Gentili - ed è possibile che il legno tagliato in Bielorussia arrivi sotto forma di parquet. »Il sarcografo è una minaccia mortale per la popolazione Bielorussia e per tutta l’Europa - ha affermato il senatore Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente: per questo presentiamo una mozione al Parlamento perchè il governo si attivi nei confronti della Commissione europea e chieda lo stato di avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza del sarcografo. Secondo le conclusioni di un gruppo internazionale di oltre cento scienziati, fino a circa di quattro mila persone potrebbero ancora morire per le esposizioni alle radiazioni dell’incidente avvenuto vent’anni fa. Quello che è stato fatto finora - non ha prodotto - secondo Legambiente alcun risultato concreto; il progetto per la nuova copertura del sarcografo aveva nel ‘97 un costo stimato di 768 milioni di dollari, ma oggi il costo è già lievitato ad oltre un miliardo di dollari. La Commissione eropea ha finora versato 190,5 milioni di euro ed è
previsto un ulteriore impegno di 49,1 milioni ma purtroppo - sostiene Legambiente - «al di là delle promesse non c’è stata alcuna indicazione concreta rispetto ai tempi per la messa in sicurezza della centrale». Ai primi di febbraio - ha riferito Ferrante - gli eurodeputati Vittorio Agnoletto e Monica Frastoni presenteranno una mozione anche al Parlamento europeo allegando le ultime rilevazioni compiute a Chernobyl da Legambiente.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento