Adozioni, pronte a incatenarsi per mille “Marie”

Il caso di “Maria”, la bimba bielorussa al centro del braccio di ferro tra la coppia Giusto di Cogoleto e i governi di Roma e Minsk ha diviso l’Italia. Sicuramente, però, è servito per fare luce su un mondo di cui quasi mai si parla, quello dell’adozione, dell’affido e, più in generale della solidarietà o, se preferite, della cooperazione internazionale completamente a carico della famiglie italiane. . Seguendo il caso per il giornale non posso negare che la cosa che mi ha maggiormente colpito durante la vicenda di “Maria” è stato l’atteggiamento assolutamente passivo del governo italiano. Non ha mosso un dito per la bambina. Nessun tribunale dei minori ha ascoltato la sua opinione, la sua volontà, nonostante sia previsto, per esempio, dalla convenzione di New York che l’Italia ha ratificato. Il mondo dell’adozione esce da un quinquiennio in cui _ nonostante le promesse elettorali (ricordate i manifesti :adozioni più facili…) è stato fatto poco o nulla, anzi se possibile la situazione è paggiorata. Se il primo passo della sinistra è stata la mediazione del sottosegretario tra la famiglia Giusto e le istituzioni c’è veramente da preoccuparsi. I più deboli e indifesi, i bambini, visti da destra o da sinistra sono sempre il vaso di coccio. Anche “Maria” avrebbe avuto diritto a un avvocato, ad esprimere la propria oipinione, a fare snetire la propria voce. Invece le è stato negato.
MANIFESTAZIONE A MILANO
Qui di seguito troverete il take di agenzia (Ansa) sulla manifestazione promossa questa mattina al Circolo della Stampa di Milano dal coordinamento Amici dell’Adozione. Sono pronto avviamente ad accogliere sul Blog interventi, pareri, testimonianze e interventi da parte di chiunque abbia voglia di fare sentire la sua.
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(ANSA) - MILANO, 10 OTT - Centinaia di aspiranti mamme sono pronte a incatenarsi per le mille Marie del mondo. Una ‘tragedia umanitaria’, l’ha definita il Coordinamento ‘Amici dell’adozione’, che oggi a Milano ha organizzato una conferenza stampa. ‘’La vicenda di Maria e’ solo la punta dell’iceberg - ha detto il portavoce riferendosi alla storia della bimba bielorussa - E l’iceberg e’ il collasso del sistema adozioni'’.
‘’Quello dei Giusto e’ stato un gesto di disperazione e di amore - ha spiegato il rappresentante dell’associazione, nata nel febbraio scorso, parlando della coppia di Cogoleto - Noi siamo contro l’illegalita’, ma per difendere i tanti bambini abbandonati negli orfanotrofi siamo pronti a tutto, anche a infrangere la legalita’: siamo 50.000 coppie in attesa di adottare un bimbo, 100.0000 persone, piu’ parenti, amici e simpatizzanti, il Governo quindi prepari pure una prigione per un milione di persone'’.
Il Coordinamento sollecita una politica seria per le adozioni (’centrodestra e centrosinistra sotto questo aspetto sono uguali’); una legge sull’affido internazionale; un coordinamento tra i ministeri competenti, un tavolo permanente di ascolto alle famiglie; un radicale rafforzamento della Commissione Adozioni Internazionali (’attualmente ci lavorano solo 20 persone, di cui alcune part time’); un aiuto economico alle famiglie (’molte devono chiedere un mutuo per affrontare tutte le spese’).
Con questi rimedi si potrebbe finalmente mettere a contatto ‘l’esercito degli aspiranti genitori e quello dei bambini orfani’. Secondo il Coordinamento infatti, mentre in altri paesi le pratiche per l’adozione sono veloci (in Spagna, hanno detto, si adotta tre volte di piu’), in Italia la situazione e’ ‘all’eta’ della pietra’. Ogni anno ci sono 30.000 coppie pronte ad accogliere un bambino dall’estero, ma solo 3.000 riescono a portare a termine il sogno, e 15.000 aspiranti genitori, con le pratiche gia’ concluse, devono attendere altri 3 o 5 anni. Tutto cio’, sostiene
l’associazione con sede a Ferrara, mentre negli orfanotrofi italiani ci sono 35.000 bambini, in Romania (che tra l’altro ha chiuso le frontiere all’adozione) oltre 100.000, in Russia sono un milione, molti di piu’ in Sud America e Africa. I tempi poi sono lunghissimi, al punto che molti bambini diventano maggiorenni in orfanotrofio. Gli aspiranti genitori devono affrontare almeno quattro anni di pellegrinaggi tra tribunali, centri sociali, psicologi, la scelta tra le tante associazioni che si occupano delle adozioni internazionali e infine l’attesa per ‘l’abbinamento’ col bambino. A questo punto tutto dovrebbbe scivolare velocemente e invece, denuncia l’associazione, ci sono coppie che dopo aver visto il bimbo attendono ancora anni.
‘’Non c’e’ solo Maria da salvare - dicono al Coordinamento - Ma siamo grati a Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin per aver portato finalmente il dramma delle adozioni all’attenzione di tutti'’.(ANSA).

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