Morti bianche, il 2006 anno record. Si continua a morire all’Ilva di Taranto

(AGI) - Roma, 1 ago. - La piaga delle morti bianche rappresenta una «drammatica realtà di fronte alla quale occorre che le istituzioni, le forze sociali ed i mezzi di informazione devono continuare a tenere in grande attenzione il fenomeno degli infortuni sul lavoro». È il commento di Pietro Mercandelli presidente dell’Anmil, l’associazione dei mutilati e invalidi sul lavoro che a fronte dei 1.302 casi mortali rilevati dall’Inail, ricorda che «sono calati gli infortuni mortali legati alla circolazione stradale, e aumentati pesantemente quelli avvenuti all’interno dei luoghi di lavoro, dove sono morti 64 lavoratori in più rispetto al 2005, un aumento di ben l’11%».
«La Camera - aggiunge - ha l’occasione di dare subito un segnale forte approvando prima delle ferie le nuove norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, che consentiranno da subito interventi più incisivi in materia di controlli».
(AGI) - Bari, 1 ago - «Tre morti sul lavoro in una sola giornata. Due delle vittime erano giovani. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che richiede risposte ed assunzione di responsabilità e non le solite frasi di circostanza». Lo afferma il segretario regionale Cgil Puglia, Mimmo Pantaleo, dopo il terzo incidente sul lavoro in Puglia. «Bisogna che ognuno faccia la propria parte a partire - afferma Pantaleo - dagli organi preposti alla vigilanza e dalle istituzioni che devono agire in maggiore sinergia tra loro. Le norme ci sono ma non vengono rispettate, la precarietà e il lavoro nero dilagano, lavoratrici e lavoratori sono sottoposti a ricatti e condizionamenti che si ripercuotono sulla sicurezza». Sarebbe importante, secondo il segretario Cgil Puglia, «promuovere da parte della Regione una giornata dedicata alle vittime del lavoro e di riflessione sulla condizione generale del lavoro in Puglia proprio con l’obiettivo di mettere in campo strategie più concrete che garantiscano, a chi lavora, condizioni dignitose e di maggiore sicurezza.

(ANSA) - BARI, 1 AGO - ‘’Tre morti operai in un solo giorno nella nostra regione. Tre morti che si aggiungono alla strage quotidiana che, in tutta Italia, trasforma il posto di lavoro in una trincea di guerra'’. Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in una dichiarazione nella quale ricorda che ‘’l'ennesimo incidente all’Ilva di Taranto stronca la vita ad un ragazzo di 26 anni, proprio nello stesso reparto in cui lo scorso anno perse la vita un uomo di 33 anni: schiacciati dai tubi'’. ‘’Poi - aggiunge il governatore - la Puglia piange altri due morti nei cantieri edili di Otranto e di Crispiano. Incidenti che, nella loro ripetitivita’, somigliano a delitti'’. ‘’Perche’ cio’ che pare emergere - spiega Vendola - e’ che l’insicurezza sia figlia di una cattiva organizzazione del lavoro e di protocolli che garantiscono piu’ la sicurezza della produzione che non la sicurezza delle persone'’. Per Vendola ‘’questa infinita tragedia pone interrogativi aspri e ineludibili, che riguardano la politica e il sistema d’impresa. La politica - dice - ha il dovere di rendere piu’ efficaci le normative a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ma anche di garantire una rete capillare di controllo delle condizioni lavorative. Occorre interrompere flussi di finanziamenti pubblici a quelle imprese che, nelle loro aziende e cantieri, mettono ogni giorno a repentaglio la vita dei propri dipendenti. E il sistema d’impresa, che spesso si erge a guida della vita pubblica, non puo’ far finta di nulla dinanzi ai 1.200 morti ogni anno ammazzati dal cattivo lavoro'’. Nell’esprimere il cordoglio dei pugliesi ‘’per queste tre vite spezzate'’ e la solidarieta’ ai loro parenti, Vendola si rivolge infine al Parlamento chiedendo ‘’di completare rapidamente l’iter di approvazione della nuova legge sulla sicurezza sul lavoro'’. (ANSA).

(ANSA) - TARANTO, 1 AGO - Una quarantina di morti dal 1993 a oggi, sei morti e decine di feriti solo negli ultimi due anni. E’ il bilancio degli incidenti sul lavoro avvenuti nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto secondo i dati diffusi dalla Uilm provinciale. ‘’E’ una vera ecatombe - commenta il segretario provinciale del sindacato dei metalmeccanici, Rocco Palombella - quattro delle sei vittime degli ultimi due anni lavoravano per ditte dell’appalto, due alle dirette dipendenze dell’Ilva'’. (ANSA).

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