Licenziamenti a Telepace, il caso arriva al Senato. “Violata la dignità del lavoro”

(ANSA) - ROMA, 13 FEB - E’ ormai un caso nazionale il licenziamento dei quattro vaticanisti di Telepace e la chiusura della redazione romana della tv cattolica. Il sottosegretario alle Comunicazioni, Giorgio Calo’, ha fissato
per il 20 un incontro con il direttore-fondatore mons. Guido Todeschini; il 15 ci sara’ una interrogazione parlamentare in aula al Senato, firmatari Baccini-Caprile.
Queste due sviluppi, annunciati durante la conferenza stampa convocata dalla Fnsi, si aggiungono a una mobilitazione massiccia e trasversale che ha gia’ portato a interrogazioni in commissione Cultura alla Camera e a un pronunciamento del consiglio comunale di Roma. Si pensa inoltre a un intervento diretto sulla Santa Sede per sensibilizzarla al problema di quella che popolarmente e’ conosciuta come ‘’la tv del Papa'’, pur non avendo legami proprietari con il Vaticano ed essendo una azienda italiana, quindi soggetta alle leggi italiane. Gianfranco Svidercoschi, gia’ direttore dell’Osservatore romano, propone di sollecitare un incontro con il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone per illustrargli nel dettaglio le violazioni dei diritti dei giornalisti di Telepace. ‘'’Questa situazione disastrosa dal punto di vista etico - ha detto Svidercoschi - deve avere qualche copertura forse anche in Vaticano da parte di qualcuno che puo’ avere qualche interesse a utilizzare il canale satellitare di Telepace'’. E il vaticanista Marco Politi pensa a un ‘’appello'’ alla Santa Sede per chiedere ‘’come sia possibile che sia ammesso sull’aereo papale mons. Todeschini, una persona che viola uno dei principi fondamentali, la dignita’ del lavoro, tante volte richiamato dai papi, compresi Wojtyla e Ratzinger'’. Le lettere di licenziamento, annunciate da mesi, sono arrivate soltanto a tre degli interessati, e Silvia Garambois, segretaria della Associazione Stampa romana, ha annunciato di aver negato il nulla-osta al licenziamento richiesto da Telepace per la quarta giornalista, Angela Ambrogetti, in quanto fiduciaria di redazione. Il presidente della Fnsi Franco Siddi ha indicato come possibile soluzione che i quattro licenziati vengano ricollocati nei media cattolici. ‘’Rivolgo un appello - ha detto - alle autorita’ ecclesiastiche che operano nel campo delle comunicazioni sociali perche’ facciano una riflessione sul problema dei giornalisti di Telepace. Si profilano nuove iniziative per l’informazione sul Vaticano: non vada perso il patrimonio professionale unanimemente ritenuto di pregio, costruito nel tempo da questi colleghi'’. Siddi ha sottolineato con chiarezza che la sua richiesta di ricollocare i giornalisti licenziati da Telepace non ridimensiona in alcun modo la ‘’rivendicazione che il sindacato sta portando avanti, affinche’ anche a Telepace si applichino le leggi dello Stato e i contratti, vigilando in particolare sull’applicazione delle norme per la concessione delle frequenze e sulla connessione che - ha sottolineato - secondo noi esiste nell’ambito dell’emittente tra radio e televisione, una sinergia negata pero’ dall’editore'’.
L’emittente cattolica e’ stata gia’ multata per 70.000 euro per evasione contributiva e per 14.000 per violazione di norme sull’assunzione dei disabili. ‘’Questa azienda che si dice cattolica - ha commentato Siddi - si comporta come una specie di padrone delle ferriere e i colleghi sono stati licenziati soltanto per aver rivendicato i propri diritti'’.

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1 Commento a “Licenziamenti a Telepace, il caso arriva al Senato. “Violata la dignità del lavoro””

  1. Carlo Silvano scrive:

    Non mi stupisce il fatto che a Telepace siano stati licenziati delle persone. Fino a pochi mesi fa lavoravo per il settimanale diocesano “La vita del popolo” di Treviso e per anni ho dovuto combattere per difendere il posto di lavoro che, a detta dei miei superiori, dovevo lasciare per far posto ad una suora; la mia storia lavorativa si è conclusa davanti ad un giudice del lavoro perché mi sono trovato contro tutti. Ho realizzato un blog dove ho raccontato quanto mi è capitato: sono convinto che certe cose si devono far sapere al grande pubblico.
    Carlo Silvano

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