Proposta di legge, il mobbing diventi reato (punibile fino a 20 anni)

(ANSA) - ROMA, 13 FEB - Carcere fino a 20 anni per chi, esercitando un’azione di ‘mobbing’, determina la morte del collega. E’ quanto prevede una proposta di legge appena assegnata alla commissione Giustizia della Camera, prima firmataria la parlamentare di FI Ida D’Ippolito Vitale. Il ‘’mobbing'’ insomma, con questo testo, diventa reato. E le pene per i trasgressori si profilano piuttosto severe: dai sei mesi ai 20 anni di carcere.
Dopo l’articolo 610 del codice penale che riguarda il reato di violenza privata, Ida D’Ippolito Vitale propone di inserirne un altro: il 610bis che parla di ‘’violenza morale in ambito lavorativo'’. ‘’Chiunque nel luogo di lavoro - si legge nel testo ora all’esame della commissione Giustizia - o nell’ambiente di lavoro, con condotte anche omissive protratte nel tempo, sottopone altri a pratiche vessatorie al fine di danneggiarli e’punito a querela della persona
offesa con la reclusione sino a sei mesi o con la multa sin a 15.000 euro'’. Se da questo ‘mobbing’ deriva poi ‘’una malattia nel corpo o nella mente'’ la pena aumenta fino ad un anno di carcere. Se la malattia pone in pericolo la vita del ‘mobbizzato’ o cagiona ‘’l'indebolimento permanente di una funzione organica o intellettiva'’ la reclusione puo’ andare dai 4 agli 8 anni. Ma se diventa ‘’insanabile'’ il carcere che si rischia e’ dai 7 ai 15 anni.
Se si arriva alla morte, infine, la pena puo’ oscillare dai 12 ai 20 anni.
Secondo un’indagine sulle condizioni di lavoro condotta dall’International Labour Office, riferisce Ida D’Ippolito, nel 2000 circa l’8% di lavoratori europei (cioe’ 12 milioni di persone) era stato vittima di vessazioni sul luogo di lavoro. ‘’E nel nostro ordinamento - spiega la parlamentare di FI - non esistono disposizioni di legge che definiscano esattamente cos’e’ il ‘mobbing”’. Da qui la necessita’ di presentare una proposta di legge sulla questione.(ANSA).

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10 Commenti a “Proposta di legge, il mobbing diventi reato (punibile fino a 20 anni)”

  1. fortunato zanotti scrive:

    Speriamo che il mobbing diventi un reato e la giustizia più veloce.
    Diario di un esattore,è la mia storia italiana e bolognese,di una giustizia……………………che non c’è

  2. Danilo scrive:

    Interessante sentenza del TAR dell’Abruzzo riguardo al mobbing nel pubblico impiego.

  3. Marcello scrive:

    Sono un funzionario di una banca di lecce con 23 anni di servizio, licenziato per motivi assurdi, falsi ed a conoscenza di tutto il personale. Ho moglie e due figli a carico, ero stato condannato a morte. Ho denunciato i responsabili per mobbing. Ho vinto il 700 ed il successivo reclamo della banca è stato rigettato. Sono stato licenziato nell’aprile del 2005 e nel luglio dello stesso anno il giudice ha annullato il licenziamento ordinando l’immediato reintegro. I colleghi invitano in continuazione l’azienda a reintegrarmi, ma queste persone ignorano i colleghi, la Banca d’Italia, i sindacati, la Legge. Le due ordinanze sono su www.salentolavoro.it archivio storico aprile 2006. Io mi sto ammalando, adoravo il mio lavoro. Esiste una legge che protegge gli animali, ci vorrebbe l’ergastolo per chi tenta di distruggere una famiglia. Non so cosa darei per poter parlare con l’Onorevole della legge in questione, speriamo che passi, me lo auguro di tutto cuore, perchè io vivrò i miei prossimi anni (ne ho 47) nella speranza di veder punite queste persone.

  4. Elisabetta scrive:

    ho presentato riccoesoart.700 ho vinto la !à causa contro la Regione sardo dove lavoro da 29anni, qualifica D3(VIII fascia funzionale) e da circa 2anni e mezzo sono stata emarginata, e ho subito diverse violenze spicologiche e attualmente sono in cura da un spichiatra. Quello che mi preme dire che avevo un testimone (collega) che ha lavorato nel mio stesso settore e pertanto ha vissuto la esperienza. Era il mio testimone sia per la reintregazione al lavoro sia per il mobbing. Il giorno prima della prima udienza Il direttore ha richiessto un colloquio con lo stesso. Dopo il colloquio mi ha comunicato che non avrebbe testimoniato senza indicarmi la vera ragione, era confuso, mi chiedeva scusa. Il giudice ha richiesto che si presentasselo stesso non ha raccontato gli episodi accaduti, le violzioni gli atti illlegittimi,. Vorrei utilizzare l’art. 610 del c.p.p. per riciamte il mio testimone (l’unico ch ho) e per testimoniare è possibile?.
    Per quanto riguarda la Legge in argomento ritengo che sia doveroso servirà a cambiare il mondo del lavoro, ma ci sarebbe anche da discutere in quanto le Leggi non vanno applivate e poi il mobbing la prova è a totale carico del riccorente e quanti hanno perso perchè nessuno è disposto a testimoniare? Oltre alla Legge dovrebbe esserci un controllo annuale da un comitato esterno e che verificaca quando si denunciano casi di mobbing : Soprattutto è ingiusto che si debba pagare per farsi diffendere e molti non hanno le possibilità , e si perde la causa anche se veramente uno ha subito.

  5. roberto scrive:

    da poco ho appreso del disegno di legge sul fenomeno mobbing, io sto subendo in questo momento quello che tutti chiamano a voce bassa mobbing, il fatto grave e che spesso questo fenomeno, accade nella pubblica amministrazione, e che ti trovi tutto ad un tratto da solo a lottare contro un sistema ed una rete di complicità, che ostacolano ogni tuo tentativo di far valere i propri diritti, io sono all’inizio, spero di vincere questa battaglia contro l’ingiustizia sociale, e che questa legge aiuti altri onesti lavoratori e padri di famiglie. Per chi leggerà questo commento ed ha il mio stesso probblema, l’unica cosa che posso dire è di non arrendersi mai e che (LA VERITA’ RENDE LIBERI)

  6. giovanni scrive:

    cari amici a seguito di mobbing perpetrato nei miei confronti per ben sei anni e nonostante le numerose denunzie penali e cause di lavoro instaurate devo dirvi che la mia più grande delusione è stata quella di rivolgermi alla giustizia perchè l’unica cosa che ho ottenuto è stata l’ingiustizia.
    ho dovuto dimettermi dalla P.A. nella quale lavoravo ed anche dopo e per la liquidazione della pensione e altri rapporti pendenti hanno continuato nella loro opera ben sicuri che le loro gesta resteranno impuniti.
    e che per tutti quelli che lavorano il mio esempio funzioni da monito.

  7. giovanni scrive:

    cari amici a seguito di mobbing perpetrato nei miei confronti per ben sei anni e nonostante le numerose denunzie penali e cause di lavoro instaurate devo dirvi che la mia più grande delusione è stata quella di rivolgermi alla giustizia perchè l’unica cosa che ho ottenuto è stata l’ingiustizia.
    ho dovuto dimettermi dalla P.A. nella quale lavoravo ed anche dopo e per la liquidazione della pensione e altri rapporti pendenti hanno continuato nella loro opera ben sicuri che le loro gesta resteranno impunite.
    e che per tutti quelli che lavorano il mio esempio funzioni da monito.

  8. milanoss scrive:

    Da quasi un anno incasso, la sua astuzia si affina ed ogni giorno è un nuovo incubo. per 4 volte ho detto ” no non me ne vado” ed ogni volta un gradino più in basso una nuova mansione sempre più tristemente umiliante. ho perso ai punti ma perchè il mio fisico non ha retto. ora la mia rabbia mi da forza, ma sono sempre più solo.

  9. milanoss scrive:

    La strategia è lo sfinimento psichico e fisico attuato in maniera sistematica prima da lui ed ora dalla mia nuova responsabile.
    I piccoli ma continui riproveri, fesserie trasformate in problematiche aziendali
    mole di lavoro interminabili, ispezioni mattuttine della mia scrivania e pc con lo scopo forse di trovare qualche “giusta causa”, e ciliegina sulla torta, un orario di lavoro reso isostenibile. Già quella pausa pranzo di 2h e 30 mi allunga la giornata lavorativa. Rientro a casa alle 20 sfatto. Ma io non me ne vado.

  10. Giacomo Montana scrive:

    http://www.mobbing-sisu.com/poesie/tu-sai.htm

    TU SAI

    Tu sai con quanto stillicidio,
    in un malsano posto di lavoro,
    si viene continuamente distrutti.
    Mai, non saprete mai come m’illuminano
    le sofferenze viste causare…

    Un sentiero silenzioso cupo, pieno di insidie
    e di trabocchetti architettati, predisposti
    dalla carogna infame, nella vorticosa vita,
    laddove il sentiero viene sparso da mille veleni,
    simile a una fogna satura di un’aria pestilenziale…

    Ferite che dolgono e bruciano mai rimarginate.
    Ascolto infondo al cuore sino a sentire che la tua anima
    trabocca di un’indicibile sofferenza;
    Ma ancora viva, luminosa, amorevole
    e pur capace di sorridere, cantare, scherzare.

    Vi è l’assedio fatto da tanto male fisico, morale,
    con il supplizio delle soverchierie.
    Non sei insensibile, ma è solo disgusto
    per tutto quello che in negativo il marcio,
    sadico ambiente vorrebbe ridurti.

    L’aria intorno è una morsa di un gelido abbraccio
    che procura malattia, brividi e tremori.
    Forse è vero che l’utile sta pure nel dolore,
    ma quando riemerge ogni giorno
    impassibile e vivo?

    Si ode il tempo stillare nella nebbia
    al di là del silenzio, dell’omertà,
    dell’iniqua censura giornalistica.
    Si dice che la gente non deve sapere,
    ecco perché il carnefice può continuare.

    (Giacomo Jim Montana)

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