Clownterapia, l’Università sulle orme di Patch Adams

di Lorenzo Sani
Come si fa ad essere felici? A questa domanda che mille volte gli avranno posto adulti e bambini, il dottor Patch Adams risponde con una semplicità fanciullesca, che stordisce, per quanto è disarmante. “Sorridi. Sorridi sempre. Sorridi anche se sei triste e la vita ti sorriderà da sola”. I suoi insegnamenti, che hanno raccolto in pochi anni proseliti in tutto il mondo, sulla scia dell’indimenticabile interpretazione cinematografica di Robin Williams, che portò sullo schermo l’autobiografia del medico-clown americano, per la prima volta diventeranno materia di studio universitario. E sarà proprio l’Alma Mater di Bologna, la più antica università del mondo, a promuovere e ospitare un corso di alta formazione per clown tra le corsie degli ospedali. Le domande per il concorso di ammissione ai 40 posti del corso denominato Il clown al servizio della persona scade tra una settimana, il prossimo 20 ottobre. Per la prima volta, dunque, l’Università apre le porte ai clown. Saranno in particolare le aule del Dipartimento di Psicologia a ospitare buona parte delle 750 ore di lezione e laboratorio rivolte a chi possiede una laurea triennale nel settori umanistici, una laurea in Medicina e Chirurgia, in Psicologia, Scienze motorie, o lauree e diplomi equipollenti. L’obiettivo è formare professionisti che possano utilizzare competenze teatrali, abilità ginniche, comunicative, di giocoleria e prestidigitanza in una vasta area sociale. Le materie di studio vanno dalla musica e la danza alla psicologia della comunicazione, dalla pediatria al mimo e alla recitazione, dall’educazione psicomotoria alla psicologia delle emozioni e molto altro. “I clown impegnati nel sociale, ospedali, zone di guerra e in generale sulle strade del disagio, si stanno moltiplicando ad una velocità sorprendente dopo che il film su Pacth Adams ha portato alla ribalta un tema presente già da tempo ma ancora sommerso”, spiega Alessandra Farneti, ordinaria di psicologia dello sviluppo a Scienze della formazione. La professoressa ha fortemente promosso questa iniziativa con i colleghi Roberto Farnè, che insegna pedagogia del gioco a Scienze motorie e il marito Pier Giorgio Battistelli, ordinario di Psicologia generale al Dams. L’idea di istituire un corso ad alta formazione, il primo al mondo, che fra l’altro beneficia di fondi europei, nasce appunto per professionalizzare un’attività che sta dilagando in molti ospedali ed è affidata alle organizzazioni di volontariato, che in moltre circostanbze - va detto - hanno fatto cose straordinarie, soprattutto con i bambini. Per Patch Adams - che i promotori dell’iniziativa sognano di incoronare a Bologna con la laurea ad honorem, insieme a un altro magnifico artista circense impegnato nel sociale, il franco-algerino Miloud Oukili- i l principio di fondo, comune alla medicina antroposofica, è quello di rendere più umano l’ambiente ospedaliero e costruire una nuova immagine di medico “che risponda in modo empatico al malato e lo accolga non tanto come tale, ma come persona nella sua globalità”, sottolinea Alessandra Farneti. “Il clown rappresenta l’ultimo stadio nel processo di formazione di un attore - aggiunge - ed è innanzitutto una grande comunicatore. Per questo il suo lavoro può essere utile non solo negli ospedali, ma ovunque vi siano tensioni, dai teatri di guerra agli uffici. Parlare di terapia del sorriso è banale e forse riduttivo, perché gli ‘strumenti’del clown impegnato nel sociale non sono tanto un naso finto e un trucco buffo, ma la capacità di ascoltare, di condividere la sofferenza”. Oltre ai docenti tradizionali, in una prospettiva interdisciplinare, figurano nel corpo insegnanti del corso anche vere e proprie icone del clowning nazionale e non solo: fra gli altri, hanno infatti aderito al progetto, che ha pure il sostegno del Teatro Comunale, Ginevra Sanguigno - protagonista a Mosca e San Pietroburgo al progetto Gesundheit diretto dallo stesso Patch Adams- l’italo spagnolo Rodrigo Morganti, il clown brasiliano Andrè Casacca. Secondo Alessandra Farneti questa prima iniziativa ha le potenzialità per diventare, nel tempo, un corso di laurea triennale. “Sicuramente, già dal prossimo anno potrebbero raddoppiare le ore del corso che passerebbero in questo modo da 750 a 1500. L’idea, infatti, sta suscitando un forte interesse. Ma il mio personalissimo sogno, lo ripeto, sarebbe avere Patch Adams o Miloud per un saggio di fine corso con gli studenti”.

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2 Commenti a “Clownterapia, l’Università sulle orme di Patch Adams”

  1. Donato Merico scrive:

    Sono un medico psichiatra estimatore di Patch Adams

  2. marzia salsapariglia scrive:

    è tutto molto interessante, vorrei saperne di più come poter diventare un clawn ed …esercitare la mia professione. sono un medico palliativista.

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