Vittime della strada, l’Italia è ancora sopra la media europea. E per ogni morto, si contano 4 disabili

(ANSA) ROMA, 17 MAG - Dai dati ETSC (organismo europeo per la sicurezza stradale) riferiti dal 2001 al 2005, la Francia figura al primo posto (-35%) per riduzione del numero delle vittime l’Italia e’ al 14esimo posto di una classifica che riguarda 27 paesi europei (Ue 25 piu’ Norvegia e Svizzera), su dati e statistiche dal 2002 al 2005. L’indagine ha preso in esame tre fattori: i progressi compiuti da ciascun paese nella riduzione del numero di vittime sulla strada. L’Italia registra -18% dopo l’impiego della patente a punti. A determinare il successo francese, maggiori controlli, misure atte a far rispettare i limiti di velocita’, i controlli per la guida in stato di ebbrezza, ma anche campagne d’informazione. Per quanto riguarda le cinture di sicurezza, l’ Italia mostra un utilizzo che sfiora l’80%, tra i piu’ alti d’Europa. ‘’Quelle anteriori vengono usati nel 71% dei casi se ci riferiamo ai dati del 2005, nel 2006 siamo a quota 78%'’ afferma il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. Drastico il crollo se si tratta invece di cinture posteriori, che comunque sarebbero obbligatorie. Nella classifica stilata dall’ Etsc, i Paesi che hanno fatto registrare la diminuzione piu’ grande del numero di morti sulle strade sono Repubblica Ceca (con un calo di quasi il 12%), seguono Germania, Polonia, Slovacchia, Olanda. Ma ci sono poi anche paesi come Spagna, Ungheria, Slovenia, Finlandia e Gran Bretagna che hanno invece avuto un aumento di vittime. Per quanto riguarda l’Italia, i dati disponibili non consentono di valutare la situazione per cio’ che riguarda l’ebbrezza alla guida, la riduzione della mortalita’, afferma l’organismo europeo per la sicurezza nei trasporti. Una condizione questa condivisa con altri paesi quali Belgio, Irlanda, Norvegia, Svezia, Cipro e Lussemburgo. Sempre secondo Biserni, il dato di aumento dell’incidentalita’ in aree urbane - che comunque corrisponde a un andamento generale visto che in genere l’80% degli incidenti stradali avviene in citta’, sottolineano i tecnici del ministero dei Trasporti - dipende ‘’innanzitutto dal fatto che molte nostre citta’ hanno impianti medievale, non sono nate per contenere un cosi’ alto numero di mezzi, poi anche dal fatto che in citta’ ci sono i pedoni, ci sono i ciclisti e i motorini che non circolano invece sulle autostrade e superstrade. E in citta’ manca anche la logica del rispetto per l’utente debole'’. (ANSA).

PER OGNI MORTO CI SONO ANCHE QUATTRO DISABILI
(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Non sonosolo i decessi per gli incidenti stradali, di cui l’Italia ha il piu’ alto numero in Europa, a dover preoccupare, ma anche le disabilita’ permanenti, specie tra i giovani, visto che per ogni morto sulle strade ci sono quattro invalidi a vita. E’ l’opinione di Enrico Castelli, coordinatore del Dipartimento di Neuroriabilitazione Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma. ‘’I danni peggiori provocati dagli incidenti sono deficit motori, intellettivi, turbe del comportamento, sensoriali - spiega Castelli - e possiamo indicativamente affermare che per ogni morto sulla strada, vi sono quattro disabili a vita. Credo che si debba affrontare il problema dei comportamenti a rischio in modo maggiormente incisivo a livello degli educatori, dei familiari e delle forze dell ordine. All’estero vengono effettuati corsi che prevedono la cosiddetta shock-therapy, cioe’ la visita da parte dei giovani di centri di riabilitazione per post-traumatici'’. Il fenomeno degli incidenti e’ particolarmente grave anche perche’ sempre piu’ spesso vengono coinvolti bambini: ‘’Negli ultimi anni - continua Castelli - e’ stato fatto un grosso sforzo per accogliere piu’ bambini provenienti direttamente da reparti di rianimazione e neurochirurgia dopo un evento acuto. Nel 2006 sono stati il 37% di tutti i ricoveri'’.

Collegamenti sponsorizzati


2 Commenti a “Vittime della strada, l’Italia è ancora sopra la media europea. E per ogni morto, si contano 4 disabili”

  1. federico scrive:

    il codice della strada è veramente una contraddizione. esempio: guidare ubriachi un veicolo. la legge differenzia la sanzione per la patente b dalle patenti c d e. per la prima la pena accessoria è la sospensione della patente mentre per le superiori c’è la revoca. ma sono diversi gli ubriachi? se invece guido sotto l’effetto di stupefacenti, oltre alla sospensione c’è la revisione della patente. ma che differenza c’è tra essere ubriachi o drogati all’effetto di guidare?
    altro esempio. per legge un autista di mezzi pesanti deve guidare massimo 9 al gg e rispettare dei riposi,(giustissimo). ma il codice non prevede che un automobilista abbia dei riposi, conseguenza può partire da milano e andare a palermo. ma la stanchezza per l’automobilista non esiste?
    un neo patentato in autostrda non può superare i 100km/h. ma chi controlla questa disposizione. (questa legge è demenziale) e non non fa diminuire gli incidenti.
    proposta. mettiamo i limitatori ai veicoli, 115km/h per auto e moto. almeno smettiamo di ingrassare i comuni con multe assurde e cosi gli urti possono risultare meno pesanti. (urtare a 50 KM/H è come cadere da un palazzo di 15 piani).
    pensate a chi ci da la patente? alcuni hanno guidato solo per prendere a loro volta la patente.

  2. AIVIS scrive:

    Gentilissimi,

    nel comune impegno per il sociale e la sicurezza stradale segnaliamo la nostra associazione onlus che offre assistenza gratuita alle vittime della strada.

    Il nostro sito è:
    http://www.associazioneaivis.com/

    Ci farebbe piacere se segnalaste il servizio a chiunque abbia bisogno di assistenza gratuita legale medico e psicologica in seguito ad un incidente stradale, vittima o familiare.
    Sopporto e informazioni in merito alla richiesta di risarcimento danni dal Fondo di garanzia per le vittime della strada.

    Grazie di cuore.

    AIVIS
    Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada

Scrivi un commento