L’assedio di Falluja diventa una piece di teatro verità nella Londra musulmana

(ANSA) - LONDRA, 17 MAG - L’assedio di una citta’ raccontato attraverso le parole degli stessi militari, dei medici e dei civili che vi hanno preso parte: Falluja e’ una piece teatrale ’shock’ che ricostruisce con parole vere uno dei piu’ oscuri episodi della guerra in Iraq. In scena fino al 2 giugno alla Old Truman Brewery di Brick Lane, nel cuore della Londra musulmana e multiculturale, lo spettacolo sta registrando un enorme successo di critica e di pubblico.
Jonathan Holmes, sceneggiatore e regista della piece,ha voluto mettere insieme i racconti di chi ha vissuto in prima persona l’assedio e la presa della citta’ irachena e mescolarli alle parole dei politici, dei comandanti militari e dei giornalisti che non sono mai entrati a Falluja, se non alla fine. Chiave del successo dello spettacolo, che sta registrando il tutto esaurito quasi ogni sera, e’ la capacita’ di Holmes di mettere insieme l’oggettivita’ dei racconti in prima persona, con una struttura narrativa che vuole essere tutto fuorche’ oggettiva. Basta infatti leggere l’introduzione allo show, per rendersi conto di come Holmes quanto accaduto a Falluja nel 2004 non lasci spazio ai dubbi: ‘’Violando oltre 70 articoli della convenzione di Ginevra, le forze Usa hanno bombardato scuole e ospedali, hanno sparato a civili (bambini includi) che sventolavano bandiere bianche, hanno tagliato l’acqua e le forniture mediche, hanno utilizzato napalm e fosforo bianco, sostanze vietate dalle Nazioni Unite'’.
Per Holmes utilizzare le parole pronunciate dai veri protagonisti di questa tragica vicenda e’ un ultimo e disperato tentativo di dare al teatro il compito che sarebbe dovuto essere, allora, dei media e della comunita’
internazionale: quello di denunciare la verita’ e di condannare quanto stava accadendo. il silenzio che ha accompagnato Falluja, e’ stato, per Holmes, ‘’un’atrocita’ pari a quelle commesse dai soldati'’. Tema a parte, anche tutti gli altri elementi della piece riescono con successo a ‘risucchiare’ lo spettatore nella sttoria, a coinvolgerlo e a metterlo a disagio, ad appassionarlo, facendolo allo stesso tempo inorridire. La musica e’ del compositore britannico Nitin Sawhney e contribuisce a creare un clima claustrofobico e inquietante.
Anziche’ essere comodamente seduti, gli spettatori sono in piedi tra sacchi di sabbia e vecchi anfibi, letti da
ospedale e casse di legno, con i vari personaggi che raccontano la storia di fronte a loro, passando loro accanto,
toccandoli e coinvolgendoli. E con un audience cosi’ misto, sia per quanto riguarda le eta’ che le etnie e le
religioni, ‘Falluja’ e’ una piece che sembra nata per essere rappresentata nell’East End, cosi’ lontana da quel
‘West’ tradizionale, fatto di musical e luci abbaglianti.

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