Ipcc: l’effetto serra minaccia un terzo delle specie animali

ONU. Circa un terzo delle specie rischiano di estinguersi se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare e il 20% della popolazione mondiale sarà a rischio siccità, se la temperatura dovesse crescere più dei due gradi centigradi previsti entro il 2050.

Questi i due grandi allarmi che saranno lanciati dal Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici (Ipcc) e che verranno resi ufficialmente noti, assieme a tutti gli altri dati del quarto rapporto dell’Ipcc (documento che sarà alla base del dibattito per la Conferenza mondiale sul clima dell’Onu prevista dal 3 al 14 dicembre a Bali) solo sabato prossimo a Valencia.

Il Telegraph, quotidiano inglese, è però riuscito ad ottenere in anticipo una bozza e ne svela i contenuti. “Se la temperatura continuerà ad aumentare - scrive il tabloid britannico - alcune zone del mondo dovranno affrontare la minaccia di inondazioni (Cina, Bangladesh), mentre in altre si avrà un calo nella produzione di cereali”. Il rapporto è stato stilato da un gruppo di 2.500 scienziati dell’Onu, che hanno vinto il premio Nobel per la pace assieme all’ex vice presidente americano Al Gore. Nelle pagine del documento si arriva alla conclusione che la causa del riscaldamento globale è l’effetto serra.

Gli scienziati dell’Onu ritengono sia possibile contrastare il riscaldamento terrestre, diminuendo le emissioni di gas serra prima del 2015, ma nel loro studio dimostrano come sia altamente improbabile che ciò possa avvenire. Le loro proiezioni indicano infatti un aumento di questi gas pari al 90% entro il 2030. Al ritmo attuale e senza alcun interventi, scrive l’Ipcc, la temperatura mondiale aumenterà di 5 gradi centigradi entro il 2050, comportando “significative estinzioni” in tutto il mondo, un calo generalizzato della produzione di cereali e l’inondazione di circa il 30% delle coste.

Di Luca Bolognini

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