Onu: “Sudan, Iraq e Afganistan” Il nuovo ambasciatore americano Khalilzad detta l’agenda

ONU – Sudan, Iraq e Afganistan. Queste le priorità per Zalmay Khalilzad, il nuovo ambasciatore americano all’Onu.
Sorriso smagliante e atteggiamento spavaldo, il diplomatico di origini afgane ha ribadito l’importanza delle Nazioni Unite nel garantire e difendere “libertà, rispetto e tolleranza. Valori in cui l’America crede fermamente”. Insomma, niente di nuovo sotto il tetto del Palazzo di Vetro. “Ci impegneremo a fondo – ha sottolineato – per risolvere la crisi in atto in Sudan. Il governo locale, però, deve cominciare a cooperare con le forze delle Nazioni Unite non solo a parole, ma anche coi fatti. Il problema del Darfur va risolto il prima possibile. Dobbiamo riuscire a garantire un livello di sicurezza accettabile. C’è da lavorarci sopra, ma ce la possiamo fare”.
Khalilzad è salito agli onori delle cronache nel 2005, quando Bush lo ha nominato ambasciatore americano a Bagdad.


E l’Iraq resta uno dei temi in cima alla lista della sua agenda. “Il Medio Oriente – ha spiegato – è il luogo in cui si deciderà il prossimo futuro di tutti noi. L’Iraq è la sfida più grande dei nostri tempi. Sono un risolutore di problemi e mi impegnerò al massimo nel mio compito”.
56 anni, nato Mazar-i Sharif da un padre pashtun sunnita, Khalilzad prende così il posto del più volte criticato John Bolton. La sua capacità di ascoltare e di dialogare con disinvoltura lo differenzia nettamente dal suo predecessore, abituato invece a dare ordini piuttosto che cercare un’intesa.
La sua carriera politica inizia poco dopo l’11 settembre, quando il suo paese d’origine improvvisamente balza al centro dell’interesse strategico americano, e Khalilzad diventa un inviato speciale in Afganistan, paese che ancora oggi deve trovare un suo equilibrio. “Le Nazioni Unite – ha ribadito – possono fare molto per l’Afganistan. Lavorerò duramente e ascolterò tutte le parti in gioco per cercare di trovare una soluzione. Anche Somalia, Libano sono sotto la più stretta osservazione. Per quello che riguarda il Kosovo, sto seguendo con molta attenzione la missione lanciata dai nostri colleghi russi. Ci sono una serie di riforme che possiamo mettere in atto per rendere questa organizzazione più efficiente e operativa”.

Luca Bolognini

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