Il prefetto buonista che paga le bollette e regala illusioni
Che differenza c’è tra lui e Mastella e Rutelli, che vanno a Monza a vedere il Gran Premio sull’Air Force One? Nessuna, perché né il primo né gli altri due hanno commesso un reato (in più possono dire di essere giustificati da motivi di sicurezza) ma comune è l’errore di aver ostentato, di non aver tenuto conto del clima, che c’è in giro e che consiglia cautela e basso profilo.
Tenete a mente questo nome: Ferdinando Buffoni. Chi è? Non lo conosceva nessuno fino a quando, un mese fa, l’hanno nominato prefetto di Pavia. E’ il prefetto che ha inventato o che ha aderito (attingendo anche a fondi pubblici, ovvero, soldi nostri) alla bella idea di dare 1000 euro ai rom che lasciano l’Italia, con il risultato che quelli che li hanno presi, hanno fatto finta di andarsene e poi sono tornati indietro. Il re dei rom romeni ci ha dato degli scemi, avvertendo che ci ritroveremo il pieno di nomadi, che verranno a incassare l’assegnino.
Nel Basso Pavese i rapporti tra popolazione e rom sono molto tesi e cautela avrebbe dovuto suggerire al prefetto di essere meno avventato, a maggior ragione visto il suo ruolo di rappresentante del governo sulla realtà locale. Invece no, e non s’è fermato qui. Ha anche dato ospitalità ad una famiglia di rom (così bella da indurre perfino il sospetto sia stata scelta anche per questo), che per tre mesi abiterà in una casa di alcune stanze, tv, con bollette, luce, gas pagate da lui. I pensionati italiani da 500 euro al mese hanno cominciato a tartassare il prefetto di telefonate per informarsi se hanno anche loro qualche possibilità di avere le bollette pagate da lui.
Il problema dell’immigrazione non si risolve con i protagonismi ma con la serietà e iniziative di questo tipo falsano la realtà, complicano le cose, generano illusioni, radicalizzano le ragioni contrarie. E Buffoni ha dimostrato di essere il prefetto che si merita questo governo.