“L’Italia è la mia seconda casa”

di GIULIO MOLA

CECCHI GORI lo cacciò da Firenze perché si era accordato con il Milan, Berlusconi lo sollevò frettolosamente dalla panchina del Milan ritenendolo ingestibile e millantatore. Eppure, a 54 anni, Fatih Terim ha ancora l’Italia nel cuore. E oggi, come accade da un lustro, l’Imperatore assisterà non senza distacco alla sfida fra rossoneri e viola.

“Ho fatto il possibile per avere il canale satellitare - confessa l’attuale ct della Turchia -, e nel pomeriggio sarò davanti alla televisione. Guardare quelle due maglie mi fa sempre un certo effetto”.

Ha ammirato i rossoneri anche mercoledì sera contro il Manchester?

“Certo, una prestazione straordinaria. Sono molto contento di vedere il Milan in finale, considerato come era cominciata la stagione, con le penalizzazioni e le difficoltà sul mercato. E invece hanno dimostrato di essere i più forti annientando una grande squadra come il Manchester. Per me sarà un onore essere ad Atene a commentare per la televisione turca la sfida con il Liverpool”.

Prima, però, c’è questo Milan-Fiorentina. Visti i suoi precedenti, da quale parte si schiera?

“Ho il cuore diviso a metà, perché ho avuto la fortuna di lavorare per entrambi i club, e quelle sono state tappe molto importanti dal punto di vista professionale nonostante alcuni problemi. Però preferisco ricordare le giornate più belle: quando guidavo la Fiorentina battemmo il Milan 4-0 e al contrario, da allenatore rossonero ho sconfitto 5-2 i viola. Così ho fatto tutto felici…”.

Il Milan parte sull’onda dell’entusiasmo, quindi favorito…

“E’ vero, i rossoneri avranno il morale alle stelle, ma attenti, perché anche la Fiorentina non scherza. E’ una squadra in forma, e merita di arrivare in Champions”.

Mancheranno Ronaldo e Toni, lo spettacolo ne risentirà?

“Non penso. Stiamo parlando di due fuoriclasse, e sapete quanto io stimi Ronaldo che ritengo fra i più forti al mondo e vorrei sempre avere nella mia squadra. Ma ci sono tanti altri campioni, e se permettete, uno su tutti: Kakà. E’ semplicemente immenso, negli ultimi due anni tutti parlano di lui, ma io lo avevo già detto quattro o cinque anni fa che sarebbe stato il numero uno. E infatti ho avuto ragione”.

Figuriamoci cosa sarebbe il Milan se dovesse arrivare anche Ronaldinho…

“Semplicemente avrebbe un trio formidabile in avanti. Ronaldo e Kakà già da soli fanno la differenza, con il talento del Barcellona ci sarebbe da divertirsi. Sono convinto che se Berlusconi lo vuole davvero, Ronaldinho in estate arriverà al Milan”.

Ancelotti e Prandelli hanno avuto più fortuna di lei sulle panchine di Milan e Fiorentina. Li invidia un po’?

“Assolutamente no, li stimo perché sono due bravissimi allenatori. Un paio d’anni fa dissi che consideravo Carletto fra i migliori allenatori in circolazione, perché è bravo e sa gestire le pubbliche relazioni, dove forse io ho sbagliato qualcosa. E poi so che gli piace Emre, uno dei miei migliori giocatori. Anche Prandelli è fra i colleghi che apprezzo di più, ha saputo gestire situazioni non semplici in una piazza molto esigente. Loro due e Spalletti stanno lavorando davvero bene”.

Pare che sia parecchio informato sul calcio italiano…

“Due anni fa, dopo l’esperienza con il Galatasaray, ho avuto la possibilità di tornare su una panchina di serie A. Nelso Ricci voleva portarmi a Siena, ma sapevo pure che la Federazione turca mi avrebbe affidato la guida della Nazionale, per questo ho preferito restare a casa. Voglio vincere la mia scommessa e portare i miei ragazzi agli Europei nel prossimo anno, abbiamo buone possibilità. Poi prenderò in considerazione altre proposte, e, credetemi, l’Italia è la mia seconda casa”.

Provi a immaginare la sua prossima squadra nel nostro campionato…

“Non ho preferenze, accetto però le sfide soprattutto dove c’è un pubblico straordinario, come quello di Milano e Firenze. Chissà, potrei andare più a sud, Napoli e Palermo sono due città fantastiche. Perché no?”

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2 Commenti a ““L’Italia è la mia seconda casa””

  1. manuel scrive:

    egregio signor giulio mola,
    secondo voi sono veritiere le parole di berlusconi che smentisce l’arrivo di buffon e promuove il ritorno di sheva? secondo lei è giusto rinunciare al portiere più forte in circolazione avendo tuttore un portiere inaffidabile come dida? per quanto riguarda sheva, secondo lei è giusto riaccoglierlo sapendo che la scorsa estate ha lasciato la società rossonera solo per soldi (inventandosi fra l’altro la storia che il figlio deve imparare l’inglese)? non si potrebbero creare problemi nello spogliatoio e fra i tifosi?
    grazie mille attendo la sua risposta salve

  2. giulio scrive:

    gentile Manuel,
    è difficile capire quando (calcisticamente parlando) Berlusconi dice la verita oppure la nasconde. Una cosa è certa: per molti mesi Buffon è stato obiettivo del Milan. Quanto a Sheva, sono d’accordo con lei: il ritorno dell’ucraino potrebbe creare seri problemi nello spogliatoio. Saluti.
    Giulio Mola

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