Amauri lancia la sfida all’Inter: ‘Ma non parliamo di scudetto’

di Giulio Mola

Promette un’altra domenica da protagonista il signor Carvalho de Oliveira Amauri, il bomber che, a suon di gol, sta facendo sognare una città intera. Il suo Palermo già da parecchie settimane si affaccia con orgoglio dal balcone della nobiltà del nostro calcio ed ora è pronta a ricevere l’Inter: Una tappa fondamentale, o quasi, per chi vede il traguardo-scudetto non più come una meta impossibile da raggiungere.

Signor Amauri, ecco una partita speciale, una di quelle da ricordare per chi come lei lo scorso anno lottava per non retrocedere…
“E’ bello avere ambizioni e competere per qualcosa d’importante, perciò sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta venendo a Palermo. Ci aspetta una gara straordinaria, e non potrebbe essere diversamente quando si affrontano le prime della classe. Noi abbiamo il vantaggio di giocare questa sfida in casa e non vogliamo deludere i tifosi che ci inciteranno al massimo, come sempre”.

“Non pronunciamo la parola scudetto, pensiamo piuttosto a fare bene. Per questo nello spogliatoio non ne parliamo neppure troppo, e poi non dimentichiamo che c’è anche la Roma, che secondo me esprime ancora il gioco più bello”.

Come si può battere questa Inter?
“Se scendiamo in campo con la grinta e l’umiltà giusta possiamo metterli in difficoltà. Ma se il nostro approccio alla partita è superficiale, rischiamo una brutta figura”.

E’ anche la sfida fra gli opposti: lei da una parte, Adriano dall’altra…
“Stiamo parlando di un campione affermato, sta attarversando un momento difficile, ha chiesto e ha avuto un po’ di tempo. Ma è tornato con grande voglia di riprendersi e fare bene, presto tornerà ad essere il grande giocatore che tutti conoscono. Riuscira ancora a divertirsi, però gli chiedo di ricominciare dalla prossima domenica…”.

Chi teme maggiormente fra gli interisti?
“E’ un gruppo di campioni, occhio a Ibrahimovic e soprattutto a Stankovic che sta molto bene. Ma dovremo stare attenti a tutti, comprese le riserve…”.

Lei se la vedrà con un certo Materazzi…
“E’ fra i migliori centrali in circolazione, e poi mena parecchio. Non a caso ha vinto il Mondiale in coppia con Cannavaro, il difensore più forte che ho affrontato. Fabio sembra che non c’è, invece ti anticipa sempre”.

Lo sa che a Milano si dice che per lei sarà quasi un derby, visto che la si accosta da un po’ di tempo al Milan.Insomma, i rossoneri faranno il tifo per lei…
“Mi fa molto piacere, è un segnale che sto facendo qualcosa d’importante. Chissà, mai dire mai…(risata)”.

Si racconta che lo scorso 30 agosto lei fu molto vicino al Milan. Poi però finì al Palermo…
“Confermo, c’era anche questa voce e forse qualcosa in più. Purtroppo l’affare non si concluse, e ora spero solo di continuare a svolgere per bene il mio lavoro. Ma andare in un grande club come quello rossonero sarebbe il massimo…”.

Che strana la vita: lei non ha la possibilità di giocare nella nazionale brasiliana con Ronaldinho, ma già l’anno prossimo potrebbe ritrovare il suo connazionale proprio a Milano…
“Sarebbe fantastico!. Io penso che se si lavora bene, prima o poi la gente si accorge di te. Infatti adesso si fa il mio nome anche per la nazionale…”.

Tutto questo grazie ad un inizio di stagione esaltante. Come mai, dopo tanti anni trascorsi in Italia, solo ora ci si accorge delle sue qualità?
“La mia è stata una situazione particolare, visto che non arrivavo da un grande club brasiliano ed ero praticamente sconosciuto a differenza di molti miei connazionali. Ho imparato parecchio guardando il vostro calcio da fuori, perché all’inizio giocavo poco, poi in questi due ultimi anni ho trovato degli allenatori che hanno creduto in me. Ed ora mi sento davvero un calciatore “europeo”, anzi italiano”.

A proposito, quante possibilità ci sono di vederla con la maglia azzurra agli ordini di Donadoni?
“Cinquanta per cento con l’Italia, l’altro cinquanta con il Brasile. Sono molto chiaro da questo punto di vista: se la Federazione del mio paese mi convoca, potrei anche accettare. Altrimenti giocherei volentieri da voi, pur sapendo che non è affatto semplice prendere un posto dei vostri attaccanti che restano fra i più bravi al mondo non è semplice. Ma io davvero mi sento molto “italiano”, e questo potrebbe influire parecchio sulla scelta finale che dovrò fare”.

C’è un giocatore brasiliano del passato a cui assomiglia?
“Qualcuno in Italia dice che faccio venire in mente un po’ Casagrande (ex Torino e Ascoli), ma io ero ancora piccolo e non me lo ricordo. Mi fido di quello che mi raccontano, però mi sento solo Amauri”. Giusto così.

Collegamenti sponsorizzati


2 Commenti a “Amauri lancia la sfida all’Inter: ‘Ma non parliamo di scudetto’”

  1. manuel scrive:

    Egregio signor Giulio Mola,
    secondo lei sono fondate le voci che parlano di Beckham al milan? Ma al mila serve un giocatore che è sui 30 anni e che da anni non dimostra grandissima costanza?non sarenne meglio puntare su giocatori più giovani come Leo Messi?
    attendo la sua risposta
    salve

  2. giulio scrive:

    Gentile Manuel, quella che pare una voce da bar dello sport, potrebbe avere basi concrete. E’ certo che Beckham sta cercando di andare via da Madrid, resta da capire, come dice lei, se può davvero essere l’inglese l’uomo giusto per rilanciare i rossoneri. Per quel che riguarda Messi, invece, penso che non si muoverà da Barcellona nell’immediato futuro. La saluto.
    Giulio Mola

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il loggin.