La pace

Leggete questa:

«Una vera pace fiscale con il lavoro autonomo». Enrico Letta indica al Sole 24 ore la priorità per il Pd, alla cui segreteria si è candidato. «Con questo mondo abbiamo evidenti difficoltà di rapporto come mostrano molte ricerche e sondaggi. Dovrebbe essere questo il primo atto del nuovo partito Democratico: una grande conferenza in cui trovare linguaggi per capirsi, per trovare terreni proficui di dialogo e raggiungere una tregua». «Dobbiamo fare la pace con il mondo del lavoro autonomo».

Vede, Letta, più che far la pace sarebbe il caso che faceste pagare le tasse a tutti quei parassiti che frodano lo Stato… Ci perdoni la banalità del ragionamento, non abbiamo la raffinatezza dei dirigenti del centrista che più centrista non si può Partito democratico, però vogliamo dire la nostra.

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1 Commento a “La pace”

  1. Valentina scrive:

    Io sono nella categoria degli evasori, additata e giudicata:
    A quarant’anni ho dovuto lasciare il lavoro da dipendente per un esaurimento nervoso. Nessuno mi riassumeva più, ho preso partita IVA, così ora lavoro.
    Il mio reddito? 4 ore al giorno 900,00€ al mese… tanto diranno i dipendenti. Ma se mi ammalo non riscuoto, se vado in ferie non me le paga nessuno, la liquidazione non ce l’avrò mai, la pensione la pago con i 900€ del compenso. Non ho abbattimenti fiscali, non mi dite che posso scaricare qualcosa, perchè non è vero, il telefono cellulare mi costerebbe il doppio se lo segnassi alla ditta, l’auto che mi serve per andare a lavoro non la detraggo, non ci sono i presupposti.
    Naturalmente tutte le mie dichiarazioni vengono spulciate e sanzionate (anche gli errori formali).
    Da dipendente non ho mai avuto un controllo sulle dichiarazioni.

    Domenica in piscina con un dipendente statale e due pensionate. Il discorso è stato. “Ma perchè hai denunciato l’affitto?” io ho risposto “perchè così sono tutelata, se l’inquilino non paga…” e la pensionata “Io la seconda casa l’ho segnata a mia figlia che convive con XXX e la casa l’affitto al nero, la posso mettere un po’ meno e a me resta tutto in tasca” gli altri dipendenti hanno fatto coro “Ma che denunci tutto, ma sei matta? Sarebbe come se io facessi l’assistenza a casa di XYZ lo mettessi in dichiarazione”
    Altra pensionata: “Sì, ma che dici, io quando vado a fare le faccende in casa da WXY le faccio al nero, lei voleva assicurarmi, ma poi come vivo se pago anche le tasse… io ho la minima sai!”
    Io lavoro con le aziende, la fattura la vogliono altrimenti non riscuoto…

    IL dubbio che avere una tassazione che ti obbliga a lavorare per lo stato due giorni su cinque (e forse se consideriamo anche l’IVA sugli alimentari arriviamo anche a tre su cinque) possa essere troppo oneroso non è venuto a nessuno?

    Magari se i pensionati con la minima possono avere degli sgravi, se chi affitta casa per integrare una pensione viene agevolato, se chi lavora come autonomo perchè diversamente non può ha lo stesso trattamento di un dipendente, forse ci sarebbero meno furbi.

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