Pd, primo giorno

Qui, dice Fassino (nemmeno poi tanto emozionato rispetto alle liturgie politiche), inizia una nuova storia. Sarà, vedremo. Il segretario ripete un concetto a lui caro: che cosa risponderemo, col nuovo Partito democratico, a quel ragazzo che ci chiede perché non fa più caldo? Mica facile, direte voi. Ci abbiamo pensato bene e abbiamo concluso che, no, forse Fassino non saprà rispondere perché non ci sono più gli inverni di una volta. Di certo, e passateci il gioco di parole, non ci sono più le rivoluzioni d’inverno di una volta. Basta guardare i colori. Il rosso persiste nel catino del Mandela Forum (vale a dire il palasport di Firenze dove si celebra la fine dei Ds), ci mancherebbe, eppure il blu impera. Specie nei parcheggi, dove le auto ministeriali sono tante. Ma tralasciamo le malignità, i congressi di partito sono formidabili occasioni di analisi e costume. E, a proposito di auto blu, vale la pena registrare un fatto. E cioè che verso le 15.15, un quarto d’ora prima dell’inizio del congresso, la tranquillità del quartiere di Campo di Marte (dove è situato il Mandela Forum) è stata squarciata da un concerto di sirene. «Ecco Berlusca», hanno urlato alcuni avventori di una panineria. «Via alle pernacchie», ha esclamato (bicchiere di rosso in mano) un giovanotto. Il concertino è partito, ma s’è subito fermato. Uno dei pernacchiatori ha detto: «Però è bravo». I suoi amici lo hanno guardato, tra il basito e l’esterrefatto. Peraltro, anche al palasport, l’antiberlusconismo non s’è mostrato. Anzi. Il Cavaliere, piaccia o no, stringendo la mano a Villetti, vice dello Sdi (partito - dicono i bene informati - verso cui il leader degli azzurri mostra pochissima simpatia perché gli sta portando via moltissimi socialisti dal centrodestra…), se n’è uscito con una battuta: «Io li conosco bene - ha detto ridendo- questi comunisti. Li andai a trovare anche nel 1995 (il riferimento è al II congresso del Pds, NDR) e, devo dire, che loro ci sanno fare in quanto a coerografia». Per lui, nessun fischio. Addirittura le telecamere lo hanno inquadrato mentre, in un paio di occasioni, ha applaudito Fassino.
Poi, ci sono i gossip. Più o meno veri. Più o meno inventati. Gossip, sia chiaro, che si mischiano a malignità e battute. Assai gettonata quella sull’editoriale di Paolo Mieli, direttore del «Corsera», che ieri diceva che sì, insomma, lui un’idea sul futuro leader del Partito democratico ce l’aveva. Tutti, in coro, tra giornalisti e addetti ai lavori di vario genere e tipo, a scommettere che il riferimento non poteva che essere all’attuale sindaco di Roma, Walter Veltroni. Qualcuno, e si segnala in particolare la pattuglia del «Riformista», il giornale cult della sinistra diretto da Paolo Franchi, insinuava, ridendo, il nome di Pigi Battista, vale a dire del braccio destro dello stesso Mieli… Ma strani discorsi anche su chi se ne andrà e chi no. Mussi è certo, ma Angius e Zani? Boh, vallo a capire (non dimentichiamoci che i due erano di stretta osservanza dalemiana quando il presidente diesse faceva il socialdemocratico duro e puro). Qualcuno azzardava (fantascienza?) una svolta dello stesso D’Alema che, nel secondo giorno, avrebbe in mente qualcosa di clamoroso. Ma pare davvero improbabile.
Comunque, resta la sensazione di fondo nella nascita del Partito democratico: una fusione freddina tra gruppi dirigenti. L’emozione, anche quella della platea, non sembra un sentimento predominante. A parte su un punto: l’unità. I maggiori applausi si registrano, infatti, quando Piero il Piemontese invoca, per l’ennesima volta, di restare tutti uniti. Mussi si morde il labbro. E gli occhi sono lucidi. Come quelli di un leader della Cgil, Antonio Pizzinato. In mattinata, ha avuto difficoltà a entrare. E il suo sguardo buono si era immalinconito. Finché un ‘compagno anziano’ non si era avvicinato ai giovanotti della sicurezza e lo aveva fatto passare. E lui era entrato nel palasport. Con una faccia un po’ così. Come dire: di chi si appresta a perdere qualcosa.

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3 Commenti a “Pd, primo giorno”

  1. alessandro scrive:

    Mussi non è entrato nel pd,farà un suo partito; ma come può ancora reggere questo governo? I socialisti, i radicali, i mussiniani, la sinistra radicale non vogliono il pd.
    DATE LE DIMISSIONI DAL GOVERNO

  2. Mario scrive:

    La nascita di questo nuovo partito,in un momento difficile per la governabilità del paese,non rappresentava una priorità politica,ma solo di potere.Tutti i processi importanti si decidono a livello Europeo,smantellare l’unica forza di sinistra di governo in Italia è stato un atto irresponsabile,al quale la storia a breve termine,darà già un responso.certo fare un nuovo partito,non so se è opportuno,uscire dalla confusione del nuovo PD è comunque un atto di dignità politica.

  3. Otty scrive:

    sentite volete spiegare a noi giovani meno informati cos’è davvero il partito democratico?? come funziona qual è il suo scopo??????

    sarei davvero felicissimo anzi saremo!!! se si potesse dedicare un picciolo spazietto d’informazione anke per le persone ke di politica ci capiscono ben poco soprattutto i ragazzi ke si avvicibano a questo mondo (il futuro sn loro) anzi siamo noi!!
    so ke è davvero difficile scrivere in modo non skierato anzi a volte sarebbe anke inutile però i ragazzi dovrebbero solamente informarsi e cercare di dar loro un opinione!!!

    con il tuo modo di scrivere rapisci davvero noi lettori!!!
    anke me ke di politica davvero non ci capisco un a mina!!
    continua cosi!!!!!!!!!!!!

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