Sono tutti americani

Che inguaribili provinciali che siamo. Noi, che ci aspettavamo dal maggior partito della sinistra (vale a dire i Ds) una risposta a problemi come lavoro precario, mafia, ‘ndrangheta, poteri criminali, ambiente. Noi, che speravamo in una qualche soluzione al fatto che la Pubblica amministrazione funziona maluccio, che se la sera, dopo le 22.15, vogliamo prendere un treno da Bologna a Firenze ci è impossibile perché i treni smettono di funzionare (della serie: ma come è bello privatizzare).

Lo ammettiamo, siamo proprio ingenui e provinciali. Non ci eravamo accorti infatti (ma, grazie al Cielo, siamo in buona compagnia: la pensa così anche Paolo Franchi direttore del «Riformista») che era arrivata l’America. Vale a dire il Partito democratico. E guai a chiedere a uno degli azionisti di maggioranza, Piero il Sabaudo Efficiente, dove e come, a livello europeo, si collocherà il suo Piddì. Perché, se non abbiamo capito male, all’inizio del Congresso fiorentino, Fassino aveva detto: o il Piddì sta nel Pse, nel Partito del socialismo europeo, oppure niente. Risposta, da Roma, dell’altro azionista di maggioranza, Francesco Rutelli: non se ne parla nemmeno. Replica di Fassino: cari giornalisti, non avete capito la vera notizia. Ohibò, e quale sarebbe, ci siamo chiesti costernati? Risposta: che Rutelli ha detto che saremo alleati col socialismo europeo. In quel momento, di fronte a parole così alte, a un ragionamento così sopraffino, ci siamo dati una vigorosa botta sulla fronte: ah! Ecco! Abbiamo capito! Il Piddì non entra nel Pse, ma ci si allea. E non potevate dirlo subito? Vabbè, forse avevamo capito male noi, anche se sono trent’anni che passiamo le giornate a occuparci di politica, di storia politica, di sociologia politica con particolare riguardo alla vita dei partiti. Ma non è finita, ci eravamo persi un altro particolare. E cioè che l’aggettivo ‘democratico’ è di sinistra. Non lo sapevate, eh? Pensavate che fosse ad appannaggio di tutti i partiti, vero? Vi siete sbagliati. Comunque, sappiatelo. E’ nato un nuovo partito che è di sinistra e di centro e che sta un po’ con la Royal e un po’ con Bayrou. Che sta un po’ col Vaticano e un po’ contro. Che vuole il lavoro flessibile, ma che pratica il solidarismo. Che ha i suoi padri nobili in Gramsci, De Gasperi, Berlinguer, Moro e Craxi. E che è indeciso a chi dare la tessera numero uno: a De Benedetti o a Berlusconi?

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1 Commento a “Sono tutti americani”

  1. vasco scrive:

    siamo tutti americani! pure tu…

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