IPCC: colpa dell’uomo la maggior parte del riscaldamento

di ALESSANDRO FARRUGGIA
L’approvazione è prevista il 2 febbraio a Parigi, sei anni dopi il rapporto precedente. Ma il quarto rapporto del primo dei tre gruppi di lavoro dell’Ipcc — i 2500 scienziati chiamati dalle Nazioni Unite a investigare sul cambiamento climatico — era troppo atteso perchè non filtrasse. La fonte, ovviamente anonima è americana.
Certo è che il rapporto è pari alle attese. «Il riscaldamento del clima — si osserva nel “sommario per i politici” — è indubbio ed è ora reso evidente dall’aumento della temperatura dell’aria e degli oceani, dallo scioglimento di neve e ghiacci e dall’innalzamento del livello del mare. Le concentrazioni in atmosfera di Co2 e di metano sono oggi le più alte degli ultimi 650 mila anni. E l’aumento dei gas serra registrato dal 1750 è dovuto principalmente alle emissioni dovute all’uso di combustibili fossili, all’agricoltura e al cambio d’uso del suolo». Le emissioni sono cresciute progressivamente fino alle 6,4 gigatonnellate di carbonio all’anno degli anni ’90, e cresciute ancora nel periodo 2000-2005 fino a 7,2 gigatonnellate. Più il mondo parlava di aumentare le emissioni, cioè, più queste crescevano, in un festival dell’ipocrisia. «Complessivamente — scrive l’Ipcc — l’effetto combinato di gas serra pesa per 3 watt al metro quadro, ma considerando anche “l’effetto schermo” degli aerosol che è pari a 1,2 watt», che maschera una parte del riscaldamento, «l’effetto netto delle attività umane è pari 1,6 watt per metro quadrato» e questo «a fronte di 0,12 watt dovuto all’aumento dell’irraggiamento solare» che gli scienziati negazionisti sostengono essere un fattore ben più rilevante nell’innalzamento della temperatura globale. Questo significa, prosegue l’Ipcc nel “sommario per i politici” «che è molto probabile che l’aumento dei gas serra determinato dalle attività umane abbia causato la maggior parte del riscaldamento registrato nel ventesimo secolo e che nel periodo 1906-2005 assomma a 0,73 gradi». Una parte preponderante, in effetti. «Dei dodici anni più caldi dal 1880 — prosegue l’Ipcc — undici si sono registrati negli ultimi dodici anni. Gli oceani hanno assorbito la maggior parte del calore aggiuntivo e si sono riscaldati fino ad una profondità di 3 mila metri. I ghiacciai e la coperura nevosa si sono ridotti in entrambi gli emisferi e le temperature dell’Artico sono cresciute negli ultimi anni ad un tasso doppio della media mondiale, mentre dati satellitari che partono dal 1978 mostrano una riduzione dei ghiacci del mare artico che tocca il 7,4% per decade in estate». «Le temperature del permafrost (lo strato di terreno ghiacciato che copre le alte latitudini. Ndr) sono cresciute di 3 gradi dal 1980 e l’area coperta da terreno stagionalmente ghiacciato si è ridotta del 7% dal 1900». A cambiare sono state anche le precipitazioni «con significativi aumenti nelle parti orientali di Nord e Sud America, Nord Europa e Asia settentrionale e centrale, mentre una riduzione si è registrata nel Sahel, nel Mediterraneo, nell’Africa meridionale e in pare dell’Asia meridionale». «Più intese e più lunghe siccità si sono registrate dal 1970, specie nelle aree tropicali e subtropicali, mentre la frequenza di precipitazioni intense è globalmente aumentata e si sono registrati negli ultimi 50 anni estesi cambiamenti negli estremi di temperatura, con una riduzione delle notti fredde e dei giorni di gelo e un aumento delle notti calde e delle onde di calore. Non c’è invece un trend chiaro sul numero dei cicloni, ma dati satellitari indicano un aumento della loro intesità dopo il 1970».

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17 Commenti a “IPCC: colpa dell’uomo la maggior parte del riscaldamento”

  1. g.b. scrive:

    sono preoccupata se la natura ci presenta veramente il conto per il nostro insensato uso o meglio abuso delle risorse naturali. Soprattutto perché non vedo possibili cambiamenti del nostro consumismo in tempi brevi. non riesco ad immaginarmi come industria , trasporti ecc possono cambiare così radicalmente rotta per rallentare (non dico invertire) in maniera significativa il trend delle emissioni. Non voglio neanche pensare alle quantità di emissioni dai paesi in via di sviluppo che si aggiungeranno tra qualche anno alle nostre. speriamo bene…………..

  2. Ultime-Notizie.eu scrive:

    Tutti i nodi vengono al pettine, l’Europa non riesce da avere voce in capitolo in politica estera e neppure con gli stati membri visto che scarse soluzioni adottate contro il riscaldamento globale.

  3. Andrea Parmeggiani scrive:

    E’ vero che è colpa dell’uomo. Ma è colpa soprattutto di coloro che hanno deciso di anteporre i propri profitti individuali al rispetto dell’ambiente e degli altri esseri umani. I cittadini sono stati manipolati mediaticamente e culturalmente da una èlite di gruppi dirigenti con poco rispetto per il prossimo.
    Pensiamo a pubblicità pressanti atte ad alimentare ed eccitare bisogni non essenziali e potenzialmente colpevoli di questa situazione. E’ più di trent’anni che si parla di riscaldamento globale e fino a poco tempo fa a denti stretti. Le soluzioni ci sono già da molto tempo. Probabilmente la paura che gli individui possano rendersi indipendenti dal punto di vista energetico e che i paesi dei quali sfruttiamo le risorse si sviluppino, è superiore a quella del rischio di autodistruzione della terra. Non dimentichiamo inoltre che l’utilizzo di sostanze tossiche nuoce in maniera diretta e indiretta sugli esseri umani, causando malattie molto gravi e pesando sui costi della sanità pubblica.
    Le scelte economiche delle nazioni sono potenzialmente fallite e hanno contribuito notevolmente al malessere del nostro pianeta e dei nostri cittadini. Lo stile di vita di ognuno di noi deve cambiare, ma adesso è più difficile tornare indietro. Sarà probabilmente uno sforzo enorme per la popolazione che inconsapevolmente si è lasciata trascinare da un consumismo e da un sistema economico, che sono colpevoli dello stato delle cose.
    Alla fine a pagare sono sempre gli stessi poiché i reali responsabili osserveranno a braccia conserte aspettando che coloro che li hanno arricchiti risolvano i problemi da loro generati.
    Speriamo di essere ancora in tempo, ma ne dubito e soprattutto dubito che si riesca a fare una rivoluzione energetica nel tempo necessario a salvare il pianeta per le future generazioni, che erediteranno una pesante situazione.

  4. Andrea Parmeggiani scrive:

    Vorrei solo sapere una cosa. Perchè il mio commento non è stato pubblicato? Quali sono le cose che non si possono dire? Solo per sapere. Probabilmente non erano in linea con quello che si può dire. Mi piacerebbe avere cortesemente una risposta da parte vostra. Il mio indirizzo di posta è aparme@libero.it
    Grazie mille

  5. alessandro scrive:

    da ALESSANDRO FARRUGGIA
    Per Andrea Parmeggiani. Il ritardo nell’approvazione del commento _ molto interessante _ è dovuto solo al fatto che sono stato per un settimana a Potenza per seguire l’inchiesta del pm Woodcock. Mi scuso molto del ritardo. E le assicuro che qua non ci sono censure. No di certo.
    Di nuovo, scusi. E spero di averla ancora su questo blog. E’ anche il suo.
    Alessandro Farruggia

  6. Panayiotis scrive:

    What should be done for avoid such perspective? Che fare per evitare questa prospettiva?
    The answer is simple. Cut our consumpion of fossil fuels…tagliare i nostri consumi di combustibili fossili….

  7. Evagelos scrive:

    there is always the need of information on issues like this. go on….

  8. Titos scrive:

    Cool…we should do it also in USA

  9. Cipriano scrive:

    perchè non affidare agli scienziati tutta la responsabilità dei rapporti sul clima e lasciare ai politici le decisioni conseguenti sul da farsi? Non sarebbe più trasparente?

  10. cinzia l. scrive:

    Io dico che faremmo meglio ad adattarci: non ce la faremo mai a ridurre le emissioni, stiamo troppo comodi con le nostre auto, i nostri condizionatori, i nostri fari alogeni. invece di prenderci in giro, di fare grandi promesse, ammettiamo che ci piace vivere così e prepariamoci ad un mondo molto diverso da quello che consociamo. Sono troppo pessimista?

  11. Ccristiano scrive:

    cosa dovremmo fare, chiuderci in casa e fare gli eremiti? ma fatemi il piacere….

  12. Evis scrive:

    Nice site for have free embargoed documents. go on like this.

  13. Zaccaria Bianchi scrive:

    gentile blog, l’informazione sui cambiamenti climatici dovrebbe raggiungere anche le scuole se si vuole che le nuove generazioni siano preparate ad affrontare tali epocali cambiamenti. e prima di tutto vanno formati gli insegnanti, di materie scientifiche e non solo. qualcuno al ministero della Pubblica Istruzione e al ministero dell’Ambiente si è posto il problema?

  14. Walter B. scrive:

    scommettiamo che quest’anno sarà il piu caldo di sempre?

  15. albertino martini scrive:

    perchè non date più spazio all’ambiente anche sul giornale? forse sarebbe il caso….

  16. marcello scrive:

    Non è possibile fare altro che tagliare le emissioni? E se invece ci adattassimo? dopotutto ci siamo sempre adattati ai cambiamenti climatici, da millenni. Possiamo abbandonare alcune zone agricole e spostare le produzioni altrove se ci sarà una adeguata collaborazione internazioanle. Possiamo costruire dighe come in olamda per proteggere le coste. Costerà certo, ma tagliare le emissioni costerà di più. Molto di più. E poi, come facciano a negare a chi vive in cina il diritto ad avere il nostro tesso tenore di vita? e il nostro stesso tenore di vita significa un sacco di emissioni…..
    Marcello C.

  17. Dino scrive:

    Bello, e allora facciamo finta che il mondo possa essere salvato da un concerto! Illudiamoci. Forse, anzoi sicuramente farà piacere anche a quelli che inquinano, senza contare che si saremo fatti usare dal Al Gore, per il qaule temo proprio che l’ecologia è un mezzo intelligente per ritentare l’avventura alla Casa Bianca. E, che abbiamo l’anello al naso?

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