Riscaldarsi (e condizionarsi) consumando meno, anche qui qualcosa si muove

Aria nuova anche nel settore dell’efficienza energetica degli edifici. Arriva una “carta d’identità energetica” degli edifici vecchi e nuovi senza la quale — in caso di compravendita di interi stabili già da primo luglio del 2007, per appartamenti individuali dal luglio 2009 — la compravendita sarà vietata. salgono poi - dal 36 al 55% _ le agevolazioni fiscali pari per chi installa pannelli solari. Arrivano anche l’obbligo per i nuovi edifici di coprire almeno il 30% dei consumi elettrici delle parti comuni e almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda con pannelli solari. E nuovi e più stringenti impegni di risparmio energetico per abitazioni, fabbriche e uffici. E’ una mezza rivoluzione quella contenuta nel decreto legislativo sull’efficienza energetica (il Dlgs 192) emanato dal ministero per lo Sviluppo Economico di concerto con quello dell’Ambiente.
Il provvedimento, licenziato dall’ultimo Consiglio dei ministri è in attesa ora del parere delle commissioni parlamentari e della conferenza Stato-Regioni.
E questo - promettono - è solo l’inizio. Entro la fine del mese il ministero dell’Ambiente presenterà un provvedimento sul “conto energia” che ancora una volta garantirà a chi installa (e non sulla carta: installa e mette davvero in rete…) impianti fotovoltaici una remunerazione certa. Che cambia rispetto al passato? Da un lato il prezzo garantito sarà più basso rispetto ad oggi ma soprattutto non ci saranno più “tetti” annuali della capacità ammessa: è un modello simile a quello applicato in Germania e che ha consentito la proliferazione del fotovoltaico.
La rimozione dei “tetti” annuali sarà finanziata con un provvedimento che causerà un mezzo terremoto: la eliminazione degli inceneritori e delle raffinerie dagli impianti che oggi usufruiscono dei finanziamenti (costati agli italiani 30 miliardi di euro dal 1991 ad oggi) prelevati dalle bollette elettriche e destinati alle energie rinnovabili, ma che per oltre il 75%, dati 2004, sovvenzionano fonti tutt’altro che rinnovabili.
Se questo è il futuro prossimo il presente è il decreto sull’efficienza, che, osserva il ministro dello Sviluppo Economico Pierlugi Bersani, «ha l’obiettivo di ridurre i consumi di energia con vantaggi economici per l’intero paese, di ridurre le emissioni di gas serra per facilitare il raggiungimento dell’obiettivo di Kyoto e di creare nuove opportunità di lavoro per le aziende del settore favorendo la nascita di nuove». «E’ un altro tassello — osserva da parte sua il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio — per una politica sempre più attenta al risparmio e all’efficienza, che è la prima risorsa energetica alla quale attingere». Uno degli elementi più innovativi è l’introduzione dell’obbligo di certificazione energetica (un decreto ministeriale per indicare i criteri della certificazione sarà emesso entro fine anno) senza il quale la compravendita sarà nulla. Scatterà a partire dal primo luglio prossimo per gli edifici superiori a 1000 mq nel caso di compravendita dell’intero immobile e dal primo luglio 2008 per tutti gli edifici, ma sempre solo in caso di vendita dell’intero immobile. Dal primo di luglio 2009 l’obbligo scatterà anche per gli appartamenti individuali. Dal primo gennaio 2007 la certificazione diverrà poi una condizione indispensabile per ottenere le agevolazioni fiscali per ristrutturare gli edifici in funzione di una maggiore efficienza energetica. Con il Dlgs 192 vengono anche anticipati al gennaio 2008 i livelli di isolamento termico previsti per il primo gennaio 2009 e viene introdotto un livello di isolamento più incisivo dal primo gennaio 2010, che, osservano al ministero dello Sviluppo, «garantirà entro 3 anni di ridurre i fabbisogni termici dei nuovi edifici del 40% rispetto ai valori obbligatori fino al 2005». Sempre per le nuove case (con almeno 6 unità abitative) scattano poi gli obblighi della copertura con fonti rinnovabili di almeno il 30% dei consumi elettrici comuni e del 50% del fabbisogno di acqua calda. Sarà poi resa più spedita la normativa per sostituire le vecchie caldaie e, nel caso di nuovi edifici o ristrutturazioni di edifici sopra i 1.000 mq, diverrà obbligatoria la presenza di sistemi schermanti della radiazione solare, per ridurre la necessità di condizionamento in estate. Se tutto questo resterà nella formulazione che uscirà dalle Camere, sarà un mezza rivoluzione che ci consentirà di usare l’energia in maniera più intelligente. E di avere una bolletta energetica meno pesante. Anche qui c’è da giurare che le lobby a favore dei comubustibili fossili (o dell’interpretazione “estensiva” del concetto di rinnovabili) siano già da oggi al lavoro per limare e depotenziare la promessa piccola rivoluzione dell’efficienza. Vedremo come andrà a finire.
Alessandro Farruggia

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2 Commenti a “Riscaldarsi (e condizionarsi) consumando meno, anche qui qualcosa si muove”

  1. Giovanna Martellato scrive:

    obbligo di certificazione energetica:
    buongiorno,
    sono un’architetto e dal punto di vista ambientale sono interessata alla novità di questi provvedimenti; però dal punto di vista pratico mi dice la mia esperienza professionale che non avranno il successo desiderato.
    Bisognerebbe capire se questo strumento trova le condizioni per funzionare.
    Seconde me è necessario rendere obbligatorio per nuove costruzioni una serie di interventi elencati nella legge che i regolamenti edilizi devono obbligatoriamente recepire, altrimenti si aggiunge solo un nuovo pezzo di carta e di burocrazia da portare per aver il certificato di abilitabilità, documento di cui frequentemente gli immobili sono privi.
    Cosa succede se qualcuno riapre i termini per il condono edilizio. A cosa servono tutte queste regole se che le elude ne trae il massimo vantaggio.
    Un saluto.

  2. marcello sandre scrive:

    Sono a favore e d’accordo con chi come me è propenso per una nuova
    risorsa energetica, anche se già sperimentata l’energia ecologica è più risparmiosa più efficace e meno dannosa, in termini di realizzazione è già
    possibile applicarla se non per causa come sempre di interessi lucrosi
    e di speculazione sul petrolio si ritarderà ad usarla, a danno della popolazione e soprattutto a danno del pianeta che come si vede, le risorse
    di acqua, petrolio, energia elettrica, ecc. ecc. si stanno esaurendo !!

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