Ban Ki Moon: il mondo sull”orlo della catastrofe climatica

“Non possiamo permetterci di lasciare la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Bali in dicembre senza un reale successo verso un accordo globale tra tutte le nazioni'’. Lo ha detto oggi il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon, intervenendo alla approvazione del rapporto di sintesi dell IPCC. I rapporto del Gruppo di esperti intergovernativi sull’evoluzione del clima approvato ieri a Valencia in Spagna ‘’pone le condizioni per un reale successo: un accordo globale sul cambiamento climatico che tutte le nazioni possono adottare'’. ‘’Bali - ha aggiunto Ban Ki Moon _ deve definire il calendario di questi negoziati che spero si concluderanno entro il 2009′’.
L impegno del segretario generale delle Nazioni Unite, reduce da una missione che lo ha portato fino in Antartide e nella quale ha voluto verificare di persona i rischi che incombono su alcuni degli ecosistemi piu delicati, esemplifica la crescende consapevolezza della gravita della situazione. “Siamo tutti d’accordo. Il cambiamento è reale e noi, gli umani, ne siamo la principale causa”, ha scritto l’ex ministro degli Esteri sudcoreano sull’International Herald Tribune. “Ho sempre considerato il riscaldamento climatico del pianeta come un argomento di un’urgenza estrema. E ora, credo che siamo sull’orlo di una catastrofe se non interveniamo”. Detto dal segretario generale delle Nazioni Unite, alla faccia dei negazionisti.

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1 Commento a “Ban Ki Moon: il mondo sull”orlo della catastrofe climatica”

  1. Davide scrive:

    Mi spiace molto che tutti ci siamo svegliati con la famosa spada di Damocle nella fatidica posizione.
    Ma devo altresì ricordare che molto tempo fa un inventore a Portobello presentò un motorino che funzionava ad idrogeno.
    Strano perché sono spariti entrambi: l’invenzione e l’inventore.
    Potrei azzardare che entrambi sono stati “comprati” da chi intendeva fare soldi col petrolio e che nessuno se ne è accorto o ha fatto finta; che i giornali, sempre attenti, non ne hanno fatto parola (forse non era un testo sensibile da pubblicare, meglio le veline); che nessuno scienziato abbia capito l’importanza della cosa ed il suo sviluppo: insomma .
    Ed ora con le sacre fiamme dell’ambientalismo alle terga, tutti si ergono a “censori”, forse era meglio pensaci prima, prima di pensare a far soldi, che per inciso non vengono messi nella cassa da morto!

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