Perchè il cinema americano è contro Bush

Gentile Sig. De Carlo,
ultimamente mi pongo una domanda su cui vorrei conoscere il suo parere.
Ho notato che gli americani che arrivano in Europa (attori, registi, scienziati) sono tutti fortemente critici nei confronti dell’amministrazione Bush?
Al contrario la popolazione americana sostiene il presidente anche se non più come prima.
Secondo me questo è dovuto a un certo provincialismo del popolo statunitense che non si interessa di politica estera e che quindi è vittima della propaganda dei suoi politici.
Chi ha occasione, grazie al mestiere che fa e all’agiatezza economica di cui gode di conoscere il mondo, non può che criticare una certa arroganza e senso di impunità del governo americano (vedi cosa succede a Guantanamo).
Cosa ne pensa?
Aggiungo che io sono filo-americano ma certe volte esagerano…

Cordiali saluti

Stefano Ferrari

*** *** ***

Sì. L’ho notato e non mi sorprende. Almeno per quanto riguarda il mondo dello spettacolo. Vede, caro Ferrari, Hollywood, vale a dire il cinema e molte produzioni vendute ai networks televisivi, sono saldamente nelle mani di majors controllate da ebrei americani e dunque di tendenza liberal. Negli Stati Uniti il 90 per cento del voto ebreo va infatti ai democratici. Il che spiega le ricorrenti insofferenze nei confronti delle amministrazioni repubblicane.
Le critiche a Bush figlio richiamano quelle a Bush padre, a Reagan, a Nixon. L’unica differenza sta nell’intensità: George W. ha commesso non pochi errori di politica estera, benchè provocato dall’infamia dell’11 Settembre. La conseguente, inevitabile guerra al terrorismo è stata concepita male e condotta peggio.
Purtroppo è stato servito male da alcuni membri chiave del suo gabinetto, il vicepresidente Cheney e il segretario alla Difesa Rumsfeld in testa a tutti. Ma, come si dice negli States, the buck stops here, cioè nello studio ovale della Casa Bianca. Insomma la responsabilità è sua. Non per arroganza, ma per incompetenza.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento