Ancora sulla sinistra e la cultura

…è possibile che gli attori americani subiscano l’influenza delle majors
ebraiche, però vorrei farle notare un’altra cosa:
anche in Italia e in Francia se non sei di sinistra sembra che tu non possa
fare l’attore, tranne rare eccezioni.
Quando Tornatore fu picchiato e rapinato da rumeni la prima sua
dichiarazione fu: “Non sono tutti così”.
Se questo non è il colmo…
Stefano Ferrari

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Come Lenin insegnava, la prima cosa da fare per l’erezione o il consolidamento di una ‘’democrazia popolare'’ era impossessarsi dell’apparato culturale. L’intellighenzia sarebbe divenuta strumentale perchè egemonizzata dal regime. E’ quello che accadde nell’Urss e nei Paesi dell’est, dove il regime si era già insediato. E’ quello che per molti decenni accadde in Italia, dove lo stesso regime si sarebbe voluto insediare.
Gli Stati Uniti non hanno mai corso un rischio del genere. La sinistra americana non era paragonabile a quella europea. Nondimeno lo schema mentale era analogo: la cultura come leva di potere. E così già alla metà del secolo scorso gli ebrei, che della sinistra americana costituiscono l’elite, avevano scalato il mondo del cinema, gran parte dell’editoria, parte della stampa quotidiana.
Ancora oggi a Hollywood i registi e gli attori di successo non liberal si contano sulle dita di una mano. E il motivo è semplice: la sinistra, quella democratica e ancor più quella totalitaria, è per tradizione e mentalità molto più abile della destra nella conquista della pubblica opinione. E nella propaganda.

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