Blair, perchè la sinistra non lo ama

Gent.mo Dott. De Carlo,
Come mai in generale nella sinistra italiana il premier Tony Blair, che a mio parere a saputo guidare
bene il Regno Unito coniugando la giustizia sociale con il libero mercato, è stato quasi sempre osteggiato?
Ma cosa hanno da proporre di meglio gli pseudo intellettuali della sinistra italiana?
Inoltre in Italia i politici non si fanno mai da parte per limiti di età.
Lei cosa né pensa?
Distinti saluti,da sempre un suo assiduo lettore
Luciano Travaglia e-mail: mlqdxt@tin.it
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Caro Travaglia,
Blair è di sinistra come lo possiamo essere lei o io. Voglio dire che un laburista (socialista) che inizia la sua premiership con un pellegrinaggio ideologico da Margaret Thatcher, madre del moderno conservatorismo, marca una linea divisoria profonda con la sinistra tradizionale.
Di quella sinistra Blair ha sempre respinto le pregiudiziali ideologiche. E invece ha recepito i principi basilari del liberismo trasmessigli dalla Lady di ferro.
Risultato: la Gran Bretagna ha consolidato la rivoluzione economica impostata sulla competizione, sul merito, sul basso fiscalismo, in una parola sull’iniziativa privata. E mentre il resto dell’Europa intossicata dal vecchio socialismo languiva nella stagnazione, si accodava alla locomotiva americana e cresceva al ritmo del 4-5 per cento del pil all’anno.
Negli anni novanta ho partecipato ai convegni sulla cosiddetta terza via, una via che non sarebbe dovuta essere né capitalismo né collettivismo, ma a metà strada, una specie di socialismo democratico. I postcomunisti, rimasti orfani dell’Urss e non volendo ammettere che la sfida epocale era stata vinta dalla patria del capitalismo (gli Usa), ne parlavano come della nuova formula politica.
Ebbene in quei convegni (prima a Firenze e poi a Berlino) si delineavano due fronti contrapposti: da una parte Clinton e Blair e dall’altra Jospin, D’Alema e Schroeder. I primi due parlavano il linguaggio del mercato. Gli altri il vecchio linguaggio della piazza. Pragmatismo contro demagogia.
Eppure erano tutti di sinistra o considerati tali. Il che ci porta a una conclusione: la sinistra per avere successo deve rinnegare se stessa. Deve rubare la parte alla destra. Così hanno fatto in Spagna Felipe Gonzales e in Germania Helmut Schmidt.
Da noi questi personaggi non ci sono. Anzi al governo ci sono proprio coloro che sono stati sconfessati dalla storia. E che senza smentire se stessi non possono rendere omaggio a Blair e ai suoi successi.

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