Bentivegna e Salvo D’Acquisto: chi è l’eroe?
Egregio Sig. Direttore,
in merito a quanto scritto da Cesare De Carlo riguardo alle Fosse
Ardeatine, credo sia doveroso precisare alcuni punti.
Il Sig. De Carlo afferma che l’azione partigiana che portò alla morte di 32 (poi 33)
soldati tedeschi era tesa a provocare una rappresaglia da parte delle
forze occupanti nazi-fasciste. Ciò è risultato falso, sia dall’esame
delle fonti sia per stessa ammissione degli ufficiali nazisti
responsabili della rappresaglia.
Nelle dichiarazione rilasciate durante
il processo a loro dedicato, gli ufficiali nazisti che se ne occuparono
dichiararono che l’idea di chiedere ai partigiani di consegnarsi e di
risparmiare la popolazione non gli era nemmeno venuta in mente.
L’azione di Via Rasella si verificò intorno alle 4 del pomeriggio del 23 Marzo
1944, il rastrellamento e l’uccisione dei 335 uomini vennero eseguiti il
24, e il 25 venne affisso un comunicato che informava che in seguito
alla morte dei 32 soldati tedeschi, “comunisti badogliani” in rapporto
di 1 a 10 sarebbero stato giustiziati.
Il comunicato terminava “L’ordine è già stato eseguito”.
Non ci fu nessuna intenzione di colpire i partigiani responsabili dell’azione, non ci fu nessun tentativo di identificarli e arrestarli. Per loro stessa ammissione (confermata dalla
lettura di documenti di pubblico dominio) gli occupanti nazi-fascisti
intesero solamente colpire persone che con la morte dei soldati non
c’entrava niente.
Molto ci sarebbe da dire, ma non è questo il luogo.
Trovo vergognoso che dopo 63 anni, numerose sentenze e un numero
infinito di pagine pubblicate al riguardo, interpretazioni storicamente
inaccettabili e puerilmente faziose possano trovare posto su un
quotidiano a diffusione nazionale.
Non si tratta di esprimere opinioni giustamente discutibili. Il punto è rispettare una memoria storica, al
di là delle posizioni di parte
RingraziadoLa per lo spazio eventualmente concessomi.
DistintI saluti,
Marco V. Crivellaro
mvc@email.com
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Caro Direttore,
in merito alla sentenza della Cassazione relativa alla condanna de “ Il Giornale”, vorrei far notare quanto segue:
1) i “legittimi atti di guerra” sono quelli tra eserciti indossanti la divisa di Stati in guerra tra loro;
2) malgrado che il “Regno del Sud” avesse di fatto trasformato, con la dichiarazione di guerra alla Germania, l’esercito tedesco da ”alleato” a “occupante”, non risulta che i partigiani facessero parte dell’Esercito di Liberazione Nazionale faticosamente organizzato dal Re Vittorio Emanuele, da cui, anzi, avevano preso – per motivi politici – le distanze.
Sorge quindi qualche dubbio sulla “legittimità” di atti compiuti da persone “non indossanti una divisa”.
Mentre, d’altronde, non va messa in dubbio la buona fede di Bentivegna, che voleva simbolicamente colpire un esercito ormai forse definibile “occupante” anche se alleato del nuovo governo della R.S.I..
Ma attenzione: anche le “Brigate Rosse” sono in buona fede se attaccano le basi di Verona occupate da esercito straniero, oppure se organizzano attentati contro reparti armati italiani, dal momento che non riconoscono all’attuale Stato e Governo Italiano alcuna legittimità rappresentativa del popolo.
Nel caso di Via Rasella, legittima, anche se atroce, fu la rappresaglia (Kappler fu condannato non per la strage delle Ardeatine, ma per i cinque giustiziati in più dei trecentotrenta).
Fa inoltre sorridere il terribile armamento (sei bombe ed alcune pistole) del gruppo tedesco-altoatesino di “sicura (?) cittadinanza germanica”.
Sembra poi accertato che l’invito a consegnarsi rivolto agli attentatori fu fatto a mezzo altoparlante e non con affissione di manifesti.
Ma i partigiani gappisti avevano già scelto di colpire alle spalle e di non consegnarsi ai Tedeschi, e così avrebbero fatto durante tutta la Resistenza, disconoscendo e biasimando di fatto l’azione di Salvo D’Acquisto che, con l’evitare la necessaria rappresaglia tedesca, impediva che montasse l’auspicato odio contro l’ ”invasore”.
Cordiali saluti,
Fabio Uccelli
f.uccelli@ing.unipi.it
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Le due lettere sono speculari. L’una è il rovescio dell’altra. Voglio solo aggiungere che il sacrificio di Salvo D’Acquisto, poi giustamente beatificato, fa risaltare per contrasto il comportamento ‘’tattico’’ dei gappisti autori dell’attentato di via Rasella.